Japanese Traditions: Ōmisoka – New year’s traditions

Japanese Traditions: Ōmisoka – Nuovo Anno

Shogatsu (o Oshogatsu) è il nuovo anno per il popolo del sol levante.

Nel periodo Meiji, questa data coincideva con il calendario lunare cinese. Durante la restaurazione dello stesso periodo, anche il Giappone ha adottato il calendario Gregoriano. Il 1° gennaio diventa quindi il giorno festivo che tutti conosciamo.

Per noi occidentali è quasi impossibile pensare di poter racchiudere 365 giorni in un solo momento. Aprire gli occhi di fronte allo spettacolo dell’Hatsuhinode (il sorgere del primo sole del nuovo anno) è di buon auspicio. E’ anche la rappresentanza dell’anno che sta per cominciare.
Tutto però ha inizio dal 28 dicembre quando si cominciano i preparativi per il capodanno. Durante i giorni dello Shougatsu Sanganichi, solo i servizi primari sono attivi. I giapponesi si dedicano allo Susuharai, la pulizia della casa da cima a fondo per eliminare tutte le tracce negative del passato. Sugli ingressi vengono appesi i Kadomatsu (rami di pino) e lo Shimenawa (corda di paglia con strisce di carta colorata) per tenere lontani gli spiriti maligni.
Le poste giapponesi sono attive per recapitare le cartoline augurali che devono raggiungere amici e parenti entro capodanno, le nengajou (年賀状).

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Tutto è pronto per trascorrere il proprio tempo con la famiglia ed il 31 dicembre, ha inizio l’Ōmisoka (letteralmente la vigilia di Capodanno, l’ultimo giorno dell’anno). Attorno alle 22:30 inizia il Joya no Kane, i rintocchi della Tsurigane (la campana del tempio). Sono molto lenti, perchè il suono del precedente rintocco deve spegnersi prima dell’inizio del successivo. Proseguono fino a mezzanotte per un totale di 108 rintocchi. Essi permetteranno – a chi li ascolta tutti – di purificarsi per affrontare un nuovo capitolo tutto da scrivere.

I cibi tradizionali

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In questa notte si mangia il toshikoshi soba (年越しそば), cioè vermicelli fatti con grano saraceno, uova e brodo caldo. La lunghezza dei vermicelli sono auspicio di una vita lunga. La loro digeribilità indica la pulizia interiore e la facilità con cui si tagliano simboleggia l’eliminazione di tutte le cose brutte nel passato.

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Il giorno seguente, avviene la prima visita al santuario, l’HATSUMOUDE (初詣). Pregare per la salute dei propri familiari e la loro felicità è lo spirito giusto per affrontare il nuovo inizio. Inoltre i bambini giapponesi ricevono una piccola busta decorata, bukuro (袋), nella quale vi sono riposti dei soldi (otoshidama, お年玉).

Famiglia e festa sono legati insieme anche dal cibo. Sulle tavole fanno capolino i osechi-ryouri (お節料理) , i piatti speciali della tradizione come le alghe kombu ( 昆布), i kamaboko (蒲鉾, torte di pesce). E poi anche il kurikinton (栗きんとん, purè di patate dolci con castagne), il kinpiragobo (金平牛蒡, radici di bardana bollite). I più amati e conosciuti Kuro-mame (黒豆, fiagioli di soia neri dolci) e non mancano sushi e sashimi. Tutte le leccornie presenti fanno sì che esista anche il giorno del “riposo dello stomaco”, il 7° giorno di gennaio, il jinjitsu (人日), in cui si mangia il nanakusa-gayu (七草粥, la minestra delle sette erbe a base di riso).

Se avete mai avuto la possibilità di trovarvi in Giappone durante l’Ōmisoka, raccontatecelo nei commenti oppure sulla nostra pagina facebook.

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