La città di Nara e i suoi cervi, una meta imperdibile

Continuiamo il nostro viaggio nel Giappone e oggi ci spostiamo a Nara. Capitale dell’omonima prefettura, la città di Nara è situata nella regione del Kansai. Situata a nord della prefettura, i suoi confini sono adiacenti a quelli della prefettura di Kyoto.

Nara

photo credits: lensonjapan, Blondinrikard Fröberg

Con otto templi, rovine dei periodi passati e i famosi cervi, Nara rimane non solo una delle città più belle del Giappone ma anche una delle mete più ambite dai turisti. Durante il periodo Nara, la città era la capitale del Giappone e l’imperatore viveva qui prima di spostare la sede a Kyoto.

Il periodo Heian

Durante questo periodo, sono state proposte una numerosa fonte di teorie per l’origine del nome Nara.

Nara e La teoria Nihon Shoki

The Chronicles of Japan, il secondo libro più vecchio sulla storia classica giapponese, dice che la parola Nara deriva da narasu (essere piatti, a livello). Secondo questa teoria, nel settembre del decimo anno dell’Imperatore Sujin, alcuni ribelli scalarono la Nara-yama. Qui con le forze imperiali, si sono uniti per distendere alberi e piante ed è per questo che la montagna è chiamata Nara-yama. Trattandosi della testimonianza più antica, ha anche dei riferimenti nella cultura folkloristica. Essa infatti è considera l’etimologia storica da molti studiosi.

Nara

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Nara e la teoria della “terra piatta”

Pensata da Kunio Yanagita nel 1936, al momento questa è la teoria più accettata. Questa proposta attesta infatti che “la conformità topografica di un area relativamente piana fra una montagna chiamata Taira nel giappone orientale e hae nel sud di Kyushu, si chiama naru nella regione Chūgoku e Shikoku del Giappone centrale. Questa parola da origine al verbo narasu e all’avverbio e aggettivo narushi”.

Inoltre, questa teoria è supportata anche da alcune parole inserite nei dialetti che si riferiscono ad un area pianeggiante con il nome di naru e naro. A maggiore supporto di questa proposta, troviamo anche l’aggettivo narui, che non è strettamente negli standard giapponesi, ma lo troviamo in utilizzo nelle aree centrali del paese. Il significato di questa parola corrisponde infatti a “gentile”, “pendenze gentili” o “facile”.

Ad ulteriore sostegno di questa sua teoria, Yanagita porta il fatto che molti di questi nomi sono stati scritti con il kanji 平 ("piatto"). Ovviamente il fatto che storicamente Nara era scritto con gli ideogrammi 平 o 平城 va ad ulteriore supporto di questa teoria.

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Nara e le querce

Un’altra opinione comune è che Nara derivi dall’ideogramma di quercia (楢). Suggerita da Yoshita Togo, possiamo trovare questa pianta chiamata con questo nome sin dal settimo e ottavo secolo. Infatti, Narahara ad Harima (circa il Kasai di oggi) deriva dall’albero nara, che potrebbe supportare questa teoria.

Il nome Nara preso in prestito dalla Corea

Questa è una curiosità quasi sorprendente. In coreano infatti, nara (나라) significa nazione, regno. Matsuoka Shizuo sosteneva che questa potesse essere una valida origine per il nome della città. Tuttavia non ci sono poche o quasi nessuna traccia del coreano antico, e non c’è alcuna prova che questa parola esistesse nel settimo secolo.

Nara Nara

photo credits: Jirka MatousekRhett Sutphin

Le origini

L’imperatrice Genmei nel 708 decise di spostare la corte imperiale nella nuova capitale, Nara. Conosciuta come Heijō o Heijō-Kyō, la città fu la prima capitale permanente del Giappone fino al 784. Successivamente la capitale fu spostata a Nagaoka per forzare le elite metropolitane e nuove tecniche di dinastie che si stavano diffondendo nel paese. Con lo spostamento in questa città, abbiamo anche la nascita dell’omonimo periodo.

Nara Nara

photo credits: Banalities, Josemspain

La Religione

Le sei scuole del buddismo di Nara, anche conosciute meglio come Rukushū (六宗) erano una setta accademica di Buddisti. Arrivati in Giappone dalla Corea e dalla Cina nel sesto e settimo secolo, erano controllate dal nuovo governo di Nara.
A causa del coinvolgimento del governo nell’espansione religiosa, troviamo la costruzione di diversi templi nella città. Uno di questi è il sito dei Sette Grandi Templi del sud di Nara. Tuttavia, queste sette miravano a diventare la scuola principale del buddismo della Casa Imperiale del Giappone e della sua nobiltà. A causa proprio della conformazioni di questi templi, le scuole sono state appunto definite le “Sei scuole del sud del buddismo di Nara”.

Nara

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I Templi

Avendo stabilito Nara come nuova capitale, anche il tempio del clan Soga fu rilocato. L’imperatore Shōmu ordinò la costruzione del tempio Tōdai-ji e della più grande statua di Buddah in bronzo.

I templi, conosciuti come i Nanto Shichi Daiji, rimasero spiritualmente importanti anche dopo lo spostamento della capitale nel 794. Infatti, Nara ricevette il sinonimo di Nanto (南都 "La capitale del sud").

Nara

photo credits: wikipedia.it

Nanto Shichi Daiji

Letteralmente “i sette grandi templi della capitale del sud”, un nome storico comune che si riferisce al complesso di templi buddisti situati in questa città.

  • Daian-ji (大安寺)
  • Gangō-ji (元興寺)
  • Hōryū-ji (法隆寺)
  • Kōfuku-ji (興福寺)
  • Saidai-ji (西大寺)
  • Tōdai-ji (東大寺)
  • Yakushi-ji (薬師寺)

Nara divenne una città turistica già nel periodo Edo. Infatti, questi anni videro la pubblicazione di diverse mappe per i visitatori della città.

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La città Moderna

Nonostante sia stata capitale del Giappone dal 710 sino al 794, Nara divenne una città ufficialmente solo il 1 febbraio 1898. Da città di commercio del periodo Edo e Meiji, oggi Nara è una delle principale mete per i turisti grazie anche al suo ricco numero di monumenti. Inoltre, nel Dicembre 1998, la città divenne parte dei siti protetti riconosciuti dall’UNESCO come eredità dell’umanità.

deer deer Nara

photo credits: GGzeOuf, Travis, Cesar I. Martins

Il parco e i cervi

Sicuramente, una delle mete più famose è il parco di Nara assieme ai suoi immancabili cervi. Questo, è un parco pubblico istituito nel 1880, situato ai piedi del monte Wakakusa. Sotto il controllo della Prefettura di Nara, questo magico posto è casa per oltre 120 sika o shika, i famosi Cervi di nara.

I visitatori infatti, possono camminare per i prati accompagnati da questi simpatici amici a quattro zampe classificati come “monumento naturale” dal Ministero dell’Istruzione, cultura, sport, scienza e tecnologia.

shika shika shika

photo credits: Alberto Ortega, japanitalybridge.com

Secondo i locali, il cervo di quest’area era considerato sacro e il vassello ideale per una visita da uno dei quattro dei del santuario Kasuga, Takenomikazuchi-no-mikoto. Apparso sul monte Mikasa-yama, si dice fosse stato inviato da Kashima (Ibaraki) a cavallo di un cervo bianco.
Tutt’ora, questi cervi sono considerati simboli sacri e divini del santuario Kasuga e Kōfuku-ji. L’uccisione di uno di questi era considerata delitto capitale e punibile con la morte fino al 1637. Dopo la seconda guerra mondiale, il cervo fu ufficialmente spogliato dal suo stato di divinità e nominato “tesoro nazionale”, quindi soggetto a tutte le protezioni del governo.

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Se passate per questa città, non potete perdere l’occasione di passare del tempo insieme a queste magnifiche creature. E’ possibile anche acquistare degli appositi biscotti per nutrire i famosi cervi di Nara. Essi vi ringrazieranno con un inchino, ma attenzione, l’ingordigia è dietro alla porta, attenti a non farvi mordere!

video credits: japanitalybridge.com

 


Tokyo Disneyland Resort - 3 giorni indimenticabili

Oggi parliamo del Tokyo Disneyland Resort. Walt Disney diceva che Disneyland avrebbe continuato a crescere fino a quando fosse rimasta l'immaginazione nel mondo. Le visioni di un grande uomo hanno accompagnato la nostra infanzia e ancora oggi regalano magia a milioni di persone. I parchi tematici sono da sempre una straordinaria attrattiva che non conosce limiti di età. Il Tokyo Disney Resort è un’ottima alternativa a Disneyland Paris, Disneyland California e Magic Kingdom in Florida.
Se vi trovate in questa incantevole metropoli e avete 3 giorni a disposizioni liberi da impegni e non sapete come trascorrere il vostro tempo, questa guida farà per voi!

Disneyland

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Il parco, situato a Chiba, si divide in due parti: Tokyo Disney Sea Park e Tokyo Disneyland Park. Il nostro viaggio alla scoperta di questo mondo di fantasia inizia proprio dal primo parco a cui abbiamo deciso di dedicare due giornate!

2 giorni al Tokyo Disney Sea Park

Suddiviso in 7 “porti” tematici, il Tokyo DisneySea offre ai visitatori numerose attrazioni, parate, spettacoli, negozi e ristoranti.

Disneyland

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La nostra visita inizia dal Mediterranean Harbor: una bellissima e fedele ricostruzione del Mar Mediterraneo. Qui avrete l’occasione di fare un avventuroso giro sul piroscafo o visitare i romantici canali di Venezia a bordo delle caratteristiche gondole. Se siete appassionati di astronomia e nautica, non dovete lasciarvi scappare la Fortress Explorations. Infatti, attraverso la visita di una fortezza, assisterete a mostre sullo studio dei pianeti, della rotazione terrestre e sul funzionamento degli strumenti che utilizzati a bordo di un galeone.

Un viaggio dall'America all'Australia

Disneyland

photo credits: tombricker

Proseguendo, veniamo trasportati in una New York degli anni venti animata da nuovi immigrati e dalla comunità di pescatori del New England di Cape Cod. Siamo all’ American Waterfront corredato da una ferrovia sopraelevata, un tradizionale American Theatre e un porto tra le cui barche la massiccia Columbia Britannica la fa da padrona! Qui troviamo la Tower of Terror, dove gli ospiti assisteranno alla paurosa storia della tragica scomparsa di Harrison Hightower III dopo il furto di "Shiriki Utundu", un idolo africano maledetto. Se il brivido non è per voi, potete entrare nella S.S. Columbia. Qui avrete la possibilità di interagire con Crush, la tartaruga del film Disney Pixar “Alla ricerca di Nemo”. Tuttavia, il punto forte è sicuramente Toy Story Mania. Di recente costruzione consiste in un giro del Disney California Adventure Park e degli Disney Studios di Hollywood, basato ovviamente su Toy Story.

Disneyland

photo credits: RetroFuturism 

Un cinema 4D, sottomarini attraccati e avventure fantascientifiche si incontrano a Port Discovery, ispirato alle visioni di Jules Verne. Un porto in stile spaziale in cui sorgono due società fittizie: il "Center for Weather Control" e il "Marine Life Institute" ispirato al film di animazione Disney Pixar “Alla ricerca di Dory”.

Da Agrabah ad Atlantide

Disneyland

photo credits: tokyodisneyresort.jp 

Siete fans di Indiana Jones? Avete amato le sue avventure e in qualche modo immaginato di viverle? Ora è possibile al Lost River Delta il cui punto di riferimento è un'antica piramide azteca. Grazie ad un’accurata riproduzione di un sito archeologico in una foresta pluviale tropicale dell'America Centrale negli anni '30 vivrete mille avventure tra trappole e templi maledetti!

Tokyo Disney Resort

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Non udite la musica degli incantatori di serpenti? E’ l’Arabian Coast, che unisce l'universo del film Disney “Aladdin” con il mondo di Agrabah e delle mille e una notte. La sua atmosfera e l’architettura mediorientale meritano una sosta: pronti a volare sul tappeto magico?

Disneyland

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Immaginate di camminare per il parco e all’improvviso avere la sensazione di essere sott’acqua per poi trovarsi di fronte al Palazzo del Re Tritone. E’ tutto vero, è la Mermaid Lagoon ispirata al mondo de La Sirenetta! La maggior parte delle giostre in questa zona sono rivolte ai bambini più piccoli.

Disneyland

photo credits: tdrexplorer.com 

Un’esplosione? Lava? Sì, non è un’allucinazione ma il Monte Prometeo, un vulcano “attivo” che fa da location a Mysterious Island! Siamo di nuovo in un mondo di Jules Verne, e precisamente nella tana del Capitano Nemo di 20.000 leghe sotto i mari per affrontare il viaggio al centro della terra!

Sono stati due giorni all’insegna dell’avventura, non è vero? Ora è l’alba del 3° giorno e la nostra meta è Tokyo Disneyland!

1 giornata a Tokyo Disneyland

Esattamente come il DisneySea, Tokyo Disneyland è suddiviso in altrettante zone tematiche, che il viaggio abbia inizio!

Tokyo Disney Resort

photo credits: tokyodisneyresort.jp 

Il World Bazaar è un’area al coperto prettamente commerciale che ci riporta indietro nel tempo. Siamo nella piccola America una città del 20esimo secolo dove i negozi e i ristoranti che fiancheggiano le strade sono in stile vittoriano.

Tokyo Disney Resortphoto credits: tdrfan.com 

Siamo a Disneyland quindi non può mancare un’area totalmente dedicata al mondo delle fiabe più amate come Cenerentola, Biancaneve, Dumbo. Ma anche Winnie The Pooh, Le avventure di Topolino, Alice nel Paese delle Meraviglie e Pinocchio, siamo a Fantasyland!

Benvenuti a Toontown

Disneylandphoto credits: cafetricot 

Ricordate “Chi ha incastrato Roger Rabbit?”del 1988? Nel film “Toontown” era la città in cui vivevano tutti i personaggi dei cartoni animati. Proprio in questa area è stata ricreata in dettaglio. Infatti, si possono incontrare e visitare le loro case!

Disneyland

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Se ci soffermiamo a pensare al nome Tomorrowland, l’immagine che ci viene in mente è quella di un mondo futuristico. Tuttavia, in questo caso Tokyo Disneyland rinuncia ad una visione basata sul realismo e presenta invece temi di fantascienza. Le giostre includono Space Mountain, Star Tours – The Adventures Continue e Buzz Lightyear Astro Blasters.

L'avventura continua

Disneyland

photo credits: youinjapan.net 

Un parco senza avventura non è un parco, giusto? Quindi eccoci ad Adventureland! Qui troviamo due aree distinte ma complementari, una a tema New Orleans e l’altra a tema "giungla". È una sorta di combinazione delle aree di New Orleans Square e Adventureland che si trovano a Disneyland Park negli USA.

Tokyo Disney Resort

photo credits: disneyparks.disney.go.com 

Il vecchio West è sempre un’attrattiva senza tempo e potrete rivivere quelle atmosfere a Westernland. Qui paesaggio è dominato dal Rivers of America, una via d'acqua artificiale che ospita la Mark Twain Riverboat, Tom Sawyer Island, numerosi animali sia veri che animatronici.

Disneyland

photo credits: wikipedia.org 

L’ultima area del parco è un piccolo lembo di terra la cui attrazione principale è la Splash Mountain. Basato su personaggi, storie e canzoni del film Disney del 1946 "Song of the South", troviamo il classico percorso su tronchi. Inizialmente pacifico, va via via ad aumentare l'emozione concludendosi con una ripida discesa di circa 15 metri. A causa della sua popolarità, Critter Country è estremamente affollata durante il giorno.

I nostri 3 giorni al Tokyo Disney Resort si sono conclusi. Cosa ne pensate di questo piccolo viaggio? Io amo i parchi tematici, li considero un modo per tagliare fuori il mondo per un po’ e vivere delle avventure che normalmente non sarebbe possibile. Quella giusta meraviglia, quel pizzico di adrenalina e tutto il romanticismo che solo il mondo delle favole può darci!


Hiroshima e Nagasaki, per non dimenticare

Hiroshima e Nagasaki, due città simbolo del Giappone che ci ricordano del più grande errore che l'umanità abbia fatto.

La triste eredità di Hiroshima e Nagasaki

Situata a ovest di Honshū e rivolta verso il mare, sorge Hiroshima (広島市) la città portuale più grande del Chugoku.

Hiroshima Nagasaki

photo credits: viaggi-lowcost.info

Hiroshima

Fondata dal daimyō Mōri Terumoto nel 1589, Hiroshima passò in mano a varie amministrazioni. Nel 1938 diventò una sede bellica di importanza strategica e militare per tutta la seconda guerra mondiale. Nessun bombardamento si abbattè sulla città, fino a quel tragico 6 agosto 1945, alle 08:16:08. "Little Boy", la prima bomba atomica mai usata in un conflitto, fu lanciata dagli Stati uniti sulla città causando migliaia di vittime all'istante. Tuttavia, queste aumentarono nei mesi successivi a cause del fallout radioattivo. Nonostante la radioattività, la città venne ricostruita nel 1949 riacquistando la propria importanza industriale.
I danni causati dalla bomba atomica perdurarono negli anni successivi e nel 1955 fu istituito il centro medico Hijiyama, dove accogliere, studiare e curare i malati. Nei primi anni 70 nacque la "Atomic Bomb Casualty Commission" per il controllo del terreno e dell'aria.

Hiroshima Nagasaki

Hiroshima Nagasaki

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Nonostante la città fu rasa al suolo in quel tragico giorno, un solo edificio resistette portando per sempre con sé i tristi segni di ciò che avvenne. Stiamo parlando del Genbaku Dome (原爆ドーム, la cupola della bomba atomica). Tuttavia, prima della guerra Il palazzo era la sede dell’antica camera di commercio, oggi è classificato patrimonio mondiale dall’Unesco come testimonianza delle devastazioni delle armi nucleari.

Hiroshima Nagasaki

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Visitare Hiroshima

Ciò che la storia ci ha lasciato deve essere un monito per il futuro e sia Hiroshima che Nagasaki ne sono un esempio vivente. A questo proposito, se avete intenzione di visitare Hiroshima, una delle tappe fondamentali è il Parco della Pace. Esso comprende il Museo della Pace e il Cenotafio del memoriale per le vittime della bomba atomica. Quest’ultimo, costruito dall’architetto Kenzo Tange, elenca le vittime della bomba il cui epitaffio recita: "Possano le anime qui riposare in pace, perché l’inferno non sia ripetuto". Non possiamo poi dimenticare la Cupola della bomba.

Per qualunque informazione riguardante l’Hiroshima Peace Memorial Museum potete visitare il sito web ufficiale in inglese.

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In città possiamo trovare altri interessanti musei, come l’Hiroshima Museum of Art. Qui il museo espone una vastissima collezione di arte moderna europea, dal romanticismo all’impressionismo. Inoltre, l’Hiroshima MOCA (museum of contemporary art) espone le opere di artisti giapponesi e stranieri posteriori alla Seconda Guerra Mondiale.

Hiroshima Nagasaki

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Il giardino Shukkei-en ed Castello di Hiroshima

Il giardino Shukkei-en fu costruito nel 1620 durante da Shigeyasu Ueda su ordine di Asano Nagaakira, daimyo del Hiroshima han (feudo). Utilizzato come residenza della famiglia Asano nel 1940, e dato poi alla prefettura di Hiroshima. Situato vicinissimo al punto zero dell’attacco nucleare, lo Shukkei-en subì ingenti danni e successivamente diventò un rifugio per le vittime della guerra. Dopo i lavori di ristrutturazione, riaprì al pubblico nel 1951.

photo credits: thetruejapan.com

Strettamente collegato a questo meraviglioso giardino è il Castello. 広島城 Hiroshima-jō, chiamato anche 鯉城 Rijō letteralmente Castello-Carpa. Infatti, l’esterno completamente dipinto di nero, rimanderebbe all’immagine di una carpa nera. Costruito nel 1590, e divenne la dimora del signore del feudo, Mori Terumoto. Distrutto dal bombardamento atomico, fu ricostruito fedelmente nel 1958.
Attualmente è la sede del museo sulla storia e la cultura di Hiroshima circondato da un parco pubblico. Dalla cima del castello, si può godere di una splendida vista sul porto di Hiroshima e l’isola di Miyajima.

Hiroshima Nagasaki

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Per scoprire tutte le attrazioni e i meravigliosi templi che sorgono ad Hiroshima, potete visitare il sito ufficiale della città (in inglese).

Nagasaki

Come Hiroshima, anche Nagasaki (長崎市) oggi è un importante centro portuale e di scambi commerciali internazionali.

Hiroshima Nagasaki

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Questa cittadina moderna con una florida economia marittima si sviluppò nell XI secolo, espandendosi rapidamente. Nel 1568 il daimyō Ōmura Sumitada, convertitosi al cristianesimo, rese Nagasaki un porto internazionale, aprendola così all'influenza europa. Quando però salì al potere il capo dell’esercito Toyotomi Hideyoshi, la città si trasformò in un incubo per i cristiani. Infatti, il 5 febbraio 1597, 26 persone che professavano la religione cristiana vennero crocifisse. Il cristianesimo fu bandito e si diffusero i kakure kirishitan (隠れキリシタン), i cristiani che professavano la propria fede in gran segreto e clandestinità. Fu solo con la Restaurazione Meiji a metà dell’800 che la libertà di religione fece di Nagasaki il centro del cattolicesimo giapponese. Nagasaki divenne ancora più forte sotto il punto di vista industriale.

Tuttavia, questo segnò anche la condanna di Nagasaki. Il 9 agosto 1945, a tre giorni dal bombardamento di Hiroshima, l’ormai famosa “Operazione Manhattan" da parte degli USA fu attuata. “Fat Man”, la seconda bomba atomica, cadde sulla città.
Trattandosi prettamente di una zona industriale ed essendo la bomba meno potente di quella di Hiroshima, le vittime dell'attacco furono sensibilmente inferiori. Nel 1949 Nagasaki venne rapidamente ricostruita e recuperò tutto il suo prestigio economico.

Hiroshima Nagasaki

Hiroshima Nagasaki

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Le ferite di Nagasaki

Simbolo della storia del Cristianesimo in Giappone è il Twenty Six Martyrs Museum che pepertua la memoria dei 26 martiri uccisi nel 1597.

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Naturalmente, come ad Hiroshima anche il Nagasaki Atomic Bomb Museum è una tappa fondamentale di questo viaggio. Un memoriale che mostra la città prima e dopo il bombardamento con l’intento di spingere le persone a riflettere su ciò che significa veramente pace e denuclearizzazione. Inoltre esattamente nel luogo dove scoppiò la bomba, sorge il Parco della Pace.

Hiroshima Nagasaki

Hiroshima Nagasaki

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A 20 km dal porto, si trova Gunkanjima (Isola Hashima, l’isola corazzata), la piccola isola più popolata al mondo, o almeno così era fino agli anni 70. Affinchè potesse accogliere più popolazione possibile, l’isola assunse l’aspetto di una massiccia corazzata. Successivamente, è stata completamente abbandonata diventando un esempio di archeologia industriale che attira gli appassionati di rovine!

Hiroshima Nagasaki

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Visitare Nagasaki

Se siete amanti delle viste mozzafiato delle città, imperdibile è la vetta del monte Inasa (稲佐山, Inasayama) che con i suoi 333 metri sorge vicino al centro di Nagasaki. Oltra all’auto e il bus, è possibile utilizzare la funivia per apprezzare appieno le bellezze della natura circostante!

Hiroshima Nagasaki

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Naturalmente il Giappone ci ha abituati a splendidi angoli di paradiso come i giardini. Infatti, a Nagasaki troviamo il Glover Garden. Situato sulla collina dove i mercanti occidentali si stabilirono dal 1850, è un vero e proprio museo dove è possibile visitare i palazzi dell’epoca.

photo credits: japanmeetings.org

Tra i numerosi templi, spicca qualcosa che non è facile trovare in Giappone. Stiamo parlando della basilica dei Ventisei Santi Martiri del Giappone (日本二十六聖殉教者堂) o Chiesa di Ōura (大浦天主堂 Ōura Tenshudō). Si tratta di una chiesa cattolica, risalente al periodo Edo. Per molti anni è stata l'unico edificio in stile occidentale iscritto nel Tesoro nazionale del Giappone ed è considerata la più antica chiesa del Giappone.

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Dietro la triste storia che accomuna queste due città, c’è la grande forza di un popolo che ha sempre saputo rialzarsi. Hiroshima e Nagasaki sono testimonianze storiche che abbiamo voluto ricordarvi e che troppo spesso vengono considerate come realtà lontane, ma che invece devono fare profondamente riflettere, per non dimenticare ciò che è successo.


Japan Tradition: Akita Kantō

L’Akita Kantō (秋田竿燈まつり) è il festival della città di Akita. Si celebra dal 3 al 7 agosto con lo scopo di pregare per avere un buon raccolto. Questo festival è molto particolare, e per parteciparvi c’è bisogno di avere delle abilità particolari.

Akita Kantō

photo credits: Zamboni.

La particolarità dell’Akita Kantō

Se non avete mai avuto la possibilità di assistere a questo matsuri particolare, sicuramente oggi ne rimarrete sorpresi. Infatti, i festeggiamenti consistono del portare in parata notturna lungo le strade della città dei pali di bamboo. E fin qui potrebbe anche risultare semplice, se non fosse che questi pali hanno una lunghezza che varia dai cinque ai 12 metri. Inoltre, in cima a questi, ci sono ventiquattro o ventisei lanterne con annessi gohei (bacchette di legno). Il peso totale di questi pali può arrivare a 50 chili. Essi vengono trasportati per le strade della città sui palmi, le fronti, le spalle o la schiena dei partecipanti.

L’Akita Kantō è uno dei principali festival della regione Tōhoku assieme al Tanabata, l’Aomori Nebuta Matsuri e l’Hanagasa Matsuri. Infatti, nel 1980 è stato definito come Proprietà importante e intagibile della cultura popolare.

Akita Kantō

photo credits: Laura Tomàs Avellana, hitoyam

Le Origini

Il festival ha origine dal Neburi Nagashi, celebrazione che aveva lo scopo di liberarsi dalle malattie e dalla negatività durante l’estate. Già presente durante il periodo Horeki, nel mezzo dell’era Edo, si possono trovare testimonianze in diversi documenti storici. Una di queste è "Yuki no huru michi (The road where it snows)” scritto da Soan Tsumura nel 1789. Questo è infatti la documentazione più antica che porta descrizione del Neburi Nagashi. Qui si dice che il festival si teneva il 6 luglio secondo il calendario lunare ed è definito la tradizione originale di Akita.

Durante il Neburi Nagashi, le persone decoravano gli alberi e le piante di bamboo con pezzi di carta dove scrivevano i propri desideri. Successivamente, i partecipanti camminavano per la città con queste piante assieme a candele e lanterne. In seguito, il Neburi Nagashi prese il nome di Kanto.

photo credits: foxeight 

La storia dell’Akita Kantō

Il nome attuale dell’evento è stato usato per la prima volta da Tetsusaku Okubo nel 1881. Il questo periodo infatti, l’imperatore Meiji fece visita ad Akita. Qui Okubo suggerì di intrattenere l’imperatore con la performance Kanto.

A causa del cambio del calendario da lunare a solare nel 1872 e visto il numero minore di Kanto che partecipavano al festival, la realizzazione di quest’ultimo cominciò a risultare incerta.
Tuttavia nel 1908 l’imperatore Taisho visitò Akita e si innamorò della performance Kanto. L’anno successivo, una ditta di bibite pullicizò i propri prodotti sulle lanterne dei Kanto. Questi due eventi portarono alla restaurazione del Kanto vestival e al suo cambio di date, per evitare la stagione delle piogge.

Akita Kantō Akita Kantō

photo credits: Laura Tomàs Avellana

A seguito di ciò, il numero dei visitatori aumentò e venne fondata nel 1931 la Kanto Society, incaricata di gestire il festival.

Cancellato durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale, nel secondo dopoguerra fu stabilito il Comitato Esecutivo del Kanto Festival.

Nel 1976, dopo una performance di successo a San Diego, negli USA, il Kanto divenne popolare in varie nazioni.

Cos’è il Kantō

Letteralmente, Kantō vuol dire “un palo con le lanterne” ed è fatto da pali di bamboo e lanterne in carta di riso, appese su barre orizzontali.
Il palo di bamboo principale è chiamato “Oyatake” e sono tutti prodotti in Giappone e dalle fattezze alquanto spesse. Ci sono addirittura delle regole molto severe sullo spessore e sugli spazi di giunzione dalla radice per questi pali.
Per questo, le persone che scelgono il palo devono essere molto esigenti sul tipo di bamboo utilizzato per produrre il Kantō.

photo credits: Laura Tomàs Avellana, Choo Yut Shing

I rami orizzontali sono chiamati “Yokotake” ed è qui che vengono appese le lanterne. I pezzi di bamboo utilizzati per rendere l’Oyatake ancora più lungo sono chiamati “Tsugidake”.

I Kantō si suddividono in quattro categorie dalla lungezza regolata: Oowaka, Chuwaka, Kowaka e Youkawa.

Le tecniche di Kantō

Ci sono varie tecniche per utilizzare il Kantō dal nome “Myogi” e suddivise in 5 catgorie.

Akita Kantō Akita Kantō

photo credits: Laura Tomàs Avellana

Nagashi
Gli artisti tengono il Kantō sul palmo delle mani e lo bilanciano con le loro dita. In questo modo altri artisti possono aggiungere Tsugitake

Hirate (mano)
Gli artisti tengono il Kantō ancora più in alto sul palmo della mano

Koshi (fianco)
Il Kantō è sorretto dalle dita. Successivamente spostato sul palmo della mano e poi sul fianco. L’artista si piega lateralmente e bilancia con le proprie gambe.

Akita Kantō

photo credits: Laura Tomàs Avellana

Kata (spalla)
Gli artisti tengono il Kantō sul palmo della propria mano dominante e formano una linea partendo dalla gamba al Kantō, alzandolo ancora più in alto.

Hitai (fronte)
L’artista tiene il Kantō con le proprie dita e poi lo sposta sul palmo, successivamente sulla fronte.

Durante la giornata si tengono anche delle competizioni per testare queste capacità, le Myogikai. Lo scopo è quello non solo di far vedere le proprie capacità, ma anche di studiare quelle degli altri partecipanti per imparare nuove tecniche.

Akita Kantō

photo credits: foxeight

L’Akita Kantō oggi

La data del festival è stata cambiata per ben tre volte. Attualmente si tiene dal 3 al 6 agosto di ogni anno.

La performance serale dell’Akita Kantō è quella principale e si tiene al Kanto Oodori, una delle strade principali di Akita. Qui lo scopo dei performer non è competere fra di loro, ma intrattenere i visitatori mostrando le proprie capacità e illuminando Kanto. Più di 230 vengono sollevati allo stesso momento al suono di musica di taiko e flauti.

Akita Kantō

photo credits: foxeight

Un’esperienza unica nel suo genere che vale la pena di essere vissuta a pieno, non appena ne si ha la possibilità.


Ryokan di lusso tra Tokyo, Kyoto & Osaka

Trovare l’albergo ideale non è per nulla difficile in Giappone, specialmente se volete alloggiare in un Ryokan! La modernità vi regalerà sempre esperienze indimenticabili, ma è possibile anche immergersi nella pace della campagna.
Tokyo è una città strepitosa, sempre in movimento e ricca di meraviglia da esplorare. Tuttavia, se avete voglia di rigenerare la vostra anima per qualche giorno nei dintorni della grande metropoli, allora i ryokan sono ciò che fa al caso vostro!

ryokan

photo credits: gorahanaougi.com

Quando il tempo si ferma

Il ryokan (旅館) non è altro che un albergo con pochissime stanze il cui stile è rimasto immutato fin dall’epoca Edo. Dall’estetica curatissima, in questi alberghi tradizionali c’è sempre un giardino visibile da qualunque punto della washitsu (和室). In questa tipica stanza giapponese essenziale troviamo il tokonoma (床の間). Si tratta di una piccola finestrella chiusa e rialzata in cui troviamo delle pergamene giapponesi, dette emakimono, ikebana e bonsai. Qui, il pavimento è rigorosamente composto da tatami (畳), sopra il quale giace il futon (布団, letteralmente "materasso arrotolato"). Le sole tracce di modernità sono date dalla presenza dell’aria condizionata, la televisione e il telefono.
Gli ospiti dei ryokans sono affidati alle cure di un’anziana cameriera. Quest’ultima accoglie i visitatori servendo loro il tè di benvenuto, raccoglie le ordinazione e li accompagna all’Osen (il bagno termale) o all’Ofuro (il bagno nelle vasche di legno hinoki).

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photo credits: gorakadan.com

I Ryokans sono sparsi un po’ per tutto il Giappone, soprattutto nelle zone dell’entroterra. Tuttavia, oggi ci limiteremo a quelli raggiungibili più facilmente, situati tra Tokyo, Kyoto e Osaka!

Ryokan della regione di Hakone

La regione di Hakone si trova lungo Tokaido, le strade storiche del periodo Edo ed è perfetta se volete spostarvi comodamente tra Tokyo, Kyoto e Osaka. Inoltre, se come me siete follemente innamorati del Monte Fuji, i ryokans che vi sto per presentare ne offrono una vista mozzafiato!

photo credits: yado-resort.com

Il primo ryokan è il GORA HANAOUGI nella zona più famosa di Hakone e circondato da uno splendido paesaggio naturale.

Indirizzo: 1300-681 Gora Hakone-machi Ashigara-shimogun Kanagawa Pref. 250-0408
Telefono: +81-460-87-7715
Sito Web: https://gorahanaougi.com/

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Il secondo ryokan è il GORA KADAN che sorge sul terreno della Villa Kan’in-no-miya, l'ex villa estiva di un membro della famiglia imperiale nella città di Gora a Hakone.

Indirizzo: 1300 Gora, Hakone-machi, Ashigarashimo-gun, Kanagawa, 250-0408
Telefono: +81-460-82-3331
Sito Web: https://www.gorakadan.com/

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Infine lo splendido YAMA-NO-CHAYA che sorge in un boschetto di bambù attraverso un ponte sospeso.

Indirizzo: Tounosawa, Hakonemachi, Ashigarashimo-gun, Kanagawa, 〒250-0315
Telefono: +81-460-85-5493
Sito Web: https://luxury-ryokan.com/

Il Ryokan della penisola di Izu

La penisola di Izu si trova a sud della regione di Hakone e del Monte Fuji. Essendo meno conosciuta della regione di Hakone, è una meta leggermente meno turistica, ma che non vi deluderà assolutamente!

ryokan

photo credits: ryokancollection.com

Per questa zona ho selezionato il YAGYU NO SHO, un ryokan in cui la cucina tradizionale, i bagni, l’ospitalità e l’architettura giapponese si fondono insieme.

Indirizzo:1116-6 Shuzenji, Izu, Shizuoka 410-2416
Telefono: +81-558-72-4126
Sito Web: https://www.yagyu-no-sho.com

Ryokan tra il Mar del Giappone e le Alpi

Nella regione di Chubu, tra il Mar del Giappone e le Alpi giapponesi sorgono due zone di straordinaria bellezza. Stiamo parlando di Hokuriku e Hida, distanti da Tokyo circa 3/4 ore con lo Shinkansen. Siete pronti ad immergervi nella generosità della natura?

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BENIYA MUKAYU è un luogo in cui tutto ciò che avete sempre considerato inutile, acquisterà un grande valore. Un luogo dove finalmente la vostra mente sarà spogliata e ritroverete la pace che cercavate da tanto tempo.

Indirizzo: 55-1-3 Yamashiro Onsen, Kaga, Ishikawa, 922-0242
Telefono:+81-(0)761-77-1340
Sito Web: http://mukayu.com

ryokan

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WANOSATO merita assolutamente la nostra attenzione. Situato nel cuore della prefettura di Gifu, vicino a Hida-Takayama, offre la possibilità di vivere un’esperienza unica, nel profondo della natura, nella tradizione e nella tranquillità.

Indirizzo: 1682 Ichinomiyamachi, Takayama, Gifu 509-3505,
Telefono: +81 577-53-2321
Sito Web: http://www.wanosato.com

Non provate quel forte desiderio di scappare via dalla quotidianità e rifugiarvi in uno di questi magnifici alberghi tradizionali? Io sì. Partirei in questo stesso momento e mi lascerei coccolare dai profumi ed i suoni del mio amato oriente.

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Scoprendo le meraviglie di Okinawa

Le isole Okinawa formano il gruppo principale dell'arcipelago giapponese delle Ryūkyū. Esse comprendono l'omonima isola insieme ad altre minori e fanno parte della prefettura di Okinawa il cui capoluogo è Naha.

Okinawa

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Da Okinawa proviene la famosa arte marziale del karate. Questa è un’arte creata in seguito alla fusione delle arti marziali cinesi con l'Okinawa-te (all'epoca suddiviso in Naha-te, Shuri-te e Tomari-te).

L'isola di Okinawa è la più grande dell'arcipelago ed è la 287ª isola per estensione al mondo.

Il clima subtropicale di queste isole sostiene una densa foresta pluviale, mantenuta dalla stagione dei monsoni che avviene nella tarda primavera.

Le cose da visitare ad Okinawa sono tante, forse troppe. E’ una meta che non può mancare nell’itinerario dei nostri viaggi nipponici. Qui abbiamo voluto raccogliere quelle che secondo noi sono le location migliori da visitare. Il nostro consiglio è comunque quello di dedicare ad Okinawa, chiamata anche la Polinesia Giapponese, più tempo possibile.

Castello Shuri

Shuri era l'antica capitale del regno di Ryukyu e il castello fu centro amministrativo e residenza della famiglia reale. Il Castello Shuri (Shuri-jo) è situato su una piccola collina che sovrasta Naha. La struttura originale andò distrutta durante la seconda guerra mondiale e ricostruita in seguito. L'area è stata riaperta al pubblico nel 1992 in occasione del ventesimo anniversario della restituzione di Okinawa al Giappone da parte degli USA.
Oggi il castello fa parte del Patrimonio dell’umanità UNESCO.

Okinawa

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Parco seminazionale di Okinawa Senseki

Luogo dove avvenne la celebre battaglia di Okinawa durante la Seconda guerra mondiale, il parco è dedicato alle circa 200.000 vittime degli scontri. Di particolare importanza sono il Museo memoriale della Pace con diversi pezzi che rimandano alla guerra. Ricordiamo infatti gli oggetti dei caduti, le loro foto durante la guerra di Okinawa e la Pietra angolare della Pace con tutti i nomi dei caduti. Il 23 giugno nel 1945 l'esercito giapponese ha smesso di opporre resistenza. Questo è il giorno in cui ogni anno si tiene la cerimonia di commemorazione per i caduti in guerra.

Okinawa

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Sefa Utaki

Sefa Utaki è un importante luogo sacro per la religione di Okinawa situato sull'Isola di Kudaka. Si trova su una collina con formazioni rocciose collegate tra loro da percorsi pedonali. La traduzione inglese della parola Sefa-utaki è "luogo purificato di Utaki". Anche questo sito fa parte del Patrimonio Mondiale UNESCO.

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Giardino Shikinaen

Il giardino Shikinaen è stato costruito alla fine del 18° secolo ed era la seconda residenza dei re di Ryukyu. Qui si possono trovare edifici in legno in stile okinawano, con tegole rosse e un laghetto centrale.

photo credits: giapponepertutti.it

Mausoleo Tamaudun

Il mausoleo Tamaudun è stato costruito intorno all’inizio del 16° secolo per la famiglia reale del Regno di Ryukyu. E’ stato restaurato dopo aver subito gravi danni durante la guerra ed ora è Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.

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Ocean Expo Park

L’Ocean Expo Park è un grande parco sulla punta della penisola di Motobu, nel nord di Okinawa Honto. Questa attrazione è stata costruita nel 1976 per commemorare l’Okinawa International Ocean Expo tenutosi l’anno precedente. L’attrazione principale del parco è il Churaumi Aquarium, definito l’acquario più bello del Giappone.

Okinawa

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Kokusai Dori

Kokusaidori (letteralmente “Strada Internazionale”) è la via principale che si estende per circa due chilometri attraverso il centro di Naha. La strada prende il nome dal precedente “Ernie Pyle International Theatre”, un cinema costruito lungo la strada dopo la guerra.

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Cascata Hiji

La cascata Hiji si trova a Yambaru Honto, nella zona nord di Okinawa. Qui la densità della popolazione è molto bassa e la maggior parte del territorio è coperto da foreste naturali. Si può accedere alla cascata tramite un’escursione lungo un sentiero attraverso la foresta. Tuttavia, Il sentiero è stato danneggiato da un tifone nel 2012 ma riaperto nel mese di aprile 2013.

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Rovine dei Castelli Nakagusuku, Katsuren e Zakimi

Un’altra meta molto interessante, sono le rovine dei Castelli di Nakagusuku, Katsuren e Zakimi di cui queste ultime due sono patrimonio dell’UNESCO.

Il primo si erge a 150 metri sopra il livello del mare e fu originariamente costruito dal clan Aji nel XIV secolo. Successivamente, Gosamaru lo ampliò nel XV secolo prima di cadere definitivamente nelle mani di Awamari-san. Questo castello oggi è patrimonio dell’UMA.

Okinawa

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Il castello di Katsuren invece fu di proprietà di Awamari-san. Nel XV secolo egli mise in seria difficoltà il potere reale a causa del proprio carattere ribelle e delle proprie conquiste militari.

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Il castello di Zakimi invece fu costruito nel XV secolo dal leggendario guerriero Gosamaru. Noto per le sue costruzioni militari, questo castello è il primo esempio di portale in pietra esistente sull’isola di Okinawa.

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Mihama American Village

Il Mihama American Village è un grande complesso di intrattenimento situato nel centro di Okinawa Honto. Molte basi militari americane si trovano nella zona e il complesso di intrattenimento è un diversivo molto ricercato per la gente del posto. Il Mihama American Village ha molti negozi, ristoranti, caffè e un ampio parcheggio.

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Okinawa World

Okinawa World è un parco dedicato alla cultura okinawana. Le attrazioni principali del parco sono una grande grotta naturale (Gyokusendo), un villaggio artigianale e un museo di serpenti.

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Passiamo alla natura, perchè è vero che Okinawa è tradizione e storia, ma è anche un Paradiso naturale da vivere. Ci sono molte spiagge da sogno in cui trascorrere momenti indimenticabili, ma per voi abbiamo scelto le migliori. Diteci poi cosa ne pensate della nostra selezione!

Le spiagge di Okinawa: Manza Beach

La spiaggia dalla sabbia soffice fa parte del ANA InterContinental Manza Beach Resort, il cui edificio si affaccia sui 300 metri della spiaggia.

photo credits: okinawatravelinfo.com

Le spiagge di Okinawa: Moon Beach

Moon Beach è una spiaggia situata all’interno dei terreni di Hotel Moon Beach. La spiaggia si estende per 150 metri ed è spesso molto affollata. C’è una zona riservata ai nuotatori, ombrelloni e reti da pallavolo.

Okinawa

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Le spiagge di Okinawa: Sunset Beach

Avete voglia di godervi tramonti da film? E allora non potete perdervi la Sunset Beach. Si trova proprio accanto al Mihama American Village. La spiaggia è lunga circa 250 metri ed è situata in una piccola baia artificiale sulla sponda occidentale.

Okinawa

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Le spiagge di Okinawa: Emerald Beach

Emerald Beach si trova all’interno dell’Ocean Expo Park sulla penisola di Motobu. La spiaggia è divisa in tre settori e ciascuna delle tre aree è lunga circa 150 metri.

photo credits: okinawatravelinfo.com

Le spiagge di Okinawa: Okuma Beach

Okuma Beach è una spiaggia situata all’interno della JAL Private Resort Okuma. Si trova nel nord di Okinawa Honto, la zona meno densamente popolate. La spiaggia si estende per oltre un chilometro lungo la costa.

Okinawa

photo credits: marshallsabroad.com

Se proprio non potete ancora partire, vogliamo consigliarvi un film per godere delle bellezze di Okinawa: Karanukan (カーラヌカン). Romantico ma con lo scopo di mostrare le bellezze di questo paese, il film racconta la storia del fotografo Hikaru Ooyama (GACKT) che decide di visitare Okinawa. Lì, incontra Mami Ishigaki (Suzuka Kimura) e ne rimane affascinato, tanto da sceglierla come modella. Durante un servizio fotografico nelle Yaeyama Islands, Hikaru viene investito da un fascio di luce che gli fa perdere momentaneamente coscienza e traccia della sua musa. La sua vita, da quel momento in poi, è dedicata alla ricerca di Mami tra gli incredibili posti da sogno di Okinawa. Se avete voglia di pregustare questi magnifici luogi, Karanukan è il film giusto per voi.

GACKT

photo credits: gacktitalia.com

Solitamente scrivo solo articoli per me di un certo interesse, ormai sapete che mi occupo della storia Giapponese, dei Samurai e di aziende Giapponesi in Italia. Di viaggi mi occupo raramente, tuttavia questa volta la passione ha parlato al posto mio.
Appena ne avete la possibilità, partite per questa meravigliosa isola. Scoprirete che tutti i posti di cui avete sempre sentito parlare, tutte le spiagge, tutti i luoghi che avete sempre sognato si riuniscono tutti qui, ad Okinawa.


Japan Tradition: Tenjin Matsuri

L’estate giapponese è caratterizzata dai famosi matsuri, fra cui il Tenjin Matsuri (天神祭) di cui vi parliamo oggi.

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Classificato come uno dei tre maggiori matsuri del Giappone, il Tenjin Matsuri si svolge ad Osaka. Iniziato nel 10 secolo, oggi si svolge fra il 24 e 25 luglio di ogni anno. Tuttavia, le celebrazioni maggiori si svolgono il secondo giorno, inclusa la processione lungo il fiume e i fuochi d’artificio.

Questo particolare festival è dedicato al Tempio Tanmango e alla sua principale divinità Sugawara Michizane, dio degli scolari. Come altri famosi matsuri (Gion Matsuri di Kyoto e Kanda Matsuri di Tokyo) anche qui le festività hanno inizio nel tempio.

Le festività

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Tutto ha inizio con la cerimonia di apertura. Qui la divinità viene invitata ad uscire dal tempio per poi cominciare una parata. Gli abitanti di Osaka intrattengono la divinità con festività esuberanti, prima di riportarlo al tempio.
Questa diventa così un’occasione per tutti per poter godere a pieno dei caldi giorni d’estate. Infatti, è possibile vedere persone indossare i costumi tradizionali e spettacolari parate.

Il Tenjin Matsuri in dettaglio

Come abbiamo detto, il Tenjin Matsuri si svolge su due giornate. La prima giornata, la mattina del 24 luglio, il festival comincia al Tempio Tenmangu. Qui la gente si riunisce per un rituale tradizionale per poi passare alle preghiere in riva al fiume. Gli abitanti di Osaka in questo modo chiedono infatti prosperità e sicurezza per la loro città. Il pomeriggio dello stesso giorno, i tamburi sono suonati da uomini con grandi cappelli rossi. Questo serve ad informare la popolazione che i preparativi per il festival sono completati.

Tuttavia, il culmine delle celebrazioni avviene alle 15:30 del secondo giorno, il 25 luglio. In questo momento, i suonatori di tamburi con i cappelli rossi guidano la processione.

photo credits: hyossie

Partendo dal Tempio Tenmangu, la parata attraversa le strade di Osaka. In questa lunga processione troviamo maschere caratteristiche. Non possiamo non citare infatti i Sarutahiko, un goblin dal naso lungo a cavallo. Queste maschere sono accompagnate da gonfiabili, musica da festival, ballerini di vario genere e altre attrazioni.

Un’ora dopo l’inizio della processione è ora per il mikoshi di uscire dal tempio. Questo “tempio portatile” contiene al suo interno la divinità Sugawara Michizane. In questa occasione, il mikoshi segue un bambino e una bambina che hanno il compito di guidare un bue sacro, messaggero di Michizane. Durante la parata appaiono altri mikoshi, ma se volete vedere quello dedicato a Michizane, tenete gli occhi aperti per il tempio con la fenice.
Alle 18, la parata arriva al fiume Okawa. Qui le persone e i mikoshi vengono caricati sulle barche per continuare la parata sul fiume.

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Il Tenjin Matsuri e le "barche teatro"

E' anche possibile trovare delle “barche teatro”. Infatti su alcune di queste imbarcazioni è possibile assistere a performance del tradizionale teatro Noh e Bunraku. Inoltre, in mezzo a tutte queste imbarcazioni, si possono anche vedere i Dondoko, piccole barche che si spingono agilmente lungo il fiume grazie a giovani vogatori.

 

photo credits: elmimmowolf4max

Non possiamo poi dimenticare le infinite delizie dello street food di Osaka, città estremamente famosa per il suo cibo.

La processione continua mentre le celebrazioni vanno avanti durante la sera. Il culmine si raggiunge nuovamente dalle 19:30 alle 21:00 quando comincia lo spettacolo dei fuochi artificiali. Il Giappone si sa, è famoso per i suoi spettacolo di fuochi artificiali. Tuttavia, quelli del Tenjin Matsuri assieme alle sue navi illuminate che si riflettono sul fiume, regalano uno spettacolo unico nel suo genere.
Dopo la fine dei fuochi artificiali, i mikoshi sbarcano e rientrano verso il tempio per le 22:00, segnando così la fine del festival.

photo credits: Ced'ceenoei 

L’affluenza

Il Tenjin Matsuri è solitamente uno dei momenti più affollati dell’anno, specialmente lungo le rive del fiume durante lo spettacolo serale. Infatti, per assistere allo spettacolo dei fuochi artificiali è davvero difficile trovare il posto giusto per poter godere a pieno dello spettacolo.

Tuttavia, esiste la possibilità di acquistare dei biglietti per dei posti a sedere localizzati vicino la stazione di Temmanbashi. Il costo è di circa 6000¥ e richiede la prenotazione in anticipo. Questo vi permetterà di avere una buona visuale della processione ma non una visuale perfetta dei fuochi artificiali.

photo credits: japannewbie, Mi-Shin Shinoyama

I ponti presenti lungo il fiume Okawa sono chiusi durante la parata e offrono un posto avvantaggiato come visuale. Tuttavia, i visitatori non possono sostare a lungo per garantire un traffico scorrevole di tutte le persone presenti. Invece, Il ponte Kawasaki viene chiuso anche al pubblico anche perché alle persone comuni non è concesso di guardare la divinità del tempio dall’alto.

La città addobbata

Durante il Tenjin Matsuri, Osaka si addobba di mille colori, luci, torce, fiaccole e lanterne lungo tutto il centro della città. Uno spettacolo imperdibile sia per i locali che per i turisti!

Se avete assistito ai passati matsuri o avete intenzione di partecipare al prossimo in arrivo, fateci sapere cosa ne pensate!

photo credits: Laura Barrio


Focus on: Japanese street food

Se amate il Giappone non potete non amare la sua cultura per il cibo e in particolare lo street food giapponese.

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Profumi, colori e sapori si mescolano per le strade del Giappone. che si tratti di eventi speciali o di un giorno qualunque, le tradizionali bancarelle di cibo da strada, comunemente chiamate Yatai, offrono meraviglie culinarie. Dolci o salate, queste leccornie non si trovano normalmente nei ristoranti oppure hanno un sapore molto più intenso cucinato dal venditore ambulante.

Tutte le appetitose pietanze on-the-go sono particolarmente economiche, ma sempre di altissima qualità. La selezione che gli Yatai offrono varia spesso tra le stagioni e anche tra le regioni del Giappone. Nonostante questo, l’elenco delle prelibatezze è talmente vasto che preferisco non dilungarmi in chiacchiere: iniziamo subito questo speciale viaggio sensoriale!

Alcuni degli street food più famosi

street food

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Okonomiyaki

Diffuso soprattutto ad Osaka è anche conosciuto come “Pizza di Osaka”. Lo お好み焼き letteralmente okonomi = ciò che vuoi, yaki = alla griglia, è la versione giapponese di un classico pancake. Tuttavia questo piatto non è dolce ma a base di scaglie di verza, farina e uova, con l’aggiunta di ingredienti a piacere come carne e pesce. Il tutto viene cucinato su una piastra calda. Ne esistono delle varianti ad Hiroshima e Tokyo, ma questa sorta di “frittata” è divenuta famosa anche grazie all’anime “Ai shite Naito” (愛してナイト), da noi noto come “Kiss Me Licia”. Ricordate il padre di Yaeko (Licia), Shige-San (per noi Marrabbio)? Infatti era proprio lui il proprietario dell’okonomiyaki-ya, il ristorantino tipico specializzato in okonomiyaki!

street food

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Wataame

Immaginate di poter mangiare una soffice nuvola e avrete il Wataame o Watagashi (綿あめ), il dolce zucchero filato giapponese. Questa semplice leccornia amata soprattutto dai bambini, si può trovare ovunque. Infatti li troviamo presso gli Yatai, in cui è possibile vederne la realizzazione, oppure acquistarlo già pronto e confezionato in pacchetti colorati e spesso decorati con personaggi manga.

street food

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Yaki Imo

Lo yakiimo o Ishi Yaki Imo (焼き芋/ 石焼き芋) è un piccolo tesoro autunnale autentico della tradizione giapponese. Realizzato con la satsuma-imo, una patata dolce giapponese dal sapore di caramello, essa cuoce in un forno a legna ed è servita avvolta in carta marrone. E’ facile individuare lo yatai che offre questa specialità. Infatti, se si tendono le orecchie, si potranno udire delle canzoni che si diffondono per le strade per attirare i clienti!
Molto tempo fa gli yaki imo ya san (焼き芋屋さん, come vengono definiti i venditori ambulanti di patate arrosto) attraversavano le strade della città con i carrelli. Tuttavia, oggi è più facile vederli spostarsi su piccoli camioncini.

street food

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Crepes

Le crepes, originarie della Francia, si sono diffuse presto anche nel Sol Levante. infatti, sul finire degli anni ‘70, divennero lo snack dolce on the go soprattutto nel quartiere di Harajuku. La classica pastella viene cucinata sulla piastra calda e farcita con nama kurimu (panna montata delicatamente dolce), cioccolato, gelato e frutta, variegate con vari sciroppi, piegate nella tipica forma a cono e servite avvolte nella carta per facilitarne il consumo.

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Imagawayaki

L'imagawayaki (今川焼き) è un dessert che si trova spesso in vendita nei banchi dei festival. In base alla regione il suo nome varia in Ooban yaki (大判焼き) o Kaiten Yaki (回転焼き). Tuttavia, "wagashi" (和菓子) è il nome originario di questo dolce che si diffuse durante il periodo Edo. La pastella, a base di farina, uova ed acqua, viene versata in una speciale piastra e farcita con i fagioli rossi (azuki). Con il tempo si sono diffuse molte varianti che prevedono un'ampia varietà di ripieni. Possiamo trovare infatti crema alla vaniglia, creme e confetture di frutta, curry, carne, verdura e patate.

street food

photo credits: italianfoodacademy.com 

Nikuman

Questi irresistibili panini rotondi ripieni di carne (niku) solitamente carne di maiale (buta) e cotti al vapore, sono un'istituzione a Yokohama! Il loro nome però varia da Nikuman (肉まん) nella regione del Kanto a Butaman (豚まん) nella regione del Kansai. Assaporati da soli o accompagnati dalla salsa di soia, sono uno spuntino perfetto, assolutamente da provare!

street food

photo credits: jetsettingfools.com

Ikayaki

L’Ikayaki (いか焼き, イカ焼き o 烏賊焼, calamari al forno o alla griglia) è uno degli snack "da strada" preferiti dai giapponesi! Solitamente sono accompagnati con salsa di soia, teriyaki o una tradizionale salsa che in genere include vino di riso, pasta di miso, zenzero e salsa di soia. Ciò che rende questi calamari teneri e paffuti è la loro rapida preparazione e vengono serviti immediatamente una volta fuori dalla griglia.
Trovare gli ikayaki è abbastanza semplice: mercati, santuari e feste locali offrono sempre questa prelibatezza!

street food

photo credits: zojirushi.com

Yaki Tomorokoshi

In Giappone, lo Yaki Tomorokoshi (焼きとうもろこし) è uno degli street food stagionali che è possibile trovare alle fiere e durante i festival. Esso consiste un una pannocchia grigliata, ricoperta da una miscela di salsa di soia dolce e pepe speziato.

photo credits: favy-jp.com

Choco Banana

Un dessert estremamente semplice eppure unico nel suo genere: le choco banana sono un must dei festival in Giappone! Deliziose banane ghiacciate ricoperte da qualsiasi tipo di cioccolato e decorate con granella di zucchero o nocciole. Servite su un bastoncino, le choco banana possono far sorridere noi occidentali grazie alla loro forma equivoca, ma una volta assaggiate non potrete più farne a meno!

street food

photo credits: matcha-jp.com

Taiyaki

Il profumo paradisiaco del Taiyaki (たい焼き) è unico ed è impossibile resistervi! La loro forma è quella tipica "a pesce" ("tai", farciti con crema di fagioli rossi o panna, ma anche tantissime variazioni stagionali come le patate dolci e le castagne!

photo credits: Hayley Casarotto

Takoyaki

I takoyaki (たこ焼き polpo fritto o grigliato) sono polpette fritte di pastella ripiene di polpo, cipolle verdi, zenzero e pezzi di tempura. Esse vengono poi condite con una salsa Otafuku, l'alga aonori tritata, maionese e katsuobushi (fiocchi di tonnetto striato essiccato e affumicato). E' una specialità della cucina di Osaka, ma i venditori di queste delizie si possono trovare in quasi tutte la nazione.

street food

photo credits: hubjapan.io

Yakisoba

Gli Yakisoba (焼きそば, spaghetti saltati) sono uno dei comfort-food per eccellenza della cucina giapponese ed uno degli snacks più venduti dalle bancarelle durante i festival! La pietanza consiste in noodles saltati in padella con pezzetti di maiale. Accompagnati da varie verdure come cavoli, carote e cipolle e conditi con una salsa speciale che conferisce loro il tipico sapore speziato. Per la strada si possono trovare persino serviti in stile hot-dog all'interno di un panino e conditi con maionese e zenzero sottaceto!

photo credits: pellgen (@1179_jp)

Ayu No Shioyaki

Gli Ayu no Shioyaki (鮎の塩焼き) sono pezzi di pesce tipico del Giappone grigliato e condito solamente con sale. Questi vengono poi infilzati nello spiedino e rappresentano un must estivo che richiama la pace e l’energia dei fiumi.

photo credits: e-sumida.gr.jp

Kare Pan

Il kare pan (カレーパン) è un insolito e gustoso snack consistente in curry giapponese avvolto in un impasto leggermente dolce, impanato e fritto. Il curry utilizzato è molto diverso da quello che noi conosciamo qui in occidente. Infatti, è di un colore scuro ha un sapore più delicato che bene si adatta a questa particolare ricetta.

photo credits: e-sumida.gr.jp

Senbei

Una griglia a carbone, farina di riso, acqua e una miriade di sapori, sono i fondamenti dello Senbei (せんべい). Conosciuti anche come crackers di riso giapponesi, nessuno può resistere. Dolci o salati, i croccanti senbei si presentano di varie forme e dimensioni e per 300 yen. Uno snack assolutamente da provare!

photo credits: M's photography

Dango

All'esterno dei Templi Shintoisti, fanno capolino i venditori di dango (団子)! Questi sodi gnocchi rotondi di farina di riso glutinoso e acqua sono tipicamente serviti su uno spiedino e ne esistono di diversi tipi. An-Dango sono i più popolari in Giappone a base di anko addolcito. Invece, Bocchan Dango sono i più famosi ed estetici. Infatti, noi siamo abituati a vederli un po' ovunque online e negli Anime. Sono disponibili in 3 colori: il primo è colorato dai fagioli rossi (rosso), il secondo da uova (Giallo), e il terzo dal tè verde (verde). I Chichi dango invece sono leggermente zuccherati, mentre i Goma dango hanno i semi di sesamo e possono essere sia salati che dolci. Passiamo poi ai Kinako dango a base di farina di soia tostata e ai Mitarashi dango ricoperti da una glassa di salsa di soia dolce.

photo credits: Justin C.

Kakigōri

Sarebbe un'eresia definire il kakigōri (かき氷) come un granita: è qualcosa di più speciale, dalla consistenza soffice come la neve! Il ghiaccio così tritato viene aromatizzato con un sciroppo fruttato (fragola, ciliegia, limone, tè verde, uva, melone, prugna dolce) e addolcito con il latte condensato. Ne esiste una versione originaria di Kagoshima, il shirokuma (白熊, letteralmente "orso polare"), aromatizzato con latte condensato, piccoli mochi colorati, frutta (mandarino, ciliegia, ananas e uvetta ) e pasta di fagioli dolci (gli azuki).

photo credits: yutaka.london

Candy Fruits

La frutta candita è tra la più diffusa per le strade del Sol Levante. Ichigo Ame (fragole candite), Mikan Ame (mandarino giapponese candito), Ringo Ame (mele candite) e Anzu Ame (albicocche candite) sono irresistibili. Se siete degli amanti dei dolci non potete perderveli. Succosi frutti immersi nello sciroppo caramellato e infilzati da uno spiedino per essere mangiati on-the-go mentre i vostri occhi si riempiono delle meraviglie del Giappone!

Questi street food sono solamente un indizio di tutto quello che il Giappone può offrire. Tuttavia, se vi viene fame mentre state camminando per la strada perchè un buon profumo vi ha tentati, allora non esitate! Correte ad assaggiare queste specialità e fateci sapere cosa ne pensate!