Japan Folklore: Hōnen Matsuri

Hōnen Matsuri

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Il 15 marzo di ogni anno si celebra lo Honen Matsuri in tutto il Giappone. Il più famoso ha luogo presso il Tagata Jinja nella piccola città di Komaki, fuori Nagoya, con foto e filmati disponibili su Internet. Ma in altre parti del Giappone, come l’Honen Matsuri di Okinawa, questo festival è ancora considerato un rito sacro e segreto e nessuna foto o registrazione sono permessi. Anche parlare o scrivere di ciò che si è visto è tecnicamente proibito.

Hōnen Matsuri (豊年祭),  letteralmente “Festival del raccolto”, ha una storia di quasi 1500 anni: il suo scopo è garantire la fertilità delle piantagioni per l’anno successivo. Un rituale ricco di benedizioni per il raccolto, ma anche per ogni tipo di prosperità e fertilità in generale. Agli occhi degli occidentali, questa celebrazione potrebbe assumere dei connotati osceni poiché il suo simbolo è un fallo di legno di cipresso di 280 kg, per una lunghezza di 2,5 metri. Ma non è assolutamente così.

I riti fallici hanno infatti origine nella preistoria. Si pensa che questi riti local indigeni, e le corrispondenti pratiche e credenze della fertilità vaginale, furono facilmente adattati al nuovo sistema di credenze taoiste che stavano prendendo piede in Giappone. Sistema di credenze che avrebbe poi formato la Via dello Yin e dello Yang, la tradizionale cosmologia esoterica. I culti della fertilità locale coesistettero e sembrano essere stati incoraggiati, istituzionalizzati e presieduti dalle élite reali di Nara. Élite che si stabilirono come signori feudali su estese aree locali.

La celebrazione della fertilità

Un elemento importante delle feste shintoiste giapponesi sono le processioni, in cui il kami (divinità shintoista) del santuario locale viene trasportato attraverso la città in un mikoshi 神輿 o 御輿 (palanchini, piccolo santuario trasportabile). È l’unico periodo dell’anno in cui il kami lascia il santuario per essere portato in giro per la città. Si dice che questo rito del  trasporto della divinità si basi sulla leggenda del kami che qui dimora, Takeinazumi-no-mikoto. Egli aveva un pene enorme e prese in moglie una donna locale, Aratahime-no-mikoto.

Alle 9:00 del mattino i preparativi sono in corso: gli stand gastronomici fanno capolino con le loro banane al cioccolato scolpite a forma di pene decorate alla base con marshmallow. Spuntano bancarelle di souvenir, statuette e altri oggetti che vengono offerte per augurare una grande fertilità ai propri cari. Queste statue permettono alle coppie di pregare per un bambino, i non sposati pregano per un marito o una moglie, mentre gli agricoltori sperano in abbondanti raccolti. Il tutto è allietato da l’immancabile distribuzione di sake all-you can-drink contenuto in grandi botti di legno.

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La cerimonia inizia verso le 10:00. I sacerdoti cospargono di sale la strada per purificare la via che verrà intrapresa dai portatori. Recitano anche preghiere e impartiscono benedizioni ai partecipanti e ai mikoshi, così come al grande fallo di legno che deve essere trasportato lungo il percorso della parata. Il punto di partenza è il santuario chiamato Shinmei Sha (negli anni pari), situato su una grande collina, o il santuario di Kumano-sha (negli anni dispari), per arrivare poi al santuario di Tagata Jinja. Giunti qui,  c’è il tradizionale rito del mochi nage: i partecipanti si battono per afferrare una delle piccole torte di riso lanciate dai funzionari dalle piattaforme rialzate. Questi dolcetti porteranno fortuna nell’anno avvenire.