Travel Guide: Osaka

Continuiamo il viaggio fra le prefetture e le città del Giappone e oggi vi portiamo a Osaka!

Osaka Osaka

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L’antica capitale

Dal 683 al 745, durante il periodo Tokugawa, Osaka (大阪) fu la capitale del Giappone con il nome di Naniwa (難波). Tuttavia, durante l’era Meiji la capitale fu spostata a Tokyo. Successivamente, Osaka divenne il centro dei trasporti via terra, mare e fiumi grazie agli imprenditori che presero il comando dello sviluppo industriale. Durante la seconda guerra mondiale, la città fu rasa al suolo, ma il grande spirito giapponese non permise la sua disfatta. Infatti, Osaka venne ricostruita più prospera di quanto non lo fosse mai stata.
Oggi Osaka è considerata come “la cucina del Giappone”. Inoltre, è un importante centro economico e portuale, nonchè terza città più importante del paese.

Osaka Osaka

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Innamorarsi di Osaka

Detentrice di un fascino unico, Osaka è una città che deve necessariamente rientrare nella vostra lista desideri poichè vi farà innamorare in breve tempo!
Una tappa fondamentale è il Castello di Osaka, luogo tanto amato durante il periodo dell’Hanami grazie ai 600 alberi di ciliegio che lo circondano. Il castello costruito nel 1583 da Toyotomi Hideyoshi è considerato una della attrazioni storiche più importanti del Giappone!

Osaka Osaka

Se amate le vedute mozzafiato, l’Umeda Sky Building vi farà sognare con la sua vista a 360° sull’intera città. Dal suo ultramoderno osservatorio situato a 173 metri di altezza è infatti possibile scattare foto mozzafiato! Inoltre ad Umeda ci si può dedicare allo shopping grazie ai suoi spettacolari centri commerciali. Inoltre, restando in tema, se non potete resistere alla sfrenata voglia di fare compere, potete recarvi a Shinsaibashi. Quartiere dello shopping per eccellenza, ogni turista attraversa i 600 metri dello Shinsaibashi Shopping Arcade con le sue numerose boutique, negozi al dettaglio e grandi magazzini lussuosi!


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Abbiamo detto che Osaka è considerata la “cucina del Giappone”, per questo motivo dovete assolutamente visitare Dotonbori. Glico Man (Glico è il nome della famosa compagnia produttrice di caramelle e Pocky) vi darà il benvenuto!

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Questo gigante fu installato nel 1935 ed è divenuto il punto caratteristico di riferimento di Dotonbori.
Circa 30 anni dopo venne costruito il granchio meccanizzato del ristorante Kani Doraku. Questo locale serve tutti i tipi di granchio seguito da Zuboraya e Kinryu Ramen, i ristoranti più famosi del quartiere.

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Se amate i musei, non potete rinunciare al Naniwa Rekihaku, il Museo di storia di Osaka. Ospitato in un palazzo dalle fattezze ultra moderne, la sua caratteristica speciale è che la visita al museo inizia dal decimo piano, l’ultimo! Dall’antico Giappone si percorrono in discesa i diversi piani dedicati ai vari periodi storici della città. Si arriva infine al primo piano dove ci sono gli immancabili negozi di souvenirs.

Nel periodo Edo, Osaka fu anche la capitale del Bunraku. Questa è una forma di spettacolo teatrale caratterizzato dall’uso delle marionette che intratteneva sia la nobiltà che la popolazione. Gli spettacoli di bunraku si tengono generalmente a Gennaio, Aprile, Giugno, Luglio, Agosto e Novembre in settimane specifiche. Vi invitiamo a controllare le informazioni sugli spettacoli del National Bunraku Theatre qui: https://www.ntj.jac.go.jp/bunraku.html

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E se dopo tutto avete voglia di divertirvi, una visita al parco più amato in Giappone è doverosa! Stiamo parlando degli Universal Studios Japan (ユニバーサルスタジオジャパン). Il parco si divide in 9 zone tematiche: Hollywood, Universal Wonderland, The Wizarding World of Harry Potter, Amity Village, Waterworld, Jurassic Park, San Francisco, Minion Park e New York. Per tutte le informazioni e i dettagli vi rimandiamo al sito ufficiale disponibile anche in lingua inglese: https://www.usj.co.jp/e/

Osaka Osaka

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Siamo riuscite ad incuriosirvi? Oppure avete già visitato Osaka e vi siete perduti nella sua storia? Raccontateci tutte le vostre impressioni! Non c’è cosa più bella delle memorie per condividere un sogno.


Viaggio attraverso Kumamoto

Nella regione di Kyushu, circondata da montagne e con i suoi paesaggi creati dall’attività vulcanica del Monte Aso, sorge Kumamoto (熊本市).

Kumamoto

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Quando pensiamo a questa città, l’immediato riferimento è quello del pacioccone orso nero dalle gote rosse: Kumamon (くまモン). Vero e proprio simbolo della prefettura divenuto la sua stessa mascotte, Kumamon aiuta anche la promozione turistica in Giappone e all’estero con il “Kumamon Square”! (sito ufficiale in giapponese e in inglese: https://www.kumamon-sq.jp/en/)

kumamon

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Le Origini

Durante il periodo Nara, Katou Kiyomasa fu nominato daimyō nel 1588 e fece costruire l’inespugnabile castello di Kumamoto attorno al quale il villaggio crebbe. Al clan Kiyomasa succedette quello di Hosokawa. Nel 1877 ex samurai di Satsuma si ribellarono al governo Meiji con la ribellione di Satsuma. Il Castello di Kumamoto rimase sotto assedio per 53 fra seccheggiamenti e incendi, anche la cittadina fu rasa al suolo. Una piccola curiosità, i fatti della ribellione di Satsuma sono narrati nel bellissimo film “L’ultimo samurai”.

Il nuovo assetto politico si ristabilì nel 1889 conferendo a Kumamoto il ruolo di importante centro economico e industriale di Kyushu. Grazie a questo ottenne il titolo di “città designata per ordinanza governativa” (政令指定都市) contando ben 5 quartieri al suo interno. I quartieri della città sono Kita-ku (北区) il quartiere nord, Nishi-ku (西区) il quartiere ovest, Chūō-ku (中央区) il centro cittadino, Higashi-ku (東区) il quartiere est e Minami-ku (南区) il quartiere sud.
Purtroppo un violento terremoto colpì la prefettura nel 2016 provocando ingentissimi danni, ma il grande spirito giapponese non ha permesso ai suoi abitanti di arrendersi ed oggi Kumamoto risplende ancora.

Kumamoto

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Esplorare Kumamoto

Durante gli anni ‘60 e ‘70, il castello subì una massiccia restaurazione tornando al suo antico splendore. Una tappa imperdibile è il giardino Suizen-ji Jōju-en costruito nel 1636 da Hosokawa Tadatoshi. Questo funge come luogo di ritiro per il tè grazie all’acqua purissima del laghetto. Al suo interno si trova il santuario di Izumi dove sono custoditi i membri della famiglia Hosokawa, un Nōgaku-dō e un teatro Noh. La casa da tè Kokin-Denju-no-Ma era originariamente nel Palazzo Imperiale di Kyoto, ma fu trasferita qui nel 1912. Il giardino è stato dichiarato dal governo nazionale un sito storico di bellezza paesaggistica.

Kumamoto

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Se amate i musei, una tappa obbligatoria è il Kumamoto Prefectural Museum of Art. A soli 500 metri dal castello ospita diverse sezioni dedicate all’arte moderna giapponese, europea e americana. Nel museo troviamo un’area in cui sono collezionati i corredi funerari ritrovati nei kofun (antichi tumuli funerari) e un’ultima parte dedicata ai reperti appartenenti alla città. Kumamoto è spettacolare anche grazie ai suoi paesaggi. Infatti, uno dei luoghi più magici dal quale godere viste mozzafiato sull’intera prefettura è il parco Hanaokayama Koen. Nella zona sud della città si trova invece il Lago Ezu. Questo specchio d’acqua è circondato da un’immensa oasi naturale in cui passeggiare, pescare, fare un giro sulle caratteristiche barchette giapponesi a noleggio, o fare birdwatching. Restando in tema di natura, è interessante visitare il Kumamoto City Zoological Garden. Qui troviamo 124 specie diverse di animali, bellissimi giardini botanici e un piccolo luna park.

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C’è un luogo, però, che più di tutti, vale la pena di visitare: la grotta Reigando (霊巌洞). Sacra e misteriosa, questa grotta sorge ai piedi del Monte Kinpo. Questo luogo ha raggiungo la fama soprattutto perchè qui il filosofo Musashi Miyamoto compose il trattato sulle arti marziali “Go Rin No Sho” (The Book of Five Rings. Ma non solo, è qui che nel corso dei secoli, monaci, poeti e guerrieri si sono recati per meditare.

Kumamoto

photo Credits: kumamoto-guide.jp

Per raggiungere Reigando è necessario attraversare il tempio buddista zen di Unganzenji. Il percorso consta di una ripida scala in pietra ai cui lati si snodano 500 uniche statue degli illuminati seguaci di Buddha. Alla fine del sentiero si apre l’entrata della grotta che si affaccia sulla foresta. Nella parte posteriore della grotta è custodita la dea a quattro facce Iwato Kanon. Si dice che la statua si sia misteriosamente lavata nella grotta 1000 anni fa dopo che la nave che la trasportava affondò.

Kumamoto

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Spirituale e rilassante, Kumamoto sa regalare davvero tanto ai suoi visitatori e merita assolutamente di essere visitata ed amata, come ogni città del Giappone.


Travel guide: Tokyo - Episode 01

Riuscireste mai a immaginare Tokyo come un modesto villaggio di pescatori? Probabilmente no, eppure - come moltissime altre città nel mondo - l'atmosfera che si respirava nel periodo Edo era tranquilla e molto lontana dall'odierna frenesia. Fu solo quando l'imperatore si trasferì da Kyoto a Tokyo, dopo il 1868, che la città cambiò radicalmente la sua identità.

Tokyo

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Oggi Tokyo, divisa in 23 quartieri, è la megalopoli più grande al mondo, un agglomerato di città, luci e colori fusi insieme che continuano a stupire i visitatori. Passeggiare per la capitale è un’esperienza quasi ultraterrena. Dalle affollatissime strade potreste voltare l’angolo e trovarvi improvvisamente in un’oasi di serenità perchè in prossimità di qualche santuario o tempio shintoista. O ancora, decidere di avventurarvi a fare shopping in negozi che vendono cose strane e meravigliose, o prendere la metro (o il treno) e raggiungere posti incredibili!

Nel nostro blog troverete tantissimi focus sui quartieri di Tokyo, quello che vogliamo suggerirvi oggi invece sono quelle attività insolite, uniche e stravaganti che, per chi visita la città per la prima volta, potrebbero trasformarsi in esperienze indimenticabili!

Ammirare Tokyo nella sua vastità

Tokyo

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Una visita all’osservatorio del Tokyo Metropolitan Government Office, una capatina al Tokyo Skytree o alla Tokyo Tower, oppure recarsi a Roppongi Hills per un panorama mozzafiato da godere dal Tokyo City View si rende necessario. lo scenario unico e incredibile della città vi farà male al cuore perchè tornare indietro sarà difficile, molto difficile!

I Pet Cafè e i Cafè tematici

Tokyo

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Abbiamo già parlato dei cafè tematici, luoghi incantati in cui tornare bambini e sognare un po’, ma abbiamo parlato molto poco dei Pet Cafè. In Giappone sono diffusissimi e a Tokyo ce ne sono davvero tanti. Il concept è quello di un locale dalle luci soft in cui rilassarsi coccolando un animale: gatti, cani, gufi, serpenti e persino ricci!

Fare shopping compulsivo da Daiso!

Tokyo

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Esattamente, shopping compulsivo, infatti Daiso offre 5 piani di articoli di ogni tipo e tutto a 100 Yen! Un enorme Daiso si trova a Takeshita Street,un luogo pieno di altri piccoli negozi deliziosi, e molti altri sono sparsi in giro per la città.

Immergersi nel verde a Tokyo

Tokyo

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A Tokyo non mancano parchi stupendi. Ne parleremo approfonditamente nel secondo episodio della nostra travel guide su Tokyo, ma rientra assolutamente in una delle cose da fare mentre passeggiate per la città! I ciliegi in primavera e i momiji (gli aceri rossi giapponesi) in autunno vi regaleranno momenti di puro relax, perciò indispensabile è una tappa ad ognuno dei parchi di della città. Assolutamente imperdibili!

Tornei di Sumo

Tokyo

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Se visitate la città nei periodi in cui si svolgono i tornei (solitamente gennaio, maggio e settembre) dovreste regalarvi l’esperienza di assistere alle sessioni di combattimento dello sport nazionale giapponese a Ryugoku! Per i giapponesi infatti, il Sumo non si tratta solo di sport, ma di una vera e propria forma d’arte imperdibile.

Tokyo e i musei

Tokyo

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Come ogni città che si rispetti, anche Tokyo offre dei musei, ma in questo caso assumono una caratteristica ancora più speciale perchè ne esistono davvero di tanti tipi. Dallo storico Museo Nazionale di Tokyo a Ueno, all’Edo-Tokyo Museum a Ryugoku, il Ghibli Museum per gli amanti dello Studio Ghibli oppure il bizzarro Museo dei Parassiti a Meguro!

Golden Gai

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Il Golden Gai è una piccola area di Kabukicho a Shinjuku, famosa per la sua rete di vicoli stretti che sono collegati tra di loro da ancora più stretti passaggi. Lungo queste stradine si trovano più di 200 minuscoli bar, club e ristoranti assolutamente unici e caratteristici.

Viaggiare sulla Yurikamome-line

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La Yurikamome-line è la linea ferroviaria i cui treni sono senza conducente e sfrecciano tra i grattacieli della città! Assolutamente da provare quando il sole cala e le luci della città si accendono…

Izakaya

Tokyo

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L’Izakaya è un tipico locale giapponese in cui vengono serviti cibi per accompagnare una vastissima quantità di alcolici. Solitamente sono luoghi frequentati dai colleghi di un’azienda che, dopo una lunga giornata di lavoro, si regalano una pausa per parlare di un po’ di tutto.

Sashimi per colazione al mercato ittico di Toyosu

Tokyo

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Quante volte ci è capitato di mangiare del sashimi o del sushi e dire “wow, questo sì che è davvero buono e fresco!”? Beh… probabilmente non abbiamo ancora idea di cosa significhi fresco e buono!!!

Shibuya

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Questi sono solamente 10 punti a cui abbiamo pensato, ma in realtà ci sono davvero un milione di cose da fare a Tokyo. Ad esempio potete assaggiare tutto ciò che esiste al tè verde, andare in un onsen, attraversare l’incrocio di Shibuya, partecipare all’Hanami, pregare in un tempio, ammirare il monte Fuji. Per non dimenticare ancora, Ginza, Shinjuku, Kanagawa, Saitama, Odaiba… Tokyo non è una città, ma un sogno meraviglioso!


Le 9 città da non perdere in Giappone

Ho sempre pensato che fare un elenco delle bellezze del Giappone fosse un’impresa audace. Parliamo infatti di un Paese veramente delle Meraviglie, dove ogni angolo ha una ragione d’essere ed ogni città la sua importanza.

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Nonostante questo però, molti viaggiatori ci chiedono consigli su cosa vedere, cosa non lasciarsi assolutamente sfuggire e noi non vogliamo deluderli! Cercheremo di elencare 9 città imperdibili, 9 tappe essenziali per tornare a casa con un bagaglio nel cuore indimenticabile.

TOKYO

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Caotica, elegante, elettrizzante, antica, vitale, da scoprire più e più volte, Tokyo è una metropoli in continua evoluzione, capitale mondiale dello sviluppo tecnologico. I suoi quartieri sono mete essenziali per chi affronta un viaggio nel Paese del Sol Levante per la prima volta.

Qui troviamo Shibuya con l’incrocio più transitato del mondo e la piazza dedicata al famoso cane Hachiko. Non possiamo dimenticare le cosmopolite Shinjuku e Ginza, regni dello shopping e del lusso. Continuamo poi sull’isola artificiale di Odaiba con le straordinarie ricostruzioni europee. Passiamo poi ad Asakusa che sembra voltarsi indietro al passato e alla tradizione. Akihabara regno incontrastato della modernità e della tecnologia, Roppongi regno del divertimento. Il famoso quartiere di Bunkyo in cui è situato il Tokyo dome, area di prestigiose università. Per finire con Shinagawa, centro di affari di Tokyo e la curiosa e stravagante Harajuku. Presente e passato, eccessi e tradizioni si mescolano in una città enorme che vorrete visitare in continuazione!

SAPPORO

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Città dallo spirito pionieristico, Sapporo fu costruita sulla base di un sistema stradale rettangolare in stile nordamericano con vie nominate e numerate in modo lineare. Capitale di Hokkaido e quinta città più grande del Giappone, Sapporo offre numerosi parchi la cui visita è davvero consigliata! Inoltre questa bella città è famosa per il suo ramen, la birra e l'annuale festival della neve che si tiene a febbraio.

KYOTO

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Antica capitale del Giappone, Kyoto possiede un fascino ineguagliabile grazie ai suoi numerosi santuari shintoisti e templi buddisti. Per non parlare poi dei giardini, dei palazzi imperiali, delle case tradizionali interamente costruite in legno e del quartiere delle Geishe a Gion. Ricca di tradizioni, visitare Kyoto è indispensabile per un tuffo nel Giappone antico capace di conquistare chiunque vi metta piede!

FUKUOKA

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2000 anni di storia per questa città che sorge a nord della costa di Kyushu. Metropoli dinamica ed in continua espansione, Fukuoka nasce dall’unione di due città: l’omonima e Hakata. Oggi è ancora possibile sentir parlare di Hakata riferendosi a Fukuoka! I templi antichi, le meravigliose spiagge e i numerosi centri commerciali fanno di Fukuoka una meta essenziale per i viaggiatori. Questo posto è anche perfetto per gli appassionati degli tradizionali yatai (bancarelle in cui mangiare all’aperto) che si trovano ogni sera a Nakasu e Tenjin e il cui piatto tipico è l’Hakata Ramen: superlativo!

OSAKA

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Capitale della buona tavola, Osaka fu il centro commerciale del Giappone, conservando oggi il suo importante ruolo di maggior distretto industriale e portuale. Non solo, Osaka è amata dai visitatori grazie alla ricca vita notturna che offre. Inoltre, non possiamo dimenticare la varietà di cibi da strada in cui ci si può imbattere passeggiando per il vivace distretto di Doutonbori. Inoltre, è possibile godere della sua architettura e del Castello di Osaka del XVI secolo, suo simbolo per eccellenza.

NARA

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Eccoci giunti alla cittadina con il maggior numero di tesori risalenti all’VIII secolo. Famosa per i cervi che vivono liberi nel parco, Nara è culla dell’arte, della letteratura e della cultura giapponese.
Tra tutti i meravigliosi templi, quello di Todaiji è il più amato dai visitatori perchè è quello che contiene il Daibutsu-den la più grande costruzione in legno del mondo contenente la statua in bronzo del Grande Buddha, alta 15m.

NAGASAKI

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Di Nagasaki ne abbiamo parlato a lungo nel nostro blog e rientra assolutamente tra le 9 città da visitare non solo per la memoria triste legata al passato ma per tutte le sue meraviglie. C’è un particolare evento che merita la nostra attenzione: i festeggiamenti dell’antico capodanno lunare, oggi comunemente chiamato “Festival delle Lanterne”. Ogni anno oltre 15.000 lanterne vengono accese e collocate in vari punti della città, danze, esibizioni e spettacoli di vario genere riempiono il cuore e gli occhi lasciando quella meravigliosa sensazione di sazietà.

NAHA

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Capitale di Okinawa, a Naha si vive un Giappone inusuale. Molto più simile alle atmosfere tropicali, qui i ritmi sono rilassati e le tradizioni a se stanti. Percorrendo la Kokusai Dori ci si imbatte in negozi, ristoranti, botteghe di souvenir, cafè, vivaci alberghi e si può raggiungere anche il mercato di Makishi dove la particolare cucina di Okinawa trova la sua piena identità.

NAGOYA

photo credits: matcha-jp.com 

Città natale di Oda Nobunaga e Toyotomi Hideyoshi, Nagoya incarna il dinamismo economico del Sol Levante. Questa città è ricca di musei industriali, centri commerciali e la Mei-eki, l’immensa stazione ferroviaria. Il Castello, la torre della televisione, l’Atsuta Horaiken Honten e, per gli appassionati di automobile, Museo dell'Automobile Toyota sono solo alcuni dei suggerimenti che vi diamo da non perdere ad ogni costo!

Ci siamo fermate a 9 città, ma in realtà ne avremmo potute elencare 15, 20, persino 25! Nel mio cuore ce ne sono davvero tante, ma per scoprirle vi basta seguirci in questo lungo viaggio. Poco a poco vi porteremo davvero ovunque perciò tenetevi pronti e corriamo verso la prossima tappa!


Fuji-san, il monte sacro del Giappone

Il mio cuore è estremamente legato al Monte Fuji (富士山). Non so esattamente perchè, so che non riesco a non emozionarmi quando lo vedo.

Fuji

photo credits: animeclick.it

Bellezza spirituale

Alto più di 3700 metri, il Monte Fuji è un vulcano perfettamente simmetrico. Annoverato tra le 3 montagne sacre (三霊山) di tutto il Giappone e riconosciuto dall’UNESCO come patrimonio culturale mondiale.
Questa imponente meraviglia sorge tra le prefetture di di Shizuoka e Yamanashi, vicino alla costa sull’oceano Pacifico dell’isola di Honshū, tra Hamamatsu e Tokyo.
Sacro fin dal periodo Heian il monte Fuji era temuto e rispettato. Essendo un vulcano, era considerato una vera e propria divinità, tanto da possedere un altissimo numero di santuari (i santuari di Asama) e diventare il luogo di allenamento per i samurai. Nel 664 la sua scalata venne eseguita per la prima volta da un monaco e rimase proibita alle donne, fino alla rimozione del divieto nel 1872. Infatti nel 1868 con il periodo Meiji, Lady Fanny Parkes moglie dell’ambasciatore britannico, intraprese la scalata dimostrando che gli Dei non avrebbe scatenato alcuna vendetta.

Fuji Monte Fuji

photo credits: animeclick.it, David Hsu

La Regione dei 5 Laghi

Il Monte Fuji è circondato dal 5 laghi, ognuno di loro speciale.
Il lago Kawaguchi (河口湖) si trova al centro della regione e sulla sua superficie si riflette la parete nord della montagna come in uno specchio. Il lago Yamanaka (山中湖), il più grande dei cinque e situato sul punto più alto è ricco di negozi, ristoranti e tranquilli bed&breakfast dove soggiornare. Il lago Sai (西湖) piccolo e misterioso è quello che cinge Jukai, la foresta di Aokigahara. Il lago Shōji (精進湖), il più piccolo dei laghi, è quello che offre la vista sul monte più suggestiva. E infine il lago Motosu (本栖湖), il più profondo e il meno turistico, è quello la cui vista eccezionale sul Fuji-san è rappresentata sulle banconote da 1,000 yen.
Naturalmente tutti laghi, tranne il Shōji, sono navigabili. Infatti, è possibile fare delle splendide crociere che permettono di ammirare la natura lussureggiante e la pace sotto lo sguardo attento del Sacro Monte.

Fujisan Fujisama

photo credits: animeclick.it, Daniel Ramirez

Scalare il Monte Fuji: una sfida d’amore!

Non so se vi sia mai capitato, probabilmente non tutti sono pazzi come la sottoscritta, ma io spesso ho detto “per te sono pronta a scalare il monte Fuji”! E farlo non è un’impresa impossibile tanto che è aperta persino a bambini ed anziani! Nei mesi di luglio e agosto si può raggiungere la cosiddetta “Quinta Stazione” con l’autobus della linea Fuji Subaru nel primo pomeriggio, sostare in un rifugio (prenotabile con moltissimo anticipo) e prima all’alba raggiungere la vetta per vedere il sorgere del sole.
Dalla quinta stazione passano i sentieri che si possono scegliere per raggiungere la cima. Il sentiero Kawaguchiko - Yoshida-guchi è quello tradizionale e più frequentato. Il sentiero Gotemba-guchi il più lungo e difficile, il Sentiero di Fujinomiya-guchi o Mishima-guchi, il più breve ma anche meno affascinante. Ed, infine il sentiero di Subashiri-guchi che si unisce all’ottava stazione con quello di Yoshida-guchi. Il tempo di percorrenza varia in media tra le 5 / 8 ore di salita e le 3 / 4 ore di discesa.

Fujiyama Fuji

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Tutte le informazioni per intraprendere questa straordinaria avventura sono disponibili sul sito ufficiale. Io ho fatto una promessa, perciò prima o poi scalerò il Fujisama, e voi?

Fuji san

photo credits: giapponeviaggi-miki.it


Etichetta in Giappone, cosa fare e non fare nella terra del Sol Levante

Sono profondamente influenzata dal mio amore per il Giappone, ma sono convinta che in tutti i Paesi del mondo dovrebbero esistere delle regole di condotta seguite dall'intera popolazione poichè insite nella propria mente.

Giappone

photo credits: yabai.com 

Il Sol Levante riesce a mantenere un comportamento impeccabile all'interno dei propri confini. Infatti, l’etiquette a cui si attiene è la stessa che ogni turista deve (o quantomeno dovrebbe) rispettare. Per questo motivo è indispensabile sapere cosa è possibile o si deve fare e non fare in Giappone.

Ecco quindi la nostra guida per voi:

Riciclare e non sporcare!

Quando camminerete per la strada in Giappone non troverete cestini per l’immondizia e nonostante questo, non ci sarà l'ombra di una cartina per terra. Il riciclaggio per i giapponesi è molto importante. La raccolta differenziata è un obbligo ed esistono gli appositi cassonetti verso cui le persone si recano e gettano la spazzatura.

Giappone

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Non giocare d'azzardo!

Il gioco d'azzardo in Giappone è illegale! C'è un solo modo per gli appassionati a cui non possono resistere alle scommesse: Pachinko.
Il pachinko è praticato in apposite sale in cui i giocatori devono acquistare delle sfere di acciaio per giocare. Esse vanno inserite in una sorta di flipper, oppure nei "pachislot" il cui funzionamento è simile a quello delle slot-machine. In caso di vincita si ottengono ulteriori sfere. Per legge le sfere non possono essere cambiate in contanti all'interno delle sale in cui vengono distribuite. Esse vengono semplicemente cambiate con delle fiches o con dei premi simbolici che potranno poi essere convertiti in denaro all'esterno del locale stesso presso appositi sportelli.

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Togliere le scarpe, mettere le scarpe

Non solo in casa, ma anche in molti ristoranti e edifici storici potrebbe essere richiesto di togliere le scarpe. Assicuratevi quindi di indossare calzini puliti e privi di buchi! Se è piena estate e non avete calzini, è bene averne sempre un paio con voi perchè non è educato entrare in casa a piedi scalzi. Il padrone di casa, di solito, fornisce ai propri ospiti delle pantofole, ma anch'esse andranno tolte prima di camminare sul tatami!

Giappone

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Visitare templi e santuari

Calma e rispetto sono doverosi. Attenetevi alle tradizioni: all'esterno del tempio, gettate una monetina nella scatola delle offerte e fate una breve preghiera. Se c'è la possibilità di bruciare un incenso (osenko) fatelo spegnendo il bastoncino agitando la mano e non soffiandoci sopra. Se entrate all'interno del tempio, togliete le scarpe e lasciatele negli appositi scaffali o portatele con voi nei sacchettini a disposizione e mi raccomando, togliete i cappelli! Non distraetevi lasciandovi prendere dalla foga del turista, fate attenzione ai divieti, non sempre è permesso fare fotografie.

Quando andate in un santuario invece, è importante recarsi alla fontana della purificazione posta all'ingresso, prendere uno dei mestoli forniti, riempirlo di acqua e sciacquarsi le mani. Successivamente, versate un po' d’acqua nella mano e sciacquatevi anche la bocca sputando poi l’acqua accanto alla fontana.
Entrando, lasciate una monetina nella scatola delle offerte inchinandovi profondamente per due volte, battete le mani altrettante volte, inchinatevi ancora e pregate suonando la campana o il gong (in questo modo si attirerà l'attenzione del dio).

Giappone

photo credits: japan-guide.com 

Cenare fuori casa

Dopo che i camerieri vi avranno accolti e fatti accomodare, vi serviranno acqua o tè gratuitamente e l'oshibori (l'asciugamano umido) per pulirsi le mani prima di mangiare. Dopo di che potrete scegliere i piatti che desiderate dal menù, spesso illustrato per aiutare i turisti poco avezzi alla lingua giapponese.
Non è consuetudine pagare al tavolo. Il conto del pasto viene presentato rivolto verso il basso e si pagherà recandosi alla cassa nel momento in cui si sta per lasciare il ristorante. Mentre uscite è cortesia dire 「御馳走様(でした)!」che si legge: "Gochisou sama (deshita)" e significa "grazie per il pasto delizioso".


photo credits: jellyfishhr.com 

Le buone maniere a tavola!

Come consuetudine e una delle prime regole del bon ton, dopo aver ordinato, è buona educazione attendere che tutti i commensali abbiano ricevuto la propria portata. Poi, si inizia il pasto dicendo いただきます(itadakimasu) cioè "prendo con grande rispetto", che ben si allontana dal nostro "buon appetito". Se ci si trova nella situazione in cui a tavola non sono ancora stati serviti tutti, ma il piatto che abbiamo va consumato immediatamente, allora ci sentiremo dire おさきに どうぞ (osaki ni dōzo, prego vai avanti) o possiamo dire noi おさきにすみません (osaki ni sumimasen, perdonami se vado avanti).
Non avanzate mai del cibo nel piatto, in Giappone è considerato scortese e uno spreco.

Altra cosa importantissima è il modo di utilizzo delle bacchette. Non dovete mai inserire le bacchette in verticale nella vostra ciotola di riso, è una modalità che si utilizza esclusivamente ai funerali! E' bene appoggiare sempre le bacchette sul loro apposito supporto quando le si deve posare e mi raccomando, non passate il cibo dalle vostre bacchette alle bacchette di un altro commensale, anche questa è un'usanza dei funerali in cui le ossa del corpo cremato vengono trasferite in questo modo.

Nel caso in cui dobbiate prendere del cibo da un piatto comune, usate le estremità opposte delle vostre bacchette. In questa immagine ecco tutto ciò da non fare con le bacchette.

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Servizi igienici

In Giappone potete trovare anche i servizi in stile occidentale, soprattutto nei bagni pubblici più recenti e moderni. Essi dispongono per la maggior parte di sedile riscaldato, doccetta (equivalente del nostro bidet) e asciugatore. Ogni WC ha, di solito, due modalità di scarico: "piccolo" (小) e "grande" (大), che differiscono nella quantità di acqua utilizzata. Non sempre però la carta igienica o gli asciugamani vengono forniti nei bagni, perciò è sempre bene portare con sè dei fazzolettini di carta e un asciugamano piccolo (i famosi "tenugui", gli asciugamani di piccolo formato che vedete sempre portare in giro dai Giapponesi e che hanno svariati utilizzi, come ad esempio quello di asciugarsi il sudore d'estate!).
Nei bagni privati ci sono sempre delle pantofole da toilette da utilizzare esclusivamente nel bagno. Dovrete quindi lasciare le vostre pantofole normali fuori dalla porta del bagno ed indossare quelle a disposizione.

Giappone

photo credits: leganerd.com 

Rispetto sui mezzi pubblici

Sul treno, metro, autobus o qualunque altro mezzo pubblico, non è buona educazione parlare a voce alta ed è bene tenere i telefonini in modalità silenziosa così da non disturbare nessuno.

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Soffiarsi il naso? Oh no!!

Soffiarsi il naso in pubblico è una delle più grandi mancanze di rispetto e un gesto di vera maleducazione perchè significa spargere germi! Per questo motivo, in caso di raffreddore (e non solo), i giapponesi indossano sempre la mascherina.
Una curiosità: le mascherine non servono solo ad evitare epidemie e per la propria salute, ma anche per nascondere le imperfezioni! E’ una buon escamotage, non trovate?

photo credits: gogonihon.com 

No al fumo

È severamente vietato fumare in strada, camminando e ovunque non ci siano zone fumatori. In questo modo chi non fuma o non sopporta il fumo, non verrà infastidito. Esiste una polizia speciale che controlla costantemente che la legge venga rispettata e che rilascia multe in caso contrario. Stranamente però nei luoghi chiusi fumare è concesso e non sempre ci sono le zone fumatori e non fumatori separate, purtroppo!

photo credits: tobaccoreporter.com 

Inchinarsi

Esistono svariate tipologie di inchino ed ognuna con un proprio significato. Se dobbiamo salutare nelle situazioni informali ci si inchina lievemente, mentre in quelle formali, l'inchino richiede un arco più profondo, soprattutto se la persona davanti a noi è di un rango superiore. Se invece vogliamo ringraziare è sufficiente chinare lievemente la testa, ma anche per scusarsi e in questo caso l'arco di inclinazione varia da lieve (solo la testa), normale (parte del busto, fino ad arrivare ad un angolo di 45°) e grave. In questo caso l'inchino è profondo, in ginocchio con la fronte che tocca il pavimento. Una bellissima guida illustrata sul perfetto modo di inchinarsi è messa a disposizione da Tongufu.com:

photo credits: tofugu.com 

Cosa ne dite di queste regole di comportamento? Io trovo che siano molto affascinanti, a parte per il fumo che, non sopportandolo, io lo vieterei proprio ovunque!
Nei vostri viaggi nella terra del Sol Levante avete notato qualcosa di curioso nei modi di fare e non comune in Occidente? Raccontateci le vostre esperienza!


Il Kishiwada Danjiri Matsuri e l'euforia dilagante

Ritorniamo a raccontarvi dei festival giapponesi e oggi parliamo del Kishiwada Danjiri Matsuri.

Ogni anno, generalmente durante un fine settimana a metà settembre, le strade di Kishiwada, piccola cittadina vicina ad Osaka, sono invase dal fervore e dall’euforia del Kishiwada Danjiri Matsuri (岸和田だんじり祭).

Kishiwada Danjiri Matsuri Kishiwada Danjiri Matsuri

photo credits: airfrance.co.za, mainichi.jp

Le celebrazioni ebbero origine nel 1703, ad opera del daimyō Okabe Nagayasu (岡部長泰). Egli pregò gli dei shintoisti per un raccolto abbondante e questo è ancora il significato del festival. Tuttavia, ciò che rende particolare questa celebrazione è che si tratta di una gara di velocità trainando i danjiri.

Kishiwada Danjiri Matsuri

photo credits: Justin Yoshida

I danjiri sono delle tradizionali strutture in legno, intagliati e finemente decorati realizzati da abili falegnami e scultori locali. Questi carri hanno la forma di piccoli santuari contenenti le divinità e, nei giorni del festival, vengono appunto trascinati per le strade del quartiere. Visto il loro peso (possono superare i 3 quintali), il festival è anche considerato un momento per dimostrare il proprio coraggio. Infatti, queste strutture devono essere trainate con il solo aiuto delle corde e a tutta velocità!

Kishiwada Danjiri Matsuri

Kishiwada Danjiri Matsuri

Kishiwada Danjiri Matsuri

photo credits: Justin Yoshida, Justin Yoshida, japan-magazine.jnto.go.jp, MJY-shogun, Justin Yoshida

Le celebrazioni del Kishiwada Danjiri Matsuri

Durante le celebrazioni del festival i danjiri coinvolti sono 35, ognuno di essi trainato da un team, rappresentanti il rispettivo distretto della città. Al controllo della struttura, sulla sua cima, c’è il daiku-gata (大工方, maestro artigiano) la cui danza selvaggia serve da incoraggiamento per la propria squadra e la folla. Viste le acrobazie in cui si cimenta, il maestro artigiano rischia costantemente la vita, ma non solo! Come possiamo facilmente immaginare, questo festival è anche pericoloso per tutti gli altri partecipanti a causa della velocità vertiginosa dei danjiri. Le schegge di legno che si lasciano alle spalle e le sgomitate per seguirli costituiscono un pericolo per la folla. Quattro ore di corsa a perdifiato che si conclude con una grande bevuta attorno al proprio carro, a cui vengono appese decine di lanterne di carta.

Kishiwada Danjiri Matsuri

photo credits: rove.me, Gavin Kealy

Più di 500,000 visitatori arrivano a Kishiwada per vivere il brivido di questa celebrazione, voi cosa ne pensate? Trovate elettrizzante questa parata?[:en]Let's return to talk about Japanese festivals and today we talk about the Kishiwada Danjiri Matsuri.


La città di Nara e i suoi cervi, una meta imperdibile

Continuiamo il nostro viaggio nel Giappone e oggi ci spostiamo a Nara. Capitale dell’omonima prefettura, la città di Nara è situata nella regione del Kansai. Situata a nord della prefettura, i suoi confini sono adiacenti a quelli della prefettura di Kyoto.

Nara

photo credits: lensonjapan, Blondinrikard Fröberg

Con otto templi, rovine dei periodi passati e i famosi cervi, Nara rimane non solo una delle città più belle del Giappone ma anche una delle mete più ambite dai turisti. Durante il periodo Nara, la città era la capitale del Giappone e l’imperatore viveva qui prima di spostare la sede a Kyoto.

Il periodo Heian

Durante questo periodo, sono state proposte una numerosa fonte di teorie per l’origine del nome Nara.

Nara e La teoria Nihon Shoki

The Chronicles of Japan, il secondo libro più vecchio sulla storia classica giapponese, dice che la parola Nara deriva da narasu (essere piatti, a livello). Secondo questa teoria, nel settembre del decimo anno dell’Imperatore Sujin, alcuni ribelli scalarono la Nara-yama. Qui con le forze imperiali, si sono uniti per distendere alberi e piante ed è per questo che la montagna è chiamata Nara-yama. Trattandosi della testimonianza più antica, ha anche dei riferimenti nella cultura folkloristica. Essa infatti è considera l’etimologia storica da molti studiosi.

Nara

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Nara e la teoria della “terra piatta”

Pensata da Kunio Yanagita nel 1936, al momento questa è la teoria più accettata. Questa proposta attesta infatti che “la conformità topografica di un area relativamente piana fra una montagna chiamata Taira nel giappone orientale e hae nel sud di Kyushu, si chiama naru nella regione Chūgoku e Shikoku del Giappone centrale. Questa parola da origine al verbo narasu e all’avverbio e aggettivo narushi”.

Inoltre, questa teoria è supportata anche da alcune parole inserite nei dialetti che si riferiscono ad un area pianeggiante con il nome di naru e naro. A maggiore supporto di questa proposta, troviamo anche l’aggettivo narui, che non è strettamente negli standard giapponesi, ma lo troviamo in utilizzo nelle aree centrali del paese. Il significato di questa parola corrisponde infatti a “gentile”, “pendenze gentili” o “facile”.

Ad ulteriore sostegno di questa sua teoria, Yanagita porta il fatto che molti di questi nomi sono stati scritti con il kanji 平 ("piatto"). Ovviamente il fatto che storicamente Nara era scritto con gli ideogrammi 平 o 平城 va ad ulteriore supporto di questa teoria.

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Nara e le querce

Un’altra opinione comune è che Nara derivi dall’ideogramma di quercia (楢). Suggerita da Yoshita Togo, possiamo trovare questa pianta chiamata con questo nome sin dal settimo e ottavo secolo. Infatti, Narahara ad Harima (circa il Kasai di oggi) deriva dall’albero nara, che potrebbe supportare questa teoria.

Il nome Nara preso in prestito dalla Corea

Questa è una curiosità quasi sorprendente. In coreano infatti, nara (나라) significa nazione, regno. Matsuoka Shizuo sosteneva che questa potesse essere una valida origine per il nome della città. Tuttavia non ci sono poche o quasi nessuna traccia del coreano antico, e non c’è alcuna prova che questa parola esistesse nel settimo secolo.

Nara Nara

photo credits: Jirka MatousekRhett Sutphin

Le origini

L’imperatrice Genmei nel 708 decise di spostare la corte imperiale nella nuova capitale, Nara. Conosciuta come Heijō o Heijō-Kyō, la città fu la prima capitale permanente del Giappone fino al 784. Successivamente la capitale fu spostata a Nagaoka per forzare le elite metropolitane e nuove tecniche di dinastie che si stavano diffondendo nel paese. Con lo spostamento in questa città, abbiamo anche la nascita dell’omonimo periodo.

Nara Nara

photo credits: Banalities, Josemspain

La Religione

Le sei scuole del buddismo di Nara, anche conosciute meglio come Rukushū (六宗) erano una setta accademica di Buddisti. Arrivati in Giappone dalla Corea e dalla Cina nel sesto e settimo secolo, erano controllate dal nuovo governo di Nara.
A causa del coinvolgimento del governo nell’espansione religiosa, troviamo la costruzione di diversi templi nella città. Uno di questi è il sito dei Sette Grandi Templi del sud di Nara. Tuttavia, queste sette miravano a diventare la scuola principale del buddismo della Casa Imperiale del Giappone e della sua nobiltà. A causa proprio della conformazioni di questi templi, le scuole sono state appunto definite le “Sei scuole del sud del buddismo di Nara”.

Nara

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I Templi

Avendo stabilito Nara come nuova capitale, anche il tempio del clan Soga fu rilocato. L’imperatore Shōmu ordinò la costruzione del tempio Tōdai-ji e della più grande statua di Buddah in bronzo.

I templi, conosciuti come i Nanto Shichi Daiji, rimasero spiritualmente importanti anche dopo lo spostamento della capitale nel 794. Infatti, Nara ricevette il sinonimo di Nanto (南都 "La capitale del sud").

Nara

photo credits: wikipedia.it

Nanto Shichi Daiji

Letteralmente “i sette grandi templi della capitale del sud”, un nome storico comune che si riferisce al complesso di templi buddisti situati in questa città.

  • Daian-ji (大安寺)
  • Gangō-ji (元興寺)
  • Hōryū-ji (法隆寺)
  • Kōfuku-ji (興福寺)
  • Saidai-ji (西大寺)
  • Tōdai-ji (東大寺)
  • Yakushi-ji (薬師寺)

Nara divenne una città turistica già nel periodo Edo. Infatti, questi anni videro la pubblicazione di diverse mappe per i visitatori della città.

photo credits: wikipedia.it

La città Moderna

Nonostante sia stata capitale del Giappone dal 710 sino al 794, Nara divenne una città ufficialmente solo il 1 febbraio 1898. Da città di commercio del periodo Edo e Meiji, oggi Nara è una delle principale mete per i turisti grazie anche al suo ricco numero di monumenti. Inoltre, nel Dicembre 1998, la città divenne parte dei siti protetti riconosciuti dall’UNESCO come eredità dell’umanità.

deer deer Nara

photo credits: GGzeOuf, Travis, Cesar I. Martins

Il parco e i cervi

Sicuramente, una delle mete più famose è il parco di Nara assieme ai suoi immancabili cervi. Questo, è un parco pubblico istituito nel 1880, situato ai piedi del monte Wakakusa. Sotto il controllo della Prefettura di Nara, questo magico posto è casa per oltre 120 sika o shika, i famosi Cervi di nara.

I visitatori infatti, possono camminare per i prati accompagnati da questi simpatici amici a quattro zampe classificati come “monumento naturale” dal Ministero dell’Istruzione, cultura, sport, scienza e tecnologia.

shika shika shika

photo credits: Alberto Ortega, japanitalybridge.com

Secondo i locali, il cervo di quest’area era considerato sacro e il vassello ideale per una visita da uno dei quattro dei del santuario Kasuga, Takenomikazuchi-no-mikoto. Apparso sul monte Mikasa-yama, si dice fosse stato inviato da Kashima (Ibaraki) a cavallo di un cervo bianco.
Tutt’ora, questi cervi sono considerati simboli sacri e divini del santuario Kasuga e Kōfuku-ji. L’uccisione di uno di questi era considerata delitto capitale e punibile con la morte fino al 1637. Dopo la seconda guerra mondiale, il cervo fu ufficialmente spogliato dal suo stato di divinità e nominato “tesoro nazionale”, quindi soggetto a tutte le protezioni del governo.

shika shika sika

sika sika

photo credits: japanitalybridge.com, coniferconifer, Bill Hails, Steffen Flor

Se passate per questa città, non potete perdere l’occasione di passare del tempo insieme a queste magnifiche creature. E’ possibile anche acquistare degli appositi biscotti per nutrire i famosi cervi di Nara. Essi vi ringrazieranno con un inchino, ma attenzione, l’ingordigia è dietro alla porta, attenti a non farvi mordere!

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