Focus on: Japanese street food

Se amate il Giappone non potete non amare la sua cultura per il cibo e in particolare lo street food giapponese.

yatai

photo credit: jackwilson

Profumi, colori e sapori si mescolano per le strade del Giappone. che si tratti di eventi speciali o di un giorno qualunque, le tradizionali bancarelle di cibo da strada, comunemente chiamate Yatai, offrono meraviglie culinarie. Dolci o salate, queste leccornie non si trovano normalmente nei ristoranti oppure hanno un sapore molto più intenso cucinato dal venditore ambulante.

Tutte le appetitose pietanze on-the-go sono particolarmente economiche, ma sempre di altissima qualità. La selezione che gli Yatai offrono varia spesso tra le stagioni e anche tra le regioni del Giappone. Nonostante questo, l’elenco delle prelibatezze è talmente vasto che preferisco non dilungarmi in chiacchiere: iniziamo subito questo speciale viaggio sensoriale!

Alcuni degli street food più famosi

street food

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Okonomiyaki

Diffuso soprattutto ad Osaka è anche conosciuto come “Pizza di Osaka”. Lo お好み焼き letteralmente okonomi = ciò che vuoi, yaki = alla griglia, è la versione giapponese di un classico pancake. Tuttavia questo piatto non è dolce ma a base di scaglie di verza, farina e uova, con l’aggiunta di ingredienti a piacere come carne e pesce. Il tutto viene cucinato su una piastra calda. Ne esistono delle varianti ad Hiroshima e Tokyo, ma questa sorta di “frittata” è divenuta famosa anche grazie all’anime “Ai shite Naito” (愛してナイト), da noi noto come “Kiss Me Licia”. Ricordate il padre di Yaeko (Licia), Shige-San (per noi Marrabbio)? Infatti era proprio lui il proprietario dell’okonomiyaki-ya, il ristorantino tipico specializzato in okonomiyaki!

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Wataame

Immaginate di poter mangiare una soffice nuvola e avrete il Wataame o Watagashi (綿あめ), il dolce zucchero filato giapponese. Questa semplice leccornia amata soprattutto dai bambini, si può trovare ovunque. Infatti li troviamo presso gli Yatai, in cui è possibile vederne la realizzazione, oppure acquistarlo già pronto e confezionato in pacchetti colorati e spesso decorati con personaggi manga.

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Yaki Imo

Lo yakiimo o Ishi Yaki Imo (焼き芋/ 石焼き芋) è un piccolo tesoro autunnale autentico della tradizione giapponese. Realizzato con la satsuma-imo, una patata dolce giapponese dal sapore di caramello, essa cuoce in un forno a legna ed è servita avvolta in carta marrone. E’ facile individuare lo yatai che offre questa specialità. Infatti, se si tendono le orecchie, si potranno udire delle canzoni che si diffondono per le strade per attirare i clienti!
Molto tempo fa gli yaki imo ya san (焼き芋屋さん, come vengono definiti i venditori ambulanti di patate arrosto) attraversavano le strade della città con i carrelli. Tuttavia, oggi è più facile vederli spostarsi su piccoli camioncini.

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Crepes

Le crepes, originarie della Francia, si sono diffuse presto anche nel Sol Levante. infatti, sul finire degli anni ‘70, divennero lo snack dolce on the go soprattutto nel quartiere di Harajuku. La classica pastella viene cucinata sulla piastra calda e farcita con nama kurimu (panna montata delicatamente dolce), cioccolato, gelato e frutta, variegate con vari sciroppi, piegate nella tipica forma a cono e servite avvolte nella carta per facilitarne il consumo.

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Imagawayaki

L'imagawayaki (今川焼き) è un dessert che si trova spesso in vendita nei banchi dei festival. In base alla regione il suo nome varia in Ooban yaki (大判焼き) o Kaiten Yaki (回転焼き). Tuttavia, "wagashi" (和菓子) è il nome originario di questo dolce che si diffuse durante il periodo Edo. La pastella, a base di farina, uova ed acqua, viene versata in una speciale piastra e farcita con i fagioli rossi (azuki). Con il tempo si sono diffuse molte varianti che prevedono un'ampia varietà di ripieni. Possiamo trovare infatti crema alla vaniglia, creme e confetture di frutta, curry, carne, verdura e patate.

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Nikuman

Questi irresistibili panini rotondi ripieni di carne (niku) solitamente carne di maiale (buta) e cotti al vapore, sono un'istituzione a Yokohama! Il loro nome però varia da Nikuman (肉まん) nella regione del Kanto a Butaman (豚まん) nella regione del Kansai. Assaporati da soli o accompagnati dalla salsa di soia, sono uno spuntino perfetto, assolutamente da provare!

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Ikayaki

L’Ikayaki (いか焼き, イカ焼き o 烏賊焼, calamari al forno o alla griglia) è uno degli snack "da strada" preferiti dai giapponesi! Solitamente sono accompagnati con salsa di soia, teriyaki o una tradizionale salsa che in genere include vino di riso, pasta di miso, zenzero e salsa di soia. Ciò che rende questi calamari teneri e paffuti è la loro rapida preparazione e vengono serviti immediatamente una volta fuori dalla griglia.
Trovare gli ikayaki è abbastanza semplice: mercati, santuari e feste locali offrono sempre questa prelibatezza!

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Yaki Tomorokoshi

In Giappone, lo Yaki Tomorokoshi (焼きとうもろこし) è uno degli street food stagionali che è possibile trovare alle fiere e durante i festival. Esso consiste un una pannocchia grigliata, ricoperta da una miscela di salsa di soia dolce e pepe speziato.

photo credits: favy-jp.com

Choco Banana

Un dessert estremamente semplice eppure unico nel suo genere: le choco banana sono un must dei festival in Giappone! Deliziose banane ghiacciate ricoperte da qualsiasi tipo di cioccolato e decorate con granella di zucchero o nocciole. Servite su un bastoncino, le choco banana possono far sorridere noi occidentali grazie alla loro forma equivoca, ma una volta assaggiate non potrete più farne a meno!

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photo credits: matcha-jp.com

Taiyaki

Il profumo paradisiaco del Taiyaki (たい焼き) è unico ed è impossibile resistervi! La loro forma è quella tipica "a pesce" ("tai", farciti con crema di fagioli rossi o panna, ma anche tantissime variazioni stagionali come le patate dolci e le castagne!

photo credits: Hayley Casarotto

Takoyaki

I takoyaki (たこ焼き polpo fritto o grigliato) sono polpette fritte di pastella ripiene di polpo, cipolle verdi, zenzero e pezzi di tempura. Esse vengono poi condite con una salsa Otafuku, l'alga aonori tritata, maionese e katsuobushi (fiocchi di tonnetto striato essiccato e affumicato). E' una specialità della cucina di Osaka, ma i venditori di queste delizie si possono trovare in quasi tutte la nazione.

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photo credits: hubjapan.io

Yakisoba

Gli Yakisoba (焼きそば, spaghetti saltati) sono uno dei comfort-food per eccellenza della cucina giapponese ed uno degli snacks più venduti dalle bancarelle durante i festival! La pietanza consiste in noodles saltati in padella con pezzetti di maiale. Accompagnati da varie verdure come cavoli, carote e cipolle e conditi con una salsa speciale che conferisce loro il tipico sapore speziato. Per la strada si possono trovare persino serviti in stile hot-dog all'interno di un panino e conditi con maionese e zenzero sottaceto!

photo credits: pellgen (@1179_jp)

Ayu No Shioyaki

Gli Ayu no Shioyaki (鮎の塩焼き) sono pezzi di pesce tipico del Giappone grigliato e condito solamente con sale. Questi vengono poi infilzati nello spiedino e rappresentano un must estivo che richiama la pace e l’energia dei fiumi.

photo credits: e-sumida.gr.jp

Kare Pan

Il kare pan (カレーパン) è un insolito e gustoso snack consistente in curry giapponese avvolto in un impasto leggermente dolce, impanato e fritto. Il curry utilizzato è molto diverso da quello che noi conosciamo qui in occidente. Infatti, è di un colore scuro ha un sapore più delicato che bene si adatta a questa particolare ricetta.

photo credits: e-sumida.gr.jp

Senbei

Una griglia a carbone, farina di riso, acqua e una miriade di sapori, sono i fondamenti dello Senbei (せんべい). Conosciuti anche come crackers di riso giapponesi, nessuno può resistere. Dolci o salati, i croccanti senbei si presentano di varie forme e dimensioni e per 300 yen. Uno snack assolutamente da provare!

photo credits: M's photography

Dango

All'esterno dei Templi Shintoisti, fanno capolino i venditori di dango (団子)! Questi sodi gnocchi rotondi di farina di riso glutinoso e acqua sono tipicamente serviti su uno spiedino e ne esistono di diversi tipi. An-Dango sono i più popolari in Giappone a base di anko addolcito. Invece, Bocchan Dango sono i più famosi ed estetici. Infatti, noi siamo abituati a vederli un po' ovunque online e negli Anime. Sono disponibili in 3 colori: il primo è colorato dai fagioli rossi (rosso), il secondo da uova (Giallo), e il terzo dal tè verde (verde). I Chichi dango invece sono leggermente zuccherati, mentre i Goma dango hanno i semi di sesamo e possono essere sia salati che dolci. Passiamo poi ai Kinako dango a base di farina di soia tostata e ai Mitarashi dango ricoperti da una glassa di salsa di soia dolce.

photo credits: Justin C.

Kakigōri

Sarebbe un'eresia definire il kakigōri (かき氷) come un granita: è qualcosa di più speciale, dalla consistenza soffice come la neve! Il ghiaccio così tritato viene aromatizzato con un sciroppo fruttato (fragola, ciliegia, limone, tè verde, uva, melone, prugna dolce) e addolcito con il latte condensato. Ne esiste una versione originaria di Kagoshima, il shirokuma (白熊, letteralmente "orso polare"), aromatizzato con latte condensato, piccoli mochi colorati, frutta (mandarino, ciliegia, ananas e uvetta ) e pasta di fagioli dolci (gli azuki).

photo credits: yutaka.london

Candy Fruits

La frutta candita è tra la più diffusa per le strade del Sol Levante. Ichigo Ame (fragole candite), Mikan Ame (mandarino giapponese candito), Ringo Ame (mele candite) e Anzu Ame (albicocche candite) sono irresistibili. Se siete degli amanti dei dolci non potete perderveli. Succosi frutti immersi nello sciroppo caramellato e infilzati da uno spiedino per essere mangiati on-the-go mentre i vostri occhi si riempiono delle meraviglie del Giappone!

Questi street food sono solamente un indizio di tutto quello che il Giappone può offrire. Tuttavia, se vi viene fame mentre state camminando per la strada perchè un buon profumo vi ha tentati, allora non esitate! Correte ad assaggiare queste specialità e fateci sapere cosa ne pensate!


Hakata Gion Yamakasa Matsuri

Ogni festival in Giappone è esageratamente attraente, in particolare l’Hakata Gion Yamakasa Matsuri. Tradizioni così diverse e lontane dalle nostre che meritano di essere vissute almeno una volta. Colori, vivacità e spiritualità si mescolano in un vortice di emozioni che solo il Sol Levante è capace di infondere.

Hakata Gion Yamakasa Matsuri Hakata Gion Yamakasa Matsuri

photo credits: matcha-jp.com, gaijinpot.com

Il patrimonio culturale intangibile dalle origini sacre

Da più di 700 anni, L’Hakata Gion Yamakasa si celebra nel quartiere di Hakata (Fukuoka) nel periodo dal 1 al 15 luglio. Designato come “patrimonio culturale intangibile” dall’Agenzia degli Affari Culturali, questo festival trae le sue origini nel 13° secolo quando un’epidemia di peste colpì la città. La popolazione si rivolse al monaco buddista Shoichi Kokusgu affinchè pregasse per porre fine alla pestilenza. Il monaco venne fatto salire su una piattaforma e venne trasportato per tutta la città aspergendo le vie con l’acqua sacra. Al termine del giro, la piattaforma venne gettata e la peste scomparve completamente.

Hakata Gion Yamakasa Matsuri

photo credits: Pascal, otsukarekun

Hakata Gion Yamakasa Matsuri: L’imperdibile dimostrazione di forza

Nel periodo in cui il festival si svolge, la frenesia pervade le strade di Hakata. Infatti, più di un milioni di persone si preparano per assistere alle celebrazioni consistenti in una corsa di carri!

Hakata Gion Yamakasa Matsuri

photo credits: japanbullet.com, goodlucktripjapan.com

I partecipanti, che in questo caso sono esclusivamente uomini, sono organizzati in 7 Nagare (squadre): Daikoku, Higashi, Nakasu, Nishi, Chiyo, Ebisu e Doi. L’1 ed il 2 luglio ogni distretto conduce il proprio carro riccamente decorato, il kazariyama, che resta in mostra per una settimana. Si celebra così lo Oshioitori, ovvero la purificazione dei membri delle 7 nagare. Dopo la preghiera, queste squadre si spostano poi dal tempio Kushida e si recano alla spiaggia di Hakozakihama. Qui prendono della sabbia per applaudire al sole che tramonta. Ognuno di essi indossa uno mizuhappi (una giacca corta), un shimekomi (il perizoma) ed una tenugui (una fascia sul capo che cambia colore a secondo del ruolo rivestito).

Hakata Gion Yamakasa Matsuri

photo credits: shin7d

Gli Allenamenti dell'Hakata Gion Yamakasa Matsuri

Trattandosi di una corsa con i carri in cui il vincitore sarà chi avrà percorso 5 km nel minor tempo possibile, i partecipanti devono essere pronti per il gran finale. Si comincia infatti con il Nagaregaki, il momento in cui ogni squadra solleverà il proprio carro per la prima volta percorrendo le strade del proprio rione. Il giorno successivo è il momento dello Asayama e del Tanagaregaki: gli anziani ricevono il rispetto dei più giovani e vengono fatti accomodare sopra il kazariyama trasportati per i rioni degli avversari.

Il giorno dopo ancora tocca allo Oiyama-narashi che inizia precisamente alle 15:59. Questa è una sorta di prova generale in cui la corsa viene cronometrata, aumentando così la tensione e lo spirito di competizione che ormai comincia a serpeggiare tra le Nagare.

Hakata Gion Yamakasa Matsuri Hakata Gion Yamakasa Matsuri

photo credits: shin7d, tak_orange

Gli ultimi 3 giorni sono i più impegnativi. Durante lo Shudan Yamamise il kazariyama attraversa il fiume Naka entrando a Fukuoka. Durante questo evento, il sindaco e le personalità della città fanno un giro di 1,2 km a bordo del carro. Il penultimo giorno è quello di Nagaregaki, cioè l’ultimo allenamento. Finalmente, il 15 luglio alle 4.59 del mattino ha inizio il Kushida-iri. Il primo carro scatta veloce, seguito dal secondo dopo 6 minuti e tutti gli altri ogni 5 minuti. La corsa di 5 km decreterà la squadra vincitrice.

Hakata Gion Yamakasa Matsuri

photo credits: tak_orange

Raggiungere Hakata

Il festival si svolge nel quartiere Hakata di Fukuoka. Il santuario di Kushida si trova a cinque minuti a piedi da Canal City Hakata o dalla stazione della metropolitana di Gion. In alternativa si può raggiungere a 15-20 minuti a piedi dalla stazione di Hakata. E’ infatti conveniente percorrere 10 minuti a piedi dalla stazione di JR Hakata, per il santuario Kushida. Oppure potete arrivarci con la linea Kûkô-sen della metropolitana, scendere alla stazione “Nakasu kawabata” e percorrere 5 minuti a piedi.

Hakata Gion Yamakasa Matsuri Hakata Gion Yamakasa Matsuri

photo credits: japancheapo.com, otsukarekun


Japan Folklore: Oni

Oni, yōkai del folklore Giapponese

Da creatura benevola ad essere maligno. Questa è la lenta trasformazione degli Oni (鬼), le creature mitologiche giapponesi che noi occidentali chiamiamo “demoni”, “troll” oppure “orchi”.

Oni

photo credits: tateandyoko.com

Prima dell’era Heian, gli Oni erano spiriti buoni in grado di allontanare il male. Tuttavia, durante questa era vennero relegati al ruolo di guardiani dell'inferno o torturatori delle anime dannate. Un esempio ne sono l’aka-oni (il demone rosso) e l’ao-oni (demone blu) descritti nella tradizione buddista, che assumono una connotazione negativa e diventano spiriti da tenere alla larga. Infatti, essi sono considerati come portatori di sventura o agenti delle calamità naturali.

Il loro aspetto non è certo rassicurante. Infatti, si dice che abbiano sembianze animalesche e mostruose, a volte con molti occhi e dalla pelle colorata (rosso, blu, nero, rosa oppure verde). Possono anche essere dotati di artigli, indossare pelle di tigre e portare con sé il kanabō (金棒, letteralmente: "bastone di metallo", una mazza da guerra chiodata usata nel Giappone feudale dai Samurai).

Oni

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Oni fuori! Fortuna dentro!

Nell’epoca Nara, per scongiurare i disastri che questi spiriti potevano provocare, si praticava l’oniyarai 追儺, un rituale volto a cacciare il demone.

L’ultimo giorno di ogni anno una persona vestiva i panni del demone e veniva scacciato con archi e canne di legno di pesco. Nel tempo questa usanza si trasformò nei festeggiamenti del Setsubun, in cui le persone scagliano fagioli di soia fuori dalle case pronunciando: “Oni wa soto! Fuku wa uchi!” (Oni fuori! Fortuna dentro!).

Nonostante siano considerati spiriti malvagi, nella tradizione ci sono ancora delle tracce della loro natura benevola. Queste le ritroviamo durante le parate, quando alcuni uomini indossano il costume da Oni per allontanare la sfortuna. Inoltre sono anche raffigurati su delle tegole di alcuni edifici per lo stesso motivo.

Oni

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Le tante curiosità della cultura moderna

Oggi incontriamo questi demoni non solo nelle storie folkloristiche e nelle filastrocche per bambini, ma anche come protagonisti di proverbi! Infatti, si dice che “Anche negli occhi degli oni sorgono lacrime” (鬼の目にも涙) per indicare che anche il cuore più duro talvolta prova pietà. Un altro proveribio è “La moglie di un oni diventa una divinità oni” (鬼の女房鬼神がなる) che si rifà al nostro “il discepolo supera il maestro”.

Naturalmente era impensabile non usare una figura così particolare negli anime e nei manga! Ci sono infiniti richiami agli Oni, ed uno dei più famosi e conosciuti è Lamù, il personaggio principale del manga di Rumiko Takahashi. Ma non è il solo. Infatti anche ne Il sigillo azzurro di Chie Shinohara ha come protagonista proprio la Regina di questi demoni. C’è anche Shutendoji di Gō Nagai il cui titolo dell'opera rimanda alla leggenda di un oni dallo stesso nome.

Tra i videogiochi horror/avventura più giocati e divertenti non possiamo dimenticare Ao Oni. Qui l'antagonista principale è un demone blu il cui adattamento anime è stato trasmesso in Giappone tra il 2 ottobre 2016 e l'8 gennaio 2017. I 13 episodi da 3 minuti ciascuno sono stati distribuiti in streaming anche in Italia col titolo Aooni The Blue Monster (あおおに〜じ・あにめぇしょん〜). Nonostante la sua semplicità, questo gioco è agghiacciante grazie alla musichetta di sottofondo che conferisce al videogioco la giusta atmosfera spaventosa!

Ao Oni

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Japan Travel: Odaiba

photo credits: gotokyo.org

Odaiba, l’isola artificiale dello shopping e del divertimento

La prima volta che vidi Odaiba fu grazie alla serie animata di Natsuko Takahashi, “Tokyo Magnitude 8.0“ (東京マグニチュード). Nell’anime i protagonisti si recano ad una mostra di robot proprio sull’isola, splendidamente dettagliata nella sua riproduzione. In quel momento mi venne l’idea di inserire nella nostra programmazione un articolo riguardante questo luogo così tecnologico e colorato!

Odaiba (お台場) nacque sotto lo shogunato Tokugawa sul finire del periodo Edo sotto forma di 6 piccole isole fortificate artificiali. Lo scopo di queste isole era quello di proteggere e contrastare i possibili attacchi a Tokyo dalle navi della flotta del Commodore Perry.
Più di 100 anni dopo, nei primi anni ‘80 le piccole isole sono state unite attraverso un’opera di riempimento per sviluppare un enorme quartiere residenziale e finanziario.
Il progetto subì un forte rallentamento a causa dello scoppio della "bubble economy” nel 1991, abbandonando Odaiba quasi completamente.
Fu solo nella seconda metà degli anni ’90 che la grande isola artificiale unificata divenne una delle più famose attrazioni turistiche di Tokyo, popolandosi di hotel, centri commerciali, ristoranti, negozi e la linea ferroviaria rialzata Yurikamome.

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Due facce della stessa isola: Odaiba Ovest, Odaiba Est

Odaiba Ovest è la sede di grandi parchi e centri commerciali.
Tra i più scenografici troviamo l’Odaiba Seaside Park che si estende sulla costa nord e una replica della Statua della Libertà sorge proprio sulla sua spiaggia. Qui ha sede il primo dei più grandi centri commerciali dell’isola. Si tratta del Decks Tokyo Beach al cui interno è possibile visitare il museo delle cere di Madame Tussaud’s. Il secondo centro commerciale è Acqua City con i suoi due piani dedicati alla ristorazione, negozi vari, un cinema multisala, una cappella per matrimoni e il Sony Explora Science Technology Museum: un museo della scienza che esplora “luce”, “suono” ed “intrattenimento”.
(Per tutte le informazioni sul museo, potete visitare il sito ufficiale, in inglese: https://www.sonyexplorascience.jp/english/)

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Non molto lontano da Acqua City sorge il Fuji TV Building, uno degli edifici più bizzarri del Giappone. Dallo stile ultra-futuristico. Questa costruzione di 25 piani è stata progettata dall'architetto Kenzo Tange e completata nel 1997. Sede centrale della Fuji Television Network, a renderlo particolarmente attraente è la sfera d'argento in titanio che lo sovrasta. Trentadue metri di diametro, all'interno di questo elemento c'è una piattaforma di osservazione aperta al pubblico che offre una vista completa di Tokyo e del Monte Fuji.

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Più a sud sorge il Diver City Tokyo Plaza, il terzo centro commerciale di Odaiba progettato per essere lo "spazio teatrale della città". E’ una destinazione quasi obbligatoria per i visitatori stranieri di Tokyo perchè offre una vasta selezione di souvenir a tema giapponese in molti dei suoi negozi e altrettanti ristoranti giapponesi autentici.

Se pensate che i centri commerciali siano abbastanza, vi state sbagliando. E’ con Palette Town che Odaiba vince: molto più che una semplice aggregazione di negozi, è una vera e propria mini città. La sua torreggiante ruota panoramica, conosciuta come Daikanransha (大観覧車) può essere vista in tutta l’isola grazie ai suoi 115m di altezza come segno incontrastato di divertimento e allegria. Palette Town offre numerose attrazioni il cui fulcro è Venus Fort, il regno dello shopping. Venus Fort è stato aperto nel 1999 ed è stato progettato per assumere le fattezze dell’Europa del 17° secolo, completo di un cielo artificiale dipinto sul tetto che segue l’alternarsi del giorno e della notte come se ci si trovasse realmente all’aria aperta.
Appena sotto Venus Fort si trova il Sun Walk, che offre una collezione di negozi per gli amanti degli animali domestici. Qui non solo è possibile ristorarsi al Dog Cafe, ma persino noleggiare un cane per un'ora per portarlo a fare una passeggiata. Palette Town include anche la vetrina tecnologica di Toyota Mega Web, il divertente salotto per il tempo libero e uno dei più conosciuti luoghi di intrattenimento per eventi live: lo Zepp Tokyo (ゼップ東京).

photo credits: scottshaw.org, shutoko.jp

Odaiba Est è interamente dedicata alle mostre e allo sport.

Sicuramente di rilevante importanza è il Tokyo Big Sight (Tokyo International Exhibition Center), una delle principali arene e centri congressi della nazione. E’ qui infatti dove saranno ospitati gli eventi di scherma, lotta e taekwondo durante Olimpiadi di Tokyo del 2020. Aperto nel 1996, il Tokyo International Exhibition Center si fa notare grazie alla sua iconica Conference Tower formata da quattro piramidi invertite. L'intero complesso Tokyo Big Sight possiede numerosi ristoranti, caffetterie, un negozio di generi alimentari e un angolo vendite dedicato ai goods di Big Sight.

photo credits: mystays.com

Accanto sorge il Panasonic Center, uno showroom per i nuovi prodotti e le nuove tecnologie Panasonic. Al primo piano si trova l'Atrium Exhibition dove avvengono le sponsorizzazioni di eventi in tutto il mondo e tutte le campagne pubblicitarie del colosso dell’elettronica. Sempre sullo stesso piano c’è il Wonder Life-Box dove sono presentate ai visitatori le nuove tecnologie del futuro e gli ultimi prodotti dell'azienda. Il secondo piano ospita RiSuPia, un museo interattivo incentrato sulla matematica nascosta nella natura e nella scienza. Estremamente amato è il Nintendo Game Front dove sono presenti tutti gli ultimi giochi di Nintendo con la possibilità di provarli! Qui si trova anche il Cafe E-Feel per una pausa golosa grazie alla sua vasta gamma di caffè, dolci e pasti leggeri.

photo credits: expology.com

In questa parte del quartiere è situato anche il Tennis–no–Mori Park, un enorme centro dedicato al gioco del tennis con 48 campi. Presente anche l’Ariake Coliseum stadium, un'arena sportiva al coperto nell'Ariake Tennis Forest Park che può contenere fino a 10.000 persone.

photo credits: tokyo20ty20ty.com

Raggiungere Odaiba

Raggiungere Odaiba da Tokyo è semplice! Si può optare per la barca grazie al Tokyo Water Bus o la Tokyo Cruise. In alternativa si può prendere un taxi oppure basta salire sul treno Yurikamome, la TWR Rinkai Line oppure le Japan Railways. Tuttavia, se amate camminare, allora non pensateci due volte: il Rainbow Bridge fa per voi! Un lungo ponte di 800 metri che però non è percorribile nelle ore notturne e in caso di maltempo o di eventi festivi.

photo credits: mywowo.net

Pensate che possa essere sufficiente per visitare Odaiba? Gli input sono davvero molti. Come tutto il Giappone, ogni angolo assume un fascino enorme che aumenta di volta in volta scoprendo i dettagli complessi che lo hanno realizzato.


Japan Tradition: Kanda Matsuri

Il Festival degli anni dispari

photo credits: dydo-matsuri.com

Solo negli anni che terminano con numeri dispari e sempre a metà maggio, nel quartiere di Kanda a Tokyo, ha luogo il Kanda Matsuri (神田祭). Esso è tra i matsuri più importanti di Tokyo assieme al Sanno Matsuri e al Fukagawa Matsuri. Fa inoltre parte dei tre più grandi festival del Giappone assieme al Tenjin Matsuri di Osaka e al Gion Matsuri di Kyoto.

Le radici del Kanda Matsuri affondano nel Periodo Edo (1603-1867), quando a governare la città di Edo (l’odierna Tokyo) era lo shogun Tokugawa Ieyasu. Proprio per questo motivo esso è conosciuto anche come Tenka Matsuri (Tenka significava shogun).

photo credits: xin beitou, Atsushi Ebara

Il festival fu celebrato come una dimostrazione di prosperità sotto il nuovo regime. Allo stesso tempo il Sanno Matsuri si teneva per celebrare il nuovo centro politico e i suoi governanti. A causa dei lunghi e stravaganti preparativi, e vista la competizione che si andava instaurando tra le due celebrazioni, si decise di alternarli. Secondo questa nuova regola, a metà maggio negli anni dispari si sarebbe festeggiato il Kanda Matsuri, mentre a metà giugno negli anni pari sarebbe stata la volta del Sanno Matsuri.

Oggi il Kanda Matsuri è il festival del santuario shintoista Kanda Myojin, a Chiyoda, incastonato tra moderni palazzi in una delle zone più lussuose di Tokyo. Il tempio appartiene a tre divinità: Daikokuten, il dio del buon raccolto e del matrimonio, Ebisu, il dio dei pescatori e degli uomini d’affari e Taira no Masakado, un samurai del X secolo venerato e in seguito divinizzato.

photo credits: rove.me, bill ben

La celebrazione della ricchezza e della fortuna

Come ogni festival che si rispetti, i rituali shintoisti sono i primi protagonisti dei preparativi. La sera prima della parata principale si invitano gli spiriti del tempio ad entrare nei tre mikoshi (piccoli tempi portatili) finemente decorati. Il giorno successivo, alle 8:00, i piccoli templi sfilano per le strade di Kanda , Nihonbashi, Otemachi e Akihabara, per poi tornare al tempio, attorno alle 19:00. Essi sono seguiti non solo da una folla immensa di persone, ma anche da musicisti, sacerdoti a cavallo e molti altri vestiti con colorati costumi tradizionali.

photo credits: nlgwest , Kemy Shibata

Al contempo, si tiene anche una piccola processione secondaria della durata di tre ore. A questa prendono parte uomini a cavallo vestiti da samurai, personaggi delle storie popolari, musicisti e ballerini che partono dalla Scuola Elementare di Arima nel primo pomeriggio e procedendo verso nord raggiungono il Kanda Myojin.

Il giorno seguente è dedicato alla parata dei mikoshi di vari quartieri nei distretti di Kanda e Nihonbashi. Ognuno di essi trasporta un ujigami, divinità guardiane che in questa occasione vengono ospitate nei mikoshi per benedire i residenti della zona durante il loro passaggio.

photo credits: Eugene Kaspersky

Tante piccole curiosità

Coloro che nascevano e crescevano a Edo erano chiamati “Edokko”. Gli edokko possedevano una spiccata personalità e pare che fossero molto aperti e gioviali. Caratteristiche queste che si riflettevano, e si riflettono ancora oggi, proprio nel Kanda Matsuri, una festa ricca di energia.

La sfilata con i suoi protagonisti richiama anche le celebrazioni per la vittoria di Tokugawa nella battaglia di Sekigahara che avrebbe aperto la strada allo shogunato che portò a un lungo periodo di pace e prosperità in Giappone. Originariamente, i cittadini indossavano particolari costumi onorando il tempio dando vita a sontuosi spettacoli di teatro Noh.

photo credits: tokyoexcess.blogspot.it, xin beitou

Durante il periodo Edo la parata passava accanto al castello di Edo con le sue magnifiche decorazioni, dando ai cittadini comuni una rara occasione di entrare nel perimetro del castello.
La maggior parte dei carri originali, che erano stati usati sin dai primi festival, sono andati distrutti nel Grande terremoto del Kanto del 1923 e dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.

photo credits: viajejet.com, fastjapan.com


Japan Tradition: Aoi Matsuri

Il Festival della Malvarosa

photo credits: mutabi.wordpress.com

L'Aoi Matsuri (葵祭) si svolge ogni anno il 15 maggio ed uno dei tre festival più famosi di Kyoto, insieme al Gion Matsuri e al Jidai Matsuri. L'attrazione principale è una grande parata, in cui oltre 500 persone si vestono nello stile aristocratico del periodo Heian (794-1185) e percorrono la strada che, dai piedi dal Palazzo Imperiale, conduce al Tempio di Kamo. Questo è il nome comune con cui ci si riferisce al complesso shintoista formato dal santuario Kamigamo e dal santuario Shimogamo. I membri della processione portano delle foglie di Malvarosa, da cui il nome ‘Aoi’, che in giapponese significa proprio “alcea rosea” o “malvarosa”. Le foglie di questa pianta, dai colori luminosi e dai fiori bellissimi, avrebbero il potere di proteggere i raccolti dai disastri atmosferici.

photo credits: amanohashidate.jp, Nobuhiro Suhara

Le Origini

Il festival ebbe origine durante il regno dell'imperatore Kinmei (539 - 571), quando un periodo di forti piogge devastò i raccolti e il paese fu invaso dalle epidemie. Il triste evento venne attribuito alle divinità Kamo intenzionate a punire la popolazione. Per placare la loro ira, l’imperatore inviò un suo messaggero con delle offerte al tempio e con il compito di condurre rituali che comprendevano anche una corsa in sella a cavalli galoppanti. La cavalcata si trasformò in un’usanza annuale con l’intento di allontanare il pericolo di un nuovo disastro.

photo credit: Alex Hurst, Clement Koh

Durante il regno dell’Imperatore Monmu (697 - 707) essa venne però proibita poiché troppe persone erano giunte per assistere al rituale. Nel 19° secolo, l’imperatore Kanmu stabilì il trono a Kyoto dando inizio al periodo Heian nella storia giapponese. L’imperatore riconobbe le divinità Kamo come protettrici della capitale e introdusse l’Aoi Matsuri come evento imperiale annuale. Durante i vari periodi storici, il festival subì altre interruzioni, soprattutto durante la seconda guerra mondiale, ma riprese attivamente la sua celebrazione nel 1953.
Nel 1956 ebbe inizio anche la tradizione della principessa del festival: Saiō-Dai.

photo credits: regex.info

I Personaggi del Festival

Durante l’Aoi Matsuri appaiono due figure rappresentative: la Saiō-Dai e il Messaggero Imperiale.
La Saiō-Dai era una donna che veniva scelta tra le sorelle e le figlie dell'imperatore per dedicarsi al Tempio di Shimogamo. Il ruolo di Saiō-Dai era di mantenere la purezza rituale e di rappresentare l'Imperatore al festival. Oggi il ruolo di Saiō-Dai è interpretato da una donna scelta tra tutte le donne nubili di Kyoto. Ella indossa 12 diversi strati di seta (jūnihitoe) squisitamente colorata nello stile tradizionale della corte Heian. Per mantenere la purezza, la Saiō-Dai si sottopone a diverse cerimonie di purificazione prima della processione del festival.

photo credit: Hong Seongwan

Il Messaggero Imperiale, invece, conduce la processione del festival a cavallo.
Durante il periodo Heian sarebbe stato un cortigiano di quinto rango che ricopriva l'incarico di capitano di rango medio o inferiore, e di solito era un uomo destinato a un alto ufficio. Il suo ruolo era di leggere il rescritto imperiale dei santuari e presentare le offerte dell'imperatore. Durante il periodo Heian, la Saiō-Dai e il Messaggero Imperiale sarebbero stati accompagnati da dieci ballerini e dodici musicisti.

photo credits: Hisanori

La Celebrazione Oggi

Solitamente, la processione inizia alle 10:30 del 15 maggio partendo dal Palazzo Imperiale di Kyoto, e lentamente si avvia verso due tappe. La prima tappa è il Tempio di Shimogamo, al quale giunge intorno alle 11:15 e, successivamente, il Tempio di Kamigamo, al quale giunge intorno alle 15:30. Raggiunti i templi, la Saiō-Dai e il Messaggero Imperiale eseguono i loro rituali.
La Saiō-Dai offre semplicemente i suoi rispetti alle divinità, mentre il Messaggero Imperiale intona il rescritto imperiale lodando le divinità e chiedendo il loro continuo favore.

photo credits: Slugicide, find-your-jpn.com

 


Japan Modern Culture: Studio Ghibli

photo credits: ghibli.jp

Alzi la mano chi non si è innamorata di Howl, lo stregone con il suo castello errante, o che non ha provato tenerezza per Kaonashi, il Senza Volto de "La Città Incantata"... Se anche voi siete tra coloro che amano le produzioni dello Studio Ghibli, allora vi trovate nel posto giusto!

Il Vento Caldo del Deserto

15 giugno 1985: Hayao Miyazaki, Isao Takahata, Toshio Suzuki e Yasuyoshi Tokuma decisero di fondare 株式会社スタジオジブリ ovvero lo Studio Ghibli Inc. il cui nome fu scelto proprio da Miyazaki con l’intenzione di "creare una tromba d'aria nel mondo dell'animazione giapponese". Le radici affondano nella passione per l’aviazione del regista e sceneggiatore nipponico, infatti "Ghibli" non è solo il vento caldo del deserto del Sahara ma, durante la seconda guerra mondiale l’aereo da ricognizione italiano Caproni Ca.309 era soprannominato proprio “Ghibli”. Curioso, non è vero?

All'inizio nessuno pensava che il progetto sarebbe arrivato al grande successo, perciò per ridurre al minimo il rischio del fallimento, furono impiegati 70 animatori a tempo determinato e la sede dello studio consisteva in un ufficio di 90 metri quadrati a Kichijoji, Tokyo.

photo credits: sgcafe.com

Un successo dietro l’altro

Lo Studio Ghibli iniziò la propria produzione ufficiale con "Laputa - Il castello nel cielo", "Il mio vicino Totoro" e "Una tomba per le lucciole", tre perle d'animazione acclamati dalla critica, ma che all'inizio non riscossero lo stesso successo accumulato nel tempo.

Fu "Kiki - Consegne a domicilio" che ottenne grandi risultati nel 1989 diventando il successo dell'anno al botteghino giapponese. Questo permise di introdurre i contratti a tempo indeterminato all'interno della produzione e ad assumere nuovo personale. Oramai lo Studio contava quasi 300 persone al suo interno e si cominciò a pensare ad una nuova sede proprio durante la produzione di Porco Rosso, la cui qualità non fu eccelsa proprio a causa dell’affollamento in ufficio.

Nel 1992 il nuovo studio, la cui realizzazione fu seguita in prima persona da Miyazaki che ne disegnò l’aspetto finale, fu pronto. Finalmente avvenne il passaggio a Koganai (Tokyo). La computer-generated imagery (CGI), che permette ad un'immagine bidimensionale digitalizzata di essere gestita in ogni tipo di vista tridimensionale, venne introdotta con "Pom Poko".

Nel 1994 e nel 1995 fu distribuito "I Sospiri del mio Cuore" e, sul finire degli anni '90 e i primi anni 2000, lo Studio Ghibli appose la sua firma sui capolavori più amati, raggiungendo il successo meritato anche in occidente: Princess Mononoke (1997), La città incantata (2001) e Il castello errante di Howl (2004), diretti da Hayao Miyazaki.

Il 2006 fu il turno di Gorō, figlio di Miyazaki, a dirigere il film I racconti di Terramare e, due anni dopo, lo Studio Ghibli divenne l'unico studio di animazione giapponese ad usare esclusivamente tecniche di disegno tradizionali per le proprie produzioni.

Purtroppo, nel 2013, in occasione della la 70ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, a seguito della presentazione del 19° film di animazione marchiato Studio Ghibli "Si alza il vento" (The Wind Rises), venne annunciato il ritiro dalle attività cinematografiche di Miyazaki, con conseguente dispiacere dei fans. Il produttore disse che la sua avanzata età non gli permetteva più di seguire le lunghe realizzazioni dei suoi film e così, l'8 novembre 2014 l'Academy gli conferì l'Oscar alla carriera.

Il 2015 fu un anno strano per lo Studio Ghibli: Hiromasa Yonebayashi, regista di "Arrietty - Il mondo segreto sotto il pavimento" e di "Quando c'era Marnie" lasciò la produzione. Durante una conferenza a Tokyo, Miyazaki annunciò il suo impegno in un nuovo progetto la cui produzione avrebbe potuto richiedere più di cinque anni di lavorazione. Infatti, nel 2017, attraverso un'intervista al produttore Toshio Suzuki, si venne a sapere che il nuovo lungometraggio sarebbe stato un adattamento del romanzo giapponese del 1937 "Kimi-tachi wa do ikuruka?" di Genzaburo Hoshino.

Non ci resta che attendere quali sorprese ci regaleranno anni di esperienza e passione!

photo credits: tokyotreat.com

Museo Ghibli

Raggiungibile con la linea JR Chuo per la deliziosa cittadina di Mitaka, il museo presenta una varietà di stanze che mescolano lo stile vintage allo steampunk traboccanti di riferimenti al folklore e alla quotidianità giapponese. All’interno esiste anche un cinema dove vengono proiettati cortometraggi inediti di circa 15 minuti.

Inoltre, in diversi periodi dell'anno, vengono allestite esibizioni speciali per periodi limitati di tempo. Procurarsi i biglietti per il Museo non è facile poichè non sono venduti in sede. E' ecessaria la prenotazione parecchio tempo prima attraverso le biglietterie Lawson online o nei minimarket Lawson presenti sul territorio Giapponese, oppure in biglietterie specifiche all'estero dove i biglietti sono messi a disposizione solo per 4 mesi all'anno.

Per ogni informazione specifica e per tutti gli aggiornamenti, potete controllare il sito ufficiale, disponibile anche in lingua inglese qui: http://www.ghibli-museum.jp/en/

photo credits: forbes.com

Mostra dello Studio Ghibli a Tokyo

La "Toshio Suzuki and Studio Ghibli Exhibition", la prima mostra dello Studio dopo 3 anni presso il centro di scambio culturale EDOCCO, Tempio di Kanda Myojin a Tokyo. Inaugurata il 20 aprile e in corso fino al 12 maggio, è una tappa obbligatoria per chiunque voglia essere catapultato nell’incantevole mondo Ghibli. Si possono ammirare le illustrazioni e documentazioni che rivelano il dietro le quinte delle trame e dei processi produttivi dei suoi capolavori dalla sua fondazione sino ad oggi.

E’ disponibile anche un ampia zona dedicata al merchandise, tra cui speciali ema e omamori creati in collaborazione con il tempio stesso. Gli appassionati troveranno anche dei menù a tema all’ EDOCCO café come ad esempio il “Makkuro na kuro goma ohagi no ocha set” in omaggio ai Nerini del Buio (Makkuro Kurosuke) o il “Tonari no Kakigori” ispirato al Mio Vicino Totoro.

E’ possibile acquistare i biglietti per la mostra sia in sede che online al costo di 1,300¥ per adulti e 800¥ per gli studenti. Sito ufficiale: https://ghibli-suzuki.com/

photo credits: amu-zen.com

 


Japan Travel: Character Cafes

[:it]Il Giappone è la terra più ricca di luoghi magici, in ogni senso! Persino fermarsi per uno spuntino può diventare un’esperienza unica immergendosi in un mondo fantastico come quello dei “Character Cafè” sparsi per il territorio. Cosa sono? Particolari tipi di caffetterie a tema che permettono alla clientela appassionata di fumetti ed animazione di assaporare incredibili piatti kawaii in un locale totalmente ispirato ad un preciso personaggio.
Ci sono concept café temporanei che aprono ogni due mesi circa, ma fortunatamente esistono anche quelli permanenti e sono una tappa fondamentale per chiunque abbia voglia di un pizzico di tenerezza.

Character Cafè fantastici e dove trovarli

PomPomPurin Café

photo credits: dangonews.com, straitstimes.com

Entrare al PomPomPurin Café è come entrare nella stanza di questo dolce cagnolone, famoso personaggio della Sanrio. Si viene accolti dal giallo e marrone dell’arredamento, un luogo tranquillo e rilassante dove si possono gustare dolci, bevande e specialità di vario genere. All’interno del cafè ci sono i “photo corners”, punti dedicati per poter scattare una fotografia con il pudding preferito! Ci sono anche goods in edizione limitata acquistabili solamente presso lo shop interno.

photo credits: thechibirain, littlemomiji, klawsbykatya, xxakira0412xx

Sito Ufficiale: http://pompom.createrestaurants.com/jp/
Indirizzo:
TOKYO: 〒150-0001 Shibuya, 1-7-1 Jingumae, CUTE CUBE HARAJUKU 3F
OSAKA: 〒530-0012 Kita, Shibata, 1−1−3 Hankyu Third Avenue South Building
NAGOYA: 3 丁目-32-6 Sakae, Naka Ward, Aichi Prefecture 460-0008
YOKOHAMA: Yokohama City Nishi-ku 2-1-5. YOKOHAMA SOTETSU SQUARE

Final Fantasy Eorzea Café

photo credit: favy-jp.com

Final Fantasy Eorzea Café è un piccolo santuario per tutti i fans del famoso gioco della Square Enix FFXIV. Eorzea prende il nome dalla regione in cui il videogioco si svolge. I suoi interni sono finemente decorati ed il café ad Akihabara possiede anche un bar al suo interno in cui poter ordinare bevande alcoliche.
Il cibo e le bevande serviti al bar cambiano continuamente, proprio come nel gioco! Ogni ordinazione dà diritto a ricevere un sottobicchiere da collezione e il locale ha un sistema di raccolta punti con il quale si possono ricevere goods speciali, oltre a quelli che si possono acquistare all’angolo vendite dedicato.
La prenotazione va effettuata almeno due ore prima se si desidera trovare posto in questo spazio.

photo credit:japantravel.com

Sito Ufficiale: https://www.pasela.co.jp/paselabo_shop/ff_eorzea/
Indirizzo:
TOKYO: 2F, 1-1-10 Sotokanda, Chiyoda-ku,
OSAKA: 4F Pasela Resort, 1-4-27 Dotonbori, Chuo-ku, Osaka-fu

Cinnamoroll Café

photo credit: sanrio.com

Cinnamoroll, cucciolo bianco con le orecchie lunghe, gli occhi azzurri e una coda riccia, è uno dei personaggi più adorabili del marchio Sanrio. L’ambiente di questa caffetteria crea un’atmosfera estremamente rilassante grazie ai suoi colori delicati ed ai suoi piatti irresistibili: qui è possibile infatti assaporare il riso Omu, il filetto alla Stroganoff, la Shortcake speciale e alcuni piatti stagionali. Non manca lo shop con i goods in edizione limitata.

photo credit: rainbowholic, Japan Italy Bridge, rietiru 

Sito Ufficiale: http://www.cinnamorollcafe.com/shinjuku/
Indirizzo: Shinjuku Marui Annex 3 Chome-1-26 Shinjuku, Tokyo 160-0022

Gudetama Café

photo credits: digjapan.travel, picsunday.com

Gudetama è un uovo pigro il quale pensa che tutto sia mendokusai (un dolore) e non ha mai alcuna motivazione. E proprio lui è il protagonista del cafè situato al settimo piano di HEP FIVE, un centro commerciale vicino alla stazione Umeda ad Osaka. Riconoscibile grazie ai suoi disegni, questa caffetteria offre un menù squisito in continua evoluzione che riflettere la natura pigra e immotivata del suo personaggio, in un ambiente che combina tutte le tonalità del giallo pastello a grossi peluche di Gudetama nelle sue classiche pose pigre.
Tazze, magneti e gadgets di vario genere sono disponibili per essere acquistati per portare con sé il ricordo dell’esperienza più letargica di sempre!

photo credits: gudetamacafe_hepfive, cafe_shirokuma

Sito Ufficiale: http://gudetama.createrestaurants.com/jp/info.html
Indirizzo: 〒530-0017 Osaka, Kita-ku, Kakuda-cho 5-15, HEP FIVE 7F

Peter Rabbit Garden Café

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Attraverso le tortuose strade di Jiyugaoka a Tokyo si nasconde un piccolo garden café ispirato alle storie raccontate nel mondo di Beatrix Potter il cui protagonista è Peter Rabbit. L’atmosfera all’interno della caffetteria è molto accogliente ed invitante. Le tovaglie a scacchi blu e bianche coprono ogni tavolo che è decorato con i libri dell’autrice da poter leggere e disegnare e, seduti accanto ai clienti, si possono trovare i peluches. I pavimenti e i mobili in legno conferiscono calore all’ambiente mentre alle pareti sono appese varie fotografie. Sugli scaffali troviamo fiori, cesti intrecciati, attrezzi da giardinaggio e piccoli oggetti che evocano immagini della pittoresca campagna inglese. Ogni pietanza del menù è progettata con cura e, naturalmente, c’è una piccola sezione dedicata ai souvenirs se si desidera un piccolo pezzo di dolcezza da conservare come ricordo.

photo credit: nemui_ohirune_shitai, luv_barbie_pink, lolitandthecity, curetofficial

Sito Ufficiale: http://www.peterrabbit-japan.com/cafe/
Indirizzo: 1 Chome-25-20 Jiyugaoka, 目黒区 Tokyo 152-0035

Pokémon Café

photo credit: digjapan.travel, jw-webmagazine.com

Avete mai sognato di gridare “Gotta catch’em all!”? Forse non lo potrete fare letteralmente, ma i fans più fedeli troveranno al Pokémon Café la propria gioia. Aperto nel 2018 ed associato al Pokémon Center DX, questo ristorante è spazioso e luminoso, arredato con semplicità e decorazioni minimaliste, con pavimento in legno e grandi tavoli.
Come in ogni character café che si rispetti, sono disponibili cibo e bevande a tema Pokémon, oltre al menù stagionale disponibile solo per un periodo limitato dell'anno. I gadgets unici attirano sempre i collezionisti: infatti solo qui è possibile trovare poke-thermos, peluches di Pikachu in versione cuoco e le famose tazze a forma di Pokéball! A differenza di altre caffetterie, qui è necessaria la prenotazione online anticipata poiché i posti sono molto ricercati.

 

photo credit: nane0v0, xx.asu.pika.025.xx, hanrutmoe

Sito Ufficiale: https://www.Pokémoncenter-online.com/cafe/
Indirizzo: 2-1-2 Nihombashi | Nihombashi Takashimaya SC East Bldg. 5F, Chuo 103-0027, Tokyo

Shiro-Hige’s Cream Puff Factory

photo credit: tripadvisor.com, trip101.com

Un’insegna solitaria con dipinti 3 piccoli Totoro segnala l’esistenza di questo piccolo Café nel tranquillo quartiere di Daita, nascosto tra molte piante e tronchi d’albero. Adorabili bignè ispirati alla famosa creatura dello Studio Ghibli vengono serviti in vari gusti. Dai tradizionali alla vaniglia e al cioccolato, a quelli stagionali al matcha, pesca bianca e fagioli Adzuki. Se però lo stomaco reclama qualcosa in più, basta salire al secondo piano, al Toto Café dove vengono serviti gustosi piatti di pasta accompagnati da caffè ghiacciati.

photo credit: onetheycallbela, eliseaki, cooki3zz

Sito Ufficiale: http://www.shiro-hige.com/main/
Indirizzo: 5-3-1 Daita, Setagaya 155-0033, Tokyo

Shirokuma Café - Polar Bear’s Café

photo credit: tripzilla.com

Shirokuma-san, il grosso orso polare protagonista del manga scritto da Aloha Higa e proprietario di un bar in cui accoglie amici animali e uomini, è anche il personaggio di ispirazione per questa accogliente caffetteria. Tantissimi piatti modellati magistralmente a forma di orso e panda spingeranno i clienti a scattare un sacco di foto, rapiti dalla loro bellezza e tenerezza. Il locale è accogliente e gli ospiti potranno mettersi in posa per altrettante foto ricordo con adorabili personaggi di cartone, mentre i bambini potranno divertirsi nell’angolo a loro dedicato, pieno di giocattoli e una televisione! Non manca il piccolo negozio in cui si possono trovare morbidi peluches, taccuini, magliette, borse, articoli di cancelleria e bento box.

photo credit: chillintokyo.wordpress.com, airvarie

Sito Ufficiale: http://www.shirokumacafe.net/.en/
Indirizzo: Tokyo-do Shinjuku-ku Takadanobaba 2-1-2 TOHMA takadanobaba 1F

Alice in Wonderland Café - Alice's Fantasy Restaurant

photo credit: materialicious.com, yanderette

Cinque ristoranti ispirati al romanzo di Lewis Carroll hanno sedi permanenti in Giappone.
Ognuno di essi è straordinariamente coinvolgente e trasporta i visitatori nei diversi scenari del mondo di Alice. Sono presenti cinque temi tra cui scegliere: il labirinto, fantasyland, il libro fantastico, la terra magica e il vecchio castello. Il menù è strettamente ispirato alla cucina britannica. Per entrare nel paese delle meraviglie è necessaria la prenotazione online oppure è possibile effettuarla di persona recandosi al ristorante qualche giorno prima.

photo credits: samuelponce.cl, satokomorimoto, mydreamsofdisney, kiki_0_0

Sito Ufficiale: http://www.alice-restaurant.com/
Indirizzo:
ALICE IN LABYRINTH (GINZA, TOKYO) 104-0061 東京都中央区銀座8-8-5 太陽ビル5F
ALICE IN FANTASYLAND (UMEDA, OSAKA) 530-0012 大阪府大阪市北区芝田1-8-1D.D.HOUSE1F
ALICE IN FANTASY BOOK (SHINJUKU, TOKYO) 160-0021 東京都新宿区歌舞伎町1-6-2 T-wingビルB2F
ALICE IN MAGICAL LAND (NISHI-SHINJUKU, TOKYO) 160-0023 東京都新宿区西新宿1-5-1 新宿西口ハルクB3
ALICE IN AN OLD CASTLE (IKEBUKURO, TOKYO) 171-0022 東京都豊島区南池袋2-16−8 鈴和ビルB1

Vampire Café

photo credit: dd-holdings.jp, ginzavampire

Un'atmosfera macabra, tende in velluto rosso e lussuosi lampadari catapultano i clienti nell'Europa Medievale, in una vera e propria "casa dei vampiri". All'interno del café c'è addirittura un altare, una bara e una croce investita da un fascio di luce per permettere la totale immersione in quel mondo gotico delle leggende riguardanti le creature della notte. Naturalmente anche il menù è tematico: piatti e cocktails, dai nomi unici, appartengono alla cucina italiana e francese e vengono serviti da uno staff in costume da vampiro.

photo credit: prtimes.jp, ginzavampire

Indirizzo: 7F, La Paix Bldg., 6-7-6 Ginza, Chuo-ku, Tokyo

Moomin House Café

photo credits: yelp.com

I Moomin, nonostante appartengano alla tradizione finlandese, hanno trovato anche a Tokyo un modo per accogliere i fans nel loro mondo. L’ambiente ricrea i boschi naturali in cui vivono i Moomin conferendo alla caffetteria quell’aspetto rilassante e senza tempo il cui obiettivo è permettere a tutti di avere un posto in cui riunirsi e dove poter assistere a molti momenti divertenti. Grossi pupazzi abitano la caffetteria e tengono compagnia ai fortunati visitatori che riescono a sedersi accanto a loro. I piatti sono gustosi e come sempre perfettamente presentati per coccolare il cuore di chi cerca un momento di tenerezza.
Il menù più famoso è il "Souvenir Moomin House Pancakes" perchè i pancakes vengono serviti al tavolo assieme a statuine di ceramica come souvenir da portare via con sé.

photo credit: moomincafe.jp, japantravel.com, moomincafe

Sito Ufficiale: https://benelic.com/moomin_cafe/
Indirizzo: 1F Tokyo Soramachi, 1-1-2 Oshiage, Sumida-ku, Tokyo

Square Enix's Artnia Café

photo credits: sweetkammi.wordpress.com

Situato a Shinjuku, Artnia mescola il suo essere negozio di goods ufficiali Square Enix alla caffetteria i cui piatti sono basati sulle prestigiose game serie della società. All'interno è diviso in 3 aree: la "Fancy Area", la zona dedicata al merchandising di Dragon Quest, Final Fantasy e Kingdom Hearts, il vero e proprio "Café&Bar" che occupa la maggior parte dello spazio e la splendida "Luxury Area" situata dietro al bar e progettata in granito nero. Questa zona lussuosa è un vero e proprio museo contenente repliche delle saghe, statue, opere d'arte e gioielli, ma è la fontana che sorge al centro ad essere la vera attrazione di Artnia. Essa contiene un cristallo rosso sospeso all'interno di una cascata che si riversa dentro un piedistallo con tutte le sfere di Materia di vari colori.

photo credits: favy-jp.com

Sito Ufficiale: http://www.jp.square-enix.com/artnia/index
Indirizzo: 1F Shinjuku East Side Square, 6-27-30 Shinjuku, Shinjuku-ku, Tokyo

Maid Café

photo credits: cat.m.mayberry, theginger1nch, maidreamin

Meglio conosciuti come “Meido Kissa”, i maid café sono locali in cui i clienti vengono serviti da cameriere vestite in stile vittoriano, con i loro abiti ricchi di pizzi e merletti. Queste cameriere hanno il preciso compito di soddisfare le richieste dei clienti, tanto che gli avventori sono chiamati “Master” se sono uomini, o “Princess” se sono donne. Questi locali sono per lo più concentrati ad Akihabara e sono sempre ricchi di dettagli estremamente curati. Una volta entrati una Maid accompagnerà al tavolo il visitatore che potrà restare solamente per 1 ora e dovrà scegliere se bere, mangiare o un’altra delle proposte disponibili. Inoltre le cameriere interagiscono di continuo con i clienti e se questi non sono molto loquaci, allora inizieranno a fare balletti e cantare canzoncine. Sono ambienti molto divertenti e spensierati, per una pausa più originale del solito!

photo credits: wheresmy_dang_food, ranamajid007, pegsfordays, debydraws, m00nvixen

Alcuni dei Maid Cafè più popolari:
At-Home Café, 1-11-4 Sotokanda Mitsuwa Bldg. 4-7F, Chiyoda 101-0021 Tokyo, https://www.cafe-athome.com/info/
MAIDREAMIN, head store: Sumiyoshi BLDG.6F 3-16-17 Sotokanda Chiyoda-ku Tokyo 101-0021 https://maidreamin.com
MELCAFE, 4 Chome-9-9 Nipponbashi Naniwa-ku Osaka-shi, Osaka http://mel-cafe.com