I mercati mattutini del Giappone: un viaggio tra tradizione e sapori autentici
In Giappone, l'alba non segna solo l'inizio di una nuova giornata, ma apre le porte a un'esperienza culturale unica: i mercati mattutini. Questi vivaci luoghi di incontro offrono uno spaccato autentico della vita quotidiana, dove tradizione, gastronomia e artigianato si fondono in un'atmosfera coinvolgente.
Wajima: mille anni di storia e artigianato
Nel cuore della prefettura di Ishikawa, il mercato mattutino di Wajima vanta oltre mille anni di storia. Con circa 340 bancarelle, è rinomato per la vendita di prodotti locali e per il pregiato artigianato in lacca, noto come Wajima-nuri. Passeggiando tra le vie di Kawai-cho, è possibile ammirare e acquistare queste opere d'arte, testimonianza di una tradizione secolare.
Shichiken: sapori autentici in un contesto storico
A Ono, nella prefettura di Fukui, il mercato di Shichiken accoglie i visitatori con una selezione di prodotti agricoli freschi, offerti direttamente dai coltivatori locali. Le bancarelle si snodano lungo strade tradizionali risalenti al XVI secolo, creando un'atmosfera suggestiva che invita a scoprire i sapori genuini del territorio.
Hida Takayama: tra natura e cultura
Nel pittoresco scenario di Takayama, nella prefettura di Gifu, il mercato mattutino di Miyagawa si svolge quotidianamente lungo le rive del fiume omonimo. Qui, i visitatori possono trovare una vasta gamma di prodotti locali, dai freschi ortaggi alle creazioni artigianali, immergendosi in un ambiente che riflette l'autenticità della cultura giapponese.
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Kirei-Sabi: L'Arte della Semplicità e dell'Eleganza nel Design Giapponese
Un concetto di bellezza raffinata
Nel cuore dell’estetica giapponese risiede il concetto di Kirei-Sabi, un'idea che unisce la purezza della bellezza (“kirei”) con il fascino del tempo e dell'imperfezione (“sabi”). Questo approccio estetico si riflette nel design, nella moda, nella calligrafia e persino nella pubblicità, creando un'armonia visiva capace di trasmettere emozioni profonde.
Minimalismo e armonia visiva
Kirei-Sabi si manifesta attraverso linee essenziali, colori tenui e materiali naturali. Il design giapponese evita il superfluo, puntando su una bellezza discreta che non cerca di impressionare con eccessi, ma piuttosto di conquistare con la sua sottile eleganza. Ogni dettaglio ha un significato, nulla è lasciato al caso, e lo spazio vuoto (“ma”) diventa parte integrante della composizione.
L’influenza di Kirei-Sabi nella pubblicità
Le campagne pubblicitarie giapponesi spesso abbracciano questo concetto per creare messaggi visivi potenti ma delicati. L’uso di immagini minimali, caratteri puliti e colori soft trasmette una sensazione di calma e raffinatezza. Questo approccio differisce dalle pubblicità occidentali, più aggressive e dense di informazioni, puntando invece su un impatto emozionale sottile e duraturo.
Il tempo come elemento estetico
Un aspetto chiave del Kirei-Sabi è l’accettazione del tempo e dell’imperfezione. Materiali che invecchiano con grazia, oggetti che mostrano il passaggio degli anni senza perdere il loro fascino: tutto questo contribuisce a creare un’estetica autentica e senza tempo. Nel design e nell’architettura giapponese, si preferiscono superfici naturali che cambiano col passare del tempo, aggiungendo carattere e personalità agli spazi.
Un'estetica per il futuro
In un mondo sempre più dominato dall'eccesso di immagini e stimoli, Kirei-Sabi offre un'alternativa che invita alla contemplazione e alla riscoperta della bellezza nella semplicità. Questo concetto, radicato nella tradizione giapponese, sta trovando sempre più spazio anche nel design contemporaneo e nella comunicazione globale, dimostrando come la bellezza più autentica risieda nell'equilibrio tra eleganza e sobrietà.
Senchadō: l'arte raffinata del tè in foglia giapponese
Quando si parla di tè giapponese, la mente vola subito al matcha e alla sua cerimonia codificata. Ma c'è un'altra tradizione, meno conosciuta ma altrettanto affascinante: il Senchadō, l'arte di preparare e gustare il sencha, il tè verde in foglia più diffuso in Giappone.
Una cerimonia più libera e moderna
Rispetto alla rigida formalità della Cha-no-yu, la cerimonia del matcha, il Senchadō si distingue per un approccio più spontaneo e intimo. Nato nel periodo Edo grazie agli studiosi confuciani, si diffuse tra i letterati come un rituale raffinato ma accessibile, dove il piacere della conversazione si unisce alla degustazione del tè.
L'arte della preparazione
Nel Senchadō, tutto ruota attorno alla precisione e all'armonia. Si utilizza una teiera kyūsu, perfetta per controllare il flusso dell'acqua, e il tè viene infuso a temperature più basse rispetto ad altre varietà, per esaltarne la dolcezza e l'umami. Ogni versata ha un significato, e l'eleganza del gesto diventa parte dell'esperienza.
Un viaggio di sensi e cultura
Più di una semplice bevanda, il Senchadō è un'arte che invita a rallentare e ad apprezzare il momento presente. Il profumo erbaceo del sencha, il colore dorato della sua infusione e il sapore delicato si fondono in un rituale che trasmette equilibrio e benessere.
Dove sperimentarlo
In Giappone, alcune scuole tradizionali offrono esperienze di Senchadō, mentre in città come Kyoto e Tokyo esistono sale da tè specializzate. Anche a casa, con il giusto tè e un po' di attenzione alla preparazione, è possibile avvicinarsi a questa raffinata pratica.
Scoprire il Senchadō significa entrare in contatto con una dimensione meno nota della cultura giapponese, fatta di gesti eleganti e gusto autentico. Siete pronti a versare la vostra prima tazza?
Sakè: tre curiosità sulla bevanda simbolo del Giappone
Il sake non è semplicemente un alcolico: è un autentico pezzo di cultura giapponese, strettamente legato alla storia, alle tradizioni e persino alla spiritualità del Paese del Sol Levante. Sebbene venga spesso definito "vino di riso", la sua produzione è tutta speciale e il suo significato va ben oltre il semplice gusto. Per parlare delle bevande a base di riso, l'ideogramma sake [酒] si riferisce in generale all'alcool, ma viene pronunciato shu. Quando i giapponesi parlano di bevande realizzate con il riso, usano il termine nihonshu [日本酒], che significa "bevanda del Giappone".
E ora, preparatevi a scoprire tre curiosità affascinanti che vi faranno vedere il sake sotto una luce completamente nuova!
1. Il sake non è un distillato
Molti credono che il sake sia simile ai liquori o ai distillati, ma in realtà il suo processo di produzione è più vicino a quello della birra. Il riso utilizzato viene prima levigato per eliminare le impurità, poi cotto a vapore e fatto fermentare grazie a un fungo speciale chiamato koji. Questo trasforma gli amidi in zuccheri, permettendo al lievito di avviare la fermentazione alcolica.
Il risultato? Una bevanda dal gusto complesso e delicato, con una gradazione alcolica che si aggira tra il 13% e il 16%. E se pensavate che esistesse solo un tipo di sakè, ripensateci: ne esistono varianti più leggere, non filtrate, frizzanti e persino invecchiate!
2. Un legame con il sacro
Il sake non è solo un piacere per il palato, ma anche un elemento profondamente radicato nelle tradizioni religiose giapponesi. Antiche leggende narrano che persino gli dèi lo apprezzavano: si dice che il dio delle tempeste Susanoo-no-Mikoto abbia sconfitto un drago offrendogli otto barili di sake.
Ancora oggi, questa bevanda viene usata nei rituali shintoisti, specialmente nei matrimoni e nelle offerte ai kami (le divinità giapponesi). Durante alcuni festival, come il Doburoku Matsuri, viene distribuito un sakè non filtrato ai partecipanti, creando un legame tra il sacro e la convivialità.
3. Il galateo del sake
Non basta riempire un bicchiere e bere, il sake ha un vero e proprio codice di comportamento. Tradizionalmente si beve in piccole tazzine di ceramica (choko) o in eleganti scatoline di legno (masu). Ma la regola d’oro è una: mai versarselo da soli! È un gesto poco educato, mentre versarlo agli altri è un segno di rispetto e condivisione.
Anche la temperatura conta: d’inverno si può gustare caldo, mentre nei mesi estivi è più apprezzato fresco o persino freddo. Ogni metodo di servizio esalta aromi diversi, rendendo ogni sorso un’esperienza unica.
Un brindisi alla tradizione!
Il sake non è solo una bevanda, è un viaggio nella cultura giapponese. La prossima volta che avrete l’occasione di assaggiarlo, ricordatevi di alzare la tazzina e brindare con un tradizionale "Kanpai!" – e magari stupire i vostri amici con queste curiosità!
Il nostro rapporto con il Sake
Japan Italy Bridge si è spesso dedicata alla promozione del sake, portando avanti numerose iniziative, tra cui la Bunka Academy. L’obiettivo è stato quello di far conoscere anche in Italia la consapevolezza di come apprezzare il sake, sottolineando che non si tratta di una grappa, ma di un vero e proprio vino. Non è una bevanda da consumare solo a fine pasto, ma da gustare durante tutta la cena. A differenza del vino, il sake non copre i sapori dei piatti, ma li esalta. Per questo motivo, Japan Italy Bridge ha organizzato eventi in collaborazione con esperti giapponesi, che hanno condiviso con il pubblico la storia, il processo di produzione e i segreti del consumo e della conservazione del sake.
Se siete curiosi, vi invitiamo a dare un’occhiata al nostro portfolio e scoprire tutte le collaborazioni che abbiamo portato avanti.
Alla scoperta delle tre grandi varianti di soba in Giappone
La soba, i tradizionali noodles di grano saraceno, è uno dei piatti più iconici della cucina giapponese. Pur essendo diffusa in tutto il Paese, ogni regione ha sviluppato la propria variante, con caratteristiche uniche che la rendono speciale. Ecco tre delle versioni più famose che vale la pena assaggiare durante un viaggio in Giappone!
1. Togakushi Soba – La delicatezza montana di Nagano
Nel cuore delle Alpi giapponesi, la regione di Nagano è rinomata per la qualità della sua soba, in particolare quella di Togakushi. Questa versione si distingue per la lavorazione artigianale e la presentazione: i noodles vengono serviti freddi su un vassoio di bambù chiamato “zaru”, accompagnati da una salsa a base di soia (tsuyu) e spesso arricchiti con daikon grattugiato e wasabi. La purezza dell’acqua di montagna utilizzata nella preparazione contribuisce a donare un sapore fresco e raffinato.
2. Izumo Soba – Il gusto intenso del Giappone occidentale
Originaria della prefettura di Shimane, l’Izumo soba ha una consistenza più robusta e un sapore deciso grazie all’uso della farina di grano saraceno intero, che conserva il colore scuro e l’aroma naturale del cereale. Un tratto distintivo di questa varietà è la sua modalità di servizio: spesso presentata nel “warigo”, tre piccoli contenitori impilati, nei quali si versa direttamente la salsa e i condimenti, creando un mix di sapori ad ogni boccone.
3. Wanko Soba – Un’esperienza gastronomica unica a Iwate
Più che un semplice piatto, il Wanko soba è una vera e propria sfida culinaria. Tipica della prefettura di Iwate, questa specialità prevede il servizio di piccole porzioni di soba in ciotole individuali, che vengono continuamente riempite dal personale finché il commensale non si arrende. È un’esperienza divertente e interattiva, perfetta per chi vuole mettersi alla prova mentre assapora il gusto autentico di questa varietà regionale.
Se siete amanti della cucina giapponese, provare queste tre versioni di soba è un’occasione imperdibile per scoprire la diversità gastronomica del Paese. Ogni regione offre non solo un sapore unico, ma anche un’esperienza culturale che arricchisce ogni viaggio! Potete approfittare delle nostre proposte e offerte cliccando QUI: Your Japan vi farà venire l’acquolina in bocca!
Japan History: Furuta Shigenari
Furuta Shigenari (Distretto di Motosu, prefettura di Gifu, 1544 – July 6, 1615) era un guerriero giapponese vissuto durante il periodo Sengoku. Figlio del maestro di cerimonia del tè Furuta Shigesada (conosciuto con il suo nome buddista Kannami, in seguito ribattezzato Shuzen Shigemasa) che era anche uno dei fratelli minori del signore del castello di Yamaguchi-jo nella contea di Motosu-gun, provincia di Mino. Perseguendo la carriera di guerriero, Oribe acquisì anche un gusto sofisticato per la cerimonia del tè grazie a suo padre e sembra che sia stato adottato da suo zio.
Furuta Shigenari, il samurai che era anche maestro di cerimonia del tè
Autore: SaiKaiAngel
photo credit: https://it.wikipedia.org/
Furuta Shigenari divenne il servitore di Oda Nobunaga quando Nobunaga attaccò la provincia di Mino nel 1567. Nel 1569, Shigenari sposò Sen, una delle sorelle minori di Nakagawa Kiyohide (il signore del castello di Ibaraki-jo nella provincia di Settsu).
Nel 1576, Oribe divenne un amministratore di Kamikuze no sho (ora, Minami-ku Ward di Kyoto City), distretto di Otokuni-gun, provincia di Yamashiro. Successivamente si unì all'esercito di Hashiba Hideyoshi (poi Toyotomi Hideyoshi) durante l'attacco alla provincia di Harima e all'esercito di Akechi Mitsuhide durante l'attacco alla provincia di Tanba, facendo una carriera di successo come leader di guerra nonostante il suo piccolo stipendio di 300 koku.
Come maestro della cerimonia del tè, è ampiamente conosciuto come Furuta Oribe. Il suo nome comune era Sasuke, il suo primo nome era Keian. Il nome 'Oribe' come maestro della cerimonia del tè ha avuto origine dal fatto che è stato premiato con il grado di Junior Fifth Rank, Lower Grade, Director of Weaving Office.
Nel periodo di unione con Toyotomi Hideyoshi, Furuta Shigenari conobbe il maestro Rikyū diventando uno dei suoi allievi preferiti per circa dieci anni durante i quali scrisse due opere: Oribe Densho ("Il libro dei segreti") e Oribe Hyakka ("I cento precetti"). Il suo rapporto con Rikyū fu così intenso da non aver paura di fare disobbedienza al comune signore Hideyoshi nel momento in cui Rikyū partì in esilio per Sakai. Durante il dominio di Toyotomi Hideyoshi, la generazione di maestri del tè del periodo di Nobunaga, Yamanoue Sōji, Sen no Rikyū, Tsuda Sogyu, Imai Sokyu, si estinse in pochi anni. Tutti i maestri del tè erano oppositori filosofici e politici dell'espansionismo militare di signori della guerra come Hideyoshi, e l'importanza della disciplina del tè li poneva in grande autorevolezza sociale e politica, quindi, come Rikyu, furono esiliati o costretti al suicidio. L'arte del tè, conclusa la generazione di Nobunaga divenne cerimonia di Stato del periodo della Restaurazione Tokugawa e Furuta Shigenari divenne il più importante maestro del tè della nuova generazione. Insegnò anche allo shōgun Tokugawa Hidetada, Kobori Enshū e Honami Kōetsu. Accusato tuttavia di ordire una cospirazione ai danni dei Tokugawa gli fu ordinato il seppuku nel 1615.
La sua influenza
L'influenza di Furuta Oribe comprendeva tutta la pratica cerimoniale dalla prassi della preparazione del tè, agli stili artistici e architettonici, all'arredamento e allo stile delle ceramiche.
Infatti Oribe-ryū era lo stile di cerimonia curato da lui, come lo stile delle ceramiche Oribe-yaki. Disegnò anche un tipo di lanterna (tōrō) per il giardino del tè, conosciuta come Oribe-dōrō.
Arriva la Kimono Experience a TENOHA Milano
Arriva la KIMONO EXPERIENCE con Giappone in Italia, Milano Kimono e TENOHA Milano!
L’Associazione Giappone In Italia ha creato un “experience” più unica in collaborazione con Milano Kimono e TENOHA Milano, stiamo parlando della KIMONO EXPERIENCE!
Prova il vero Giappone con la Kimono Experience
Autore: SaiKaiAngel
Avete voglia di trascorrere momenti fuori dal tempo e unici? In questo momento in cui tutto è frenetico, perchè non prendersi un momento per noi stessi? Senza impegni, stress o confusione? Immergiamoci nell’amore per il Giappone e facciamolo nel migliore dei modi! Vi siete mai chiesti “Ma io come starei in Yukata o in kimono?” Io penso di sì, almeno, io me lo sono chiesta molte volte e finalmente sono riuscita a vedermi con il vestito tradizionale giapponese! Come ben sapete, l’Associazione Giappone In Italia, TENOHA Milano e noi di Japan Italy Bridge lavoriamo con un focus comune: costruire un ponte tra Giappone e Italia promuovendo la cultura giapponese qui a casa nostra.
Un’esperienza assolutamente speciale che vi permetterà di sentirvi in Giappone. Se non si può prendere l’aereo, come si fa a vivere il Giappone? Potete farlo come sempre nell’angolo di Giappone qui in Italia, TENOHA Milano! Non solo, dal 15 al 30 Giugno, potrete godere della “KIMONO EXPERIENCE”! Di cosa si tratta esattamente?
Di cosa si tratta?
KIMONO EXPERIENCE è una mostra allestita negli spazi di TENOHA Milano dal 15 al 30 giugno, con i kimono più belli e le foto di Alberto Moro, Presidente di Giappone in Italia e autore del libro “il Mio Giappone”. Troverete le foto di chi ha voluto indossare il kimono per le vie di Milano anche senza essere giapponese! Questo è l’obiettivo di KIMONO EXPERIENCE, far vivere a chi non è giapponese l’emozione del Sol Levante, non solo intorno, ma anche addosso. Sì, perchè, prenotandosi, si potrà avere la gioia di indossare uno Yukata e di essere fotografati niente meno che dal Presidente di Giappone In Italia, Alberto Moro che come ben sapete è anche un famosissimo fotografo.
Immaginatevi nell’atmosfera giapponese, avvolti in uno Yukata (la versione estiva del kimono) che la maestra di vestizione Yurie Sugiyama vi farà indossare, fotografati da Alberto Moro nell’incredibile e giapponese TENOHA Milano. Un sogno? No! Una realtà che vi sta aspettando!
Potrete visitare la mostra dal 15 al 30 giugno, dalle 10 alle 20, nello spazio Pop-up di TENOHA Milano, in Via Vigevano 18.
Se invece desiderate vestirvi e avere la vostra foto in Yukata, ricordate che la maestra di vestizione Yurie Sugiyama sarà disponibile dal 17 al 20 e dal 24 al 27 giugno, dalle 10.30 alle 13 e dalle 15 alle 18.00. Nonostante la vestizione sarà gratuita, nel form da compilare che trovate qui di seguito, vi verrà richiesta una caparra di prenotazione che sarà restituita nel momento in cui vi presentate alla KIMONO EXPERIENCE !
Non solo! Se desiderate, potrete acquistare la vostra foto in kimono come ricordo unico ed irripetibile della giornata. Vi chiederanno sicuramente quando siete volati in Giappone, perchè sono momenti che difficilmente possono ripetersi qui in Italia.
KIMONO EXPERIENCE, un’esperienza da non perdere, per portare nuovamente il Giappone In Italia, come recita il nome dell’Associazione che l’ha creata.
Ovviamente noi di Japan Italy Bridge vi aspettiamo numerosi!
>> PRENOTA ORA LA TUA KIMONO EXPERIENCE! <<
Fino ad esaurimento posti.
photo credits: Alberto Moro, Presidente Associazione Giappone in Italia
Japan History: Fukushima Masanori
Fukushima Masanori (1561 – Agosto 26, 1624) , il cui nome inizialmente fu Ichimatsu, nacque nella provincia di Owari.
Fukushima Masanori, una delle Sette lance di Shizugatake
Autore: SaiKaiAngel
photo credit: wikipedia.org
Figlio di Fukushima Masanobu, Fukushima Masanori è stato un generale giapponese e un daimyō al servizio dei Tokugawa, famoso anche per essere una delle Sette lance di Shizugatake.
Si dice anche che potesse essere stato cugino di Toyotomi Hideyoshi. Masanori assaltò il castello di Miki nella provincia di Harima e, durante la battaglia di Shizugatake nel 1583, sconfisse Haigo Gozaemon ed ebbe l'onore di prendere la prima testa, quella del generale nemico Ogasato Ieyoshi.
Fukushima Masanori prese parte a molte delle campagne di Hideyoshi; fu dopo la campagna di Kyūshū (1586-1587) che divenne daimyō ricevendo il feudo di Imabari nella provincia di Iyo; poco dopo prese parte alle invasioni giapponesi della Corea (1592-1598) e si distinse ancora una volta durante la battaglia di Chungju.
In seguito al suo coinvolgimento nella campagna coreana, Masanori partecipò alla ricerca di Toyotomi Hidetsugu. Condusse 10.000 uomini nel 1595, circondò il tempio di Seiganji sul monte Kōya e attese che Hidetsugu si suicidasse. Alla morte di Hidetsugu, Masanori ricevette l'ex feudo di Hidetsugu di Kiyosu nella provincia di Owari.
Essendo ostile a Ishida Mitsunari, Fukushima Masanori entrò in simpatia di Tokugawa Ieyasu; Ishida con un pretesto bruciò il castello di Masanori e durante la battaglia di Sekigahara sferrò il primo attacco alle truppe di Ukita rimanendo in prima linea per tutto il tempo. Vinta la battaglia e catturato Ishida, Masanori decapitò il daimyō nemico a Kyoto insieme ad Anko e Konishi. Masanori ricevette il feudo di Hiroshima ad Aki, ma Ieyasu non si fidò mai completamente di Masanori, per questo gli ordinò di ricostruire il castello di Nagoya per fargli spendere parte del suo reddito.
A quel punto, Masanori chiese di partecipare all'assedio di Osaka (1614-15), ma gli fu costretto a rimanere a Edo. Il nuovo Shōgun, Hidetada, si fidava ancor meno di Masanori e, dopo la morte di Ieyasu, lo accusò di malgoverno e lo trasferì al feudo di Kawanakajima. Il fratello minore di Fukushima Masanori, Masayori, aveva già perso il suo feudo a Yamato nel 1615.
Il posto di comando di Fukushima Masanori a Sekigahara
photo credit: samurai-world.com
Sembra che i suoi discendenti divennero hatamoto al servizio dello shogunato Tokugawa. Gli hatamoto erano samurai sotto il diretto controllo dello Shogunato di Tokugawa nel Giappone feudale. Tutti e tre gli shogunati della storia del Giappone avevano dei referenti diretti, soltanto che in quelli precedenti tali personaggi prendevano il nome di gokenin. Comunque, nel periodo Edo, gli hatamoto erano i vassalli di grado più elevato della dinastia Tokugawa e i gokenin erano i vassalli minori.
Fukushima Masanori possedeva una delle tre grandi lance del Giappone: Nihongo, oppure anche chiamata Nippongo (日本号). Usata nel Palazzo Imperiale, Masanori Fukushima possedette la Nihongo, per poi farla passare in mano a Tahei Mori. È stata recuperata, restaurata ed ora si trova al The Fukuoka City Museum.