Japan Italy: SPINDLE, la più grande ICO Giapponese e piattaforma match-making, arriva in Italia

Arriva in Italia Spindle, la più grande ICO giapponese che mira a democratizzare gli investimenti in criptovaluta

Come molti di voi sapranno, Japan Italy Bridge è nato dalle menti di Erika Panzeri ed Angela Antenucci e dalla loro esperienza di 6 anni con il mondo giapponese tramite la creazione e la gestione del sito gacktitalia.com.

Insieme a TMP Group, abbiamo organizzato un evento dedicato a Milano il 4 giugno per la presentazione di SPINDLE, la più grande ICO giapponese e piattaforma di match-making nata per collegare utenti e cripto hedge fund con equità e trasparenza attraverso la tecnologia Blockchain. Alla presentazione al Talent Garden di via Calabiana hanno partecipato lo Chief Strategy Advisor GACKT, artista di fama mondiale, e Lina Seiche, Senior Analyst e Evangelist di Spindle.

Spindle è un progetto del Blackstar Group, gruppo fondato da esperti nel campo della finanza, investimenti bancari, legge e tecnologia, con sedi a Shanghai, Londra e Tokyo, con Masamitsu Hirai, CEO di SPINDLE e Bullion Japan Inc. con una carriera come gestore di fondi e consulente per Funai Soken Holdings Inc.

L’obiettivo di Spindle è quello di mettere in discussione sia il concetto di investimento privilegiato, fruibile solo da una ristretta fetta di investitori esperti e di lungo corso, per aprirlo democraticamente a tutti (senza tenere restrizioni di età, origini, o background sociale), sia la mentalità di un'intera struttura finanziaria centralizzata, attraverso lo sviluppo di un enorme ecosistema globale alimentato dalla blockchain.

Qui di seguito tutte le foto ufficiali dell'evento:

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Japan Travel: Nikkō

Nikkō - La città senza tempo

Poco distante da Tokyo, si trova una città che potremmo definire magica. Questa è Nikkō, letteralmente "La cittа della luce del sole”. Situata nella regione montuosa della prefettura di Tochigi, è una delle più famose mete turistiche del Giappone. Ricca di monumenti storici, è entrata nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. I suoi monumenti più famosi sono il Nikkō Tōshō-gū dedicato allo shogun Tokugawa Ieyasu e il Futarasan Jinja risalente al 767.

La città è inoltre immersa nella natura, con montagne, sorgenti termali e il Parco Nazionale di Nikkō dove si possono trovare diverse bellissime cascate.

Fra sacro e moderno

Il 20 marzo 2006 la vecchia città di Nikkō si è fusa con la cittа di Imaichi e le municipalità di Ashio, Fujihara e Kuriyama, dando come risultato la nuova città di Nikkō . Sacro e profano, una divisione ancora più marcata dal grande “ponte sacro” Shinkyo, tutto laccato di rosso e originariamente riservato all’imperatore e allo shogun. Oggi questo stesso ponte è percorso da centinaia di visitatori ogni anno per arrivare al Rinno-ji, il grande tempio conosciuto in particolare per la “Sala dai tre Buddha”.

I  monumenti

Dietro a questo tempio, si trova il Tōshō-gu, dove la grande famiglia Tokugawa aveva stabilito il suo santuario scintoista, facendolo diventare il più riccamente decorato del paese. Più di 15000 artigiani del paese parteciparono alla sua costruzione e con le sue dorature, i suoi colori brillanti, le sue linee sinuose, questo luogo di culto è considerato tra i più belli dell’architettura Momoyama (1573–1603). Ancora più famoso è il frontone della scuderia sacra, prettamente minimalista e conosciuto da tutti i giapponesi per le tre piccole scimmie scolpite nel legno: Mizaru ("la cieca"), Kikazaru ("la sorda") e Iwazaru ("la muta”). Esse simboleggiano infatti i precetti della setta buddista Tendai, ispirati da Confucio: non guardare il male, non pronunciarlo, non ascoltarlo.

Se avete un’intera giornata per esplorare la città, non potete perdere l’occasione di andare a visitare la statua del gatto addormentato che marca l’entrata alla tomba di Tokugawa Ieyasu. Successivamente, costeggiando il fiume Daiyagawa, potete trovare la passeggiata del Kanmanga Fuchi, una sontuosa camminata fra boschi e strane formazioni vulcaniche del monte Nantai. Alla fine di questa passeggiata, vi aspettano decine di statue di Jizō, protettore dei bambini, dove il tempo sembra essersi fermato.

Ad una distanza di 30 km, potrete poi trovare il magico lago di Chūzenji dove è possibile fare un’escursione in battello per arrivare alla spettacolare cascata Kegon no Taki e alle sorgenti di acqua calda di Yumoto Onsen.

Una città fra la storia e la modernità, fra montagne e laghi incantati, una piccola perla di storia a pochi passi dalla metropoli di Tokyo. Qui si può respirare ancora la classica sensazione della tradizione giapponese nel suo pieno. Una meta assolutamente da non perdere per tutti gli amanti di questa cultura e di questa nazione.

Come arrivare

Il treno è il mezzo più comodo e rapido per raggiungere Nikko dal centro di Tokyo.

Linea Tobu - Asakusa

Dalla stazione di Asakusa, facilmente raggiungibile raggiungibile via metro dai principali quartieri di Tokyo, potete prendere la linea Tobu che offre corse per Nikko ogni ora. Il costo per a/r è di circa 2800¥, il viaggio dura circa 2h ed è in assoluto l'opzione più economica. Il JR Pass non è valido su questa tratta.

info: Website della linea Tobu

Limited express - Shinjuku

Il JR limited express collega direttamente la stazione di Shinjuku con Nikko, il costo del biglietto a/r è di 8000¥. Sfortunatamente, il JR pass non copre completamente la tratta, sarà quindi necessario pagare un sovrapprezzo. Per prenotare la corsa basta consultare i sito della JR east.

Info: Sito di JR East

JR Shinkansen - Tokyo

Questo è il modo più comodo e più veloce per raggiungere Nikko, specialmente se siete in possesso del JR Pass. E’ possibile prendere il JR Tohoku Shinkansen dalla stazione Tokyo, ma dovrete cambiare treno ad Utsunomiya e continuare sulla JR Nikko Line. Il costo della tratta a/r è di 10000¥, sconsigliata per chi non ha il JR Pass.

Info: sito di Hyperdi

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Japanese Culture: Lolita fashion

Lolita fashion - (ロリータ・ファッション Rorīta fasshon)

photo credit: mangakas-onfire.blogspot.it

Molto probabilmente chi ha una vena molto romantica, sospesa in un tempo indefinito nel passato, vorrebbe apparire come una meravigliosa bambola di porcellana. Magari vorrebbe avere abiti talmente vezzosi da far invidia a Maria Antonietta e partecipare a Tea Party da favola.

Tutto questo è possibile farlo grazie al fenomeno Lolita, una delle più famose ed elaborate mode Giapponesi. Questa è un misto tra Barocco e stile Vittoriano , molto amata in patria ma conosciuta ormai in tutto il mondo.
Il nome evoca ma non celebra il romanzo di Vladimir Vladimirovič Nabokov, ma questa moda non è un tributo ad una giovane e provocante sensualità. Infatti questa rappresenta la bellezza che cela l’ingenuità, l’eleganza nel celare più che nello scoprire. In più, il nome Lolita è un Wasei-eigo, termine che include tutte quelle parole anglofone che in lingua originale hanno un significato completamente diverso o sono addirittura inesistenti, ma sono entrate nel dizionario Giapponese.

photo credit: honoluluacademy.org

Non si sa precisamente quando sia nato questo stile d’abbigliamento. Alcuni sostengono già dalla fine degli anni 70, benché effettivamente è diventato celebre verso la fine degli anni novanta. Questa moda è stata fortemente influenzata dal genere musicale Visual Kei. E non a caso, perchè questo tipo di musica è fortemente teatrale non solo nelle note ma anche nell’abbigliamento delle band stesse.

Esemplari sono i MALICE MIZER anche grazie a Mana co-fondatore e leader della band (chiamato anche Mana-sama dai suoi fans). Mana ha influenzata particolarmente la moda lolita coniando il termine “Gothic Lolita” e firmando il suo personale brand Moi-même-Moitié.

photo credit: pinterest

Gothic Lolita e Sweet Lolita

photo credit: my-lolita-dress.com

Lo stile Lolita e diviso in due correnti ben distinte (a loro volta divise in molteplici sottostili): il Gothic Lolita forse il più celebre, e lo Sweet Lolita.

GothLoli (ゴスロリ gosu rori): Il Gothic Lolita come detto è il genere più conosciuto ma questo nome viene erroneamente attribuito a tutta la moda. Colore dominante è il nero e né si celebrano tutte le più possibili sfumature. Non vengo però disdegnati nemmeno i colori scuri come il rosso bordeaux, il blu scuro, il viola o il verde smeraldo. Questi colori sono spesso utilizzati nelle stoffe come nel make-up con un pesante e drammatico smokey eyes e il rossetto che risalta su una cipria bianca. Di fatto è l’unica eccezione nella moda Lolita dove si utilizza questo tipo di cipria, perché negli altri stili si preferisce un look più naturale. I fitti ricami degli abiti si ispirano a macabri racconti con i loro teschi; o si ispirano a tematiche religiose con croci (appunto gotiche) presenti spesso anche nei gioielli. Bare usate come piccole borse e ombrellini neri di pizzo ne rifiniscono l’outfit.

photo credit: pinterest

L’Aristocrat è uno dei numerosi sottogeneri del Gothloli ma più maturo e sobrio, come dice il termine stesso, volutamente “aristocratico” e molto elegante.
Dato che la moda Gothic Lolita si basa sullo stille Vittoriano, che come ricordiamo è l’emblema del gotico e del raffinato, c’è da notare la similitudine con lo stile più occidentale detto steampunk.

Ama-loli (甘ロリ ama rori): Lo Sweet Lolita invece predilige colori pastello preferibilmente il rosa. E lo stesso vale per il makeup qui meno drammatico, quasi più naturale. Resta comunque elaborato, enfatizzando gli occhi con toni rosati e ciglia finte per uno sguardo da bambola, così come nuance tenue per le labbra. Questo stile come il precedente prende spunto dall’epoca Vittoriana ma è più influenzato dal Rococò francese. È uno stile Lolita più “infantile”, e qui la fanno da padroni fiocchi e nastrini. Le trame dei vestiti sono ispirate al mondo delle favole, unicorni e piccole miniature di pasticcini francesi come i Macaron. Sono gioielli da sfoggiare assieme a zaini a forma di orsetti o coniglietti e l’eroina a cui ispirarsi è “Alice nel paese delle meraviglie”.

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Sottogeneri e il Principe

Il mondo lolita è davvero molto vario ed elaborato, esistono generi per tutti i gusti. Il Wa Lolita ad esempio è un mix tra i vestititi lolita e le stoffe dei Kimono tradizionali, con Obi ad adornare la vita e i classici sandali Geta come calzature; Il Qi Lolita che si riffa allo stille Cinese dove al posto dei Kimono si modificano i qípáo; il Sailor Lolita che si basa sulla classica divisa scolastica con la sua variante più elaborata; o ancora il Pirate Lolita.
E se si pensa che lo stile lolita sia solo “zucchero e cannella” abbiamo anche il Guro Lolita. Qui le lolita si ispirano all’horror con sangue finto che risalta su candidi abiti bianchi per dare l’idea di essere bambole di porcellana in frantumi.

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Ma ci sono davvero molti altri esempi da citare. Una nota particolare bisogna farla però per lo stille Ōji (王子 principe) per chi crede erroneamente che la moda lolita sia solo femminile. Lo stile Principe si basa sui modelli di vestiti usati dai giovani Dandy Vittoriani e qui vediamo la comparsa di pantaloncini corti e calze al ginocchio. Questo però non significa sia solo maschile. Se una ragazza si affacciasse al mondo lolita ma volesse avere uno stile più androgino questo tipo di abbigliamento fa per lei.

I must have, i vari Brand, anime e l’influenza fuori dal Giappone

Esistono alcuni oggetti di culto che ogni Lolita che si rispetti possiede nel proprio guardaroba: le Cutsew, camicie con enormi fiocchi e maniche a sbuffo o le Petticoat ovvero sottovesti per ampliare i vestiti e le gonne. Per chi si domanda invece come fanno le Lolita ad avere dei capelli tanto meravigliosi e folti … beh, sappiate che sono parrucche. Le lolite le decorano poi con enormi fiocchi e i Bonnet, i classici cappelli di una volta, e le scarpe iconiche sono modello Mary Jane. Queste, anche se nate all’inizio del secolo scorso per i bambini ormai sono le scarpe che ogni lolita che si rispetti indossa.

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Oltre il brand di Mana-sama, altri molto conosciuti sono Angelic Pretty, e Baby, The Stars Shine Bright quest’ultima con boutique non solo a Tokyo ma anche a Parigi e San Francisco. Bisogna ammettere che la moda lolita è molto dispendiosa, ma esistono Indie brand belli quanto le marche più famose ma sicuramente meno dispendiose. Ed in Giappone è possibile acquistare abiti lolita anche nei grandi magazzini e volendo ci sono siti web appositi per comprare abiti lolita di seconda o terza mano. In altre parole è diventata una moda per più tasche.
Il fenomeno lolita ha trovato la sua strada anche in molti anime di successo. Esemplari sono Paradise Kiss di Ai Yazawa meglio nota per essere la mamma di Nana; Princess Princess anime dove la moda lolita e vista tramite gli occhi di tre ragazzi; Le Portrait de Petit Cossette, versione femminile e Noir del ritratto di Dorian Gray; e Rozen Maiden dove protagoniste sono appunto delle bellissime bambole.

Come già detto, le Lolita non sono famose solo in madre patria, ma dall’America a tutta l’Europa si possono incontrare piccole comunità di Lolita. Queste si riuniscono in raffinate Tea House per celebrare il Tè delle cinque con la classe e lo stile che le differenzia da qualsiasi altra moda.


Japan Tradition: Seijin Shiki

Seijin Shiki

Seijin Shiki anche conosciuta come Seijin no Hi (成人の日) è il giorno della Maggiore età. Questa è una festa giapponese che si tiene ogni anno il secondo lunedì di gennaio. Lo scopo di questo giorno è di congratulare ed incoraggiare tutti coloro che hanno compiuto il ventesimo anno di età, l'età della maturità (二十歳 hatachi), nell'anno passato.
In questo giorno, molto giovani giapponesi celebrano con una cerimonia per il Giorno della Maggiore età, il Seijin-Shiki (成人式). Le feste per questa giornata sono spesso tenute negli uffici della prefettura e in locali. Tuttavia, molte persone fanno delle feste con la famiglia e gli amici successivamente. E' anche comune vedere questi giovani camminare per strada indossando i vestiti tradizionali.

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Shinjin Shiki, la cerimonia per la Maggiore Età, data indietro al 714 in Giappone. In questo anno, un giovane principe ha acquisito nuovi vestiti e acconciatura per marcare il passaggio all'età adulta. Tuttavia, questa festa è stata stabilita per la prima volta nel 1948 e si celebrava ogni 15 gennaio. Più tardi nel 2000, la data per il Seijin Shiki è cambiata ed ora si celebra il secondo lunedì di gennaio.
Solo coloro che hanno compiuto il ventesimo compleanno prima dell'ultima Festa della maggiore età o prima di quella attuale può unirsi ai festeggiamenti.

Seijin Shiki celebrations

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Sijin Shiki segna l'età della maturità, che include l'espansione dei diritti ma anche l'aumento delle responsabilità previste. Di solito, gli ufficiali governativi fanno dei discorso e la famiglia e gli amici fanno dei piccoli regali ai nuovi adulti.
Le donne solitamente celebrano indossando furisode e sandali zōri che possono comprare, prendere in prestito da un parente o affittare per l'occasione. Anche gli uomini indossano vestiti tradizionali, come kimono scuri con hakama, ma oggi è anche comune vedere uomini che indossano giacca e cravatta.
Dopo la cerimonia formale, spesso escono in gruppi per festeggiare e bere con gli amici.

Photo credit: Google images


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Japan History: Zojoji Temple

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Tempio Zojoji

Il tempio Zojoji è stato fondato nel 1393 e trasferito al luogo attuale nel 1598 dopo che Ieyasu Tokugawa, fondatore del shogunato dei Tokugawa, entrò nell'attuale Tokyo nel 1590. Dopo l'inizio del Periodo Edo, lo Zojoji diventò il tempio della famiglia Tokugawa, una delle famiglie più importanti di tutto il Giappone. La cattedrale, il tempio e il mausoleo sono stati bruciati durante i raid aerei della Seconda Guerra Mondiale. Tuttavia, la maggior parte delle strutture sono state ricostruite. Lo Zojoji continua oggi ad essere il tempio principale della città. Anche grazie alla sua posizione di favore non è solo uno dei maggiori luoghi di culto ma anche una delle attrazioni turistiche più visitate. Spettacolare la vista del tempio con la Tokyo Tower sullo sfondo.

Particolarità dello Zojoji

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IL GATE: L'entrata principale è particolare per il suo colore vermiglio. Con 21 metri in altezza, 28.7 metri in larghezza e 17.6 metri di profondità, è stato costruito nel 1622. Oggi l'entrata è uno dei più importanti resti dell'architettura del Periodo Edo. Il suo nome è Sangedatsumon e significa entrata (mon) per far uscire (gedatsu) dai tre (san) stati mentali terreni: avidità, rabbia e stupidità.

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LA CAMPANA: Con un diametro di 1.76 metri, un'altezza di 3.33 metri e un peso di 15 tonnellate, è conosciuta come una delle Tre Grandi Campane del Periodo Edo. Viene suonata due volte al giorno per 6 rintocchi, la mattina presto e la sera. Si chiama Daibonsho (Grande Campana). Serve per purificare dalle 108 passioni terrene (bonno), che portano le persone nella direzione sbagliata. Il suo compito, inoltre, è quello di diffondere profonda calma tramite richiami ripetuti 6 volte al giorno.

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LE STATUE: Quando si cammina nel Tempio Zojoji, una delle prime cose che si notano sono queste statue rappresentanti dei bambini. Si chiamano Ojizo-san, o Ojizo-sama. Sono caratterizzate da vestiti rossi e dai cappelli all'uncinetto. Queste sculture potrebbero sembrare semplici ornamenti, ma si dice proteggano lo spirito dei bambini non ancora nati e di quelli morti prematuramente.

Photo Credit: Japan Italy Bridge
Zojoji Official website: Click here