Japan Italy: Prossima fermata: Giappone! Intervista a Stefania Sabia

"Un Italiana in Giappone" la serie - Stefania Sabia

La fratellanza fra Italia e Giappone negli ultimi anni è diventata sempre più stretta e solidale. Non è raro infatti trovare nostri connazionali che desiderano spostarsi nella terra del Sol Levante, tuttavia in pochi riescono a realizzare questo sogno. Oggi vogliamo condividere con voi l’esperienza di Stefania Sabia, italianissima ragazza che da circa due anni vive e lavora in Giappone!

JIB: Ciao Stefania, innanzitutto grazie per aver accettato di tenere questa intervista con noi.
S: Grazie a voi per avermi contattata e aver pensato al mio blog!

JIB: Raccontaci un po’ di te e di cosa fai nella vita
S: Mi chiamo Stefania, sono laureata in lingua e letteratura giapponese e da circa 2 anni vivo e lavoro in Giappone, a Tokyo.
Sono la creatrice del blog Prossima Fermata Giappone, che ho aperto insieme alla pagina Facebook 4 anni fa, durante il mio primo viaggio studio a Tokyo, seguita poi da Instagram e Youtube circa un annetto fa, che aggiorno con cura giornalmente.
Da allora continuo a raccontare con amore attraverso articoli, foto, video i miei viaggi e la mia vita quotidiana in Giappone.
Ho una passione particolare per la Shitamachi della capitale, i luoghi antichi di Tokyo mescolati al tessuto urbano moderno, ma che conservano un'atmosfera unica, spesso accompagnati da piccoli cafè incredibili.
Adoro l'esplosione di colori delle fioriture giapponesi, amo i dolci ristoranti a tema che ti strappano immancabilmente un sorriso e, quando ne ho l'occasione, amo indossare il kimono.
Esplorare e condividere questo meraviglioso Paese mi riempie sempre di una gioia immensa.

JIB: Come e da cosa nasce la passione del Giappone?
S: La passione per il Giappone nasce in seguito alla curiosità nei confronti della cultura di questo Paese. Ne ho sempre trovato affascinanti la storia, il folklore, la letteratura e anche la lingua. Potrei stare ore ad ascoltare il suono fluido del giapponese, rilassante come acqua che gorgoglia.
Una delle prime leggende ad avermi incantata, ricordo ancora adesso, è stata quella del Tanabata. Da piccola sognavo di poter partecipare un giorno ai festeggiamenti, mettere lo yukata e vedere il mare di decorazioni luccicanti tipiche della ricorrenza sopra la testa.

JIB: E alla fine ci sei riuscita! Tu ormai vivi in Giappone da qualche anno, raccontaci qualcosa sulla tua esperienza e come sei arrivata ad oggi
S: Vivere qui a Tokyo è un'esperienza incredibile, difficile talvolta, ma che in ogni caso non cambierei con nient’altro al mondo. Può essere una sfida, una prova, una sorpresa.
A vivere così lontani da casa ci sono tante prime volte, si imparano tante cose di se stessi e degli altri, e quello che magari in Italia non avevo mai fatto da sola mi sono ritrovata a doverlo affrontare.
La parte che amo di più è indubbiamente l'esplorazione, avere la possibilità di conoscere a fondo e con calma Tokyo, di svelarne a mano a mano gli strati, tutti i suoi anaba // i piccoli angoli, i cantucci segreti, i luoghi del cuore. Amo questa città con tutta me stessa.
Sono venuta per la prima volta in Giappone 4 anni fa, durante il secondo anno di università, pensando che un periodo studio mi avrebbe potuta aiutare con la lingua e i seguenti esami, così mi sono iscritta ad un corso di 3 mesi ad una scuola di lingua a Nippori (una delle zone di Shitamachi di cui vi parlavo sopra) e sono letteralmente rimasta folgorata dalla capitale.
Con il cuore traboccante di sentimenti sono tornata in Italia sapendo che una volta laureata sarei assolutamente voluta tornare.
Dopo la laurea sono ripartita dunque ancora una volta come studentessa, con l'intenzione di migliorare il più possibile il mio giapponese e provare a prendere il visto lavorativo.
Ho ottenuto il mio visto lavorativo di 3 anni circa 3 mesi fa e ora lavoro in un'azienda giapponese, io in particolare mi occupo di aiutare altri occidentali a trovare lavoro in Giappone.

 

JIB: Quale città ha catturato il tuo cuore in Giappone?
S: Forse si potrà capire già da altre risposte ma amo Tokyo con tutto il cuore. Penso sia una città unica. Una città patchwork, fatta di scampoli arcobaleno di ogni tipo e forma. Un incastro straordinario di moderno e antico. Non ha forse la bellezza classica tipica di Kyoto, ha più il fascino dei luoghi vissuti fino in fondo, al massimo, quei luoghi in grado di raccontarti ad ogni angolo una storia, di stupirti ancora e ancora senza mai fallire. Questa città è un universo a parte, non si smette mai di capirla, di impararla.
Se parliamo di luoghi straordinari per bellezza e per ricordi devo citare allora anche Takaragawa Onsen, un dei posti più magici in cui io sia mai stata in Giappone. Di questo ryokan con onsen ne ho parlato anche sul blog. Sembra provenire da un'altra epoca, adagiato in mezzo alle foreste di Gunma, lontanissimo dalle città, posato sul corso del fiume Takara. Puro incanto.

JIB: La tua storia è davvero emozionante e siamo sicuri che tu riesca a vivere quotidianamente esperienze uniche e creare tanti ricordi che ti porterai sempre nel cuore. Vorresti condividere con noi uno dei momenti più divertenti o significativi che ti sono capitati da quando vivi in Giappone?
S: Una delle esperienze che più ho amato è stata portare il mikoshi durante il matsuri del mio quartiere. La sensazione di coesione della comunità e il senso stesso dei festival è qualcosa di fantastico.
E' stato incredibile poter vedere un matsuri nella sua interità, dal raduno dei partecipanti, al brindisi e preghiere d'inizio e avere l'opportunità di portare la divinità, all'interno del mikoshi, in modo che potesse venire ringraziata da tutti e garantire così fortuna e prosperità al quartiere e i suoi abitanti.

 

JIB: Deve essere stata un’esperienza davvero intensa. Invece da cosa è nato Il tuo blog, prossimafermatagiappone.com, e come hai sviluppato il concetto sino ad arrivare a ciò che è oggi?
S: Il blog è nato dalla voglia di riportare in parole l'amore smisurato che provo per il Giappone.
Ho sempre amato scrivere, fin da piccola, e ho pensato che raccontare di questo paese avrebbe potuto connettermi e aiutare tanti altri amanti del Giappone.
E' un blog di viaggio, ma spesso sono i sentimenti per i luoghi a farla da padrone, un genuino e totale entusiasmo per quello che vedo o quello che faccio.
L'affetto sincero per certi quartieri, il fascino che su di me esercitano l'antico e le tradizioni, i luoghi che cantano al mio cuore. Una cosa, che penso e spero si possa capire leggendo il blog, è che non scrivo per raccontare di viaggi fini a se stessi, ma di emozioni e di percorsi.
Parto dal presupposto che spesso anche un luogo quotidiano, meno visitato o meno famoso possa in realtà riservare grandi scoperte e tanta meraviglia.
Il blog è uscito fuori così, dalla sincerità dei miei sentimenti per il Giappone, per 4 anni, quasi ogni giorno ho pubblicato racconti, foto, itinerari, consigli per chi si appresta magari a partire per un viaggio, per studio o per vivere in Giappone.

 

JIB: E’ davvero molto bello questo sentimento che ti ha mosso a creare il tuo blog, e questa è un’altra delle cose che abbiamo in comune. Tante persone come noi sognano di vivere in Giappone e fare lo stesso percorso che hai seguito tu. Tuttavia, come ben sappiamo, non è sempre oro tutto quel che luccica, e anche il Giappone, come un po’ in tutti i paesi, ha i suoi alti e bassi. Quali sono le difficoltà che hai riscontrato nei primi tempi nella terra del Sol Levante?
S: Devo dire che non ho mai riscontrato difficoltà enormi da quando mi sono trasferita. O meglio, niente che io non sia mai riuscita a superare con un po' di impegno o niente che io consideri in realtà particolarmente negativo.
E' divertente e di incerto risultato le prime volte che ti ritrovi a dover fare cose che in Italia avresti considerato normali, ma che qui rappresentano invece delle incognite: andare per la prima volta dal dottore, fare il contratto del telefono e più tardi imbarcarmi da sola nel contratto della casa e dover telefonare per far allacciare le utenze.
Il momento più difficile, anche quello una grande incognita, è stato la ricerca del lavoro, mesi davvero tosti e impegnativi, fatti anche di tanti no, di tanti “ce la farò? Non mollerò!”
Non è sempre facile il mercato del lavoro per uno straniero.
Per ultima ovviamente la lontananza da casa, vorrei sicuramente avere la possibilità di vedere più spesso la mia famiglia.

JIB: Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
S: Anche se al momento il tempo scarseggia, mi piacerebbe lavorare di più con il blog. Collaborare di più con aziende locali, proporre più attività da fare in vacanza.
Sarebbe bello poter mostrare sempre più Giappone e spero di averne l'occasione.
Un altro sogno nel cassetto sarebbe quello di scrivere una guida, in particolare sulla Shitamachi, le antiche zone di Tokyo preservate, sopravvissute a incendi, terremoti e bombardamenti, queste aree ancora poco famose sono di una ricchezza unica.
Sono la mia parte preferita della città e vorrei parlarne più approfonditamente se mai ne avessi l'occasione.
Lavorativamente parlando in futuro mi piacerebbe fare in Giappone più esperienze nel campo del turismo, vorrei davvero impegnarmi in questo senso.

 

photo credits: @georgeyajima

JIB: E’ davvero molto interessante quello che stai condividendo con noi, e anche noi dall’Italia siamo convinti che ci sia bisogno di più informazioni riguardo a queste zone particolari solo del Giappone, che molto spesso vengono un po’ messe da parte dalla massa. Quali sono secondo te le connessioni più forti che trovi fra l’Italia e il Giappone?
S: si tratta penso di due Paesi profondamente diversi, ma sicuramente entrambi si portano dietro una storia millenaria, cultura e tradizioni grandissime e affascinanti. In entrambi i Paesi c'è un grande amore per il cibo, un grande amore per le proprie ricchezze artistiche.

JIB: Pensi ci sia un futuro per una collaborazione ancora più stretta fra le due nazioni?
S: Io spero di sì, soprattutto dal punto di vista turistico, penso ci sia un sempre maggior interesse per il Giappone.
I turisti italiani stanno aumentando da un paio di anni e questo interesse reciproco, questa curiosità di viaggio, spero apra le porte a nuove possibilità.
Sarebbe bello inoltre si potesse avere il working holiday anche per gli italiani in futuro.

JIB: Ti manca mai l’Italia? Pensi di tornare stabilmente qui?
S: Come dicevo prima, dell'Italia mi mancano le persone, la mia famiglia, le amicizie italiane. Se non avessi delle buone amiche italiane qui sarebbe doppiamente difficile.
L'altra grave mancanza sono i salumi e i formaggi (più che pasta e pizza che qui si trovano fatti benissimo), c'è una selezione scarsissima e costosissima per lo più. La tristezza di non potersi fare un mega panino al salame!
Forse prima o poi tornerò in Italia o in Europa comunque, ma per ora è difficile dire cosa mi riservi il futuro. Per il momento vorrei restare in Giappone.

JIB: E anche noi speriamo tu possa rimanere in Giappone! Grazie mille per il tempo che ci hai dedicato e per le bellissime parole e momenti che hai condiviso con noi. Un ultima cosa, lancia un saluto e un consiglio a tutti i nostri lettori
S: Vi ringrazio innanzitutto per l'intervista, siete state carinissime ad ospitarmi.
Sarei davvero felice se sempre più persone potessero leggere il blog e trovarvi spunti, che siano di viaggio o di vita in Giappone, io sono sempre disponibile a dare una mano a chiunque si trovi in cerca di risposte sul tema.
A chi vorrebbe magari studiare o vivere in Giappone dico di non abbandonare il proprio sogno, può essere un Paese difficile sotto certi aspetti, ma se lo si ama e si vuole tentare, perché no?
L'unico suggerimento è di venire pronti, il Giappone dà tanto ma chiede anche tanto.
E se la vita di uno studente può essere abbastanza tranquilla, quella di un lavoratore a tempo pieno ha dei ritmi spesso frenetici.
Anche il visto lavorativo richiede nel 99% dei casi una laurea, senza la quale è poco probabile che l'immigrazione rilasci il visto. Molti lavori d'ufficio o relativi al turismo richiedono inoltre spesso una capacità di parlato che sia business / N2.
Venite in Giappone tenendo in mente queste cose e perseverate finché non avrete ottenuto ciò che più vi rende felici!
Un abbraccione a tutti i lettori!

 

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Japan Traditions: Wakakusa Yamayaki Matsuri

Uno dei matsuri più famosi del Giappone è il Wakakusa Yamayaki Matsuri che si tiene nella città di Nara il quarto sabato di gennaio.

photo credits: matsuritracker on flickr

Le Origini

Sulla cima della terza collina del Monte Wakakusa troviamo il Uguisuzuka Kofun, una pietra tombale a forma di buco di serratura.
Leggende dicono che in passato se si bruciava la montagna per la fine di gennaio nel periodo del nuovo anno, era possibile respingere i mostri che ritornavano dalle loro tombe. Al contrario, qualora la montagna non venisse bruciata entro la fine di gennaio, un grosso periodo di sfortuna giaceva davanti per la città di Nara. Come risultato, le storie raccontano che le persone che passavano accanto al Monte Wakakusa cominciarono a incendiare la montagna senza permesso.

 

photo credits: smartus & matsuritracker on flickr

A seguito di ciò, ci furono alcuni incidenti dove il fuoco proveniente dal monte Wakakusa arrivò ad avvicinarsi ai confini del tempio Todaiji e Kohfukuji ripetutamente. A causa di questo, nel dicembre 1738, l’ufficio della magistratura di Nara (Bugyosho) proibì le persone dalla pratica di incendiare la montagna. Tuttavia, gli incendi dolosi continuarono per mano di anonimi e in alcune occasioni si avvicinava alle città e i templi vicini. Per evitare pericoli simili, la città di Nara stabilì una regola per permettere alle persone di bruciare la montagna con la partecipazione di rappresentanti dei tempi Todaiji e Kohfukuji assieme al Nara Bugyosho alla fine del periodo Edo.

photo credits: toshimo1123 on flickr

Il festival Yamayaki (montagna bruciante) deriva dalle superstizione per calmare gli spiriti dei morti allo Uguisuzuka Kofun localizzata in cima alla montagna, quindi il Yamayaki potrebbe essere anche considerato come un momento di raccolto alla memoria dei defunti.

Storia moderna e odierna

Dal 1900, si susseguirono una serie di cambiamenti legati al Wakakusa Yamayaki Matsuri. In primis, l’orario fu spostato dal diurno al serale e anche la sua data si spostò all’11 febbraio (Giorno dell’impero), anche se durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale, le celebrazioni si tennero durante il pomeriggio. A seguito, nel 1910, l’organizzazione passò in mano alla prefettura di Nara.

 

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Dopo la fine della guerra, lo Yamayaki divenne nuovamente un evento serale assieme ad uno spettacolo pirotecnico di oltre cento fuochi artificiali.
Durante gli anni cinquanta, la data dello Yamayaki fu spostata al 15 gennaio, il “Giorno della Maggiore età”, mentre nel 1999, a causa dell’implementazione del cosiddetto “Happy Monday System Act” (legge che spostò alcune feste pubbliche al lunedì), il festival venne celebrato la domenica prima del “Giorno della maggiore età”.

photo credits: toshimo1123 & nwhitely on flickr

Dal 2009 troviamo la combinazione che ancora oggi esiste, ovvero l’evento si tiene il quarto sabato di gennaio con uno spettacolo pirotecnico di centinaia di fuochi artificiali. Questi ultimi, sono l’unico evento a Nara che usa i fuochi d’artifico Shakudama che hanno un diametro di oltre 30cm. Uno spettacolo pirotecnico assolutamente magico che vi assicuriamo rimarrà per sempre impresso nei vostri ricordi.

Il monte Wakakusa

Il monte Wakakusa è alto 342 metri e largo 33 ettari ed è ricoperto di erba con discese delicate. Qui si possono vedere cervi, fiori stagionali e piante, come i tradizionali ciliegi giapponesi in primavere e i fantastici colori autunnali tipici del Giappone. Inoltre dalla sua cima, è possibile vedere tutto il panorama della città di Nara con tutta la sua parte storica.

 

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Il monte Wakakusa è circondato da molti patrimoni mondiali dell’UNESCO come i templi Todaiji e Kohfukuji e la foresta primaverile del monte Kasuga, quindi è bene prestare la massima attenzione onde evitare incidenti come far diffondere il fuoco.

La parata

Guidata dal rumore dei corni di conchiglia suonati dal preti della montagna del Tempio Kinpusenji, più di 40 persone affrontalo la parata solenne attraverso il parco, indossando i costumi tradizionali dei rappresentanti dei templi di Kasugataisha, Todaiji e Kohfukuji e degli ufficiali dell’ufficio della magistratura di Nara nel periodo Edo.

 

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L’evento comincia con il Gojinkahotaisai, la Cerimonia di accettazione del fuoco sacro che si tiene al parco Tobohino, sul luogo del Grande falò Tondo. In questa cerimonia, il fuoco sacro viene trasferito dal Grande Falò Tondo alle torce. A seguito di ciò, parte la parata che porterà il fuoco sacro sino al tempio Nogami. Una volta arrivati al tempio Mizuya, il sacro fuoco portato dal tempo Kasugataisha sarà trasferito ad una serie di torce. Una volta arrivato al Tempio Nogami, alla base del monte Wakakusa, il fuoco sacro va a formare un altro grande falò.

 

photo credits: katiefujiapple on flickr

Durante la parata, il fuoco è accompagnato da costanti preghiere in primis per la sicurezza dello Yamayaki. A seguire il fuoco viene trasferito nuovamente alle torce, accompagnato dai canti dei preti dei templi todaji, Kohfukuji e Kinpusenji. A questo punto, la parata si sposta verso il grande falò al centro della base della montagna dove viene acceso, dando così inizio allo spettacolo di luce e calore.

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Accesso

Il monte Wakakusa si trova a circa 10 - 15 minuti a piedi dal tempio Todaiji e dal Kasuga Taisha. La montagna può anche essere raggiunta a piedi dalla stazione di Kintetsu Nara in circa 35 minuti o dalla stazione JR di Nara in circa 50 minuti. In alternativa potete utilizzare gli autobus in partenza sia dalla stazione che da Kasuga Taisha ad un piccolo costo.
Se siete in Giappone in questo periodo, il prossimo Yamamaki avrà luogo fra qualche giorno, il 26 gennaio 2019. Non perdetevelo e aspettiamo i vostri racconti!

photo credits: ks_photograph


Japan History: Hasekura Tsunenaga

photo credits: wikimedia.org

Tsunenaga Rokuemon Hasekura (1571 – 7 agosto 1622) è stato un samurai giapponese e servitore di Date Masamune, il daimyō di Sendai, famoso per aver condotto numerose delegazioni di ambasciatori che lo hanno portato a girare tutto il mondo.

Condusse una delegazione di ambasciatori in Messico e in seguito in Europa tra il 1613 e il 1620, dopodiché ritornò in Giappone. Fu il primo ufficiale giapponese mandato in America ed il primo a creare relazioni tra Francia e Giappone.

Gli Spagnoli iniziarono i viaggi tra il Messico ("Nuova Spagna") e la Cina, attraverso la loro base territoriale nelle Filippine, a seguito dei viaggi di Andrés de Urdaneta nel XVI secolo. Manila diventò la loro base definitiva per la regione Asiatica nel 1571.
I contatti con il Giappone, cominciarono a causa dei continui naufragi delle navi sulle coste Giapponesi, a quel punto gli Spagnoli hanno cominciato a sperare di espandere la fede Cristiana in Giappone. I tentativi di espandere la loro influenza in Giappone incontrarono una forte resistenza da parte dei Gesuiti, che avevano iniziato l'evangelizzazione del paese nel 1549, nonché dei portoghesi e degli olandesi che non si auguravano di vedere la Spagna commerciare con i Giapponesi.

Nel 1609 il galeone Spagnolo San Francisco a causa del cattivo tempo sulla sua via da Manila a Acapulco, naufragò sulla costa Giapponese a Chiba. I marinai furono salvati, e il capitano della nave, Rodrigo de Vivero y Aberrucia, incontrò Tokugawa Ieyasu.

Un trattato in base a cui gli Spagnoli avrebbero potuto costruire un'industria nell'est del Giappone, fe per cui alle navi spagnole sarebbe stato permesso di visitare il Giappone in caso di necessità fu firmato il 29 novembre 1609.

Il progetto dell'ambasciata

Luis Sotelo, un frate francescano che stava facendo proselitismo nella zona di Tokyo, convinse lo Shōgun ad inviarlo come ambasciatore in Nueva España (Messico). Nel 1610 navigò verso il Messico con i marinai spagnoli e 22 giapponesi, a bordo della San Buena Ventura, una nave costruita dall'inglese William Adams per lo Shogun. Una volta in Nuova Spagna, Luis Sotelo incontrò il viceré Luis de Velasco, che accettò di inviare un ambasciatore in Giappone, nella persona del famoso esploratore Sebastián Vizcaíno, con la missione di esplorare le "Isole di oro e argento" che si pensava si trovassero a est delle isole giapponesi.
Vizcaíno arrivò in Giappone nel 1611 ed ebbe molti incontri con lo Shogun e i signori feudali, ma non era molto rispettoso delle usanze giapponesi, e trovò i giapponesi contro il proselitismo cattolico. Vizcaino alla fine partì alla ricerca dell'"Isola d'argento", nel corso della quale incontrò brutto tempo, che lo costrinse a tornare in Giappone con gravi danni. Lo Shogun decise di costruire un galeone in Giappone, allo scopo di riportare Vizcaino in Nuova Spagna.

Statua di Hasekura Tsunenaga a Coria del Río
photo credits: tradurreilgiappone.com

A Date Masamune venne dato il comando e nominò uno dei suoi inservienti, Hasekura Tsunenaga, a capo della missione. Per costruire il galeone, chiamato Date Maru dai giapponesi e successivamente San Juan Bautista dagli spagnoli, ci vollero 45 giorni, con la partecipazione di esperti tecnici dal Bakufu, 800 operai navali, 700 fabbri, e 3.000 carpentieri.

Dopo il suo completamento, la nave salpò il 28 ottobre 1613 da Ishinomaki per Acapulco in Messico, con circa 180 persone di equipaggio, tra cui 10 samurai dello Shogun, 12 samurai di Sendai, 120 tra mercanti, marinai e servi giapponesi.

La nave arrivò ad Acapulco il 25 gennaio 1614 dopo tre mesi di navigazione, e una cerimonia accolse l'ambasciata. Prima del viaggio in Europa, l'ambasciata trascorse del tempo in Messico, visitando Veracruz per poi imbarcarsi sulla flotta di Don Antonio Oquendo. Gli emissari partirono per l'Europa sulla San Jose il 10 giugno, e Hasekura dovette lasciare la gran parte del gruppo di mercanti e marinai asiatici ad Acapulco.

La flotta giunse a Sanlúcar de Barrameda il 5 ottobre 1614.

L'ambasciata giapponese incontrò il re di Spagna Filippo III a Madrid il 30 gennaio 1615. Hasekura consegnò al sovrano una lettera da Date Masamune, e l'offerta per un trattato. Il re rispose che avrebbe fatto quello che sarebbe stato in suo potere per venire incontro alle richieste.

Hasekura fu battezzato il 17 febbraio dal cappellano personale del re, e rinominato Felipe Francisco Hasekura.

Statua di Hasekura Tsunenaga a Civitavecchia
photo credits: tradurreilgiappone.com

Francia

Dopo il viaggio attraverso la Spagna, l'ambasciata salpò nel Mar Mediterraneo a bordo di tre fregate spagnole verso l'Italia. A causa del cattivo tempo, le navi restarono nella baia francese di Saint Tropez, dove furono ricevute dalla nobiltà locale, con stupore della popolazione.

La visita dell'ambasciata giapponese è registrata nelle cronache della zona come una delegazione guidata da "Filippo Francesco Faxicura, Ambasciatore presso il Papa, da Date Masamune, Re di Woxu in Giappone".

Vennero ricordati molti dettagli pittoreschi del loro comportamento e del loro aspetto:

"Non toccano mai il cibo con le mani, ma usano due sottili bacchette che tengono con tre dita".
"Si soffiano il naso in soffici fogli setosi della grandezza di una mano, che non usano mai due volte, e che quindi buttano per terra dopo l'uso, e furono deliziati nel vedere che le persone attorno a loro si precipitavano a raccoglierli".
"Le loro spade tagliano così bene che possono tagliare un sottile foglio di carta appoggiandovelo sul bordo e soffiandoci sopra."
("Relazioni di Mme de St Tropez", ottobre 1615, Bibliothèque Inguimbertine, Carpentras).
La visita di Hasekura Tsunenaga a Saint Tropez nel 1615 è il primo esempio documentato di relazioni tra Francia e Giappone.

Italia

L'ambasciata giapponese arrivò in Italia, riuscendo ad ottenere udienza da papa Paolo V a Roma, nel novembre 1615, sbarcando nel porto di Civitavecchia, ragione per cui ancora oggi Civitavecchia è gemellata con la città giapponese di Ishinomaki. Hasekura consegnò al papa una lettera decorata d'oro, con una formale richiesta di un trattato commerciale tra Giappone e Messico, oltre che l'invio di missionari cristiani in Giappone. Il papa accettò senza indugio di disporre l'invio di missionari, ma lasciò la decisione di un trattato commerciale al re di Spagna. Il papa scrisse poi una lettera per Date Masamune, della quale una copia è a tutt'oggi conservata in Vaticano. Il Senato di Roma conferì a Hasekura il titolo onorifico di Cittadino Romano, in un documento ch'egli successivamente portò in Giappone e che oggi è ancora visibile e conservato a Sendai. Nel 1616, l'editore francese Abraham Savgrain pubblicò un resoconto della visita di Hasekura a Roma: "Récit de l'entrée solemnelle et remarquable faite à Rome, par Dom Philippe Francois Faxicura" ("Racconto della solenne e notevole entrata fatta a Roma da Don Filippo Francesco Faxicura").

Conferimento della cittadinanza romana onoraria a "Hasekura Rokuemon"
photo credits: wikimedia.org

Seconda visita in Spagna

Per la seconda volta in Spagna, Hasekura incontrò il re, che declinò l'offerta di un trattato commerciale, perchè pensava che l’ambasceria giapponese non sembrava una delegazione ufficiale del sovrano del Giappone, Tokugawa Ieyasu, il quale, al contrario, aveva promulgato un editto nel gennaio 1614 ordinando l'espulsione di tutti i missionari dal Giappone, e aveva cominciato la persecuzione della fede cristiana nel Paese. L'ambasceria lasciò Siviglia per il Messico nel giugno 1616 dopo un periodo di due anni in Europa. Alcuni dei giapponesi restarono in Spagna, più precisamente in un villaggio vicino a Siviglia (Coria del Río), e i loro discendenti hanno ancora il cognome Japón.

Ritorno in Giappone

Nell'aprile 1618 la San Juan Bautista giunse nelle Filippine dal Messico, con Hasekura e Luis Sotelo a bordo. La nave fu acquistata dal governo spagnolo, con l'obiettivo di costruire difese contro gli olandesi. Hasekura ritornò in Giappone nell'agosto 1620 e trovò il Giappone molto cambiato: la persecuzione dei cristiani nello sforzo di sradicare il Cristianesimo era attiva dal 1614, e il Giappone stava muovendosi verso il periodo "Sakoku", caratterizzato da un imperante isolazionismo. A causa di queste persecuzioni, gli accordi commerciali col Messico che aveva cercato di stabilire furono negati, e gran parte degli sforzi in questo senso erano stati vani.

Sembra che l'ambasciata da lui rappresentata, abbia avuto pochi risultati, ma che abbia invece accelerato la decisione dello Shogun Tokugawa Hidetada di cancellare le relazioni commerciali con la Spagna nel 1623, e quelle diplomatiche nel 1624.

Cosa fu di Hasekura dopo l'avventura diplomatica è ignoto, e le storie sui suoi ultimi anni sono numerose. Alcuni sostengono che abbia abbandonato il Cristianesimo, altri che difese la sua fede così profondamente da diventare un martire, e altri che sia rimasto cristiano nell'intimità, professando la sua fede in segreto. Hasekura morì nel 1622, e la sua tomba è ancora oggi visibile nel tempio buddista di Enfukuji nella prefettura di Miyagi.

Una curiosità, nel 2015, ricorreva il 400° anniversario dall'arrivo della Keichō Kenō Shisetsudan" (ambasceria verso l'Europa dell'era Keichō), prima ambasceria ufficiale dal Giappone. Un corteo in costume storico ha sfilato nella via principale di Civitavecchia per una rievocazione storica dell'ingresso in città dell'ambasceria guidata Hasekura Tsunenaga. La sera, presso la Chiesa dei SS. Martiri Giapponesi, alla presenza del Sindaco di Civitavecchia Antonio Cozzolino, del Vice Direttore dell'Ufficio Politiche per la Ricostruzione della città di Ishinomaki, Junichi Kondō, dell'Ambasciatore del Giappone Kazuyoshi Umemoto e Consorte e di cittadini di entrambe le città, si è tenuto un concerto a cura di musicisti coristici del luogo.

Ambasciata del Giappone in Italia
photo credits: it.emb-japan.go.jp


Japan Travel: Meiji Shrine

L’Era Meiji

Il Periodo Meiji (明治時代 Meiji jidai, "periodo del regno illuminato") è uno dei momenti storici più famosi del Giappone. Si espande dal 23 ottobre 1868 sino al 30 luglio 1912 e comprende i 44 anni di regno dell’Imperatore Matsuhito.

photo credit: Wikipedia

A seguito della caduta dello shōgunato di Tokugawa Yoshinobu, cominciò l’era dell’imperatore Meiji, il primo dotato di potere politico. E’ proprio durante questi anni che si incominciò a modificare la struttura politica, sociale ed economica del Giappone basandosi sul modello occidentale.

A seguito della morte di Tokugawa Ieyasu nel 1866, fu nominato suo successore Tokugawa Yoshinobu, che rimase al potere pochi mesi, fino al novembre 1867, lo shōgun presentò le dimissioni e cedette i suoi poteri alla corte. Nel gennaio 1868, le truppe di Tokugawa furono sostituite a Kyoto attraverso un colpo di stato. Ed è proprio in questo periodo che comincia la Restaurazione Meiji che restituì il potere all’imperatore dopo secoli di dominio degli shōgun.

photo credit: Wikipedia

La prima azione esercitata dal nuovo governo Meiji fu quella di dare qualche privilegio in più alla classe dei samurai, rimasta insoddisfatta dal regime precedente. In seguito ai numerosi contrasti nel 1869 i daimyō furono nominato governatori dei loro feudi. Tuttavia questi ultimi vennero soppressi nel 1871, permettendo la centralizzazione “formale” del potere e il rinforzo dell’istituzione imperiale. Non tutti approvarono la rinuncia del proprio feudo, ma per mantenere ordine e stabilità, il governo persuase i daimyō con promesse di forti ricompense.
Assieme a questo compromesso, il governo si accordò anche con la classe samurai, approvando una legge che consentiva loro di svolgere qualsiasi occupazione nel campo degli affari e nella pubblica amministrazione (le più gettonate erano l’organo istituzionale di polizia e l’esercito imperiale). A seguito di ciò, il mantenimento della classe dei samurai venne assunto dal governo centrale, elargendo anche remunerazioni nei loro confronti.

In questo nuovo stato, l’immagine dell’imperatore diveniva sempre più significativa e nel giugno 1869, con il “giuramente della Carta” a favore dell’imperatore Meiji, nacque la prima costituzione. Qui venivano enunciati i pieni poteri del governo centrale, anche se le decisioni politiche del paese erano affidate ancora ad un governo oligarchico.
Fino al 1881, il regime governò in modo autoritario con nessuna opposizione da parte della classe dominante, ma è in questo anno che scoppiò una grande crisi. Qui, con una richiesta all’imperatore, si invocò il desiderio di trasformare il governo in forma parlamentare.

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Nonostante le difficoltà, il periodo Meiji rimane ancora una delle ere più importanti e con più cambiamenti della storia Giapponese. E’ proprio qui che si gettarono le basi per l’odierno governo del paese del Sol Levante.

Il tempio Meiji

Situato nel cuore di Tokyo e circondato da una foresta naturale e urbana, il Meiji-Jingu è una perla del culto shintō e uno dei santuari più simbolici di della città.

 

Situato nel parco di Yoyogi, a Shibuya, la struttura fu completata nel 1920, in onore dell’imperatore Meiji (1852 - 1912) e della sua sposa Shôen (1849 - 1914), fu vittima dei bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale, ma ricostruito completamente poco dopo. Questa è una grande dimostrazione di riconoscenza giapponese verso questo imperatore, e l’esempio più lampante è proprio l’enorme parco che circonda questo luogo di culto, con più di centomila alberi inviato dagli abitanti di tutto l’arcipelago in onore della memoria di questo imperatore.

Per accedere al santuario, tuttora in attività, bisogna attraversare il grande bosco circostante e passare sotto il magnifico Torii in cipresso. Prima di poter entrare nei cortili e negli edifici sacri, bisogna rispettare alcune regole di etichetta, come ad esempio la purificazione del corpo con l’acqua e il saluto al Torii.

 

E’ incredibile come dopo aver passato la grande porta Torii, il rumoroso viavai di Tokyo sparisce e viene sostituito dai suoni tranquilli della foresta e dalle folte chiome arboree. Qui i visitatori del tempio possono prendere parte alle tipiche attività shintoise, come fare offerte nell’area principale, comprare porta fortuna e amuleti, o scrivere un vostro desiderio sulle famose tavolette ema. Non è raro infatti trovare persone di tutte le età che acquistano queste tavolette in legno e che esprimono il proprio desiderio scrivendolo proprio su questi supporti. Una volta espresso il vostro desiderio o augurio, gli ema vengono appesi su un supporto centrale nel tempio e successivamente recuperati dai preti che invieranno poi i messaggi ai Kami (dei).

Il Meiji Jingu è uno dei templi più popolari del Giappone e proprio in questo periodo dell’anno, subito dopo l’Omisoka, accoglie regolarmente più di tre milioni di visitatori per l’Hatsumode, le prime preghiere dell’anno.
Nella parte più a nord delle terre legate al tempio, i visitatori possono trovare la casa dei tesori del Meiji Jingu, costruita un anno dopo che il tempio fu aperto. In questo luogo sono racchiusi molti oggetti personali legati all’Imperatore e all’imperatrice, inclusa la carrozza che ha accompagnato l’imperatore alla dichiarazione formale della costituzione Meiji nel 1889.

 

Una grande area della parte sud delle terre del tempio è occupata dai Giardini Interni, i quali richiedono un piccolo costo di entrata. Tuttavia questi giardini sono particolarmente popolari verso la metà di giugno per ammirare i fiori d’Iris in tutto il loro splendore, assieme alle famosissime gru giapponesi. E se avrete abbastanza pazienza, potrete avere l’occasione di vedere un piccolo stormo di questi fantastici volatili attraversare il grande lago, uno spettacolo unico e magico.

 

Inoltre, passeggiando lungo le vie interne del tempio e del parco, è possibile imbattersi in quello che io chiamo “muro del sake”, un muro composto da gigantesche botti di sake, un dono per l’imperatore da parte di tutte le sakagura del Giappone. Opposto a questo muro invece, è possibile trovare un muro di botti di vino, un dono per l’imperatore da parte di tutte le nazioni estere.

Inoltre, in preparazione del 100° anniversario nel 2020, lavori di ristrutturazione sono in atto per alcuni degli edifici del tempio, previsti fino all’ottobre 2019, quindi se pianificate di visitare Tokyo nel 2020 non potete assolutamente perdervi questa meta, fra una gara olimpica e l’altra!


Japan Travel: Il Palazzo Imperiale e giardini Imperiali

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Sono stata a Tokyo un paio di volte e uno dei miei posti preferiti in tutta la città sono i giardini imperiali nell'area di Chiyoda. Ogni volta che sono in città, trovo sempre un momento (a volte anche più di uno) per visitare questo incredibile posto, un cuore verde a Tokyo, pieno di storia e tradizione ma circondato dalla modernità di questa frenetica città.

Il Palazzo Imperiale di Tokyo (皇居 Kōkyo, letteralmente "Residenza Imperiale") è la residenza principale dell'Imperatore del Giappone. Con i suoi grandi parchi si trova nel cuore del quartiere di Chiyoda e contiene edifici tra cui il palazzo principale (宮殿 Kyūden), le residenze private della famiglia imperiale, un archivio, musei e uffici amministrativi.
L'attuale palazzo è costruito sul sito del vecchio castello Edo costruito dallo shogun Tokugawa Ieyasu e l'area totale, compresi i giardini, è di 1,15 chilometri quadrati.

La storia

 

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Castello di Edo

Costruito da Tokugawa Ieyasu e assegnato come residenza della famiglia Tokugawa, dopo la fine dello shogunato e la restaurazione Meiji, l'imperatore lasciò il palazzo imperiale di Kyoto e si trasferì nel castello di Edo. Questa divenne la sua nuova residenza e fu ribattezzata con il nome di Castello di Tōkei (東京城 Tōkei-jō), nello stesso periodo, anche Tōkyō era stata chiamata Tōkei.

Il 5 maggio 1873, il palazzo Nishinomaru (precedentemente residenza dello shogun) fu distrutto da un incendio e nel 1888 fu costruito il nuovo Palazzo Imperiale (宮城 Kyūjō).
L'organizzazione no-profit "Rebuilding Edo-jo Association" (NPO 法人 江戸城再建) fondata nel 2004 ha l'obiettivo di una ricostruzione storicamente corretta almeno del principale mastio. Questo gruppo progetta di raccogliere donazioni e firme su una petizione a sostegno della ricostruzione della torre del vecchio castello in modo che la capitale possa avere un edificio simbolico.

 

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Il vecchio palazzo

Nell'era Meiji, la maggior parte delle strutture del castello di Edo scomparve. Alcuni sono stati rimossi per far posto ad altri edifici mentre altri sono stati distrutti da terremoti e incendi.
In questo caso, i ponti doppi di legno (二重橋 Nijūbashi) sopra il fossato furono sostituiti con ponti di pietra e ferro mentre gli edifici del Palazzo Imperiale costruiti nell'era Meiji erano fatti di legno.
Quando ti trovi per la prima volta il Palazzo Imperiale, vieni improvvisamente trasportato nell'architettura giapponese classica e tradizionale, ma se avete la possibilità di camminare in quelle sale coprirete che all'interno, il palazzo è un misto della moda giapponese di allora ed elementi europei. Sedie occidentali, tavoli e tende pesanti arredano gli spazi, i pavimenti delle sale comuni hanno parquets o tappeti mentre gli spazi residenziali usavano tatami tradizionali.

Gli ospiti erano ricevuti nella sala delle udienze principale, che era la parte centrale del palazzo. Il suo spazio era più di 223 tsubo (circa 737,25 m2) e il soffitto era in tradizionale stile giapponese, mentre il pavimento era fatto di parquet. Per il tetto, è stato mantenuto uno stile simile al Palazzo Imperiale di Kyoto, tuttavia fu coperto con lastre di rame ignifugato piuttosto che le tradizionali lastre di cipresso giapponesi.
Altri edifici in cemento furono aggiunti nel tardo periodo Taishō e all'inizio del periodo Shōwa, come il quartier generale del Ministero della casa imperiale e il Consiglio privato.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, la notte del 25 maggio 1945, la maggior parte delle strutture del palazzo imperiale furono distrutte durante il bombardamento incendiario di Tokyo da parte delle forze alleate. A causa di ciò, una nuova sala principale del palazzo (宮殿 Kyūden) e le residenze furono costruite nella parte occidentale del sito negli anni '60 e questa zona fu ribattezzata Residenza Imperiale (皇居 Kōkyo) mentre la parte orientale fu ribattezzata East Garden (東 御苑 Higashi -Gyoen) e divenne un parco pubblico nel 1968.

 

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Il palazzo imperiale oggi

Dopo essere sopravvissuto alla definizione del momento storico, il moderno palazzo Kyūden (宮殿) fu progettato per varie funzioni giudiziarie imperiali e la reception si trova nella vecchia sezione Nishinomaru del palazzo.
Ad oggi, la residenza dell'attuale imperatore e imperatrice si trova nei giardini Fukiage ed è ora su una scala molto più modesta, rispetto a quella che era originariamente.

Ad eccezione dell’Imperial Household Agency e dei Giardini Imperiali, il palazzo è generalmente chiuso al pubblico, ad eccezione di visite guidate riservate da martedì a sabato. Ogni anno nuovo (2 gennaio) e al compleanno dell'imperatore, al pubblico è permesso di entrare attraverso il Nakamon (porta interna) dove si riuniscono nella Piazza Kyote Totei davanti alla Sala Chowaden. In questa occasione, la Famiglia Imperiale appare sul balcone davanti alla folla e l'Imperatore di solito fa un breve discorso di saluto, ringrazia gli ospiti e augura loro buona salute e benedizioni.

I giardini

 

Fukiage Garden

Questo è probabilmente il giardino più antico del complesso. Il giardino Fukiage ha portato questo nome sin dal periodo Edo ed è qui che vive la famiglia imperiale.
Il Fukiage Ōmiya Palace (吹 上 大 宮 御所 Fukiage Ōmiya-gosho) nella parte settentrionale era originariamente la residenza dell'imperatore Showa e dell'imperatrice Kōjun e si chiamava Fukiage Palace. Dopo la morte dell'imperatore nel 1989, il palazzo fu ribattezzato Palazzo Fukiage Ōmiya e fu la residenza dell'Imperatrice Dowager fino alla sua morte nel 2000.
Qui potete anche trovare i Tre Santuari del Palazzo (宮中三殿 Kyūchū-sanden), parti delle Regalie Imperiali del Giappone e il santuario svolge un ruolo religioso nelle incoronazioni e matrimoni imperiali.

 

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Tōkagakudō (Music Hall)

Il Tōkagakudō (桃華楽堂, Peach Blossom Music Hall) si trova ad est dell'ex mastio principale del castello di Edo nella zona Honmaru ed è stato costruito per commemorare il sessantesimo compleanno dell'imperatrice Kōjun il 6 marzo 1963. L'edificio di in ferro e cemento copre un'area totale di 1.254 m2 e ognuna delle sue otto pareti esterne è decorata con tessere di mosaico diversamente progettate.

Giardino Ninomaru

Se volete dare una rapida occhiata all'intera vegetazione giapponese, è qui che dovreste andare, dato che gli alberi simbolici che rappresentano ogni prefettura sono piantati nell'angolo nord-occidentale della cinta di Ninomaru. Tali alberi sono stati donati da ogni prefettura e ci sono in totale 260 alberi, coprendo 30 varietà.

 

Kitanomaru

Situato nella parte settentrionale del castello di Edo, questo parco pubblico è famoso per essere la casa del Nippon Budokan Hall, uno dei più grandi siti per concerti, eventi sportivi e altro ancora.
Qui potete anche trovare un monumento in bronzo dedicato al principe Kitashirakawa Yoshihisa (親王白川宮能久親王 Kitashirakawa-no-miya Yoshihisa-shinnō)

East Garden

Ultimo ma non meno importante, gli East Gardens, i più famosi di questo complesso. Qui si trova la maggior parte degli edifici amministrativi del palazzo e comprende le ex zone di Honaro e Ninomaru del castello di Edo, per un totale di 210.000 m2. Situato sul terreno dell'East Garden troviamo l’Imperial Tokagakudo Music Hall, il Music Department of the Board of Ceremonies of the Imperial Household, Archives and Mausolea Department Imperial Household Agency, strutture per le guardie come il dojo Saineikan e il Museo delle collezioni imperiali.

I lavori di costruzione iniziarono nel 1961 con un nuovo laghetto nel Ninomaru, così come la riparazione e il restauro di vari edifici e strutture del periodo Edo. Il 30 maggio 1963, l'area fu dichiarata dal governo giapponese una "reliquia storica speciale" ai sensi della legge sulla protezione delle proprietà culturali.

 

Questo è in realtà il mio preferito e ogni volta che vengo a Tokyo, cerco sempre di passare un pomeriggio qui. È uno dei posti più visitati della città, è vero, ma nonostante tutti i turisti che passeggiano, c'è questa magica atmosfera di tranquillità nell'aria ed è il posto perfetto per sedersi, leggere un libro, scrivere sul vostro quaderno tutte le avventure che avete avuto in questa incredibile città e assaporare tutta la storia che questo luogo ha vissuto.

Accesso

L'ingresso di Otemon agli East Gardens è a pochi passi dalla stazione di Otemachi sulle linee Chiyoda, Tozai, Marunouchi, Hanzomon e Mita. Può anche essere raggiunto in 10-15 minuti a piedi dalla stazione di Tokyo.

Orari di apertura

Dalle 9:00 alle 16:30 (fino alle 17:00 da metà aprile ad agosto, fino alle 16:00 da novembre a febbraio). L'ammissione termina 30 minuti prima della chiusura.

Chiuso

Il lunedì, il venerdì, il nuovo anno (dal 28 dicembre al 3 gennaio) e alcune occasioni speciali. Se il lunedì o il venerdì è una festa nazionale, i giardini sono chiusi il giorno successivo.

Ammissione

Gratuita


Japan Modern Culture: Apre il Nuovo Tsukiji Fish Market e si chiama Toyosu Market

 

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Tutti gli appassionati del Giappone hanno sentito parlare almeno una volta dello Tsukiji Fish Market. Il mercato ittico all'ingrosso di Tsukiji (in giapponese 築地市場, Tsukiji shijō) è stato il più grande mercato del pesce del mondo. Si trovava a Tokyo, nel distretto di Tsukiji, spostato nella zona Toyosu lo scorso ottobre.

Visitato ogni anno da migliaia di turisti, l’odierno Toyosu (Tsukiji) Fish Market ospita un numero di lavoratori che oscilla da 60.000 a 65.000 unità, tra venditori accreditati, personale amministrativo e operai.
Lo Tsukiji Fish Market era, ed è tutt’oggi, una vetrina su un importante elemento della cultura gastronomica giapponese e dell’economia della nazione. Considerato un’istituzione nazionale, da ottobre finalmente ha stabilito le radici nel nuovo spazio di Toyosu, mandando in pensione dopo oltre 80 anni lo spazio nel quartiere Tsukiji. Il mercato del pesce di Tokyo continua a mantenere il suo record come il più grande mercato ittico all'ingrosso del mondo.

Lo Tsukiji Fish Market è sempre stato uno dei simboli della relazione simbiotica fra la cucina giapponese e l’oceano. Non è infatti raro trovare chef internazionali e ristoratori di tutta la città camminare fra le aste ogni mattina e rimanere stregati dall’atmosfera di questo posto.

 

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 La Storia

La storia dello Tsukiji è egualmente impressionante. Oltre 500 specie di pesce vendute quotidianamente, inclusi alcuni tagli di sushi veramente costosi, 700 mila tonnellate di prodotto venduto ogni anno, più di 12 milioni di euro in turnover quotidiano.

Già in sostituzione del precedente mercato nell’area di Nihonbashi distrutto dal Grande terremoto di Kanto nel 1923, lo Tsukiji fish market ha aperto le sue parte nel 1935. Con le sue centinaia di bancarelle, il mercato è famoso per la vendita di pesce che varia dagli scampi alla balena, ma soprattutto per la quotidiana asta dei tonni pinna blu, venduti per migliaia di dollari l’uno. Una tradizione che continua anche nel nuovo mercato di Toyosu è anche quella dell’asta di capodanno dove i ristoratori competono l’uno contro l’altro per pagare il prezzo più alto per il primo tonno del 1 gennaio di ogni anno.

 

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Il mercato apre alle 5 del mattino ed è frequentatissimo anche dai turisti. Se volete approfittare del vostro jet lag, assicuratevi di mettervi in coda per essere selezionati nel ristretto gruppo di visitatori a cui è permesso guardare l’asta dei tonni.
I tonni appaiono in varie pezzature e, durate l’asta, sono posti a terra, in ordine, ancora surgelati. Ogni taglio è munito di cartellino che ne indica peso, qualità e provenienza, e si presenta senza testa e con le code tagliate in modo da poter visionare il colore della carne.

Ad asta finita, tutti i visitatori possono mettersi in code ancora più lunghe per vedere gli addetti ai lavori che procedono al sezionamento e alla preparazione delle trance di tonno già pronte all’uso. E’ qui che si potrà vedere e assaggiare il classico taglio per il sushi e lo sashimi più buono che voi possiate assaggiare.

 

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Dov’è lo Toyosu Fish Market ora?

Il Nuovo Tsukiji Fish market, ora rinominato Toyosu Fish Market, si trova vicino alla stazione di Shijomae sulla Linea Yurikamome, nel quartiere Koto di Tokyo, circa 2 km ad est di Tsukiji. E’ ospitato in 3 edifici interconnessi (due per la vendita del pesce e uno per la vendita di frutta e verdura). Gli edifici sono connessi direttamente alla stazione con un passaggio sopraelevato coperto, rendendolo perfetto per ogni clima. Toyosu è grande quasi il doppio del vecchio Tsukiji market, circa 40.7ha che gli permette di mantenere il suo status come mercato ittico più grande al mondo

 

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Ammissione al Toyosu Fish Market

L’entrata al Toyosu Fish Market è gratuita e potete guardare le aste dalle piattaforme dedicate. Vi basterà avere un pass visitatori per entrare negli edifici e poter anche assaggiare tutti i deliziosi manicaretti nel compresso dei ristoranti, la maggior parte dei quali è stata trapiantata dal vecchio Tsukiji.
In quest’area in realtà non c’è molto altro, ma se volete rimanere in zona, potete andare ad esplorare la vicina Odaiba. Inoltre si dice che nel 2022 verrà aperta la Senkyaku Banrai, una strada dedicata allo shopping parte integrante di un progetto per rendere la comunità più vivibile e vivace.

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Japan Travel: Pianificare un viaggio in Giappone

Paese di contrasti e contraddizioni, il Giappone è una delle destinazioni di viaggio più ambite al mondo. Anche tra i paesi asiatici, il Giappone ha una propria cultura ed è unica rispetto alle altre nazioni della regione. Storia e tradizione convivono insieme alla modernizzazione e ai progressi compiuti nel secolo scorso. È questa impeccabile convivenza che dà a questa nazione uno scenario unico e diverso dalla tipica civiltà occidentale. Questo è l'unico posto in cui è possibile vedere antichi templi e santuari, geishe e vecchie case da tè situate accanto al famoso treno proiettile e ai robot.

 

Il Giappone è un paese relativamente piccolo rispetto ad altri paesi, quindi è molto facile viaggiare da nord a sud. Ogni città ha il suo carattere e la sua atmosfera che scoprirete sia esplorando solo i punti salienti sia immergendosi profondamente nella cultura.

Tuttavia, se state pianificando il vostro primo viaggio in Giappone potrebbe essere un compito difficile. Quindi, in questo post, condivideremo alcuni suggerimenti che potrebbero rivelarsi utili quando desiderate iniziare la vostra avventura giapponese.

Quando visitare il Giappone

Se amate il Giappone, potreste visitare il paese durante una delle stagioni più significative dell'anno per i locali. Hanami (osservazione dei fiori di ciliegio, seconda metà di marzo fino a maggio) è ampiamente conosciuta come una delle stagioni più belle per visitare il Giappone. E nonostante i costi elevati durante questo periodo, è ancora la stagione più popolare per visitare il paese.

Se decidete di visitare il Giappone e la sua capitale durante l'estate, preparatevi al caldo, all'umidità e preparatevi a sudare. Le estati in Giappone, specialmente nelle regioni centrali e meridionali, sono note per essere molto calde e umide. Il tempo è comunque piacevole per la maggior parte dei giorni.

 

La stagione autunnale in Giappone è un altro periodo meraviglioso per uno splendido scenario, con il fogliame autunnale che trasforma i verdi estivi in rossi infuocati. Il tempo sarà per lo più fresco e più secco dell'estate.

Oltre a questi, è sempre possibile visitare durante le festività natalizie tra Natale e Capodanno. Ogni anno, le città si illuminano di luminarie festive per creare un'atmosfera magica e mistica. Va da sé che questi sono meglio vissuti di notte. Il tempo durante queste settimane non è in genere troppo freddo, ma potrebbe esserci neve a seconda della regione che si visita, quindi assicuratevi di mettere in valigia vestiti caldi.

 

Quanto stare in Giappone

Anche se il Giappone sembra piccolo sulla mappa del mondo, la vibrante cultura di questo paese è piena di cose e esperienze uniche. Visitare l'intero paese in una volta sola sarà un viaggio piuttosto costoso. Quindi, se avete intenzione di rimanere per più di due settimane in questo posto fantastico, assicuratevi di pianificare la spesa e di assegnare la giusta quantità di denaro per ogni giorno

Quali città visitare

Indipendentemente dal tempo in Giappone, questi posti dovrebbero essere nella vostra lista dei must-go. Di solito i percorsi sono gli stessi per ogni viaggio. Quindi, ecco i nostri suggerimenti per viaggiare se desideri limitarti alle principali città del Giappone

1. Tokyo
2. Nikko
3. Takayama
4. Hiroshima
5. Kyoto
6. Osaka
7. Nagoya
8. Yokohama
9. Niigata
10. Sendai
11. Sapporo

Scegliendo una di queste città come base, avrete accesso a gite di un giorno/paio di giorni nelle città e cittadine limitrofe. Notate che sebbene le grandi città siano pubblicizzate come i punti salienti del Giappone, le destinazioni meno conosciute del paese sono piene di tesori nascosti che potete scoprire.

 

Budget

Il Giappone ha la sfortunata reputazione di essere un paese costoso. Anche se questo può essere vero, in realtà non è molto diverso da qualsiasi altro paese come l'Italia o l'Inghilterra.
Potete adattare il budget del vostro viaggio in base alle vostre preferenze e a quello che avete, e ci sono molti modi per risparmiare denaro. Potete trovare diverse combinazioni di offerte che includono sia voli che alloggi online su siti Web.

Transportation

Quando si vola a Tokyo, la capitale del Giappone, si atterra all'aeroporto Narita o di Haneda. Il Giappone ha una meravigliosa rete di trasporti che è molto estesa e affidabile. Esistono diverse app che possono aiutarvi a trovare i percorsi da utilizzare. Per i treni e i trasporti pubblici, le app di go-to sono HYPERDIA e JR-EAST Train Info.

In ogni stazione, ci sono distributori di biglietti, ma in caso di dubbio, si può sempre chiedere ai membri dello staff ai banchi informazioni della stazione. Di solito c’è qualcuno che parla inglese di base.

Cards & Passes

L'acquisto di biglietti presso i distributori automatici a volte può rivelarsi problematico, soprattutto se non si legge la lingua. Per semplificare le cose, ci sono diverse carte che puoi usare. Le informazioni sulle varie carte e pass sono le seguenti:

- Japan Rail pass: è un pass per il sistema ferroviario che è possibile utilizzare su tutta la linea ferroviaria JR, la compagnia nazionale di trasporto ferroviario. Puoi acquistare il pass solo dall'estero, quindi devi acquistarlo mentre sei ancora nel tuo paese. Il pass ha 7, 14 o 21 giorni consecutivi di validità. È possibile acquistare la prima classe (verde) o la seconda classe (ordinaria). Lo standard di qualità sui treni giapponesi è molto alto, quindi anche se acquisti il pass di seconda classe puoi comunque viaggiare molto comodamente. Inoltre, c'è uno sconto del 50% per i bambini tra i 6 e gli 11 anni.

 

- Suica Card: questa è una carta prepagata. Può essere usata al posto dei biglietti del treno, ma anche come normale carta prepagata in alcuni negozi. La carta Suica è valida in tutto il Giappone, offre anche un piccolo sconto sulla metropolitana di Tokyo ed è molto comoda perché permetterà di evitare di passare attraverso il processo di biglietteria ogni volta che si vuol salire sul treno. Si può comprare e ricaricare in biglietteria in ogni stazione attraverso i distributori automatici o rivolgendosi ad un agente di biglietteria.

La Suica Card è valida sui treni appartenenti alle linee JR East e sui treni JR delle seguenti regioni: Sendai, Niigata, Sapporo, Osaka, Okayama, Hiroshima, Nagoya Shizuoka. È anche possibile utilizzarla su alcuni treni, autobus e metropolitane nella regione di Fukuoka.

Sulla Suica puoi ricaricare fino a 20000 ¥. Il costo iniziale per acquistare la carta può essere 1000, 2000, 3000, 4000, 5000 e 10000 ¥ e questo include il deposito di 500 ¥.

 

Per usare la Suica, si appoggia la carta sul sensore blu alle barriere della metropolitana / treno. Se il sensore rimane blu, le porte delle barriere si aprono e si può passare. Se il sensore diventa rosso, significa che il credito sulla carta non è sufficiente e si deve ricaricare. Può valere la pena notare che queste carte e gli importi addebitati rimangono validi fino a 10 anni dalla tua ultima corsa.

- Pasmo: questa è una carta per il trasporto di Tokyo e funziona esattamente come la Suica.

Hotels in Japan

Alberghi e alloggi sono in genere la parte più costosa di un viaggio in Giappone. Tuttavia, una gamma molto ampia di tipi di alloggio è disponibile sia con interni in stile giapponese che in stile occidentale. I prezzi per notte possono variare da meno di 2.000 yen a persona in un dormitorio o in un hotel a capsule a oltre 50.000 yen a persona in un Hotel di prima classe o Ryokan.
I ryokani (e le loro versioni più economiche, i minshuku) sono tradizionali pensioni giapponesi e sono i luoghi migliori per conoscere le tradizioni culturali relative al cibo e all'ospitalità giapponesi. Questo è qualcosa di unico che può essere vissuto solo in Giappone. In quanto tale, se il budget lo consente, si può pianificare di rimanere in uno di questi luoghi per un paio di notti. Il Giappone ha anche capsule, o pod, alberghi in cui essenzialmente dormi in una versione high-tech di letti a castello.

 

Cibo Giapponese

La cucina giapponese è una delle migliori al mondo, offre una dieta equilibrata in una vasta gamma di delizie gastronomiche e piatti stagionali. Ristoranti sono facilmente reperibili, dai ristoranti di fama mondiale, con stelle Michelin ai locali stand-in-the-wall che sono popolari tra la gente del posto. Sebbene il sushi e il sashimi siano i più famosi piatti giapponesi conosciuti in tutto il mondo, il Giappone ha in realtà una così grande varietà di cibi che c'è davvero qualcosa da mangiare per tutti. Molti dei migliori locali sono, tuttavia, tipicamente specializzati in un tipo di cibo.
Sushi, Sashimi, Kaisen Don, Tempura, Katsu Curry, Udon, Soba, Ramen, Yakitori, Takoyaki. Questi sono solo alcuni dei piatti che bisogna assolutamente provare mentre si esplora la terra del Sol Levante.

  

Valigie in Giappone

Indipendentemente dal tempo in cui si pianificare di rimanere nel paese, si deve considerare di avere valigie piuttosto leggere e con poche cose. La maggior parte delle camere degli hotel è molto piccola e a volte potrebbe non esserci spazio sufficiente per avere grandi valigie e molte cose in giro. Avere valigie poco ingombranti è importante se si prevede di viaggiare principalmente con i mezzi pubblici. La maggior parte dei treni non ha spazio per bagagli voluminosi e nonostante il sistema di treni molto avanzato, non tutte le stazioni sono dotate di scale mobili o ascensori. Inoltre, la maggior parte degli hotel non consente di effettuare il check-in prima delle 14:, quindi bisogna prendere in considerazione di trattenere il bagaglio fino a quel momento.

 

Altre cose da notare

Valuta: Yen giapponese (JPY)
Elettricità: 100 V / 50-60 Hz (spina nordamericana, di solito a due denti, spesso ha entrambi i pin piatti delle stesse dimensioni. Potrebbe essere necessario un adattatore).
Principali aeroporti: Tokyo Narita Airport (NRT). Tokyo Haneda Airport (HND). Aeroporto di Osaka Kansai (KIX).
Acqua: sicura. Porta una bottiglia d'acqua e riempi dal rubinetto mentre viaggi.
Connettività Internet: il Giappone ha un’eccellente connessione internet , uno dei collegamenti più veloci al mondo.
SIM locale/WiFi portatile: è consigliabile comprare una scheda SIM o, meglio, una wifi portatile una volta atterrato. Sebbene non sia economico, è comodo e consente di risparmiare sui piani dati internazionali con le app di comunicazione di oggi. Questo permetterà anche di usare strumenti come Google Maps.
Visti: i cittadini del Nord America, del Regno Unito e dell'Europa non hanno bisogno di un visto per entrare per 90 giorni. Per alcuni di questi paesi sono disponibili estensioni più lunghe. Per la maggior parte degli altri paesi il visto dovrà essere richiesto. Richieste di visto click here .
Festival degni di nota: Hanami, o piuttosto la stagione di visualizzazione dei fiori di ciliegio, è uno dei periodi più popolari per visitare il Giappone (da fine marzo a maggio). Sapporo Snow Festival (febbraio). Fuji Rock Festival (luglio). Golden Week (29 aprile - 5 maggio - è quasi impossibile trovare un alloggio durante questa settimana.)
Sicurezza: il Giappone è incredibilmente sicuro. È nella cultura di ogni cittadino seguire un rigido insieme di regole sociali. I bambini viaggiano da soli, prendono la metropolitana e vanno a scuola da soli senza problemi. Le truffe sono rare. Ci sono alcune segnalazioni di comportamenti sgradevoli degli uomini sui treni, ma tali casi si verificano raramente.


Japan Italy: SPINDLE presenta a Milano - VIDEO

Arriva in Italia Spindle, la più grande ICO giapponese che mira a democratizzare gli investimenti in criptovaluta.

Insieme a TMP Group, abbiamo organizzato un evento dedicato a Milano il 4 giugno per la presentazione di SPINDLE, la più grande ICO giapponese e piattaforma di match-making nata per collegare utenti e cripto hedge fund con equità e trasparenza attraverso la tecnologia Blockchain. Alla presentazione al Talent Garden di via Calabiana hanno partecipato lo Chief Strategy Advisor GACKT, artista di fama mondiale, e Lina Seiche, Senior Analyst e Evangelist di Spindle.

Ecco il video ufficale dell'evento di presentazione tenutosi il 4 giugno 2018 al Talent Garden Calabiana, Milano: