La pandemia sta lentamente passando e l’industria del turismo in Giappone, come anche in Italia, ha subito un duro colpo. Riprendere a viaggiare non ci è ancora interamente concesso, tuttavia è in questi momenti che bisogna trovare il bello delle cose. Ci riferiamo anche alla possibilità di riuscire a scoprire paesaggi e angoli di città che prima non riuscivamo a vedere, spesso anche a causa dei turisti. In quanto meta estremamente desiderata dai turisti, Kyoto ha sviluppato un rapporto amore-odio con i visitatori. Con un numero di 8,31 milioni di turisti da oltreoceano, l’antica capitale è decisamente una delle città più popolari in Giappone. 

Kyoto senza turisti, un salto nel passato

Autore: Erika | Fonte: The Japan times

Tuttavia, il turismo è sempre un’arma un po’ a doppio taglio. Se da un lato pota molti introiti ai paesi visitati, dall’altro porta anche le città ad essere sovraffollate. In luoghi turistici come Kyoto, è veramente raro poter godere dei paesaggi senza visitatori. Ciò nonostante, a causa di COVID-19 e la chiusura delle frontiere mondiali, il numero di visitatori è drasticamente calato, lasciando molti di questi luoghi indisturbati. Attraverso queste foto, scattate dagli inviati di The Japan times a fine aprile, possiamo vedere una città deserta e ammirare i suoi monumenti in tutto il loro splendore.

Kinkakuji

Uno dei siti più famosi e meta di tanti turisti è sicuramente il Kinkakuji, noto anche come Tempio del Padiglione d’Oro. Dichiarato patrimonio dell’UNESCO nel 1994, questo landmark conta più di 5 milioni di visitatori all’anno. L’attuale padiglione risale al 1955 dopo che l’originale fu bruciato da un monaco novizio. Tuttavia il complesso risale al XIV secolo. – Foto di Oscar Boyd

Kyoto

Fushimi Inari, una meta che ogni anno attira circa 2,7 milioni di visitatori, landmark noto per i suoi senbon torii (1000 torii, anche se in realtà sono 10 mila in totale), risultava così. Chi ci è stato lo sa, per poter scattare una foto simile in condizioni normali bisogna recarsi sul posto la mattina prestissimo e attendere diversi minuti per poter avere la perfetta inquadratura del tunnel vuoto. Il fotografo Gabriele Bortolotti ha scattato questa immagine a mezzogiorno, in un santuario deserto a fine aprile.

Il mercato di Nishiki, conosciuto anche come “Kyoto’s Kitchen” si estende per circa 1,5km fra i quartieri di Teramachi e Shinmachi a Kyoto. Fra negozi di souvenir sempre più diffusi, negozi di coltelli, le sedi dei fornitori di cibi tradizionali giapponesi e tutto ciò che riguarda la cucina, Oscar Boyd ha scattato questa foto.

Kyoto

Passiamo alla tradizione architettonica in legno di Higashimaya. Questa zona è popolarissima tra le persone che cercano un Giappone tradizionale, senza cemento, vetro e neon. Così risultava a fine aprile 2020 agli occhi di Oscar Boyd.

Kyoto

Ginkakuji, il Padiglione d’Argento, costruito nel XV secolo seguendo lo stile del Padiglione d’oro in origine non era ricoperto dal prezioso materiale. Il complesso è poi diventato famoso per il suo ampio giardino giapponese che attira circa 5 milioni di visitatori ogni anno. – Foto di Gabriele Bortolotti

Kyoto

Così era la Pagoda Yasaka, uno dei punti di riferimento della zona superiore del distretto di Higashimaya, ultima struttura permanente del Tempio Hokanji del VI secolo. – Foto di Oscar Boyd

Kyoto

Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, il tempio Kiyamizudera sul fianco del monte Otowa, nella parte orientale del distretto di Higashimaya è uno dei landmark immancabili per chi visita Kyoto. Fondato nel 780 e ricostruito dopo un incendio nel XV secolo, i lavori della Okunoin Hall sono terminati a marzo. Il tempio attira circa 5 milioni di turisti ogni anno eppure in questo strambo 2020 era completamente vuoto. – Foto di Oscar Boyd