Yamamoto Tsunetomo, il samurai filosofo

Autore: SaiKaiAngel

Yamamoto Tsunetomo (1659 – 1721), conosciuto anche con il nome buddhista Yamamoto Jōchō fu non solo un militare ma anche un grande filosofo. Abbiamo deciso di occuparci di questo Samurai anche per la sua importanza in campo letterario.

Yamamoto Tsunetomo

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La vita di Yamamoto Tsunetomo

Samurai della prefettura di Saga nella provincia di Hizen (Kyūshū), entrò al servizio di Mitsushige Nabeshima all’età di 9 anni, A vent’anni conobbe il monaco buddista Tannen, che aveva abbandonato il tempio in segno di protesta per la condanna di un altro monaco, e Ishida Ittei, un letterato confuciano consigliere di Nabeshima che era stato esiliato per più di 8 anni a causa della sua opposizione alla decisione di un daimyō.

Nel 1700, all morte del suo patrono, non scelse di accompagnarlo nella morte con il seppuku, perché Nabeshima aveva sempre condannato quella pratica, per questo decise di continuare a rispettare il suo volere. Yamamoto Tsunetomo decide di prendere i voti buddisti e di assumere il nome Jōchō ritirandosi in un eremo sulle montagna dopo alcuni problemi con il successore di Nabeshima. Diventato monaco buddhista della setta Zen Sōtō compose tra il 1709 e 1716 con l’allievo Tashiro Tsuramoto, lo Hagakure, l’opera sullo spirito e il codice di condotta del samurai. Tsunetomo chiese al discepolo di non pubblicare mai questi pensieri ma di dare alle fiamme il libro, ma il giovane Tsuramoto decise di renderlo pubblico
con il nome di Nabeshima Rongo, ovvero “i dialoghi di Nabeshima”. Il libro per secoli fu adottato come codice dei Samurai e fu stampato solo nel 1906 con il titolo Hagakure (”All’ombra delle foglie”).

Yamamoto Tsunetomo

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Il tema principale di Hagakure è la morte, non come fine della vita, ma come eliminazione dell’io. Hagakure è una raccolta di principi morali e consigli come norme comportamentali e notizie storiche. Alcune norme di natura semplice, ad esempio “come licenziare un servo”, mentre altri invece sono parte del Bushidō, di quell’insieme di principi che costituì per secoli l’etica di tutto il popolo giapponese.
Il libro scritto da Yamamoto Tsunetomo, che è originariamente di 11 volumi, non è mai stato tradotto integralmente in lingua italiana, perchè è spesso molto specifico sulla cultura giapponese da risultare ostico alla lettura degli italiani.
Lo Hagakure divenne uno dei testi più famosi sul bushidō intorno agli anni trenta.

Alcune delle frasi più famose del libro

“Ho scoperto che la Via del Samurai è la morte: è necessario prepararsi alla morte dal mattino alla sera, giorno dopo giorno.”

“Il Codice del Samurai va cercato nella morte. Si mediti quotidianamente sulla sua ineluttabilità. Ogni giorno, quando nulla turba il nostro corpo e la nostra mente, dobbiamo immaginarci squarciati da frecce, fucili, lance e spade, travolti da onde impetuose, avvolti dalle fiamme in un immenso rogo, folgorati da una saetta, scossi da un terremoto che non lascia scampo, precipitati in un dirupo senza fine, agonizzanti per una malattia o pronti al suicidio per la morte del nostro signore. E ogni giorno, immancabilmente, dobbiamo considerarci morti. È questa l’essenza del Codice del Samurai.”

“Ogni mattina e ogni sera dovremmo continuamente pensare alla morte, sentendoci già morti da sempre; in tal modo, saremo liberi di muoverci in ogni situazione.”

“Possiamo mantenere buoni rapporti con gli altri dando loro importanza ed evitando malintesi con le buone maniere e con vera umiltà, facendo le cose bene anche quando non sono utili a noi ma agli altri, come se fosse la prima volta che ci si incontra.”

“Chi è impaziente finisce per rovinare tutto e non riesce a compiere grandi imprese. Chi invece non si preoccupa del tempo porterà a termine la sua missione molto velocemente.”

Yamamoto Tsunetomo

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