Japan History: Oda Nobunaga

Oda Nobunaga

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A copy of Oda Nobunaga portrait from the Italian painter Giovanni Nicolao, commissioned probably by Oda Nobunaga himself.

Oda Nobunaga è figlio di Oda Nobuhide che era un daymio (feudatario) della provincia di Owari. Alla morte di suo padre nel 1551, cominciò ad impazzire totalmente allontanandosi dagli alleati del clan Oda, favorendo il fratello Nobuyuki.
Anche se era l’erede di Nobuhide, non era sicuro che potesse succedergli. Il clan Oda era subordinato al kanrei Shiba Yoshimune, a cui faceva capo lo zio di Nobunaga, Nobutomo. Addirittura Nobutomo fece uccidere Yoshimune nel momento in cui cercò di aiutare Nobunaga. Nonostante ciò, egli riuscì ad ottenere l’aiuto da parte di un altro zio, Nobumitsu fino a conquistare il castello di Kiyosu. Qui Nobutomo fu ucciso e qui Nobunaga abitò per i successivi 10 anni.

Oda Nobunaga inoltre, grazie all’alleanza con il clan Imagawa ed il clan Kira, riuscì a mobilitare le proprie armate nella provincia di Mino (1555). Tutto questo per aiutare Saitō Dōsan, campagna che comunque si rivelò fallimentare perché Dōsan fu sconfitto nel 1556 e Yoshihatsu prese il suo posto.

Qualche mese dopo, Nobuyuki, Shibata Katsuie e Hayashi Hidesada, sfidarono Nobunaga per il controllo del clan Oda, perdendo. Furono comunque perdonati grazie alla madre di Nobunaga che intercedette in loro difesa. Nonostante ciò, Nobunaga continuò ad essere sospettoso nei confronti di Nobuyuki, tanto da fingersi malato per invitarlo al suo castello di Kyiosu ed assassinarlo nel 1557.

Dal 1559

Nel 1559 Nobunaga aveva sconfitto ogni tipo di opposizione interna al clan divenendo signore di Owari.
Per un po’ ha continuato a stipulare alleanze con altri damiyō grazie al kanrei Shiba Yoshikane. Tuttavia quando li scoprì essere in trattative con i Kira e gli Imagawa nel tentativo di attaccare il clan Oda, entrò in guerra.

Nel 1560 Nobunaga si trovò ad affrontare il grande esercito di Imagawa Yoshimoto. Questa armata era formata da un numero di uomini che oscillava tra i 20.000 ed i 40.000 uomini. Nonostante lui stesse marciando verso Kyōto, con il suo piccolo esercito di 2000 uomini, giocò d’astuzia. Nella famosa battaglia di Okehazawa, approfittò di un violento ed improvviso temporale per attaccare il campo degli Imagawa ed uccidere Yoshimoto, sconvolgendo tutto il paese per la fulminea vittoria. Da quel momento, il nome di Oda Nobunaga divenne famoso in tutto il Giappone ed il clan Matsudaira firmò con lui un’alleanza.

Saitō Yoshitatsu della provincia di Mino, morì nel 1561 e gli succedette il figlio Tatsuoki. Tuttavia egli era troppo giovane ed inesperto per ottenere la fiducia dei suoi vassalli. Nobunaga ovviamente sfruttò la situazione e si trasferì nel suo castello di Komaki per attaccare Mino. Successivamente convinse i vassalli a lasciare il loro incompetente ed inesperto signore. Nobunaga riuscì nel 1567 ad impadronirsi del castello di Inabayama e ad esiliare Tatsuoki. Nobunaga si trasferì nel suo nuovo castello, rinominandolo Gifu. La parola Gifu proveniva dal monte Gi, dalla quale partì la conquista della Cina da parte della dinastia Zhou e da Tenka Fubu. Con questo si fece anche forgiare un sigillo, che significa “una sola insegna militare sotto il cielo”. Tutto ciò era un modo per dire che avrebbe voluto tutto il Giappone sotto una sola spada e ricoprire di gloria militare il Giappone.

Dal 1564

Nel 1564, Nobunaga diede sua sorella Oichi in moglie ad Azai Nagasama, garantendosi il supporto del clan Azai. Nel 1568 Ashikaga Yoshiaki, fratello di Yoshiteru, si recò a Gifu per chiedere l’aiuto militare di Nobunaga per spodestare lo shōgun Yoshihide. Nobunaga accettò per ottenere uno shōgun a legittimare le proprie campagne militari e al contempo avere il controllo della capitale Kyōto. Nobunaga riuscì a conquistare tutti i castelli di Rokkaku. Yoshiaki divenne shōgun e offrì a Nobunaga il posto di kanrei, ma questi rifiutò.
Non appena Yoshiaki si accorse di essere manipolato da Nobunaga, cominciò a tramare contro di lui cercando alleati disposti a combatterlo. Grazie all’alleanza con il clan degli Asakura, Yoshiaki entrò in conflitto con gli Oda e riuscì anche ad affliggere loro gravi perdite. Nella battaglia di Anegawa, Nobunaga sconfisse gli eserciti degli Azai e degli Asakura.

Dal 1571

Nel 1571 attaccò il monastero buddhista della scuola Tendai Enryaku-ji. A questo punto attaccò la fortezza di Nagashima uccidendo migliaia di persone.
Takeda Shingen del clan Takeda, nonostante fosse in buoni rapporto con il clan Oda, aveva aderito all’alleanza contro Nobunaga. Nel 1572 marciò verso la capitale, ma morì nel 1573 prima di raggiungerla così Nobunaga sconfisse Yoshiaki e lo esiliò ponendo fine allo shogunato Ashikaga.

Nello stesso anno i clan Azai e Asakura furono definitivamente sconfitti, e suo cognato Azai Nagamasa, dopo avergli rimandato sua sorella Oichi, compì seppuku. L’erede di Shingen, Takeda Katsuyori, fu sconfitto nel 1575 nella battaglia di Nagashino. Qui la fazione Oda-Tokugawa usò per la prima volta gli archibugi comprati dai portoghesi. L’armata di Takeda fu falciata ancor prima di arrivare allo scontro corpo a corpo.

Il Castello Azuchi

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Continuando la sua espansione, Nobunaga cominciò a dislocare i suoi generali a controllo delle singole province. Shibata Katsuie e Maeda Toshiie furono inviati a Nord, e Akechi Mitsuhide nella provincia di Tamba. Hashiba Hideyoshi fu invece mandato a Ovest nel 1577 contro il clan Mori. Quest’ultimo sosteneva con approvvigionamenti via mare la fortezza Ikkō di Ishiyama Hongan-ji. Qui l’esercito di Nobunaga gestiva l’assedio da terra da diverso tempo.
Nel 1578, fu completato il nuovo castello di Nobunaga, noto come castello di Azuchi. Impressionante per le sue decorazioni stravaganti, da questo castello prende nome il periodo compreso tra la caduta dello shogunato Ashikaga e la morte di Nobunaga. Questo è oggi noto come periodo Azuchi.

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Oda Nobunaga & Uesugi Kenshin

Nel 1577, però, Uesugi Kenshin, il secondo miglior generale del suo tempo dopo Takeda Shingen, aveva deciso di prendere parte ad una seconda alleanza anti-Nobunaga. Il primo scontro avvenne nella battaglia di Tedorigawa, risultando in una decisiva vittoria di Kenshin. Successivamente Uesugi cominciò a preparare la sua marcia su Kyōto. Secondo una tradizione, Nobunaga avrebbe confessato ad un suo ufficiale che se Kenshin fosse arrivato a Kyōto con il suo esercito egli non avrebbe avuto altra scelta che arrendersi e sperare di essere risparmiato. Uesugi Kenshin, però, morì, forse d’infarto, o forse di cancro allo stomaco, mentre si trovava nel suo lavatoio. Secondo fonti dell’epoca la sua salute appariva compromessa già da tempo.

Ormai senza validi rivali, Nobunaga costrinse gli ultimi ribelli Ikkō ad arrendersi nella fortezza di Ishiyama Hongan-ji nel 1580. In questo modo annientò completamente il clan Takeda nel 1582, durante la battaglia di Temmokuzan.
Nobunaga era ormai l’autorità indiscussa nel Paese, e si accingeva a muovere i suoi eserciti contro le province di Echigo e Shikoku.

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Il Giappone nel 1582. Le aree viola indicano i territori controllati da Oda nel 1560, e le aree grigie indicano i territori controllati da Oda fino alla sua morte, nel 1582.

Dal 1582

Nel 1582, Hashiba Hideyoshi, uno dei generali più vicini a Nobunaga, invase la provincia di Bitchu, assediando il castello di Takamatsu. Quest’ultimo era vitale per il clan Mori, perché occupava una posizione strategica dalla quale era possibile penetrare con facilità nel loro dominio. Mori Terumoto arrivò con il suo esercito a sostegno del castello di Takamatsu. Le due parti si trovarono in uno stallo. A questo punto Hideyoshi chiese rinforzi a Nobunaga.
È stato osservato che Hideyoshi non aveva realmente bisogno di rinforzi. Tuttavia egli chiese comunque l’aiuto del suo signore. Secondo alcuni lo fece per non assumersi direttamente il merito della vittoria, poiché molti generali non vedevano di buon occhio il successo di un generale di umili origini e non appartenente a un clan samurai. Secondo altri Hideyoshi intendeva mettere Nobunaga in una posizione critica in modo da poterne trarre un vantaggio personale.

In ogni caso, Nobunaga lasciò i preparativi per l’invasione di Shikoku a Niwa Nagahide e partì con Akechi Mitsuhide per raggiungere Hideyoshi. Lungo il tragitto, Nobunaga e i suoi uomini sostarono nel tempio Honnō-ji a Kyōto. Qui Nobunaga, essendo al centro del suo dominio e ritenendosi al sicuro, si lasciò scortare solo da pochi servitori e guardie di fiducia. Inaspettatamente, Akechi Mitsuhide dispose i suoi uomini intorno al tempio in un tentativo di colpo di Stato. Nella schermaglia che seguì, Nobunaga perse e si ritirò all’interno del tempio. Mitsuhide, applicando la tecnica che Nobunaga aveva tante volte usato, appiccò fuoco al tempio.

Oda Nobunaga e la leggenda della sua morte

Non si sa cosa accadde a Nobunaga nelle sue ultime ore di vita. Probabilmente lui e il suo attendente Mori Ranmaru compirono seppuku mentre il tempio bruciava. I suoi resti non furono mai ritrovati tra le macerie del tempio, dando adito a una vasta gamma di leggende popolari.
Immediatamente dopo il colpo di Stato, gli uomini di Mitsuhide attaccarono il castello Nijō, dove costrinsero l’erede di Nobunaga, Nobutada, a compiere seppuku a sua volta.
Per undici giorni Mitsuhide incontrò vari esponenti del clan Oda e della corte imperiale per essere nominato successore di Nobunaga invano. Hideyoshi, appena ricevuta la notizia, siglò una tregua con il clan Mori. Successivamente raggiunse e uccise Mitsuhide nella battaglia di Yamazaki dopo soli 11 giorni dalla morte di Nobunaga.

Oda Nobunaga, il capo del clan

Nobunaga non accettò mai nessuno dei titoli che gli furono offerti. Rimase sempre solo il capo del clan Oda e il daimyō di Owari. Ciò nonostante, la sua autorità gli permise di introdurre importanti cambiamenti nel Paese
Una delle novità più importanti del periodo Azuchi-Momoyama fu la razionalizzazione delle famiglie samurai. Nel periodo Muromachi infatti le numerose guerre combattute avevano spinto i clan ad accettare nei loro eserciti chiunque fosse abile nel combattimento. Durante l’epoca Sengoku praticamente ogni giapponese maschio adulto apparteneva ad almeno una organizzazione militare.

Dal 1576 Nobunaga cominciò a confiscare le armi ai contadini nei territori da lui controllati. In questo modo ridusse così il rischio di rivolte e il numero di combattenti da lui non direttamente controllabili. Il suo successore Toyotomi Hideyoshi, nonostante fosse originario da una famiglia di contadini, completò l’opera. Egli distinse per legge la casta samurai. L’accesso a questa casta poteva così avvenire solo per via ereditaria vietando a tutti i non-samurai il porto d’armi. Le famiglie samurai che si erano opposte a Nobunaga prima, e a Hideyoshi e Ieyasu poi, furono dichiarate illegittime. I loro componenti divennero rōnin oppure civili.

Il piano militare di Oda Nobunaga

Sul piano militare, Nobunaga portò il suo esercito al livello tecnologico di quelli europei. Impiegò per primo su larga scala lance, armi da fuoco, navi corazzate, e fortificazioni all’altezza delle guerre di massa del periodo. Alcune fonti, inoltre, gli attribuiscono l’ideazione della formazione a più linee da parte delle truppe dotate di archibugi. In questo modo era capace di garantire un fuoco continuo e quindi un maggiore impatto sul nemico. Tale tattica, utilizzata per la prima volta nel 1575 durante la Battaglia di Nagashino, sarebbe infatti comparsa in Europa solo nel 1590. Nobunaga fece per primo un uso massiccio di armi europee per la sua campagna militare. Lui apportò un cambiamento radicale alle ormai antiquate tattiche belliche impiegate dagli eserciti giapponesi.

Le sue guerre sono però ricordate soprattutto per la loro violenza e per la spietatezza. A questo si unisce la pratica di bruciare vivi i nemici, che Nobunaga usava come monito per i suoi oppositori.
Nobunaga puntò sulla specializzazione e sulla professionalizzazione del suo esercito. Assegnò gli incarichi e le promozioni su base strettamente meritocratica, ignorando quasi completamente le regole di nobiltà e relazioni familiari. L’ascesa di Hideyoshi, che da figlio di contadini riuscì a essere riconosciuto erede di Nobunaga, ne è l’esempio lampante.
Ai daimyō sconfitti espropriò le terre ridistribuite poi tra i propri vassalli non in base alla dimensione, ma alla produzione di riso. Con qualche modifica, il sistema organizzativo di Nobunaga venne esteso a tutto il Paese con l’inizio dello shogunato Tokugawa.

Il piano economico di Oda Nobunaga

Sul piano economico, Oda Nobunaga dimostrò grande competenza, sviluppando i castelli come perno dell’economia locale. In questo modo favorì la migrazione da un’economia agricola a una di tipo manifatturiero. Costruì strade tra i castelli, per agevolare i traffici commerciali e lo spostamento degli eserciti. Uniformò le unità di misura. Potenziò i traffici internazionali, oltre che con Cina e Corea anche con i nanban (“barbari meridionali”, termine che copre Filippine, Siam e Indonesia, ma anche l’Europa). Istituì inoltre le rakuichi rakuza, per favorire l’apertura di unioni, associazioni e gilde, proibendo i monopoli che Nobunaga considerava un ostacolo al commercio. Sviluppò anche leggi che prevedevano casi di esenzione fiscale e regolamentò la contrazione di debiti.

Oda Nobunaga e le opere

Grazie alla ricchezza accumulata nel tempo, Oda Nobunaga finanziò varie forme d’arte, e fece costruire meravigliosi giardini e castelli. Il suo castello di Azuchi sulle sponde del lago Biwa è descritto dai contemporanei come uno dei più belli della storia. Coperto d’oro e statue all’esterno e decorato all’interno con paraventi, porte scorrevoli, dipinti sui muri e sui soffitti, soprattutto ad opera di Kanō Eitoku. In questo periodo, il maestro di cerimonie di Nobunaga, Sen no Rikyu codificò le regole del cha no yu, la cerimonia del tè. Nobunaga rese questa cerimonia molto popolare e la usò per discutere di politica e affari. Sotto il suo governo comparvero anche i primi esempi di kabuki, che si sviluppò organicamente nel più pacifico periodo Edo.

Oda Nobunaga e la cultura europea

Nobunaga si dimostrò molto interessato alla cultura europea, tanto che collezionò opere d’arte, armi e armature occidentali. È considerato uno tra i primi giapponesi ad aver indossato abiti europei, Nonostante non fosse religioso sostenne i missionari gesuiti in Giappone come mossa politica contro i monaci buddisti. Sotto il suo governo, il 15 agosto 1576, fu costruita la prima chiesa cristiana in Giappone.

Secondo delle fonti Oda Nobunaga e l’intero clan Oda erano discendenti di entrambi i clan Fujiwara e Taira. La sua discendenza può essere direttamente ricondotta al suo bis-bis-nonno Oda Hisanaga, seguito da Oda Toshisada, Oda Nobusada, Oda Nobuhide, e Nobunaga stesso.

Oda Nobunaga oggi

Nobunaga compare frequentemente nella narrativa e continua a essere descritto in molti anime, manga, videogiochi e film. Generalmente viene descritto come di natura malvagia o anche demoniaca, sebbene alcune opere lo ritraggano in una luce più positiva. Quest’ultimo tipo di opere include il film di Akira Kurosawa Kagemusha – L’ombra del guerriero. Qui il personaggio di Nobunaga è energico, atletico e rispettoso dei suoi nemici. In Goemon viene descritto come un maestro di Ishikawa Goemon. Nobunaga è anche un protagonista del racconto storico Taiko Ki di Eiji Yoshikawa. Qui è un lord fermo ma benevolente. Viene descritto in maniera eroica anche in alcuni videogiochi come Kessen III, Ninja Gaiden 2 e la serie Warriors Orochi. In Hunter × Hunter uno dei membri della Brigata Fantasma è un samurai, che porta il nome di Nobunaga Hazama.

Oda Nobunaga nelle serie TV e videogiochi

In contrasto nella serie di romanzi e anime Yōtōden è descritto letteralmente come un demone e un signore della guerra affamato di conquista. Nel romanzo The Samurai’s Tale di Erik Christian Haugaard, è un antagonista “noto per la sua crudeltà spietata”. È descritto come malvagio o megalomaniaco in alcune serie manga e anime inclusi Samurai Deeper Kyo e Flame of Recca.

Nobunaga è descritto come malvagio, assetato di sangue, e/o demonico in molti videogiochi come Ninja Master’s, Sengoku, Inindo: Way of the Ninja ed Atlantica Online, e nelle serie di videogiochi Onimusha, Samurai Warriors, Sengoku Basara (e il suo adattamento come anime) e in Soulcalibur. Viene anche citato in Detective Conan in un caso di Osaka (episodio 283-285 dell’anime).

Ci sono anche numerosi esempi di sue descrizioni in un contesto più neutrale o storico. Queste si trovano specialmente nei taiga drama (serie storiche romanzate) sulla televisione giapponese. Oda Nobunaga compare anche nella serie manga Tail of the Moon, Kacchu no Senshi Gamu e nel romanzo storico di Tsuji Kunio The Signore: Shogun of the Warring States. Rappresentazioni storiche nei videogiochi (principalmente in giochi strategici occidentali) includono Shogun: Total War, Total War: Shogun 2, Throne of Darkness, “DomiNations”, Ninja Commando e la serie Nobunaga’s Ambition, così come Civilization V e Age of Empires II: The Conquerors e Sengoku Basara.

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Oda Nobunaga è stato tra l’altro interpretato dal cantante attore Giapponese GACKT nel live action Sengoku Basara -Moonlight Party a- tratto dal videogame Sengoku Basara, andato in onda nel 2012.

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Lo stesso GACKT ha fornito la sigla finale del live action Sengoku Basara -Moonlight Party- con la canzone HAKURO, nel cui video ci sono immagini sue vestito da Oda Nobunaga, ecco una preview del MV:

fonti: google, wikipedia