Japan Italy Archives - Pagina 21 di 21

Japan Italy: Utagawa Kuniyoshi

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Utagawa Kuniyoshi

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Le connessione fra Italia e Giappone sono sempre più numerose, e un’altra recente testimonianza di questo legame è la mostra dedicata al maestro Utagawa Kuniyoshi allestita presso il Museo della Permanente a Milano.

Utagawa Kuniyoshi nacque il 1º gennaio 1798 con il nome di Yoshisaburō. Assunse poi, nel 1814, il nome con cui tutti lo conosciamo. Utagawa viene dal nome del suo maestro, Utagawa Toyokuni. Kuniyoshi invece è l’unione tra la seconda parte del cognome del maestro e la prima parte del proprio nome. Sin da piccolo aveva sviluppato una grande abilità nel disegno, attirando l’attenzione del famoso maestro di stampe ukiyo-e Utagawa Toyokuni.

Kuniyoshi è considerato uno degli ultimi grandi maestri della silografia giapponese Ukiyo-e (un genere di stampa artistica giapponese su carta, impressa con matrici di legno, fiorita nel periodo Edo). Sempre molto attento ai dettagli, specialmente negli abiti che rappresentava fine nei minimi particolari, questa abilità non stupisce essendo suo padre un tintore di seta. Amava sperimentare giocando spesso con l’uso del chiaroscuro e delle sfumature, e cercò anche di dare profondità alle sue opere.

Kuniyoshi realizzava spesso Trittici, Yoko-e, ovvero stampe in formato orizzontale o ‘panorama’, ma anche stampe singole. Alcune delle sue opere più famose sono Miyamoto Musashi e la Balena, Takiyasha la strega e lo scheletro spettro, Donna coraggiosa della provincia di Omi, Un giorno poco fortunato.

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I TEMI

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Diversi erano i temi più rappresentati da Kuniyoshi. I più famosi e ricorrenti sono i Gatti, Toko, le caricature, ma anche Eroi e Samurai. Kuniyoshi era un grande appassionato di gatti e ha prodotto molte stampe rappresentanti felini. Li aggiungeva spesso anche in altre opere, ad esempio quelle rappresentanti persone come decoro dei loro abiti.

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Eroi e Samurai

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Molte delle silografie di Kuniyoshi rappresentanti guerrieri e samurai sono ispirate a leggende e racconti di guerra noti quali La storia della famiglia Taira (Heike monogatari) e Ascesa e declino di Minamoto e Taira (Genpei Seisuiki). L’aspetto innovativo delle sue stampe di eroi delle leggende popolari, che si differenziavano da altre opere analoghe del tempo,consisteva in una decisa accentuazione degli elementi fantastici. Ciò lo si nota in particolare nelle atmosfere cupe con apparizioni spettrali, nei presagi e nella rappresentazione dei condottieri come esseri quasi sovrumani. Questi aspetti fantastici si ritrovano per esempio in Taira Tomomori borei no zu e nel trittico del 1839 Gōjō no bashi no zu. In quest’ultima, viene rappresenta con efficacia la lotta violenta tra Yoshitsune e Benkei. Questo stile narrativo incontrava l’interesse del pubblico che in quegli anni era orientato ai temi dell’horror e del grottesco.

Figure Femminili e Teatro Kabuki

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A seguito della riforma governativa Tenpō degli anni 1841–1843, la diffusione di stampe e disegni di attori e cortigiane fu ufficialmente bandita. Tale riforma aveva infatti lo scopo di far fronte alla crisi economica in atto anche attraverso una limitazione degli spettacoli teatrali e il controllo pubblico dello sfoggio di lusso e sfarzo.

Questo può aver in qualche modo influenzato la produzione da parte di Kuniyoshi di stampe caricaturali o comiche, utilizzate per rappresentare attori e cortigiane in modo celato. Molte di queste stampe criticavano in modo sottinteso e umoristico persone legate allo shogunato.

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Per esempio, una stampa del 1843 raffigurava Minamoto no Yorimitsu addormentato, aggredito da Earth Spider e i suoi demoni. Questa silografia divenne popolare tra il pubblico insofferente alle nuove leggi suntuarie.

Verso la fine degli anni quaranta, Kuniyoshi ritornò alla produzione di stampe di attori di teatro Kabuki, eludendo ancora una volta la censura grazie al ricorso alla caricatura. Tra le opere di questo periodo, la più famosa è Nitakaragurakabe no mudagaki. Qui, in modo molto creativo, ha posto un testo elementare scritto in calligrafia infantile in caratteri kana sotto il viso dell’attore.

Il suo amore per i felini traspare anche nella rappresentazione di gatti che impersonificano la figura umana in stampe kabuki e in stampe dal tono satirico. Nel medesimo decennio sperimentò anche nuove composizioni, valorizzando elementi visivi per accentuare l’effetto drammatico.

Info e contatti

La mostra 'Kunyioshi. Il visionario del mondo fluttuante' espone una grande varietà di opere. 165 silografie policrome provenienti dalla Masao Takashima collection che ripercorrono la carriera del maestro. Prodotta da MondoMostre Skira e curata da Rossella Menegazzo, il percorso si divide in 5 sezioni tematiche. "Beltà", "Paesaggi", "Eroi e guerrieri", con una speciale sottosezione dedicata agli "Eroi Suikoden" (I briganti), "Animali e parodie", e naturalmente una sezione dedicata ai "Gatti".

Una mostra davvero interessante che rappresenta uno spaccato sull’universo Giapponese, e che potrete visitare fino al 28 gennaio.

PRENOTAZIONI VISITE GUIDATE GRUPPI E SCUOLE:

info@adartem.it; www.adartem.it

UFFICI STAMPA:

INFOLINE E PREVENDITE:

tel. 0299901905 - www.vivaticket.it

BIGLIETTI (audioguida inclusa)

Intero: € 13,00
Ridotto: € 11,00
Visitatori dai 6 ai 26 anni, portatori di handicap, gruppi (minimo 15 massimo 25 – dal lunedì al venerdì), insegnanti, militari, forze dell’ordine non in servizio, possessori Skira card;
Ridotto Speciale: € 8,00
Giornalisti con tesserino ODG con bollino dell’anno in corso non accreditati dall’ufficio stampa
Ridotto Speciale: € 6,00
Gruppi Scuole – dal martedì alla domenica (minimo 15 massimo 25 con tolleranza fino a 29), scuole di ogni ordine e grado;
Gratuito: € 0,00
minori di 6 anni, guide turistiche abilitate con tesserino di riconoscimento, un accompagnatore per ogni gruppo, due accompagnatori per ogni gruppo scolastico, un accompagnatore per disabile che presenti necessità, giornalisti accreditati dall'Ufficio Stampa della Mostra, dipendenti della Soprintendenza ai Beni Paesaggistici e Architettonici di Milano, tesserati ICOM, guide turistiche (previa esibizione di tesserino di abilitazione professionale), componenti commissione vigilanza e vigili del fuoco (previa esibizione di tessera non nominativa);

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Utagawa Kuniyoshi

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Connections between Italy and Japan are steadily increasing, and a recent proof of this bond is an exhibition dedicated to the ukiyo-e master Utagawa Kuniyoshi, on display at the Museo della Permanente in Milan.

Utagawa Kuniyoshi was born on January the 1º, 1798, with the name of Yoshisaburō. Later, in 1814, he took the name we all know. Utagawa derives from the name of his master, Utagawa Toyokuni. Instead Kuniyoshi derives from the second half of his master’s surname and the first half of his own name. From an early age he had developed a great ability in drawing, attracting the attention of the famous ukiyo-e master Utagawa Toyokuni.

Kuniyoshi is considered as one of the last great masters of the Japanese Ukiyo-e style prints (a kind of Japanese print on paper made with wooden matrices, that flourished in the Edo period). Always attentive to details, especially for dresses that were represented with great accuracy, this ability should not come as a surprise, being him the son of a silk-dyer. He loved to experiment, often playing with the use of chiaroscuro and shades, and he also tried to add depth to his works.

Kuniyoshi often produced triptychs, Yoko-e, a print in horizontal or “landscape”, but also single sheet prints. Some of his most famous works are Miyamoto Musashi and the Whale, Takiyasha the Witch and the Skeleton Spectre, The brave woman of the Omi Province, An unfortunate day.

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THEMES

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Many where the themes represented by Kuniyoshi. The most famous and recurring ones were Cats, Toko, Caricatures, but also Heroes and Samurai. Kuniyoshi greatly loved cats and he produced many prints representing these felines. He often added them to other works, for example in prints with people as decoration to their dresses.

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Heroes and Samurai

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Many Kuniyoshi’s xylographies representing warriors and samurai took their inspiration from legends and war tales like The tale of the Heike (Heike monogatari) and the Rise and Fall of Genji and Heike (Genpei Seisuiki). The innovative aspect of his prints inspired to popular heroes, that distinguishes them from similar works of the time, is the stress he put on supernatural elements. This is particularly visible in his dark atmospheres, ghostly apparitions, omens and the representations of warriors with superhuman features. These fantastic elements can be found for example in the Taira Tomomori borei no zu or in the Gōjō no bashi no zu, a triptych from 1839. In the latter, the fierce battle between Yoshitsune and Benkei is effectively depicted. This narrative style met the interest of the public that in those years was oriented to the themes of horror and grotesque.

Feminine figures and Kabuki Theater

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After the Tenpō reforms in 1841–1843, prints and drawings representing actors and courtesans were officially banned. This act aimed to alleviate the economic crisis by controlling public displays of luxury and wealth.

This might have had some influence on Kuniyoshi's production of caricature prints or comic pictures, which were used to disguise actual actors and courtesans. Many of these prints symbolically and humorously criticized the shogunate.

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For example, the 1843 print showing Minamoto no Yorimitsu asleep, haunted by the Earth Spider and his demons. This xylography became popular among the public that was politically dissatisfied.

In late 1840s, Kuniyoshi began to illustrate kabuki actors again, eluding censorship once again through the use of caricature prints. The production of the period includes the famous Nitakaragurakabe no mudagaki. Here, in a very creative way, he placed an elementary, childlike script written in kana under the actor face.

His love for cats is also reflected in representations of cats in human-like shape in kabuki or satirical prints. In the same decade he also experimented new compositions, enhancing visual elements to maximize the dramatic effect.

Info e contacts

The exhibition named Kuniyoshi. The Visionary of the Floating World showcases a great variety of works. 165 color xylographies provided by the Masao Takashima collection that retrace the master’s career. Produced by MondoMostre Skira and curated by Rossella Menegazzo, the itinerary is divided in 5 thematic sections. "Beauty", "Landscapes", "Heroes and Warriors", with a special sub-section dedicated “Suikoden Heroes” (Brigands), "Animals and parodies", and obviously a section dedicated to "Cats".

A very interesting exhibition that represents a slice of the Japanese universe, that can be visited until January 28.

BOOKINGS GUIDED VISIT GROUPS AND SCHOOLS:
info@adartem.it; www.adartem.it

INFOLINE AND PRE-SALE:
tel. 0299901905 - www.vivaticket.it

BIGLIETTI (audioguida inclusa)

TICKETS (audioguide included)

Full price: € 13,00

Concessions: € 11,00
Visitors form 6 to 26 years old, disabled, groups (min 15 max 25 people – from monday to friday), teachers, soldiers, Skira card holders;

Special concessions: € 8,00
Journalists not accredited by the exhibiiton's press office

Special concessions: € 6,00
School groups – from tuesday to sunday (min 15 max 25 people, tolerated up to 29), schools of each order and degree;

Free: € 0,00
less then 6 years old, certificated tourist guides, an accompanying person for each group, two accompanying persons for each school group, an accompanying person for disabled person who needs of support, journalist accredited by the exhibitionìs press office;

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Utagawa Kuniyoshi

Photo Credits: Google Images

THEMES

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Heroes and Samurai

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Feminine figures and Kabuki Theater

Photo Credits: Google Images

For example, the 1843 print showing Minamoto no Yorimitsu asleep, haunted by the Earth Spider and his demons. This xylography became popular among the public that was politically dissatisfied.

Info e contacts

A very interesting exhibition that represents a slice of the Japanese universe, that can be visited until January 28.

BOOKINGS GUIDED VISIT GROUPS AND SCHOOLS:
info@adartem.it; www.adartem.it

INFOLINE AND PRE-SALE:
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Concessions: € 11,00
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Special concessions: € 6,00
School groups – from tuesday to sunday (min 15 max 25 people, tolerated up to 29), schools of each order and degree;

by Lara Tsuki

Japan Italy: Takahiro Iwasaki

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Takahiro Iwasaki

Photo credits: Jean-Pierre Dalbéra flickr.com

Questa settimana vi parleremo dell'artista che proprio quest'anno ha rappresentato il Padiglione del Giappone alla Biennale di Venezia: Takahiro Iwasaki.

Takahiro Iwasaki è nato e cresciuto a Hiroshima, dove ha frequentato l'Università conseguendo una Laurea in Arte nel 1998. Ha successivamente conseguito un Master in arte nel 2001 e un Dottorato di Filosofia nel 2003.

Parliamo di un artista rinomato a livello internazionale per la sua unicità e riconoscibilità a colpo d'occhio. Le sue opere sono state esposte in tutto il mondo, fra cui: il Museo d'arte moderna di Seul, il Palais de Tokyo a Parigi, il Museo d'arte moderna di Mosca e il Museo d'arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto.

Nel 2005 ha inoltre ricevuto un Master in Fine Arts dall’ Edinburgh College of Art nel Regno Unito.

La Poetica e le Opere

Photo credits: Jean Bosco SIBOMANA flickr.com

Takahiro Iwasaki lavora principalmente sui "cambi di materia" e i "cambi di contesto". È infatti conosciuto per i lavori in cui trasforma materiali apparentemente banali ed oggetti di scarto, in strabilianti sculture realizzate con grande precisione e meticolosità. Trasformando oggetti e materiali comuni, che noi tutti utilizziamo quotidianamente, e reinterpretandoli dando loro una seconda vita, ci permette di guardarli sotto un'altra luce.

Il rapporto profondo e viscerale con la propria città, lo ha spinto a creare una poetica introspettiva e riflessiva. Hiroshima infatti, distrutta in un primo momento dai bombardamenti atomici della seconda guerra mondiale, e poi ricostruita in seguito, ha ispirato l'artista nelle scelte della propria cifra comunicativa e stilistica.
Ma non solo, per Iwasaki è molto importante anche il rapporto con la natura, che insieme alla propria città rappresenta una delle maggiori fonti di ispirazione.
Attraverso la sua infanzia ad Hiroshima, Iwasaki è cresciuto con il riflesso della sua memoria inscritto nella propria mente. Ciò ci ricorda che il momento della riflessione potrebbe essere interpretato anche come la sua coscienza di "tempo che passa".

La serie di opere più conosciuta di Iwasaki è Out of Disorder, che riproduce strutture architettoniche utilizzando materiali insoliti come capelli, polvere, fili, asciugamani e spazzolini da denti.

Tra le strutture ricostruite troviamo la ruota panoramica di Coney Island, il Cosmoworld di Yokohama e anche aree portuali e raffinerie di petrolio.

La serie include anche mappe scolpite su rotoli di nastro adesivo, fra cui una riproduzione del Victoria Peak di Hong Kong.

Le opere sono state esposte in mostra alla galleria Cornerhouse di Manchester nel 2011, alla Biennale di Arte Asiatica presso il National Taiwan Museum of Fine Arts nel 2013 e al Kawasaki City Museum nel 2014.

Un'altra serie di opere di Iwasaki è composta da templi scolpiti in legno di cipresso giapponese. Una versione speculare del tempio è attaccata sotto di esso come fosse un riflesso sull'acqua, e l'intera scultura è sospesa a mezz'aria.

Photo credits: Gerard Lemos flickr.com

La prima opera di questo tipo, Reflection Model, è stata esposta alla Gallery Natsuka di Tokyo nel 2001.

Della suddetta opera, nel 2012 Iwasaki ha poi completato un modello nuovo e più complesso, che rappresenta fedelmente il Byōdō-in vicino a Kyoto. Quest’ultimo è stato esposto alla Triennale Asia-Pacifico di Arte Contemporanea organizzata dalla Queensland Art Gallery in Australia.

Nel settembre dello stesso anno Iwasaki ha disposto numerose sculture microscopiche, fra cui una Torre Eiffel incompleta, nello spazio espositivo del Palais de Tokyo a Parigi.

Nel 2014 Iwasaki ha creato due opere site-specific per la mostra Perduti nel paesaggio del Museo d'arte moderna e contemporanea di Trento. Le due opere, costruite con capelli e polvere, rappresentano la cupola del museo e una torre, e sono visibili tramite telescopi.

Padiglione del Giappone - Biennale d’Arte di Venezia 2017

Per la 57° Biennale d’Arte di Venezia il Padiglione giapponese ospita la sua mostra Turned Upside Down, It’s a Forest (Capovolta, è una foresta), e il cui titolo si ispira proprio a Venezia.

Nel complesso, l’opera si caratterizza per l’inclusione di elementi che sebbene non siano fisicamente presenti, rappresentano la parte principale dell’identità dell’opera. Come ad esempio l’acqua nella serie Reflection Model, per il costante contrasto tra ordine e disordine e per un profondo interesse per le tematiche ecologiche e sociali.

La mostra quindi presenta sette fra opere scultoree ed installazioni, alcune delle quali Iwasaki ha specificatamente pensato per la Biennale 2017.

Photo credits: Gerard Lemos flickr.com

La serie Reflection Models è formata da grandi modelli architettonici di templi giapponesi esistenti, costruiti come se fossero riflessi dallo specchio d’acqua su cui gli edifici originali effettivamente si affacciano. Ciò richiama l'affascinante dualismo che unisce realtà e ambiguità.

Per enfatizzare ulteriormente questo concetto i modelli sono realizzati con lo stesso legno, il cipresso giapponese, utilizzato per gli edifici reali.

Infine, l’opera Flow, che è parte della serie Tectonic Models, allude all’instabilità della crosta terreste, e più in generale, dei nostri sistemi sociali. L’opera è costituita da una pila di libri scientifici appoggiati precariamente su un vecchio tavolino che l’artista ha trovato a Venezia, sistemati in modo da rimandare all’idea di un edificio in costruzione.

Photo credits: Annette Dubois flickr.com

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Takahiro Iwasaki

Photo credits: Jean-Pierre Dalbéra flickr.com

This week we will talk about the artist who just this year represented the Japanese pavilion at the Venice Biennale: Takahiro Iwasaki.
Takahiro Iwasaki was born and grew up in Hiroshima, where he attended University obtaining a Bachelor of Arts in 1998. He later obtained a Master of Arts in 2001 and a Doctorate of Philosophy in 2003.
We are talking about an artist renowned internationally for his uniqueness and recognizability at a glance. His works have been exhibited all over the world, including: the Museum of Modern Art in Seoul, the Palais de Tokyo in Paris, the Museum of Modern Art in Moscow and the Museum of Modern and Contemporary Art in Trento and Rovereto.
In 2005 he also obtained a Master of Fine Arts from the Edinburgh College of Art in the UK.

Poetics and Works

Photo credits: Jean Bosco SIBOMANA flickr.com

Takahiro Iwasaki mainly focuses on "material changes" and "context changes". In fact, he is known for his works in which he transforms seemingly banal materials and waste products into stunning sculptures realised with great precision and meticulousness. By transforming common objects and materials that we all use every day, and reinterpreting them by giving them a second life, he allows us to look at them in a different light.
The deep and indissoluble relation with his own city prompted him to create an introspective and reflective poetics. Hiroshima, first destroyed by the atomic bomb during the Second World War, and subsequently rebuilt, inspired the artist in the choices of his own communicative and artistic style. But not only this, for Iwasaki the relation with nature is also very important, and together with his city it is one of the greatest sources of inspiration.  Having spent his childhood in Hiroshima, Iwasaki grew up with the reflection of its memory inscribed in his mind. This reminds us that the moment of reflection could also be interpreted as his awareness of "the passing time".

Iwasaki’s most popular series is Out of Disorder, which reproduces architectural structures using unusual materials such as hair, dust, wires, towels, and toothbrushes.
Among the reconstructed structures there are the panoramic wheel of Coney Island, the Cosmoworld of Yokohama and also port areas and oil refineries.
The series also includes maps carved on rolls of duct tape, including a reproduction of the Victoria Peak in Hong Kong.
These works were exhibited at the Cornerhouse gallery in Manchester in 2011, during the Asian Art Biennale at the National Taiwan Museum of Fine Arts in 2013 and at the Kawasaki City Museum in 2014.
Another series of Iwasaki is represented by temples carved in Japanese cypress wood. A specular version of the temple is attached underneath as if it is reflected on water, and the whole sculpture is suspended in mid air.

Photo credits: Gerard Lemos flickr.com

The first work of this kind, Reflection Model, was exhibited at the Tokyo Natsuka Gallery in 2001.  Of the aforementioned work, in 2012, Iwasaki completed a new and more complex model, which faithfully represents the Byōdō-in near Kyoto. The latter was exhibited at the Asia-Pacific Triennial of Contemporary Art organized by the Queensland Art Gallery in Australia.
In September of the same year, in the exhibition space of the Palais de Tokyo in Paris, Iwasaki arranged numerous microscopic sculptures including an incomplete Eiffel Tower.
In 2014 Iwasaki created two site-specific works for the exhibition Perduti nel paesaggio (Lost in Landscape) of the Museum of Modern and Contemporary Art in Trento. The two works, built with hair and dust, represent the cupola of the museum and a tower, and they are visible through the use of a telescope.

Japan Pavilion - Venice Biennale of Arts 2017

For the 57th Venice Biennale in Venice, the Japanese Pavilion hosts his exhibition called Turned Upside Down, It's a Forest, and whose title is inspired by Venice itself.
As a whole, this work is characterized by the inclusion of elements that, although not physically present, represent the main part of the work's identity. For example water in the Reflection Model series, for the constant contrast between order and disorder and for a profound interest in ecological and social issues.
Therefore the exhibition presents seven works among sculptures and installations, some of which were specifically designed by Iwasaki for the 2017 Bienniale.

Photo credits: Gerard Lemos flickr.com

The series Reflection Models consists of large architectural models of existing Japanese temples realised as if they were reflecting on the water pond on which the original buildings were actually located. This recalls the fascinating dualism that unites reality and ambiguity.
To further emphasize this concept the models are made with the same wood, Japanese cypress, used for the real life buildings.

Finally, the work Flow, which is part of the series Tectonic Models, alludes to the instability of the earth's crust, and more generally, of our social systems. The work is made up of a stack of scientific books precariously resting on an small, old table that the artist found in Venice, arranged so as to refer to the idea of a building under construction.

Photo credits: Annette Dubois flickr.com

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Takahiro Iwasaki

Photo credits: Jean-Pierre Dalbéra flickr.com

Poetics and Works

Photo credits: Jean Bosco SIBOMANA flickr.com

Photo credits: Gerard Lemos flickr.com

Japan Pavilion - Venice Biennale of Arts 2017

Photo credits: Gerard Lemos flickr.com

Photo credits: Annette Dubois flickr.com

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by Guest Author: Denise

Japan Italy: Boom Beat Bubble

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BOOM | BEAT | BUBBLE Stampe Giapponesi fra gli anni sessanta | settanta | ottanta

Photo credits: lazionauta.it

Si è conclusa a Roma una interessantissima mostra presso l'Istituto Giapponese di Cultura: BOOM| BEAT | BUBBLE a cura di Marcella Cossu.

La mostra, iniziata il 4 maggio e conclusa il 12 ottobre, ha trattato di stampe, arte tipicamente Giapponese iniziata con la corrente ukiyo-e (浮世絵 "immagine del mondo fluttuante") nel XVII e che continua ancora oggi.

Dal “Miracolo Economico” alla “Bolla Speculativa”

Photo credits: roma.repubblica.it

Ma la particolarità di questa suggestiva mostra è stata la scelta del periodo storico. Tre decadi più vicine a noi di quanto crediamo, '60, '70 e '80, che aprono una porta e riescono a farci scoprire l’evoluzione del Giappone moderno, così come lo conosciamo. Potremmo definirla la controparte giapponese di quella forma più conosciuta di Pop Art americana con Warhol.

Abbiamo visto l’esplosione la BOOM degli anni ’60 con il “miracolo economico”, lì dove il Giappone in ginocchio uscito sconfitto dal secondo conflitto mondiale riuscì a rialzarsi dalla crisi grazie al picco dell’economia. Passando alla BEAT del dopo '68 che toccò anche loro con un mondo in cambiamento passando alla decade '70 che vide il Giappone spiccare ed affermarsi come superpotenza mondiale. E gli '80 con la BUBBLE quella che fu la “bolla speculativa” scoppiata poi la decade successiva con il rialzo dei prezzi nel settore azionario e dell’immobile.

Con molteplici argomenti, 24 artisti e 54 opere non è stata la solita mostra.

Stampe ancora oggi molto moderne.

Photo credits: jfroma.it
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BOOM| BEAT| BUBBLE Japanese Prints sixties | seventies | eighties

Photo credits: lazionauta.it

An interesting exhibition just closed at the Japanese Cultural Institute in Rome: BOOM | BEAT | BUBBLE by Marcella Cossu.

The exhibition, that began on May 4 and ended on October 12, dealt with prints, a typical Japanese art that started with the current of the ukiyo-e (浮世絵 "images of the floating world") in the XVII and which continues today still.

From the "Economic Miracle" to the "Speculative Bubble"

Photo credits: roma.repubblica.it

The peculiarity of this evocative exhibition was the choice of the historical period. Three decades closer to us than we might think, 60s, 70s and 80s, opening a door and making us discover the evolution of modern Japan as we know it. We could call it the Japanese counterpart of that most popular American Pop Art with Warhol.

We saw the BOOM, the explosion of the 60s with the "economic miracle" where Japan on its knees after the defeat in World War II managed to recover from the crisis due to the peak of the economy. Moving to the BEAT after the '68 which also affected them with a changing world leading to the decade of the 70s that saw Japan emerge and stand as one of the world's powerful nations. And the 80s with the BUBBLE, the "speculative bubble" that broke out during the following decade with the consequent rising prices of stocks in the financial and property sector .

With multiple topics, 24 artists and 54 works, it was not the usual exhibition.

Prints that are still modern today.

Photo credits: jfroma.it
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BOOM| BEAT| BUBBLE Japanese Prints sixties | seventies | eighties

Photo credits: lazionauta.it

An interesting exhibition just closed at the Japanese Cultural Institute in Rome: BOOM | BEAT | BUBBLE by Marcella Cossu.

From the "Economic Miracle" to the "Speculative Bubble"

Photo credits: roma.repubblica.it

With multiple topics, 24 artists and 54 works, it was not the usual exhibition.

Prints that are still modern today.

Photo credits: jfroma.it
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by Guest Author: Gwen

[:it]Japan Italy Bridge Tips: Da Kyoto a Roma - l’artigianato giapponese in mostra[:en]Japan Italy Bridge Tips: From Kyoto to Rome - Japanese craftsmanship on display[:ja]Japan Italy Bridge Tips: From Kyoto to Rome - Japanese craftsmanship on display[:]

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Da Kyoto a Roma - l’artigianato giapponese in mostra

Photo credits: google images

Il ristorante, sala da té e libreria Doozo, che in giapponese significa prego, è un luogo in cui poter trascorrere il proprio tempo libero in una dimensione di scambio, crescita e confronto fra due culture distanti fra loro: quella italiana e quella giapponese. Qui, presso lo spazio espositivo, Sabato 28 ottobre, Roma incontrerà il Giappone attraverso l'evento: "Da Kyoto a Roma: l’artigianato giapponese in mostra”.

Protagonisti saranno Takaaki Saida, 39 anni, artigiano della pietra e scultore delle lanterne tōrō di Kyoto e Akihiro Mashimo, 40 anni , artigiano del bambù conosciuto per la creazione di un lungomare di 1 km. Essi sono tra gli ultimi Maestri Artigiani riconosciuti rimasti in Giappone.

Membri del Laboratorio di artigianato Kyōtoshokuninkōbo (京都職人工房), esporteranno la tradizione artigianale giapponese anche in Italia, dopo essere stati in America presso l’Anderson Japanese Garden. Questo è stato reso possibile grazie ad un fondo ottenuto dalla Camera di Commercio di Kameoka a Kyoto. Il giorno successivo, 29 ottobre, ci sarà la possibilità di prendere parte al workshop volto alla realizzazione del tradizionale cestino di bambù assieme al maestro artigiano Akihiro Mashimo.

Photo credits: google images

L'intenzione dei due giovani maestri è quella di diffondere le tecniche di lavorazione della pietra e del bambù con dimostrazioni dal vivo. Takaaki Saida si cimenterà in una dimostrazione della lavorazione tradizionale tramite l’incisione su pietra, servendosi anche di un filmato per spiegare la storia di questo antico mestiere. Mashimo dimostrerà invece come tagliare, manipolare il bambù e creerà recinti tradizionali per il giardino giapponese assieme ad altri oggetti di uso comune.

Photo credits: google images

Informazioni:

“Da Kyoto a Roma: l’artigianato giapponese in mostra”

Doozo art book & sushi - Via Palermo 51-53, Roma - Tel. 06 481 56 55 - Email. info@doozo.it

sabato 28 ottobre dalle ore 15.00 alle ore 19.00, ingresso gratuito;
domenica 29 ottobre 2017, 16.00 – 18.00, workshop a pagamento

Durante le due giornata sarà possibile degustare un aperitivo a base di sakè offerto dai 3 produttori giapponesi sponsor dell’evento:

Tatenokawa Shizou 楯野川 con un Junmaidaiginjou Seiryu 純米大吟醸
Nagai shuzou 永井酒造株式会社 con un Junmaiginjou Mizubashou 水芭蕉
Konishi shuzou 小西酒造 con un Junmaishu Aobaenosumikirijunmai 碧冴えの澄みきり純米[:en]

From Kyoto to Rome: Japanese craftsmanship on display

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The restaurant, tea room and bookshop Doozo, that in Japanese means ‘you are welcome’, is a place where you can spend your free time in a dimension of exchange, growth and comparison between two cultures that are distant from one another: the Italian one and the Japanese one. Here, at the exhibition space, Saturday October 28th, Rome will meet Japan through the event: "From Kyoto to Rome: Japanese craftsmanship on display".

The protagonists will be Takaaki Saida, 39, stone artisan and sculptor of tōrō lanterns in Kyoto and Akihiro Mashimo, 40, a bamboo craftsman known for creating a 1 mile long promenade. They are among the last recognized Master Craftsmen left in Japan.

Members of the Kyōtoshokuninkōbo Handcraft Laboratory (京都職人工房) they will showcase the Japanese craft tradition in Italy, after being in America at the Anderson Japanese Garden. This was made possible thanks to a fund obtained from the Kameoka Chamber of Commerce in Kyoto. The following day, October 29, it will be possible to take part in a workshop aimed at the creation of the traditional bamboo basket together with the master craftsman Akihiro Mashimo.

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The intention of the two young masters is to spread the techniques for working stone and bamboo with live demonstrations. Takaaki Saida will give a demonstration of traditional craftsmanship through stone engraving, also using a video clip to explain the history of this ancient craft. On the other hand, Mashimo will show how to cut and manipulate bamboo to create traditional fences for Japanese gardens along with other commonly used items.

Photo credits: google images

Info:

“From Kyoto to Rome: Japanese craftsmanship on display”

Doozo art book & sushi - Via Palermo 51-53, Roma - Tel. 06 481 56 55 - Email. info@doozo.it

October 28, Saturday, from 15.00 to 19.00, free entry;
October 29, Sunday, from 16.00 to 18.00, workshop with admission fee

During the two-days event you will be able to taste a Saké-based aperitif offered by the 3 Japanese sponsors of the exhibition:

Tatenokawa Shizou 楯野川 with a Junmaidaiginjou Seiryu 純米大吟醸
Nagai shuzou 永井酒造株式会社 with a Junmaiginjou Mizubashou 水芭蕉
Konishi shuzou 小西酒造 with a Junmaishu Aobaenosumikirijunmai 碧冴えの澄みきり純米[:ja]

From Kyoto to Rome: Japanese craftsmanship on display

Photo credits: google images

Info:

“From Kyoto to Rome: Japanese craftsmanship on display”

Doozo art book & sushi - Via Palermo 51-53, Roma - Tel. 06 481 56 55 - Email. info@doozo.it

October 28, Saturday, from 15.00 to 19.00, free entry;
October 29, Sunday, from 16.00 to 18.00, workshop with admission fee

During the two-days event you will be able to taste a Saké-based aperitif offered by the 3 Japanese sponsors of the exhibition:

by Sara

[:it]Japan Italy: Hokusai "sulle orme del maestro"[:en]Japan Italy: Hokusai "In the footsteps of the master"[:ja]Japan Italy: Hokusai "In the footsteps of the master"[:]

[:it]

Hokusai: sulle orme del maestro

Photo credits: arapacis.it

Katsushika Hokusai (葛飾北斎?; Edo, ottobre o novembre 1760 – Edo, 10 maggio 1849) è stato un pittore e incisore giapponese, conosciuto principalmente per le sue opere in stile ukiyo-e. Quest’ultimo è un genere di stampa artistica giapponese su carta, impressa con matrici di legno, fiorita nel periodo Edo.

Con una carriera lunga più di sessant’anni dove ha esplorato varie forme d’arte, è noto al pubblico soprattutto grazie alle sue famosissime ‘Cento vedute del monte Fuji’. In particolare la ‘Grande onda di Kanagawa’,diventata simbolo di questa raccolta, è ormai parte della cultura di massa. I suoi lavori non solo hanno fatto il giro del mondo ma sono stati una fonte di ispirazione per molti impressionisti europei come Claude Monet, e molti post-impressionisti come Vincent van Gogh e Paul Gauguin.

Photo credits: arapacis.it

Da qualche anno a questa parte, l’Italia sta ospitando varie mostre dedicate a questo grandioso artista. Prima a Milano presso il Museo del ‘900 e ora a Roma. Infatti, dal 12 ottobre 2017 al 14 gennaio 2018, presso il museo dell’Ara Pacis, le opere di Hokusai saranno disponibili al pubblico in una mostra chiamata “Sulle orme del Maestro”. Una grande mostra che racconta e mette a confronto circa 200 opere della produzione del maestro Hokusai con quelle degli artisti che hanno seguito le sue orme.

Photo credits: arapacis.it

L’esposizione tenutasi al Palazzo Reale a Milano precede quella tenutasi al British Museum di Londra, e ora anche nella capitale Italiana si possono ammirare le opere provenienti da diversi musei e collezioni. Tra gli altri, il Chiba City Museum of Art, e importanti collezionisti giapponesi come Uragami Mitsuru Collection e Kawasaki Isago no Sato Museum, oltre che dal Museo d’arte Orientale Edoardo Chiossone di Genova.

Come accennavamo prima, questa esposizione racconta e confronta la produzione del Maestro Hokusai con quella di alcuni degli artisti che hanno seguito le sue orme, creando così nuove linee, nuove forme, nuovi colori e un nuovo filone dell’ukiyo-e.

Photo credits: arapacis.it

Passando dalla natura agli attori kabuki, dalle bellezze femminili ai guerrieri, sino ad arrivare alle immagini di fantasmi, spiriti ed esseri semi-leggendari, questi saranno i soggetti che i visitatori troveranno nella mostra.
Le tecniche e i formati che il maestro Hokusai ha usato per le sue opere sono molto varie. Da dipinti a inchiostro e colore su rotolo verticale o orizzontale, alle silografie policrome di ogni misura, sino ai raffinatissimi surimono. Questi ultimi venivano usati come biglietti augurali, inviti, cerimonie da tè e molto altro.

Photo credits: arapacis.it

Dal comunicato stampa della mostra possiamo leggere che l’esposizione si compone di cinque sezioni che toccheranno i temi più alla moda e maggiormente richiesti dal mercato dell’epoca:

1- MEISHŌ: mete da non perdere

Presenta le serie più famose di Hokusai: le Trentasei vedute del Monte Fuji, le Otto vedute di Ōmi, i tre volumi sulle Cento vedute del Fuji e un dipinto su rotolo del Monte Fuji, presentato per la prima volta in Italia e in anteprima assoluta.

Questa sezione illustra le mete di viaggio e i luoghi celebri che un giapponese di epoca Edo non doveva assolutamente perdere o perlomeno doveva conoscere: cascate, ponti e luoghi naturali delle province più lontane, vedute del monte Fuji da località rinomate, locande e ristoranti e stazioni di posta lungo la via del Tōkaidō che collegava Edo (Tokyo) a Kyoto.

Non manca la “Grande Onda” di Hokusai, che si potrà apprezzare in ben due versioni differenti, che si alterneranno a metà del periodo espositivo per motivi conservativi: una proveniente dal Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone di Genova, l’altra dalla collezione Kawasaki Isago no Sato Museum, così come tante altre importanti silografie della serie Trentasei vedute del Monte Fuji confrontabili in doppia versione.

2- Beltà alla moda

Una serie di notevoli dipinti su rotolo e silografie policrome dedicate al ritratto di beltà femminili e cortigiane delle famose case da tè del rinomato quartiere di piacere di Yoshiwara mettono a confronto lo stile del maestro Hokusai con quello di alcuni tra i suoi allievi più famosi tra cui Gessai Utamasa, Ryūryūkyō Shinsai, Hokumei, Teisai Hokuba.

In particolare si sottolinea la novità della composizione di Keisai Eisen, grande personalità nel campo del ritratto femminile, che redige un vero reportage di moda, avvolgendo le sue donne e mettendole in posa così da evidenziarne i kimono e gli obi imponenti, i tessuti raffinatissimi dai motivi ricercati, coloratissimi e sempre studiati nel particolare più minuto.

In questo contesto è stata pensata anche una piccola ma raffinata raccolta di immagini legate alla seduzione e al mondo del piacere e dell’erotismo che mettono a confronto Hokusai ed Eisen attraverso silografie “pericolose” (abunae), in cui si intuiscono situazioni di scambio amoroso senza svelarne l’aspetto sessuale, sublimato attraverso la bellezza di stoffe e abiti che coprono i corpi e fanno sognare, e le famose pagine del volume erotico di Hokusai “Kinoe no Komatsu”.

3- Fortuna e buon augurio

Nel formato della silografia, di Eisen in questo caso, e attraverso una serie di undici dipinti su rotolo di Hokusai che rappresentano le divinità popolari della fortuna, si evince uno dei soggetti in voga all'epoca come portafortuna, protezione, augurio per occasioni speciali. Tutte opere esposte per la prima volta in Italia.

4- Catturare l’essenza della natura

Hokusai e allievi a confronto attraverso una serie di dipinti su rotolo provenienti dal Giappone sul tema della natura e degli animali per sottolineare i motivi classici della pittura di “fiori e uccelli” e la valenza simbolica di alcuni animali quali il drago, la tigre, la carpa, il gallo riproposti nello stile di ciascun artista.

5- Manga e manuali per imparare

La serie completa dei 15 volumi di Manga di Hokusai sono esposti in questa sezione e rimandano ai tratti e alla forza che il maestro sa dare a ogni creatura che decide di rappresentare ma anche alla sua volontà di insegnare le regole della pittura ad artisti e appassionati. A fianco dei volumi di Hokusai, un album dell’allievo Shotei ripercorre i soggetti e le forme del maestro proponendo pagine simili fitte di disegni e schizzi.

Photo credits: arapacis.it

Luogo

Museo dell'Ara Pacis

Orario

Dal 12 ottobre 2017 al 14 gennaio 2018
Tutti i giorni 9.30-19.30
24 e 31 dicembre ore 9.30-14.00

La biglietteria chiude un'ora prima
Chiuso il 25 dicembre e 1 gennaio

Biglietto d'ingresso

Biglietto solo mostra:

€ 11,00 intero; € 9,00€ ridotto

Informazioni

Tel. 060608 tutti i giorni ore 9.00-19.00

Le 100 Vedute del Monte Fuji ad Arcore

Photo credits: arapacis.it

Allo stesso momento, dopo il grande successo della mostra a Milano, Hokusai ritorna in Lombardia e questa volta ad Arcore. Sabato 7 ottobre è stata inaugurata la mostra a ingresso libero dal titolo “HOKUSAI. 100 vedute del Fuji. Cento modi per parlare di Dio senza mai nominarlo”. L’esibizione a cura di Bruno Gallotta e Alberto Moioli ha sede presso le Scuderie di Villa Borromeo e permetterà al pubblico di vedere 102 immagini create dalla mano del grande artista giapponese.

Photo credits: wikipedia.org

Questa mostra racconta dell’interpretazione spirituale che l’artista giapponese ha inconsciamente (o volutamente) inserito nelle sue opere.

“È ormai accertato che Hokusai fu un fedele buddista ed è altrettanto certo che fu una persona colta: sapeva bene quindi che “FU NI”, oltre ad essere uno dei modi possibili per scrivere il nome del famoso vulcano, è un’espressione particolarmente significativa del buddismo Mahàyanà cui appartengono tutte le tradizioni buddiste diffuse in Cina e Giappone”, affermano gli organizzatori.
“Questa mostra si prefigge il compito di dimostrare che il monte Fuji assunto da Hokusai come simbolo spirituale e chiamato “FU NI” contempla entrambe le accezioni. A tale scopo sono state approntate, per i visitatori interessati, alcune copie del testo esegetico disponibili per la consultazione gratuita”.

Photo credits: wikipedia.org

Grazie al patrocinio dell’Ufficio Europeo del Buddhismo Zen (Soto), arriva finalmente ad Arcore dopo aver toccato Lodi nel 2015 e Piacenza nel 2016 come parte delle celebrazioni per i 150 anni di relazioni fra Italia e Giappone.

La mostra è aperta solo sabato e domenica dalle 10 alle 19.

Photo credits: wikipedia.org

Programma ed eventi collaterali

Luogo

Scuderie di Villa Borromeo

Orario

7 – 22 ottobre 2017
sabato e domenica dalle 10 alle 19

Eventi collaterali

Domenica 8 Ottobre alle 17 incontro con Giuseppe Jiso Forzani “Arte, natura, religione nella sensibilità giapponese”

Martedì 10 ottobre al Cinema Teatro Nuovo di Arcore sarà proiettato in italiano il film del British Museum di Londra dedicato al maestro giapponese.

Sabato 14 Ottobre alle 17 incontro con Bruno Gallotta “Hokusai: un’inedita lettura” Una chiave interpretativa finora inesplorata”

Sabato 21 ottobre alle 17 incontro con Ornella Civardi “Jisei” – Reading di poesie giapponesi con l’accompagnamento musicale al violoncello di Alexander Zyumbrovskiy[:en]

Hokusai: In the footsteps of the master

Photo credits: arapacis.it

Katsushika Hokusai (葛飾北斎?, Edo, October or November 1760 - Edo, May 10, 1849) was a Japanese painter and engraver, mainly known for his ukiyo-e works. This is an art genre typical of Japan and it consists of a print on paper with a wooden mold, thriving in the Edo period.

With a career over sixty years long where he explored various forms of art, he is known by the public mainly thanks to his famous 'Hundred views of Mount Fuji'. In particular the "Kanagawa Great Wave", which has become the symbol of this collection, is now part of the mass culture. His works not only spread all over the world, but have also been a source of inspiration for many European impressionist artists such as Claude Monet, and many post-Impressionists such as Vincent Van Gogh and Paul Gauguin.

Photo credits: arapacis.it

For some years now, Italy has been hosting several exhibitions dedicated to this great artist. First in Milan at the Museo del '900 and now in Rome. In fact, from October 12, 2017 to January 14, 2018, at the Ara Pacis Museum, Hokusai's works will be available to the public in an exhibition called "In The Footsteps of the Master". A great display that illustrates and compares about 200 works from Master Hokusai’s production with those of the artists that followed in his footsteps.

Photo credits: arapacis.it

The exhibition held at the Royal Palace in Milan preceded the one held at the British Museum in London, and now in the Italian capital it is possible to admire works gathered from different museums and collections. Among others, the Chiba City Museum of Art, and important Japanese collectors like Uragami Mitsuru Collection and Kawasaki Isago no Sato Museum, as well as the Museo d’arte Orientale Edoardo Chiossone in Genoa.

As we mentioned before, this exhibition illustrates and compares Master Hokusai’s production with that of some of the artists who followed in his footsteps, creating new lines, new shapes, new colors, and a new ukiyo-e school.

Photo credits: arapacis.it

From nature to kabuki actors, from female beauties to warriors, arriving to the imagery of ghosts, spirits and semi-legendary beings, these will be the themes that visitors will find on display. The techniques and formats Hokusai used for his works varies greatly. From ink and color painting realised on vertical or horizontal scrolls, to polychromatic xylographies of all sizes, to the finest surimi. The latter were used as greeting cards, invitations for tea ceremonies and more.

Photo credits: arapacis.it

From the press release of the exhibition, we can read that the showcase consists of five sections that will cover the most fashionable and most sought themes from the market of the time:

1- MEISHŌ: places not to be missed

It features the most famous series of Hokusai: the Thirty-six views of Mount Fuji, the Eight views of Ōmi, the three volumes on the Hundred views of Fuji and a scroll painting of Mount Fuji, presented for the first time in Italy and in absolute preview.

This section illustrates travel destinations and famous places that a Japanese of the Edo period shouldn’t absolutely miss or at least had to know: waterfalls, bridges and natural places of the faraway provinces, views of Mount Fuji from renowned spots, inns and restaurants, and postal towns along the Tōkaido road that connected Edo (Tokyo) to Kyoto.

There is also Hokusai’s "Great Wave", which can be appreciated in two different versions that will be alternated halfway through the exposition for conservative reasons: one from the Museo d’arte Orientale Edoardo Chiossone of Genoa, the other from the Kawasaki Isago no Sato Museum collection, as well as many other important xyloghaphies of the Thirty-eight views of Mount Fuji comparable in their double version..

2- Fashionable beauty

A series of remarkable scroll paintings and polygraphic xylographies dedicated to the portraits of female beauties and courtesans from the famous tea houses in Yoshiwara's renowned entertainment district compares the style of master Hokusai with that of some of his most famous students including Gessai Utamasa, Ryūryūkyō Shinsai, Hokumei, Teisai Hokuba.

In particular, it underlines the novelty of Keisai Eisen’s composition, great personality in the field of female portrait, that draws a true fashion reportage, wrapping up his women and putting them in a position able to highlight their kimonos and imposing obi, refined fabrics with elegant motifs, very colorful and always designed down to the smallest detail.

In this context, it has also been included a small but sophisticated collection of images linked to seduction and the world of pleasure and eroticism, that compares Hokusai with Eisen through "dangerous" (abunae) xyloghraphies, in which some love-exchange situations can be perceived without revealing its sexual aspect, sublimated through the beauty of fabrics and clothes that cover the bodies and make the audience dream, as well as the famous pages of Hokusai’s erotic volume "Kinoe no Komatsu".

3- Fortune and good deed

In a xylography format, belonging to Eisen in this case, and through a series of eleven scroll paintings by Hokusai representing people’s divinities of fortune, the audience can see some of the most popular subjects of the time like charms, protections, wish for special occasions. All works exhibited for the first time in Italy.

4- Capture the essence of nature

A comparison between Hokusai and his students through a series of scroll paintings from Japan on the theme of nature and animals to emphasize the classic motifs of painting with "flowers and birds", and the symbolic value of some animals such as dragon, tiger, carp, rooster reproposed in the style of each artist.

5- Manga and manuals to learn

The complete series of 15 volumes of Hokusai's Mangas are displayed in this section and it refer to the traits and the strength that the master is able to give to every creature he decides to represent, but also to his will to teach the rules of painting to artists and enthusiasts. Beside Hokusai’s volumes, an album of his student Shotei retraces subjects and forms of his master offering similar pages full of drawings and sketches.

Photo credits: arapacis.it

Where

Museo dell'Ara Pacis

Time

From October 12, 2017 to January 14, 2018
Every day 9.30-19.30
On December 24 and 31 9.30-14.00

The ticket office closes an hour before
Closed on December 25 and January 1

Admission ticket

Exhibition only:

€ 11,00 whole-price ticket; € 9,00€ reduced-price ticket

Info

Tel. 060608 every day 9.00-19.00

The 100 views of Mount Fuji in Arcore

Photo credits: arapacis.it

At the same time, after the great success of the exhibition in Milan, Hokusai returns to Lombardy and this time comes to Arcore. The free entrance exhibition entitled "HOKUSAI. 100 views of Fuji. One hundred ways to talk about God without ever naming him” inaugurated on Saturday, October 7. The exhibition organised by Bruno Gallotta and Alberto Moioli is hosted by the Scuderie of Villa Borromeo and will allow the public to see 102 images created by the hand of the great Japanese artist.

Photo credits: wikipedia.org

This exhibition illustrates the spiritual interpretation that the Japanese artist has unconsciously (or deliberately) inserted into his works.

“It has been proven that Hokusai was a faithful Buddhist and is equally certain that he was an educated person: so he knew well that "FU NI", as well as being one of the possible ways to write the name of the famous volcano, is a particularly significant expression of the Mahayana Buddhism from which derived all the Buddhist traditions that spread in China and Japan”, the organisers say.
“This exhibition aims to demonstrate that the Mount Fuji used by Hokusai as a spiritual symbol and called "FU NI" contemplates both meanings. For this purpose, for interested visitors, some copies of the exegetical text have been prepared and are available for free consultation”.

Photo credits: wikipedia.org

Thanks to the sponsorship of the European Office of Zen Buddhism (Soto), the showcase finally comes to Arcore after having touched Lodi in 2015 and Piacenza in 2016 as part of the celebrations for 150 years of relationship between Italy and Japan.

The exhibition is open only on Saturdays and Sundays from 10am to 7pm.

Photo credits: wikipedia.org

Schedule and related events

Where

Scuderie of Villa Borromeo

When

October 7 – 22, 2017
Saturday and Sunday from 10am to 7pm

Related events

Sunday, October 8 at 17pm, meeting with Giuseppe Jiso Forzani "Art, Nature, Religion in Japanese Sensibility"

Tuesday, October 10, at the Nuovo Teatro Cinema of Arcore, the film dedicated to the Japanese master and created by the British Museum of London will be screened in Italian.

Saturday, October 14 at 17pm, meeting with Bruno Gallotta "Hokusai: An Unprecedented Reading" An interpretative key still unexplored ".

Saturday, October 21 at 17 pm meeting with Ornella Civardi "Jisei" - Reading of Japanese poems with the musical accompaniment of Alexander Zyumbrovskiy’s cello.[:ja]

Hokusai: In the footsteps of the master

Photo credits: arapacis.it

From the press release of the exhibition, we can read that the showcase consists of five sections that will cover the most fashionable and most sought themes from the market of the time:

1- MEISHŌ: places not to be missed

2- Fashionable beauty

3- Fortune and good deed

4- Capture the essence of nature

5- Manga and manuals to learn

Photo credits: arapacis.it

Where

Museo dell'Ara Pacis

Time

From October 12, 2017 to January 14, 2018
Every day 9.30-19.30
On December 24 and 31 9.30-14.00

The ticket office closes an hour before
Closed on December 25 and January 1

Admission ticket

Exhibition only:

€ 11,00 whole-price ticket; € 9,00€ reduced-price ticket

Info

Tel. 060608 every day 9.00-19.00

The 100 views of Mount Fuji in Arcore

Photo credits: arapacis.it

Photo credits: wikipedia.org

This exhibition illustrates the spiritual interpretation that the Japanese artist has unconsciously (or deliberately) inserted into his works.

Photo credits: wikipedia.org

The exhibition is open only on Saturdays and Sundays from 10am to 7pm.

Photo credits: wikipedia.org

Schedule and related events

Where

Scuderie of Villa Borromeo

When

October 7 – 22, 2017
Saturday and Sunday from 10am to 7pm

Related events

Sunday, October 8 at 17pm, meeting with Giuseppe Jiso Forzani "Art, Nature, Religion in Japanese Sensibility"

Tuesday, October 10, at the Nuovo Teatro Cinema of Arcore, the film dedicated to the Japanese master and created by the British Museum of London will be screened in Italian.

Saturday, October 14 at 17pm, meeting with Bruno Gallotta "Hokusai: An Unprecedented Reading" An interpretative key still unexplored ".

Saturday, October 21 at 17 pm meeting with Ornella Civardi "Jisei" - Reading of Japanese poems with the musical accompaniment of Alexander Zyumbrovskiy’s cello.[:]

by erikaswan

[:it]Japan Italy: I “Ponti di luce” di Ōki Izumi[:en]Japan Italy: Ōki Izumi's "Ponti di luce" (Bridges of Light)[:ja]Japan Italy: Ōki Izumi's "Ponti di luce" (Bridges of Light)[:]

[:it]

I “Ponti di luce” di Ōki Izumi in mostra a Genova

Photo credits: artslife.com

Ōki Izumi, scultrice nata a Tokyo in Giappone, ha studiato letteratura, pittura e scultura con Aiko Miyawaki, Taku Iwasaki e Yoshishige Saito. Nel 1997 ha vinto una borsa di studio da parte del governo italiano e nel 1981 si è laureata all’accademia di Brera sotto la guida di Giancarlo Marchese.

Ha partecipato a diverse installazioni fra Italia, Giappone e altre nazioni. La più recente è “Ponti di Luce” in mostra a Genova dal 19 aprile 2017 al 1 ottobre 2017 presso Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone. Questa particolare mostra è un dialogo tra le opere permanenti del museo e le sculture contemporanee della scultrice nipponica.

Un ponte tra Giappone e Italia, tra antico e moderno. Qui le sculture dal tipico colore verde-azzurro del vetro industriale, unico materiale utilizzato dall’artista, ricordano gli elementi naturali. Aria e acqua intraprendono un dialogo con il preziosissimo patrimonio di arte giapponese ed orientale, raccolto in Giappone durante il periodo Meiji (1868-1912) da Edoardo Chiossone.

Curve sinuose e angoli smussati

Photo credits: artslife.com

Il museo ospita opere giapponesi di varie epoche, pitture, armi e armature, ceramiche, maschere e una ricca collezione di grandi sculture del Giappone, della Cina e del Siam.

Come abbiamo detto poco fa, la mostra “Ponti di Luce” è incentrata sulla lavorazione del vetro industriale, che si trasforma nelle mani dell’artista. Tra curve sinuose e angoli smussati, le opere diventano uno skyline trasparente che rappresenta “Passato-Presente-Futuro”, le onde dei mari giapponesi, conchiglie surrealiste e prismi luminosi. I loro riflessi baluginano sulle opere d’arte antica in esposizione nella stessa sala.

Le opere di Izumi sono fatte di stratificazioni. Lastre assemblate mentre la trasparenza della materia diventa parte integrante del luogo e varia costantemente grazie alla luce e ai riflessi che si vengono a creare.

Photo credits: artslife.com

Tutto parte da una progettazione dettagliata e precisa, fatta di calcoli numerici che dal bozzetto diventano sculture. Non importa in che dimensioni vengano realizzate, che siano piccoli gioielli o grandi installazioni, in questi lavori è possibile trovare tutta l’accuratezza e l’attenzione tipicamente orientale.

Lo scopo delle opere

Lo scopo, conferma l’artista, è proprio quello di sottolineare, metterla a nudo attraverso la trasformazione di un materiale duro e poco malleabile in qualcosa di morbido e plasmabile, l’armonia delle forme e far riflettere lo spettatore. Oki Izumi ha voluto far risaltare ancora una volta il contrasto fra antichità e modernità evidenziando i punti di contatto tra le due sfere temporali. Un’arte in costante evoluzione che con il passare degli anni si sveste di tutti gli eccessi per prendere una piega sempre più concettuale e poetica.

Photo credits: artslife.com

La mostra è patrocinata dall’Istituto Giapponese di Cultura ed è inserita nelle celebrazioni ufficiali del 150° Anniversario delle relazioni tra Giappone e Italia.

DOVE: Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone, piazzale Giuseppe Mazzini 4, Genova
QUANDO: da mercoledì 19 aprile a domenica 1 ottobre 2017, mar-ven 09:00 – 19:00; sab-dom 10:00 – 19:30

Per info: museochiossone@comune.genova.it
Tel. 010542285

www.chiossone.museidigenova.it

[:en]

Ōki Izumi's "Ponti di luce" (Bridges of Light) on display in Genoa

Photo credits: artslife.com

Ōki Izumi, a sculptor born in Tokyo, Japan, studied literature, painting and sculpture with Aiko Miyawaki, Taku Iwasaki and Yoshishige Saito. In 1997 she won a scholarship from the Italian government and in 1981 she graduated at the Brera Academy under the guidance of Giancarlo Marchese.

She has participated in several installations between Italy, Japan and other nations. The most recent one is "Ponti di Luce" on display in Genoa from 19 April 2017 to 1 October 2017 at the The Edoardo Chiossone Museum of Oriental Art. This particular exhibition is a dialogue between the permanent works of the museum and the contemporary sculptures of this Japanese sculptor.

A bridge between Japan and Italy, between ancient and modern. Here, the sculptures with the typical blue-green color of the industrial glass, the only material used by the artist, recall natural elements. Air and water undertake a dialogue with the precious Japanese and Oriental art heritage, gathered in Japan during the Meiji period (1868-1912) by Edoardo Chiossone.

Sinuous curves and beveled corner

Photo credits: artslife.com

The museum houses Japanese works of various ages, paintings, weapons and armors, pottery, masks and a rich collection of big sculptures from Japan, China and Siam.

As we have just said, the exhibition "Ponti di Luce" focuses on the processing of industrial glass, which transforms in the hands of the artist. Between sinuous curves and beveled corners, her works becomes a transparent skyline representing "Past-Present-Future", the waves of Japanese seas, surrealistic shells and bright prisms. Their reflections glimmer on the ancient artworks in the same hall.

Izumi's works are made of stratifications. Plates assembled while the transparency of the matter becomes an integral part of the place, and constantly changes thanks to the light and the reflections that are created.

Photo credits: artslife.com

Everything starts with a detailed and precise design, made of numerical calculations that from a rough sketch become sculpture. Regardless of their size, whether they are small jewelry or large installations, in these artworks you can find all the typical Oriental accuracy and attention.

The purpose of the works

The purpose, as the artist confirms, is to emphasize the harmony of shapes and make the spectator reflect by baring it through the transformation of a hard and hardly malleable material into something soft and pliable. Oki Izumi once again wanted to emphasize the contrast between antiquity and modernity, highlighting the contact points between the two spheres of time. An evolving art that over the years frees herself from all excesses becoming more and more conceptual and poetic.

Photo credits: artslife.com

The exhibition is sponsored by the Japanese Cultural Institute and is included in the official celebrations of the 150th Anniversary of the Relationships between Japan and Italy.

WHERE: The Edoardo Chiossone Museum of Oriental Art, piazzale Giuseppe Mazzini 4, Genoa
WHEN: from 19 April, Wednesday, to 1 October 2017,Sunday. Tue-Fri 09:00 – 19:00; Sat-Sun 10:00 – 19:30

Info: museochiossone@comune.genova.it
Tel. 010542285

www.chiossone.museidigenova.it

[:ja]

Ōki Izumi's "Ponti di luce" (Bridges of Light) on display in Genoa

Photo credits: artslife.com

Sinuous curves and beveled corner

Photo credits: artslife.com

The museum houses Japanese works of various ages, paintings, weapons and armors, pottery, masks and a rich collection of big sculptures from Japan, China and Siam.

Photo credits: artslife.com

The purpose of the works

Photo credits: artslife.com

The exhibition is sponsored by the Japanese Cultural Institute and is included in the official celebrations of the 150th Anniversary of the Relationships between Japan and Italy.

WHERE: The Edoardo Chiossone Museum of Oriental Art, piazzale Giuseppe Mazzini 4, Genoa
WHEN: from 19 April, Wednesday, to 1 October 2017,Sunday. Tue-Fri 09:00 – 19:00; Sat-Sun 10:00 – 19:30

Info: museochiossone@comune.genova.it
Tel. 010542285

www.chiossone.museidigenova.it

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by erikaswan

[:it]Japan Italy: Etegami "Alla scoperta dell’Italia attraverso gli occhi dei bambini giapponesi"[:en]Japan Italy: Etegami "Discovering Italy through the eyes of Japanese children"[:ja]Japan Italy: Etegami "Discovering Italy through the eyes of Japanese children"[:]

[:it]

Etegami: alla scoperta dell’Italia attraverso gli occhi dei bambini giapponesi

L’Italia si sa, è uno dei Paesi più belli e apprezzati nel mondo non solo grazie ai bellissimi paesaggi, ma soprattutto alla profonda ricchezza culturale che la nostra nazione offre. Dal 16 giugno 2017, a Pisa, è in corso la mostra “Etegami. Come i bambini giapponesi vedono l’Italia”. Questa mostra è stata organizzata dalla Fondazione Italia Giappone e patrocinata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, dall’Ambasciata del Giappone e dall’Istituto Giapponese di Cultura. In esposizione ci sono i lavori di diversi bambini giapponesi ai quali è stato chiesto di descrivere l’Italia con i loro occhi. I risultati non sono solo impressionanti ma anche commoventi.

Photo Credits : http://www.italiagiappone.it/attivita_etegami.html

Ma cos’è precisamente un Etegami? L’Etegami è uno dei metodi più popolari e più amati dal popolo giapponese. Consiste nel disegnare immagini semplici accompagnate da messaggi brevi e sentiti utilizzano inchiostro nero per definire contorni e scritte, ed acquerelli colorati per realizzare gli interni. Nonostante non tutte le cartoline inviate dai bambini seguissero questo stile preciso, tutte si basavano sui 7 principi cardine dell’Etegami, fissati da Kunio Koike negli anni Sessanta.

Photo Credits : http://www.italiagiappone.it/attivita_etegami.html

I 7 principi cardine dell’Etegami

Dal sito della Fondazione Italia Giappone:

1. Essere bravi va bene, non essere bravi va meglio

Il motto delle Etegami è “essere bravi va bene, non essere bravi è meglio”.

Se il disegno è stato fatto con impegno e con sentimento non è necessario essere stati abili. In una Etegami scritta in modo personale e con impegno si avverte la personalità di un individuo. La cosa importante è il modo di intendere questa cartolina: l’opera deve essere unica e originale; anche se non si è bravi è un’opera unica.

2. Non fare la brutta copia

Nelle Etegami non esiste il concetto di “ho sbagliato..!”. Quindi, ogni volta si fa sul serio. Quando facciamo la brutta copia abbiamo l’idea di dover fare nel modo migliore e di fare un lavoro splendido preoccupandoci di fare bella figura.

L’apparenza finisce per avere la priorità su un’opera che ci identifichi. E’ una cartolina riuscita se mostra il volto al naturale della persona che l’ha realizzata. Le Etegami improvvisata e senza brutta copia deve trasmettere lo stato d’animo del momento in cui è stata scritta e ciò che si voleva esprimere in quell’attimo.

3. Disegnare dopo aver osservato bene e disegnare in grande

Le Etegami non hanno un modello imposto. Al contrario, hanno “il principio di fissare strenuamente senza mai distogliere lo sguardo”, cioè disegnare dopo aver osservato attentamente l’originale. Se guardiamo attentamente la frutta, la verdura, i fiori e tutte le altre cose che sono intorno a noi, ci accorgiamo di particolari che fino ad allora non avevamo notato.

Sulle cartoline “Etegami” suggeriamo di “disegnare in grande”. Aumentando le dimensioni anche due o tre volte e a furia di guardare con attenzione, quasi senza accorgersene, lo spirito di osservazione si andrà affinando. Anche se sulla cartolina non ci sta tutto il disegno, non è un problema. La persona che guarda immaginerà a modo suo la parte non disegnata.

4. Raffigurare una cosa sola

Alle persone che per la prima volta iniziano a disegnare una Etegami, consigliamo di scegliere un solo soggetto. E’ necessario continuare a fissarlo senza distoglierne lo sguardo.

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5. Tracciare le linee con cura e lentamente

Quando facciamo le linee di contorno in fretta, finiamo per dimenticare di osservare con attenzione. Se disegniamo lentamente possiamo farlo concentrandoci. Inoltre, più si procede lentamente, più facilmente penetra il sentimento. Lo scopo di tracciare una linea lentamente è “disegnare concentrando tutte le nostre energie nel pensare alla persona alla quale è dedicata”. Infatti un tratto espressivo è qualcosa che appare solo quando tracciamo un segno con tutte le nostre energie.

Quindi l’importante è disegnare concentrandosi per esprimere il proprio sentimento.

6. Spedire sempre quello che si è fatto

Spediamo sempre le Etegami che abbiamo fatto! Il senso di una cartolina non è: quando sono diventato bravo, la spedisco; visto che non è venuta come volevo non la spedisco! L’idea di fare uno sbaglio non appartiene alle Etegami. Quand’anche uno pensa di aver fatto male le Etegami, visto che è stata fatta secondo la propria personalità, questa rimane come ciò che ha fatto in quel momento. C’è un fascino particolare in questo.

Le Etegami distribuiscono felicità. Sia le persone che le disegnano sia quelle che le ricevono si divertono e diventano allegre. Spediamole sempre.

7. Scrivere le parole con il cuore

E’ importante che le parole a corredo del disegno siano poche e che siano scritte con naturalezza così come sono state sentite nel proprio animo. Non bisogna preoccuparsi se non sempre queste parole hanno relazione con le cose raffigurate.

Il bello delle Etegami è che non importa essere schiavi della rigida forma epistolare. Non sono necessarie le forme iniziali di saluto che si trovano di solito nelle lettere. Scriviamo con una calligrafia chiara pensando solo a chi leggerà.

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I bambini si sa, sono il futuro del nostro mondo e l’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo ha chiesto a diversi bambini giapponesi di disegnare l’Italia secondo la loro fantasia. I bambini delle scuole elementari e medie di tutto il Giappone hanno accolto questa richiesta e hanno disegnato oltre 25.000 Etegami che sono ora esposti a Pisa, al Museo della Grafica.

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E’ emozionante vedere come questi disegni ci mostrino immagini curiose e suggestive di come i bambini del sol levante vedano il nostro bel Paese. Una visione dell’Italia in stile manga e anime, con all’interno le speranze, la fantasia e i sogni dei piccoli nipponici.

L’iniziativa nasce nell’ambito della Rassegna Italia in Giappone, la prima e più importante iniziativa promozionale del Sistema Italia all’estero. Iniziativa che ha visto il nostro paese protagonista in oltre 800 eventi in tutto il Giappone.

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Edito da Polistampa, il catalogo della mostra ha una selezione di 300 Etegami suddivisi in sezioni dedicate alle città e monumenti storici, o aspetti caratteristici della vita e della cultura italiana come la musica e la cucina. C’è anche una particolare sezione dedicata interamente al personaggio di Pinocchio.

Una giuria composta da rappresentanti degli enti organizzatori e dal Professor Shigetoshi Osano, professore di Storia dell’Arte all’Università di Tokyo, ha selezionato i lavori più belli da pubblicare. Sono stati inoltre nominati tre vincitori ai quali è stato permesso di venire in Italia ospiti di Alitalia – Italia Tours.

Photo Credits : http://www.museodellagrafica.unipi.it

E’ possibile vedere la mostra dal 16 giugno 2017 al 30 settembre 2017 presso il Museo della grafica di Palazzo Lanfranchi a Pisa.

Info e Contatti:

museodellagrafica@adm.unipi.it

http://www.museodellagrafica.unipi.it[:en]

Etegami: discovering Italy through the eyes of Japanese children

Italy is recognized as one of the most beautiful and appreciated countries of the world thanks to not only its beautiful landscapes but also for the profound cultural riches that our country offers. An exhibition called “Etegami. How Japanese children see Italy” is being held in Pisa from June 16, 2017. This exhibition has been organized by the Japan Italy Foundation and The Ministry of Foreign Affairs and International Cooperation, together with the Japanese Embassy and the Japan Cultural Institute. On display are the works of several Japanese children who were asked to describe Italy as they see it through their eyes. The results are not only impressive but also touching.

Photo Credits: http://www.italiagiappone.it/attivita_etegami.html

But what exactly is an Etegami? An Etegami is one of the most popular and loved methods used by Japanese people. It consists of a simple drawing accompanied by a short and heartfelt message using black ink to define lines and writing, and watercolours to realize the insides. Even if not all the postcards sent by children were done in this precise style, each and every one of them was based on the 7 fundamental principles of the Etegami, established by Kunio Koike in the 60s.

Photo Credits: http://www.italiagiappone.it/attivita_etegami.html

The 7 fundamental principles of Etegami

From the Japan Italy Foundation official site:

1. Being good is fine, but not being good is better

The motto of Etegami is “Being good is fine, but not being good is better”. If the drawing was done with commitment and passion it is not necessary to have high drawing skills. In an Etegami written in a personal style and with commitment, the personality of an individual is easily perceived. The most important thing is the way we look at the postcard: it has to be unique and original; even if you are not skilled it will still remain a unique piece of art.

2. Do not make a draft

In an Etegami, the concept of “I made a mistake..!” does not exist. So, every piece is the real thing. When we make a draft there’s the idea that we need to do everything in the best way and create a work of perfection while worrying about making a good impression. Appearance ends up taking priority over something that identifies ourselves. A postcard is deemed as a success when it is able to show the natural demeanour of the person who made it. An impromptu Etegami without a draft has to convey the mood of the moment in which it was realized and what it was meant to express is that moment.

3. Draw after an attentive observation and draw ‘big’

An Etegami does not have an imposed model. On the contrary, it has “the principle of strenuously gaze without averting the eyes”, or else, it is drawn after an attentive observation of the original subject. If we look hard at fruits, vegetables, flowers and all the other things that surround us, we will notice details we didn't notice before.

On “Etegami” postcards, we are advised to ‘draw big’. By increasing the size even two or three times the original, and through strenuous and attentive observation, our observation spirit will gradually sharpen without us realising it. Even if the card cannot contain the whole drawing it’s okay. The person looking at it will imagine the cut out parts in their own way.

4. Represent only one thing

To those who start to draw an Etegami for the first time, we suggest that they choose only one object. It is necessary to stare at it without averting the eyes from it.

Photo Credits : http://www.italiagiappone.it/attivita_etegami.html

5. Draw each line carefully and slowly

When we draw contour lines quickly we end up forgetting to observe with attention. If we draw slowly we can really focus on what we are doing. Moreover, the more slowly you proceed, the easier it will be for the feeling to penetrate. The aim of drawing a line slowly is "drawing while concentrating all our energies into thinking about the person to whom it is dedicated". In fact, an expressive line is something that only appears when we trace it with all our energies. So, the important thing is to draw while focusing on expressing our own feelings.

6. Always send what you have done

Let’s always send the Etegami we have realized! The meaning of this postcard is not: I’ll send it when I’ve become skilled; since it did not come out as I wanted it to, I won’t send it! The idea of making a mistake does not belong to Etegami. Even if one thinks he made a wrong Etegami, since it has been made according to his own personality, it still is what he did in that moment. There is a particular charm in this.

Etegami distribute happiness. Both people who draw them and people who receive them have fun and become cheerful. Let's always send them out.

7. Write words with all your heart

It is important that the words that accompany the drawing are few and that they are written naturally, as you have felt them in your mind. Do not worry if these words do not always relate to the things that are depicted. The good thing of Etegami is that it does not chain you to the rigid epistolary style. There is no need for the initial greeting formula usually found in letters. Let’s write with a clear handwriting thinking only of whom will read it.

Photo Credits : http://www.italiagiappone.it/attivita_etegami.html

Children are the future of our world, we all know this, and the The Italian Institute of Culture in Tokyo has asked several Japanese children to draw Italy based on their imagination. Primary and middle school children across Japan have met this request and have drawn over 25,000 Etegami that are now exhibited in Pisa, at the Museum of Graphics.

Photo Credits : http://www.italiagiappone.it/attivita_etegami.html

It is exciting to see how these drawings show us curious and suggestive images of how children of the rising sun country see our beautiful nation. A vision of Italy in in manga/anime style, filled with hopes, imagination and dreams of little Japanese children.

The initiative was born as part of ‘Italy in Japan’, the first and most important promotional initiative of the Sistema Italia (Italian System) abroad. Initiative that has seen our country protagonist in over 800 events throughout Japan.

Photo Credits : http://www.italiagiappone.it/attivita_etegami.html

Published by Polistampa, the catalog of the exhibition contains a selection of 300 Etegami divided into sections dedicated to cities and historical monuments, or characteristic aspects of Italian life and culture such as music and cooking. And there is also a special section entirely devoted to Pinocchio's character.

A jury of representatives of the organizing authorities together with Professor Shigetoshi Osano, professor of Art History at the University of Tokyo, selected the most beautiful works to be published. Three winners were also nominated and were allowed to come to Italy as guests of Alitalia - Italia Tours.

Photo Credits : http://www.museodellagrafica.unipi.it

It is possible to see the exhibition from June 16 to September 30, 2017, at the Museum of Graphics at Palazzo Lanfranchi in Pisa.

Info & Contact:

museodellagrafica@adm.unipi.it

http://www.museodellagrafica.unipi.it[:ja]

Etegami: discovering Italy through the eyes of Japanese children

Italy is recognized as one of the most beautiful and appreciated countries of the world not only thanks to its beautiful landscapes, but mainly for the profound cultural riches that our country offers. From June 16, 2017, in Pisa, is taking place an exhibition called “Etegami. How Japanese children see Italy”. This exhibition has been organized by the Japan Italy Foundation and by The Ministry of Foreign Affairs and International Cooperation, together with the Japanese Embassy and the Japan Cultural Institute. On display, there are the works of several Japanese children that were asked to describe Italy as they see it through their eyes. The results are not only impressive but also touching.

Photo Credits : http://www.italiagiappone.it/attivita_etegami.html

But what is an Etegami exactly? An Etegami is one of the most popular and loved methods used by Japanese people. It consists in a simple drawing accompanied by a short and heartfelt message using black ink to define lines and writing, and watercolors to realize the insides. Even if not all the postcards sent by children were realized following this precise style, each and every one of them were based on the 7 fundamental principle of the Etegami, established by Kunio Koike in the 60s.

Photo Credits : http://www.italiagiappone.it/attivita_etegami.html

The 7 fundamental principle of Etegami

From the Japan Italy Foundation official site:

1. Being good is fine, but not being good is better

2. Do not make a draft

In an Etegami, it doesn't exists the concept of “I made a mistake..!”. So, every time is the real thing. When we make a draft there’s the idea that we need to do everything in the best way and realize a perfect work worrying about making a good impression. Appearance ends up having priority over something that identifies us. A postcard is successful when it is able to show the natural face of the person who made it. An impromptu Etegami without a draft has to convey the mood of the moment in which it was realized and what it was meant to express is that moment.

3. Draw after an attentive observation and draw ‘big’

An Etegami does not have an imposed model. On the contrary, it has “the principle of strenuously gaze without averting the eyes”, or else, it is drawn after an attentive observation of the original subject. If we attentively look at fruit, vegetables, flowers and all the other things that surround us, we will notice details we didn't notice before.

On “Etegami” postcards we advice to ‘draw big’. By increasing the size even two or three times the original, and by a strenuous and attentive observation, almost without noticing it, our observation spirit will gradually sharpen. Even if the card cannot contain the whole drawing it’s ok. The person watching it will imagine the cut out part in his/her own way.

4. Represent only one thing

To those who start to draw an Etegami for the first time we suggest they choose only one object. It is necessary to stare at it without averting the eyes from it.

Photo Credits : http://www.italiagiappone.it/attivita_etegami.html

5.Draw each line carefully and slowly

When we draw contour lines quickly we end up forgetting to observe with attention. If we draw slowly we can really focus on what we are doing. Moreover, the more you proceed slowly, the easier it will be for the feeling to penetrate. The aim of drawing a line slowly is "drawing concentrating all our energies in thinking about the person to whom it is dedicated". In fact an expressive line is something that only appears when we trace it with all our energies. So, the important thing is to draw focusing on expressing our own feelings.

6.Always send what you have done

Etegami distribute happiness. Both people who draw them and people who receive them have fun and become cheerful. Let's always send them out.

7.Write words with all your heart

Photo Credits : http://www.italiagiappone.it/attivita_etegami.html

Children are the future of our world, we all know this, and the The Italian Institute of Culture in Tokyo has asked several Japanese children to draw Italy according to their imagination. Primary and middle school children across Japan have met this request and have drawn over 25,000 Etegami that are now exhibited in Pisa, at the Museum of Graphics.

Photo Credits : http://www.italiagiappone.it/attivita_etegami.html

A jury of representatives of the organizing authorities together with Professor Shigetoshi Osano, professor of Art History at University of Tokyo, selected the most beautiful works to be published. Three winners were also nominated and were allowed to come to Italy as guests of Alitalia - Italia Tours.

Photo Credits : http://www.museodellagrafica.unipi.it

It is possible to see the exhibition from June 16, 2017 to September 30, 2017 at the Museum of Graphics at Palazzo Lanfranchi in Pisa.

Info & Contacts:

museodellagrafica@adm.unipi.it

http://www.museodellagrafica.unipi.it[:]

by erikaswan

Japan Italy Bridge Tips: Edogawa Fireworks

[:it]

Edogawa Fireworks

Edogawa fireworks, japan italy bridge

photo credit: ajpscs

Se questa estate vi trovate a Tokyo vogliamo consigliarvi un meraviglioso spettacolo che da 43 anni a questa parte allieta gli abitanti di Edogawa (quartiere speciale di Tokyo che prende nome dal fiume Edo).
L’Edogawa Fireworks Festival si svolge ogni primo sabato d’agosto, dove per 75 minuti non potrete far altro che tenere gli occhi puntati al cielo. Uno spettacolo con più di 14,000 fuochi d’artificio lanciati nei cieli di Tokyo.

Vi consigliamo di assistere al festival dal Parco di Shinozaki, a circa 15 minuti a piedi dalla stazione omonima di Shinozaki. Guardare ovviamente è gratuito ma fatte presto a prendere il vostro posto perfetto! Giusto in tempo per rimanere estasiati dalla spettacolare apertura con il lancio di 1,000 fuochi d’artificio d’argento e oro solo nei primi incredibili minuti.

Se non siete sicuri di riuscire a conquistare il vostro posto in tempo potrete riservarne uno acquistando il vostro biglietto qui (Solo Giapponese).

Che siate da soli, o in dolce compagnia, con gli amici o con la vostra famiglia.. Non perdetevi questo spettacolo unico!!

DATA: 5 Ago, 2017
ORARIO DI INIZIO/FINE: 19:15 – 20:30
LOCATION: Edogawa Fireworks Festival Location
INGRESSO: Libero / Posto riservabile aquistando tramite questo sito (Solo giapponese)
STAZIONE PIÚ VICINA: Shinozaki
DOVE: Ichikawa, Tokyo

Edogawa fireworks

photo credit: cate♪

photo credit: Luke Kaneko

[:en]

Edogawa Fireworks

Edogawa fireworks, japan italy bridge

photo credit: ajpscs

Se non siete sicuri di riuscire a conquistare il vostro posto in tempo potrete riservarne uno acquistando il vostro biglietto qui (Solo Giapponese).

Che siate da soli, o in dolce compagnia, con gli amici o con la vostra famiglia.. Non perdetevi questo spettacolo unico!!

Edogawa fireworks

photo credit: cate♪

photo credit: Luke Kaneko

[:ja]

Edogawa Fireworks

Edogawa fireworks, japan italy bridge

photo credit: ajpscs

If you are in Tokyo this summer we suggest this wonderful event that for 42 years has been entertaining people of Edogawa (Special ward of Tokyo that takes it’s name from Edo River).
The Edogawa Fireworks Festival takes place every first Saturday of August, where for 75 minutes you won’t be able to take your eyes from the sky. A show with more than 14,000 fireworks shot up into Tokyo’s sky.

We suggest you watch the show Shinozaki Park, about 15 minutes on foot from Shinozaki Station. Obviously it is a free event but hurry up if you want to catch the perfect spot! Right in time to be amazed by the spectacular opening with about 1000 golden and silver fireworks shot up into the sky only during the first incredible minutes.

If you are not sure to catch a spot then you can reserve one buying your thicket on this site (Japanese only).

Whether you go alone, or with your lover, whether you are with your friends or your family… Don’t miss this unique event!!

DATE: 5th Aug, 2017
STARTING/FINISHING TIME: 07:15pm – 08:30pm
LOCATION: Edogawa Fireworks Festival Location
ENTRY: Free / Reservable seats here (Japanese only)
CLOSER STATION: Shinozaki
WHERE: Ichikawa, Tokyo

Edogawa fireworks

photo credit: cate♪

photo credit: Luke Kaneko

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by Guest Author: Gwen

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