IKEA e Starbucks: il segreto del loro successo in Giappone

Quando due giganti globali come IKEA e Starbucks decidono di conquistare il sofisticato mercato giapponese, la chiave del loro successo risiede in una parola: localizzazione. Ma come hanno fatto questi colossi a entrare nei cuori e nelle case dei consumatori giapponesi? Scopriamolo insieme.

IKEA: un ritorno strategico
IKEA ha fatto il suo primo ingresso in Giappone nel 1974, ma l'avventura si è conclusa nel 1986 a causa di una scarsa comprensione delle preferenze locali. Tuttavia, il gigante svedese non si è arreso. Nel 2006, dopo un'attenta analisi, è tornato con una strategia rinnovata. Ha adattato le dimensioni dei mobili per allinearsi agli spazi abitativi più ridotti tipici delle case giapponesi e ha introdotto prodotti specifici, come tatami e stoviglie tradizionali, rispettando le abitudini locali. Inoltre, ha modificato l'esperienza di acquisto, offrendo servizi di consegna e montaggio, consapevole che molti clienti giapponesi non possiedono veicoli adatti al trasporto di mobili voluminosi. Questa attenzione ai dettagli ha trasformato IKEA in un punto di riferimento per l'arredamento in Giappone.

Starbucks: l'arte dell'integrazione culturale
Starbucks ha aperto il suo primo store a Tokyo nel 1996, portando con sé non solo il caffè, ma un'intera esperienza. Per conquistare i consumatori giapponesi, l'azienda ha introdotto bevande esclusive ispirate ai sapori locali, come il matcha latte, e ha creato ambienti che riflettono l'estetica giapponese, utilizzando materiali tradizionali e design minimalista. Inoltre, ha rispettato l'importanza della stagionalità nella cultura giapponese, lanciando prodotti in edizione limitata durante le festività locali. Questa fusione di tradizione e innovazione ha reso Starbucks un luogo amato e frequentato in tutto il paese.

Lezioni di localizzazione
Entrambe le aziende hanno dimostrato che per avere successo in un mercato estero non basta replicare un modello vincente altrove. È fondamentale immergersi nella cultura locale, comprenderne le sfumature e adattare l'offerta alle esigenze specifiche dei consumatori. Questo approccio non solo facilita l'accettazione del brand, ma crea anche un legame emotivo con il pubblico, fondamentale per la fidelizzazione.
IKEA e Starbucks sono esempi lampanti di come una strategia di localizzazione ben studiata possa trasformare sfide in opportunità. La loro capacità di rispettare e integrare gli elementi culturali giapponesi nelle proprie offerte ha permesso loro di prosperare in un mercato esigente e competitivo. Per qualsiasi azienda che aspiri a espandersi a livello globale, la lezione è chiara: ascoltare, osservare e adattarsi sono le chiavi del successo.

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Le strategie di marketing più efficaci in Giappone

Il Giappone è un mercato unico, dove tradizione e innovazione si intrecciano dando vita a strategie di marketing originali ed efficaci. Comprendere il comportamento dei consumatori giapponesi è fondamentale per chi vuole avere successo in questo affascinante Paese. Ecco cinque strategie vincenti per conquistare il pubblico nipponico.

1. Marketing esperienziale: il coinvolgimento prima di tutto
I consumatori giapponesi amano vivere esperienze coinvolgenti prima di acquistare un prodotto. Eventi interattivi, pop-up store e dimostrazioni pratiche sono strumenti molto apprezzati. Brand come Shiseido e Sony organizzano spesso esperienze immersive per permettere ai clienti di testare i prodotti in prima persona, rafforzando così la connessione con il marchio.

2. Collaborazioni con influencer e idol locali
Gli influencer giapponesi, noti come "Key Opinion Leaders" (KOL), giocano un ruolo chiave nelle decisioni d'acquisto. YouTuber, streamer e idol del mondo pop hanno un seguito enorme e godono di grande credibilità. Collaborare con loro attraverso recensioni, sponsorizzazioni e campagne mirate può garantire un impatto notevole sul pubblico.

3. Packaging e design accattivante
L'estetica in Giappone ha un valore immenso. Un packaging curato nei minimi dettagli può fare la differenza tra un prodotto di successo e uno che passa inosservato. Molti marchi investono in confezioni elaborate, ispirate alla cultura locale o alla filosofia del "kawaii", per attrarre l’attenzione dei consumatori.

4. Strategie omnicanale per un'esperienza senza soluzione di continuità
L’integrazione tra negozi fisici e piattaforme digitali è essenziale. I brand di successo in Giappone offrono un'esperienza fluida tra e-commerce, social media e punti vendita tradizionali. Grandi nomi come Uniqlo permettono ai clienti di acquistare online e ritirare in negozio, creando un ecosistema d'acquisto comodo ed efficiente.

5. Approccio pubblicitario discreto ma efficace
A differenza di altri mercati, in Giappone la pubblicità aggressiva è spesso controproducente. Le aziende preferiscono messaggi raffinati, storytelling emozionale e contenuti che valorizzano la qualità del prodotto piuttosto che tecniche di vendita dirette. Spot televisivi dal tono poetico e campagne digitali minimaliste sono tra le più apprezzate dal pubblico.

Adattarsi alle peculiarità del mercato giapponese significa adottare strategie mirate, rispettose delle preferenze locali e capaci di creare un legame autentico con i consumatori. Comprendere questi elementi può fare la differenza tra un ingresso di successo e un passo falso in un mercato tanto esigente quanto affascinante.
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Case Study: Uniqlo, il Modello di Strategia Globale di un Colosso Giapponese della Fast Fashion

Uniqlo non è semplicemente un marchio di fast fashion, ma una vera e propria case study di strategia globale di successo. Fondata nel 1984 in Giappone, l'azienda ha saputo distinguersi in un mercato saturo grazie a un modello di business innovativo e a una filosofia chiara: offrire abbigliamento di qualità a prezzi accessibili, senza rincorrere tendenze effimere.

L'Essenza della Strategia Uniqlo
A differenza di competitor come Zara e H&M, Uniqlo non si concentra sulla moda veloce e sulle collezioni stagionali. Il cuore della sua strategia è il concetto di "LifeWear": capi essenziali, funzionali e durevoli, progettati per adattarsi a ogni stile di vita. Un approccio che riduce la necessità di continui rinnovi di collezione e crea un legame di fiducia con i consumatori.

L'Integrazione Verticale: Il Segreto del Successo
Uniqlo controlla direttamente l'intero processo produttivo, dalla progettazione alla distribuzione. Questa integrazione verticale consente di mantenere prezzi competitivi senza compromettere la qualità. Inoltre, collabora con aziende tessili avanzate per sviluppare materiali innovativi, come la tecnologia HeatTech per l'abbigliamento termico e AIRism per capi leggeri e traspiranti.

Espansione Internazionale e Adattamento Locale
L'internazionalizzazione è stata un pilastro fondamentale della crescita di Uniqlo. Oggi il marchio conta migliaia di negozi in tutto il mondo, con una forte presenza in Asia, Europa e Nord America. Il successo globale è frutto di un perfetto equilibrio tra coerenza del brand e adattamento alle preferenze locali. Ad esempio, in Cina Uniqlo ha saputo integrare il modello omnicanale con un'elevata presenza digitale, mentre negli Stati Uniti ha puntato su flagship store iconici per rafforzare la brand awareness.

Marketing Minimalista ma Efficace
A differenza di molti brand fast fashion, Uniqlo non investe pesantemente in pubblicità tradizionale o influencer marketing. Preferisce invece collaborazioni strategiche con designer e artisti, come la linea UT con grafici ispirati alla cultura pop, o le partnership con nomi del calibro di Jil Sander e Marimekko. Un marketing sobrio, ma con un impatto forte e mirato.

Sostenibilità e Responsabilità Sociale
Negli ultimi anni, Uniqlo ha intensificato il proprio impegno verso la sostenibilità. Ha avviato iniziative come il riciclo di capi usati e la produzione di materiali eco-friendly. Inoltre, ha migliorato la trasparenza delle sue catene di fornitura, puntando a garantire condizioni di lavoro etiche nei propri stabilimenti.


Case Study: Il Successo di MINISO e il Focus sul Mercato Giapponese

Una Vacanza che ha Ispirato un'Idea Globale

Nel 2013, durante una vacanza in Giappone con la sua famiglia, Jack Ye, fondatore di MINISO, scoprì un modello commerciale che avrebbe trasformato il retail globale. Ispirato dai negozi giapponesi specializzati in prodotti di qualità, dal design accattivante e dai prezzi contenuti, Jack Ye combinò questa visione con la sua vasta esperienza. Nasce così MINISO, con sede a Guangzhou, in Cina, un brand progettato per soddisfare le esigenze dei giovani consumatori in tutto il mondo. Grazie alla sua estetica minimalista e alla promessa di qualità a prezzi accessibili, MINISO ha rapidamente guadagnato popolarità internazionale, diventando un punto di riferimento nel retail esperienziale.
Ma cosa rende MINISO così speciale, soprattutto in un mercato competitivo come quello giapponese?

MINISO e il Marketing nel Mercato Giapponese

MINISO ha tratto enormi vantaggi dal posizionarsi come un brand con influenze giapponesi, sfruttando l'associazione con il design minimalista e la qualità tipica dei prodotti del Sol Levante.
I suoi punti di forza li possiamo riassumere in:

1. Focus sul Design Giapponese
MINISO ha investito enormemente nel design dei suoi prodotti, collaborando con designer giapponesi e sviluppando un'estetica semplice ma accattivante. L'influenza giapponese è evidente non solo nei prodotti ma anche nella struttura dei negozi, che richiamano l'ordine e la pulizia tipici degli spazi commerciali giapponesi.

2. Prezzi Accessibili e Strategia di Penetrazione
Il mercato giapponese è noto per la sua attenzione al valore percepito. MINISO ha saputo soddisfare questa esigenza offrendo prodotti di qualità comparabile a quelli dei rivali, ma a un prezzo inferiore. Questa strategia ha permesso al brand di conquistare un’ampia base di consumatori, tra cui studenti, giovani professionisti e famiglie. L'uso di promozioni stagionali, ispirate alle festività giapponesi come il Natale o la Golden Week, ha ulteriormente rafforzato la penetrazione nel mercato.

3. Collaborazioni con Marchi Iconici
Un altro elemento chiave della strategia di marketing di MINISO in Giappone è stato l’utilizzo di collaborazioni con marchi e franchise popolari come We Bare Bears, Disney e Sanrio. Questi accordi hanno permesso a MINISO di posizionarsi come un brand "cool" e giovane, in grado di attrarre un pubblico di nicchia ma altamente fedele, come gli appassionati di cultura pop e anime.

4. Esperienza in Negozio: Il Fattore Wow
Il layout dei negozi MINISO in Giappone è progettato per offrire un'esperienza di shopping fluida e piacevole. Le luci soffuse, la disposizione ordinata dei prodotti e l'abbondanza di articoli piccoli ma utili stimolano l'acquisto d’impulso, un elemento cruciale nel mercato giapponese.
Questa attenzione ai dettagli rende il negozio stesso un’attrazione, invitando i consumatori a trascorrere più tempo al suo interno e, di conseguenza, ad aumentare le probabilità di acquisto.

L’Impatto del Marketing di MINISO in Giappone

Il successo di MINISO in Giappone si riflette nei dati di vendita e nell'espansione continua. La combinazione di prezzi competitivi, collaborazioni strategiche e un’esperienza di acquisto unica ha fatto sì che MINISO si affermasse come una scelta preferita tra i retailer lifestyle.
Il marchio ha anche beneficiato dell’uso dei social media per promuovere le sue offerte. Foto e video curati, che mostrano prodotti innovativi e collaborazioni speciali, vengono condivisi su piattaforme come Instagram e X, raggiungendo milioni di consumatori giapponesi e rafforzando il valore del brand.

Un Modello di Successo Globale con Radici Giapponesi

Il modello di business di MINISO, ispirato al retail giapponese, si è dimostrato estremamente scalabile e replicabile a livello globale. Il marchio non solo è riuscito a catturare il cuore dei consumatori giapponesi, ma ha anche utilizzato il Giappone come piattaforma per rafforzare il proprio appeal internazionale.
Attraverso l’abilità di combinare estetica, funzionalità e accessibilità, MINISO si distingue come un caso studio di successo per chiunque voglia comprendere come un marchio possa utilizzare le influenze culturali per conquistare mercati diversificati.


Case Study: Don Quijote

Don Quijote, conosciuto affettuosamente come Donki dai consumatori giapponesi, è molto più di un semplice negozio al dettaglio. Fondato nel 1980 da Takao Yasuda, Don Quijote è diventato un fenomeno culturale in Giappone: i suoi oltre 600 punti vendita, spesso aperti quasi 24 ore su 24, sono caratterizzati da un design volutamente disordinato e da scaffali pieni fino all’orlo, creando un’esperienza di scoperta continua per i clienti. Il marchio è noto anche per la sua mascotte, Donpen, un simpatico pinguino blu che aggiunge un tocco divertente al brand e aiuta a rafforzare la sua identità visiva.

Perché Don Quijote è Così Amato?

1. Varietà Sbalorditiva di Prodotti
Don Quijote offre un assortimento che sembra infinito: puoi trovare articoli di uso quotidiano come alimenti e prodotti per la pulizia, ma anche oggetti curiosi e insoliti, come costumi di Halloween, gadget per scherzi e accessori unici. Questo mix di necessità e stravaganza rende Don Quijote un luogo adatto a chiunque.

2. Prezzi Competitivi
Il marchio è famoso per i suoi prezzi accessibili. Don Quijote sfrutta una solida rete di fornitori e una gestione efficiente dell'inventario per mantenere i costi bassi, rendendo i suoi negozi una destinazione popolare sia per chi cerca convenienza sia per chi vuole acquistare in grandi quantità.

3. Esperienza di Shopping Divertente
I negozi Don Quijote sono progettati per sorprendere. I corridoi stretti e i display sovraccarichi di prodotti creano un'atmosfera caotica ma emozionante, quasi come un "caccia al tesoro". Questo approccio non solo invoglia i clienti a esplorare ogni angolo del negozio, ma aumenta anche la probabilità di acquisti d’impulso.

4. Flessibilità e Adattabilità
Ogni negozio Don Quijote adatta la propria offerta alla comunità locale. Ad esempio, nei quartieri turistici, troverai souvenir giapponesi, snack e cosmetici popolari tra i visitatori internazionali. Nei quartieri residenziali, invece, l'accento è posto sui beni di prima necessità.

Il Segreto del Successo di Don Quijote

1. Strategia di Marketing Unica
Don Quijote non investe pesantemente in pubblicità tradizionale. Invece, si affida al passaparola e all'esperienza in negozio per costruire il proprio marchio. La musica allegra e orecchiabile del negozio, la famosa Donki Song, crea un'identità sonora unica che rimane impressa nella mente dei clienti.

2.Collaborazione sorprendente
Donki ha intrapreso una collaborazione sorprendente con Bruno Mars per creare una nuova identità musicale. La scelta di Mars è arrivata dopo la necessità di rinnovare il jingle storico della catena a causa di questioni di copyright. Il cantante non solo ha composto un nuovo brano ufficiale per Donki, ma ha anche partecipato a una serie di spot pubblicitari insieme al famoso pinguino mascotte della catena, Donpen. La campagna ha attirato grande attenzione, mostrando Bruno Mars ballare con Donpen al ritmo di una base vivace, creando un'atmosfera di festa. L'iniziativa include inoltre una collezione di merchandise esclusivo firmato Mars, un vero omaggio al mix unico di pop culture e retail che caratterizza Donki. Questa collaborazione rappresenta una mossa brillante, capace di rinnovare il brand mantenendo il suo fascino iconico

https://youtu.be/bCBqxHc5idI?si=fN1mpPkIuD5jkv02

3. Innovazione Costante
L'azienda non teme di sperimentare. Dalle collaborazioni con marchi internazionali alla creazione di negozi di fascia alta come MEGA Don Quijote, Don Quijote continua a evolversi per soddisfare le esigenze di una clientela sempre più diversificata.

4. Presenza Strategica nei Luoghi Turistici
Don Quijote è particolarmente popolare tra i turisti, grazie alla disponibilità di prodotti tax-free e all'ampia gamma di souvenir e cosmetici. Negozi come il famoso Donki di Shibuya attirano milioni di visitatori ogni anno, consolidando il marchio come una tappa obbligata per chi visita il Giappone.

5. Leadership Visionaria
Sotto la guida di Takao Yasuda, Don Quijote ha adottato un approccio flessibile e decentralizzato, dando autonomia ai manager di ciascun negozio per rispondere alle esigenze locali. Questo ha permesso all'azienda di crescere rapidamente senza perdere il contatto con i clienti.

L'Impatto Culturale di Don Quijote

Don Quijote non è solo un negozio: è un'istituzione culturale in Giappone. La sua estetica unica e il suo approccio ludico allo shopping hanno ispirato imitatori e rafforzato il fascino del "caos organizzato". Inoltre, il brand ha trovato un pubblico internazionale, espandendosi in paesi come Singapore, Thailandia e persino negli Stati Uniti.
In Giappone, Donki è diventato sinonimo di shopping conveniente e divertente, un luogo dove chiunque può trovare qualcosa di utile o di unico, spesso inaspettatamente.

Conclusione: Don Quijote, una Lezione di Successo Retail

Il successo di Don Quijote risiede nella sua capacità di combinare prezzi competitivi, una varietà infinita di prodotti e un'esperienza di shopping unica. In un mercato retail sempre più competitivo, Don Quijote si distingue per il suo approccio innovativo e orientato al cliente.
Che si tratti di locali alla ricerca di convenienza o turisti in cerca di souvenir, Don Quijote ha saputo posizionarsi come un brand capace di soddisfare tutti, trasformando ogni visita in un’esperienza memorabile.


Case Study: Il Natale come fenomeno commerciale: un’analisi del successo giapponese

L'adozione del Natale in Giappone offre un caso studio interessante su come una cultura possa reinterpretare una festività straniera, trasformandola in un motore economico. Il fenomeno si basa su tre pilastri principali:

1. Adattamento culturale e storytelling locale
Il successo del Natale in Giappone è radicato nella capacità di integrare simboli e tradizioni occidentali con valori e sensibilità locali. Il pollo fritto di KFC e la torta di Natale ne sono esempi lampanti: entrambi reinterpretano il pasto tradizionale natalizio occidentale, ma in una forma accessibile e attraente per il pubblico giapponese. Questi simboli incarnano la nostalgia per l’idea di prosperità americana del dopoguerra, ma al contempo soddisfano il gusto giapponese per dettagli curati, estetica e convivialità.

2. La creazione di bisogni stagionali
Il Natale in Giappone non è solo una festività: è una stagione di consumo attentamente orchestrata. La pressione sociale e il desiderio di partecipare a un’atmosfera condivisa creano un senso di urgenza che stimola le vendite. Dalle prenotazioni per i bucket di KFC alle torte personalizzate, fino ai regali di coppia e agli appuntamenti romantici, tutto è progettato per creare una domanda mirata.

3. L’uso strategico delle esperienze
Un elemento distintivo del marketing natalizio in Giappone è la creazione di esperienze immersive. Mercatini, luminarie spettacolari e decorazioni a tema sono pensati per coinvolgere il pubblico e creare ricordi. L’aspetto esperienziale amplifica il valore del Natale come evento sociale, attirando consumatori di tutte le età e trasformandoli in ambasciatori del brand attraverso i social media.

L’impatto economico del Natale in Giappone

Nonostante non sia una festività ufficiale, il Natale è un evento che genera un impatto economico considerevole. Alcuni dei settori che ne beneficiano maggiormente includono:
Ristorazione: Catene come KFC registrano picchi di vendite impressionanti, con il Natale che rappresenta una delle settimane più redditizie dell’anno.
Pasticceria e dolciumi: Le vendite di torte e dessert raggiungono cifre record, alimentate da un’industria che si distingue per la qualità e l’innovazione.
Moda e accessori: Saldi natalizi e promozioni legate agli appuntamenti romantici spingono le vendite di abbigliamento, gioielli e prodotti di bellezza.
Turismo interno: Le attrazioni natalizie, come mercatini e luminarie, spingono molte famiglie e coppie a viaggiare all’interno del Giappone, incrementando le economie locali.

Critiche e prospettive future
Nonostante il successo commerciale, il Natale in Giappone non è esente da critiche. Alcuni osservatori ritengono che l’eccessivo focus sul consumismo possa sminuire l’autenticità della festività. Inoltre, l’enfasi su regali e appuntamenti romantici potrebbe alimentare dinamiche sociali che escludono chi non partecipa alla narrazione dominante del Natale.
Tuttavia, il fenomeno natalizio giapponese continua a evolversi, dimostrando un'incredibile capacità di adattamento. Con l’ascesa dell’e-commerce e una maggiore attenzione verso la sostenibilità, il futuro del Natale in Giappone potrebbe vedere un’integrazione tra tradizione, tecnologia e pratiche più consapevoli.

Conclusione: un caso di studio globale
Il Natale in Giappone rappresenta un esempio emblematico di come le festività possano essere sfruttate come strumenti di marketing culturale e commerciale. La capacità del Giappone di trasformare una celebrazione religiosa in un evento laico, spensierato e straordinariamente redditizio offre lezioni preziose su creatività, adattabilità e strategie di branding. Per chiunque operi nel settore del marketing o voglia studiare le dinamiche del consumismo culturale, il Natale giapponese è un modello che merita di essere approfondito

 


Business Focus: How to approach the Japanese market

Here we are again with the column dedicated to the Business Focus and today we are talking about how to approach the Japanese market. Starting from start-ups up to large companies, very often we tend to forget to approach and target the Japanese public and this is a mistake from the beginning. Why eliminate a slice of the market that represents the third world power in terms of consumers?

How to approach the Japanese market

Autore: Erika 

As we mentioned earlier, the Japanese market represents the third largest slice of the world by consumer level. Instead, did you know that social media platforms, even the biggest ones, consider the Japanese market as the second largest market in the world? This is because China, which would occupy the second place, has blocked many foreign companies and corporate policies, causing the focus to shift to Japan.

However, very often companies make the mistake of excluding Japan from their marketing strategies. This is because the Japanese market is also one of the most difficult to approach. In reality, you just need to be able to adapt to their mentality and ways.

The obstacles of the Japanese market

mercato giapponese

One of the biggest problems that Western companies find when approaching the Japanese market is primarily the language barrier. In fact, the average Japanese customer prefers to use their own language for both private relations and business exchanges. In fact, according to EF, Japan ranks 55th in the chart table in terms of knowledge of English.

If we add to this the fact that Japan is a country that is very attached to tradition and also to its customs and traditions, the approach to this market becomes even more difficult. However, this should not stop us, but rather stimulate us to find a way to reach this market. So, what kind of marketing strategies and tactics could we adopt? How to deal with this situation?

Digital is the solution

mercato giapponese

The strategy is actually not that complicated, digital and new media are our solution. If we're talking about startups in fact, often the available budget is limited and splitting this on different platforms to have more presence could actually be counterproductive. Better to focus your savings on digital. Over the years of working with Japanese companies and people, we've tried many different ways to promote companies. So here are our tips on where to focus.

Facebook & Instagram ads

In the past, we've already addressed how new digital media, and social media in particular, can help us set our company sailing internationally. In particular, the ads feature of Facebook and Instagram is one of the best tools to target specific users. Both start-ups and established companies should take advantage of this tool to be able to reach their audience.

The two social media platforms obviously have different demographics, with Facebook reaching a more adult audience in Japan and Instagram reaching a younger audience. By combining the two platforms and using them to promote your company, you can reach a wider audience. Obviously, before embarking on a promotional operation, it is important to study your mission and your target audience to be able to reach the right niche audience on the right social.

Twitter ads

One of the most successful social networks in Japan is definitely Twitter. Twitter has more monthly active users (45 million) than any other social media platform such as Instagram (33 million) and even Facebook (26 million) in Japan.

Twitter is a bit of a "controversial" platform, you either love it or hate it. However, when used for business it can become a really powerful and effective media as much as Facebook, especially when it comes to ads. In some cases, depending on the industry, it could even outperform Facebook. Twitter also reaches a very young audience and many Japanese companies have used Twitter ads not only to increase their brand awareness but also to increase their profit organically. If you want to reach the young audience in Japan, Twitter could be the solution for you.

Influencer Marketing

And finally we come here, to Influencer Marketing, what we believe to be the strategy that works best internationally today. In today's world, we are all bombarded by the myriad of advertisements, focusing on influencer partnerships could become a positive thing.

However, influencer marketing can be a double-edged sword. The first step to pay attention to and that will determine the success of a good campaign is the correct choice of the influencer with whom to collaborate. In this case it becomes even more important to be able to find the right influencer who is in line with your image and who has an audience in line with your target.

Obviously, being able to collaborate with big names like Chiara Ferragni or Naomi Watanabe is really difficult, however, there is a category that should not be underestimated: micro-influencers. They have limited followers compared to the others, but they also have a higher engagement rate. These could not only be loyal customers or brand advocates but also be able to bring the audience to your niche.

Investing in marketing is always a great choice and startups that may not have an infinite budget can narrow down their strategy to something targeted and functional. The Japanese market may seem strange but it has the potential to be the springboard for your company. Absolutely not to be ignored.


Business Focus: Content Strategy, everything you need to know before you start

We continue our column on Business Focus talking about Content Strategy. Last time we talked about Native Advertising which is closely related to content marketing. So today, let's go and see what to do before jumping into the fray!

Content Strategy, how to lay the foundation for a solid campaign

Author: Erika 

Probably some of you have already heard of Content Marketing, after all it is one of those types of promotion that is going for the most along with Native Advertising. However, a campaign cannot work separately from a more comprehensive and long-lasting strategy.

"Having a precise and structured content strategy is key to creating winning digital campaigns."

This is not only one of our mantras, but it should be that of every company that decides to approach (even for the first time) digital marketing. In fact, there is no content marketing without content strategy, or at least not one that works profitably.
So it's extremely important to study and understand how we can leverage a winning strategy for our business, whatever it may be.

What are Content Marketing and Content Strategy

Content Strategy

First of all, let's understand what it actually is.

Content marketing is the creation and distribution of useful and valuable content. All this aimed at a well-defined target audience in order to attract and acquire potential customers and make them take profitable actions.

The content strategy instead deals with the more "theoretical and strategic" aspects. In the strategy we must in fact include all sides related to the planning and management of content throughout its life cycle. This includes not only the creation and publication of the content, but also a careful analysis. In fact, we're talking about a study that involves aligning content with a company's goals, content development, production, measurement and even archiving. This entire phase precedes the implementation of the content itself.

Content strategy is what lies upstream, everything that defines and regulates the practical development process. In fact, the figure of the content strategist does not deal with the production of content, but focuses the attention to the planning of the same. This is the person responsible for deciding not only when content should be published but above all why it should be produced. In fact, each content is a single brick that goes to lay the foundation for the success of the whole communication strategy. It is therefore important to have a well-defined project, studied and that can be analyzed in every step.

Content Strategy: What you need to know before you start

We've said that content strategy is ultimately nothing more than a strategy that envisions a company's business goals and then uses content as the primary means to achieve those goals.

Content can be of various types but one of the important focuses that these have in common is the intelligent use of stories and creative writing, in any form, but we’ll talk more on that in another article.

Content marketing, even in Japan, focuses on a variety of content that can range from a blog post to a confirmation page. The task of these productions is to build a connection of trust between a company's products or services and its target audience. This becomes more fundamental in Japan, where gaining the trust of the customer means everything and has much more weight than in other countries. In fact, as we've mentioned in the past, the Japanese people are basically a traditionalist nation that doesn't like change. In fact, once the target audience trusts and relies on a specific company, they never leave it again.

But this is just the beginning of the Content Strategy concept, so let's take a more specific look at what is involved in a good strategy.

Content strategy: The Vision

Content Strategy

When we decide to approach something, if we want this thing to be successful, the fundamental basis is to have a clear vision of what this is all about.

Defining the goals, objectives, what we hope to accomplish and how we hope to accomplish it are the first steps toward writing a good business plan. This starts with a vision of what we want the company to be in three to five years, and then creating an action plan to achieve that vision. This is the foundation of a good strategy.

In addition to making a list of all these things, it is equally important to measure with milestones and goals that are solid enough to challenge ourselves but at the same time flexible and adaptable to any situation. And in this regard, this pandemic has certainly taught us very quickly that everything is mutable and everything can change in a matter of very few days. Hence precisely the importance of having stable and precise goals, but at the same time flexible and adaptable to any occasion. This will allow you to have things well clear and under control, and to start your journey from a stronger position.

This is all part of content strategy. Dealing with the vision, the pros and cons of how and why a piece of content will be created, managed, archived or updated.
At the end of the day, content strategy boils down to writing and planning content with specific goals and objectives in mind. Nothing we're going to share should be disconnected from everything else in the content and business goals. That's really where vision and purpose come into play.

Planning for success

Whatever project you're working on, whether it's personal or for a client, if you want to grow your content it becomes a matter of visibility. Inevitably we will find ourselves fighting for the top spot on google or finding our audience on social. To do this though, it means we need a strategy or otherwise a plan of action.

By now we know what we want to achieve with the content that we are going to create. The correct question to ask ourselves now is "how can we achieve it? In what way?" So let's talk about the method.

Surely the first step is to have an edge over the competition, but we can't all be Chiara Ferragni and be first in the field. So how can we do that? The answer is to have a solid and smart content marketing plan in place.

Getting discovered is one if not THE big ask in recent years and at the root of it all is always interpersonal relationships. Getting our friends and their friends to read and share is the first step toward expanding our audience. This could be the beginning of our strategy.
However, in order for this to work, we need to find the exact target of not only our audience but also our content. To get to this point we need to take a close look at what has already been done and how it is working, so let's talk about analytics.

Here's another important word in all strategies and, more generally, in all work: analysis.

Content review is indeed one of the most important steps in developing our strategy but it's not the strategy itself. Doing a careful review of all the content that has already been shared, even by our competitors, will help us better understand what can work and what can't. Next, we can go deep into analyzing our own content and repurposing it to see what might be more successful.

Thinking strategically really comes down to asking good and right questions at each step of the process.

Give the right purpose to your content

Content Strategy

In today's world, where our smartphones and dashboards are crowded (or rather overcrowded) with all kinds of content, it becomes really important to carefully select what we are going to share. Throwing any kind of photo or video into the ether just to create presence no longer makes sense. It's much better to invest time and energy in creating content that has a chance and a clear purpose.
Let's remember that we want our content to be successful, to reach our audience and to make us gain something, be it brand awareness or other kind of profit. So why waste content before it has a chance?

The audience is now used to receiving endless content input and we want to make sure ours succeeds. We want to make sure that our content reaches our audience and leaves a good impression. We already know that Japanese audiences are not easy to impress. So, how can we achieve this? Simple, by planning our content and thinking strategically.

The key is always to have a strategy before creating any content. We should not just push out content for the sake of it, but rather think about its quality as well, and fit it into a specific time frame.

So, before we jump into the content creation fray we need to ask ourselves the right questions. What do we want to achieve? How does this new content fit in with the content we already have or are thinking about planning? What is the big picture of our content?

These are all fundamental questions to answer before we begin our production. Let's not forget that we have a specific purpose, whatever that may be, and that purpose needs to be well defined. For example, are you creating content to increase brand awareness or generate leads? There are many purposes, but the important thing is to be clear about what they are so you can plan the right strategy.

Give your content a purpose and you'll give your audience a reason to read, watch a video, like or re-share. The audience is not a flock of people but a living, intelligent organism, capable of understanding exactly where a piece of content is coming from and why we are publishing it. This is even more valuable with Japanese audiences who are increasingly attentive and selective in their search for content.

If we're creating a piece of content for a reason and planning it in advance as part of our strategy, the audience will notice. Similarly, if we were to do the opposite and throw things out randomly, without a specific strategy behind it, the audience will notice it too.

That's why purpose is so important.

Here’s the bottom line

Creating an effective content strategy that manages to connect with an audience and inspire them to action can seem really complicated. However, as we've come to realize, it's the foundation of any successful marketing campaign. Creating content that has a purpose, that is part of a larger vision and that connects us with our audience is the foundation of any good communication strategy.

It's not always a skill or resource that we find within all companies, which is why there are realities like ours that take care of following this whole part even on behalf of third parties. We take care of creating this model, producing the content and maintaining the work done and then repeating it. Our efforts are put into creating a strategy that will allow your potential audience to discover you. This makes it easier for you to focus on other aspects of your work, or just relax without having to think about it!



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